Certi fiumani in esilio
sopportarono di tutto. Le condizioni disagevoli del Campo profughi, la mancanza
di lavoro, l’incertezza del futuro, la mala accoglienza, ma non riuscirono a
superare un “cerchio del dolore”, come viene descritto dagli storici che
studiano i traumi e i lutti del Novecento. È il gran dolore per la mancanza del
mare del Quarnaro. È un dolore da capire.
Testo della cartolina di Roma inviata da Sergio Basso ai genitori Silvio Basso e Maria Superina a Brescia nel 1950, prima di emigrare in Venezuela. Collezione Marco Mazzoleni |
Questa è una storia dell’esodo, ma raccontata dai giovani. È interessante che a scoprire le proprie radici fiumane siano esuli di seconda generazione. Il signor Marco Mazzoleni, di Romano di Lombardia (BG), ci racconta la vicenda dei suoi antenati fiumani. “Mia nonna Iolanda Silvana Basso, detta Jole, lavorò come dattilografa presso la raffineria R.O.M.S.A. di Fiume. Mi è stato raccontato poco del campo profughi di Brescia, dove riparò nei primi anni ‘50 – ha detto Mazzoleni – probabilmente lo shock del trasferimento e le condizioni di vita cui erano sottoposti gli esuli nella caserma dove erano stati raccolti hanno determinato in lei una sorta di rifiuto nell’affrontare il tema. Va detto che il campo profughi le offrì l’occasione di conoscere mio nonno, Luigi Martignon, con il quale si sposò e dalla cui unione nacque mia madre Lidia. Luigi Martignon fu pittore, incisore e disegnatore, anch’egli profugo dalla Germania, appena uscita dalla guerra, rientrato a Brescia dalla sorella, insieme al figlio Franco, dopo una serie di gravi vicissitudini”.
Come vivevano in Campo
profughi? “Uno dei frammenti di cui ho
memoria riguarda la sistemazione in grandi camerate, all’interno delle quali le
zone assegnate ai singoli nuclei famigliari erano divise da grandi tende –
è la risposta – mi ha sempre colpito che
dell’arrivo a Brescia nonna Jole dicesse: ‘Il trauma maggiore fu il percepire
l’assenza del mare”.
Dagli Archivi di
Arolsen (Germania) si sa che una parte della sua famiglia emigrò in Venezuela,
fuggendo dalle violenze titine, come già documentato (Varutti E 2023), ricorda
qualcosa d’altro?
Il fiumano Sergio Basso
(1927-2016)
in Venezuela nel 1952. Collezione Marco Mazzoleni |
“In questi giorni sono riuscito a recuperare del materiale relativo al mio bisnonno Silvio Basso e la bisnonna Maria Superina, come l’attestazione ufficiale dello status di profugo firmata dall’allora prefetto di Brescia del 23 febbraio 1949. Poi c’è una cartolina scritta dal mio prozio Sergio Basso, (1927-2016) da Roma, che conferma il citato articolo del 2023 e la successiva partenza da Bagnoli di Napoli per il Venezuela, dove poi si stabilì, oltre ad alcune fotografie dello stesso Sergio Basso scattate in Venezuela nel 1952”.
Signor Mazzoleni è mai
stato a Fiume, la città dei suoi antenati? “Io
sono nato e cresciuto in Lombardia – ha concluso il testimone – per tutta una serie di coincidenze e
storie di vita, come accadde per molte famiglie. Vero è che, nonostante sia
stato a Fiume solo in due circostanze da bambino, sento ancora oggi una piccola
parte delle mie radici, del mio sangue, legato a quella terra”.
Secondo Massimo
Superina la Raffineria di Olii Minerali Società Anonima (ROMSA) si occupava di: “benzina extra
raffinata Avio e Auto, petrolio Cristallo, Tre Stelle e Due Stelle, acquaragia
minerale, olii lubrificanti, olio per motori diesel, grasso consistente,
paraffina, candele, asfalto, coke di propria produzione. La sede e gli
stabilimenti erano in viale Italia n. 76, direttore Wagner Z. ed uffici in via
Mazzini (1922 e 1925). Fino al 1922 fu di proprietà della ‘Photogen’ di
Amsterdam, poi fu nazionalizzata e la maggioranza delle azioni andò al Governo
Italiano con sede in viale Italia n. 76-80 (1931): Olii per auto Italoil, olii
lubrificanti minerali Romsa, grassi Lubrifix e paraffine, in viale Italia n. 78
(1937 e 1939). Infine, nel 1941-1942, la sede centrale passò in viale Costanzo
Ciano n. 66, ufficio finanziario in viale Ciano n. 74 e stabilimento al civico
n. 78” (Superina M 2023 : 150).
Attestazione di profugo
per i fiumani Basso Silvio e Superina Maria, firmata dal Prefetto di Brescia il
23 febbraio 1949. Collezione Marco Mazzoleni, pp. 1 e 2. |
Furono oltre 9 milioni
i tedeschi cacciati dalle proprie case di mezza Europa Centro Orientale e
finiti, assieme ad altri sfollati, nei campi profughi come in quello di
Mittenwald. Fu notato pure a Udine, dal mese di giugno 1945, il passaggio di
tanti disperati usciti dai campi di concentramento, dai vari fronti di guerra o
dalle terre conquistate e annesse dai vincitori. Secondo padre Pietro Damiani
si trattò di oltre 500 mila individui (Damiani P.C. 1946). Una cifra enorme,
dato che la città contava 55 mila abitanti circa. Eppure andarono avanti tra
mille difficoltà. Si sta studiando e omaggiando proprio la figura di padre Pietro
Damiani (Pesaro 1910-1997), cappellano militare del primo Campo profughi
giuliano dalmati e reduci a Udine (1945-1946) sito in un vecchio edificio
scolastico, vicino al Villaggio Metallico di Via Monte Sei Busi (1947-1956)
dove furono accolti Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in patria. Nel
1946 don Damiani, partendo da Udine, fondò il Collegio Zandonai a Pesaro per
accogliere i figli degli esuli, togliendoli così dalle baracche dei campi
profughi (Sturmar B 2024).
L’eleganza italiana del
fiumano Sergio Basso in Venezuela il 15 settembre 1952. Collezione Marco
Mazzoleni |
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Fonte
digitale - Marco Mazzoleni, di Romano di Lombardia, 1981, email
del 22 e 26 agosto 2024. Autorizzazione alla diffusione e pubblicazione del 28 agosto
2024.
Archivi
consultati – Arolsen Archives, Archiv zu den Opfern und
Überlebenden des Nationalsozialismus, Bad Arolsen, Deutschland, personen
Martignon Luigi, geburtsdatum 26.11.1911, in Milano.
- Archivio Osoppo della
Resistenza in Friuli, Padre Pietro Calvino Damiani, “Relazione sull’attività
del Campo N. 4 AMG DP Centre Udine”, 1° febbraio 1946, Cartella T1, f 7, presso
la Biblioteca Arcivescovile di Udine.
Cenni
bibliografici e dal web
- Rodolfo Decleva, Piccola storia di Fiume 1847 – 1947, II
edizione, Sussisa di Sori (GE), [s.e.] impaginato da ilpigiamadelgatto, 2017.
- Barbara Sturmar, “La prima
nota di un canto d’amore. Padre Damiani da Udine al Collegio Zandonai”, in via
di pubblicazione su «La Panarie», giugno 2024, n. 231, LVII.
- Massimo Superina, Fiume a lavoro. Industrie, negozi e mestieri
tra Ottocento e 1946, Padova, Associazione Fiumani Italiani nel Mondo,
2023.
-
Testimonianze per un documentario sul Centro Raccolta Profughi di Brescia,
on line dal 15 settembre 2023 su anvgd.it
- Elio Varutti, Sognare l’Australia per i Basso di Fiume esuli a Brescia, poi 3 vanno in Venezuela, 1951, on line dal 22 dicembre
2023 su eliovarutti.blogspot.com
Scheda personale di Luigi Martignon, il nonno del testimone, che passò a Mittenwald, nel Campo transitorio per rifugiati nel 1946. Special thanks to Arolsen Archives |
Ringraziamenti
- Per alcune immagini grazie al Museo di Carattere Nazionale C.R.P. di
Padriciano, Trieste. Oltre agli operatori e alla direzione degli Archivi di
Arolsen (Germania) e dei siti web menzionati, si ringrazia Claudio Ausilio
(ANVGD Arezzo) per la collaborazione alla indagine.
Progetto
e
attività di ricerca di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro
storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Sebastiano Pio
Zucchiatti e E. Varutti. Primo lettore: Marco Mazzoleni. Altri lettori: Claudio
Ausilio (ANVGD di Arezzo), Mauro Tonino, Sergio Satti (ANVGD di Udine) e i
professori Enrico Modotti, Marcello Mencarelli e Ezio Cragnolini. Copertina: Testo
della cartolina di Roma inviata da Sergio Basso ai genitori Silvio Basso e
Maria Superina a Brescia nel 1950, prima di emigrare in Venezuela. Fotografie –
Collezione familiare Marco Mazzoleni, Brescia.
Ricerche per il blog
presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
(ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29
- primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. - orario: da lunedì a venerdì ore
9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente:
Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/
Una camerata del Campo
profughi di Brescia nel 1949. Fotografia del Museo di Carattere Nazionale
C.R.P. di Padriciano, Trieste |