È il catalogo di 14 sculture lignee ora esposte nella sala “Luigi
e Andreina Ciceri” del Museo Etnografico del Friuli, in via Grazzano a Udine.
Come
scrive Romano Vecchiet, dirigente del Servizio integrato Musei e Biblioteche del
Comune di Udine, si tratta di un “opuscolo del Museo Etnografico del Friuli,
concepito per illustrare, con una serie di splendide immagini di Luca Laureati,
la sua sala più prestigiosa”. In effetti, Vesperbild,
o Pietà (scheda n. 1 del volumetto), è il più antico esemplare di tale tipo
iconografico della regione, oltre ad essere il pezzo più vecchio di tutto il
museo. Richiamante i modelli nordici, detto Versperbild
è una rara testimonianza di scultura lignea dipinta, priva di esasperazioni
espressive, sviluppatasi sul territorio a partire dalla metà del Trecento.
Le opere donate dai Ciceri sono state oggetto di restauro e
di studio, in assenza di documentazioni relative alla provenienza dei singoli
pezzi. Come spiega Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di
Udine, le opere sono state salvate dall’aggressione del tempo grazie alla
generosa disponibilità della Fondazione Friuli. Si capisce dal citato esemplare
artistico (Vesperbild), che per gli
artisti locali ci sono state influenze latine, germaniche e slave, che “fanno
del Friuli, anche in questa particolare espressione artistica, una regione del
tutto unica e speciale – ha aggiunto Cigolot”.
Oltre a Vesperbild,
le sculture sono intitolate a San Giacomo
Maggiore (sec. XV), di intagliatore sconosciuto, che fa da copertina dell’opuscolo;
alla Madonna col Bambino (sec. XV),
attribuibile ad artista sloveno attivo in loco, in Carinzia e Carniola (Slovenia).
La Madonna col Bambino, del 1498 è di
Martino Mioni da Tolmezzo (UD); si tratta dell’unica scultura in questo bel mini-catalogo
acquistata dai Civici Musei presso l’antiquario Ferruzzi di Venezia, nel 1952. L’opera
intitolata Giuseppe d’Arimatea (o Nicodemo),
è di scultore friulano del 1500 ca., vicino al Thanner. Un’altra Madonna col Bambino (scheda n. 6 del
catalogo) è attribuibile ad uno sculture d’area friulana del sec. XVI. Sant’Anna di Metterza, del 1510 ca. è di
un artista carinziano o stiriano del sec. XVI. Il Cristo passo, in legno intagliato dipinto e dorato, è di scultore
friulano del sec. XVI. Un originale Cristo
seduto in meditazione, è scultura lignea di intagliatore carnico del sec.
XVI. La decima scultura esaminata nel catalogo è una Madonna col Bambino, di scultore friulano della prima metà del XVI
secolo. Segue i modelli di Giovanni Martini l’opera dedicata a San Giovanni Battista, di uno scultore
friulano della prima metà del XVI secolo. È attribuita al carnico Giovanni
Antonio Agostini la Madonna col Rosario,
databile agli inizi del XVII secolo. La scheda n. 13 è dedicata ad una Coppia di Angeli, di scultore ai area
carnica del sec. XVII-XVIII. L’ultima scultura rappresentata in questo scrigno
di bellezza è un Santo Vescovo,
attribuito allo slavo Bartolomeo Ortari (Jernej Vrtav/Vrtau), capostipite di
una fortunata bottega di intagliatori, scultori e doratori sloveni di Caporetto/Kobarid/Cjaurêt.
Il volume si chiude con una orientata bibliografia, con l’elenco
dei restauratori attivi, dal 1985, sulle 28 opere oggetto della donazione
Ciceri, nonché con le biografie della coppia dei due munifici folcloristi:
Luigi Ciceri e Andreina Nicoloso Ciceri.
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Il libro recensito
Paolo Casadio, Tiziana Ribezzi, Imago lignea. Le sculture della sala “Luigi e Andreina Ciceri”,
Comune di Udine, Museo Etnografico del Friuli, 2019, pp.44., con fotografie a
colori.
Dimensioni del volume: cm 11 x 16.
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Per informazioni sul
volume
Museo Etnografico del Friuli, via Grazzano 1, 33100 Udine,
ITALIA. Conservatrice: Tiziana Ribezzi.
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Recensione di Elio Varutti. Networking a cura di Girolamo
Jacobson, Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti.
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