venerdì 27 dicembre 2019

Sguardi nuovi di De Nittis a Ferrara, Palazzo dei Diamanti

È una mostra d’arte con tutti i crismi. Non è facile trovarne di questi tempi. Il turista deve zigzagare tra le rassegne patacca con un’opera celebre e decine di croste e quelle col titolo a trabocchetto, quando ci si trova dinnanzi a decine di fotografie e di proiezioni sui maxischermi, anziché vedere il quadro o la scultura del noto artista.

Anche a Palazzo dei Diamanti a Ferrara per la mostra “De Nittis e la rivoluzione dello sguardo” è stata usata un’ambientazione, ma con un determinato criterio estetico. Qui ci sono un capo e una coda. Giuseppe De Nittis (1846-1884) è un personaggio di rilievo, insieme ad altri italiani, sulla scena parigina di fine Ottocento. C’è chi l’ha avvicinato agli impressionisti e chi ai macchiaioli. Di sicuro porta qualcosa di nuovo alla Storia dell’arte. La rassegna, curata da Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi e Hélène Pinet, mira a far comprendere proprio la funzione innovativa dell’arte di De Nittis. La brillante esposizione si sofferma, soprattutto, sul suo modo, per certi versi da scoprire, di osservare la realtà e metterla subito sulla tela con i colori a olio, o con i segni del manico del pennello. Aggiunge e asporta colore. Usa inquadrature insolite e ardimentose. Ci sono squarci nuovi o, per lo meno, poco o mai utilizzati prima dai pittori. È la modernità che avanza. Lo si intende dalle meravigliose prospettive delle opere, abbinate a dei colpi di luce resi magistralmente con delle campiture di bianco di zinco. Da ammirare in tal senso come egli sappia raffigurare l’argenteria, al centro del quadro, in una tela di un ricevimento salottiero. Luce e atmosfere sono lì nelle sue mirabili tele; vedi: Il salotto della principessa Mathilde, 1883, Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis.
Una delle sale espositive a Palazzo dei Diamanti di Ferrara per la rassegna De Nittis e la rivoluzione dello sguardo. Foto di E. Varutti

Il risultato è certo. Si capisce bene e tutto grazie alle concise e centrate parole dell’audioguida. Si contemplano i gialli di Napoli nei paesaggi baciati dal sole del sud Italia che ha saputo rappresentare, lui pugliese nato a Barletta, come pure i ritratti dalla scansione fotografica. Non sono da meno le indaffarate piazze di Londra e di Parigi. Le sue riprese sono tanto inusuali da dare dignità artistica persino alle impalcature di un edificio in costruzione.
De Nittis ha impresso sulle sue tela la fugacità della vita cittadina. C’è lo sbuffo della locomotiva a vapore (la modernità, il progresso). La sua è una serie di istantanee (a olio) per illustrare i momenti passeggeri della vita. Ecco dunque lo sguardo nuovo per indicare la via alla modernità. Il pittore vive nel suo mondo. È sensibile alle necessità del mercato. Si appropria dello stile del tempo, mediante un codice orientato alla sperimentazione. Manifesta una percettibilità somigliante a quella di artisti amici come Manet, Degas e Caillebotte.
Giuseppe De Nittis, Tra le spighe del grano, 1873. Collezione privata. 

Il suo spirito artistico si avvale della fotografia che collezionava assieme a pezzi d’arte giapponese. Per tale motivo, nella rassegna di Palazzo dei Diamanti, oltre alle sue tele sono affiancate alcune celebri fotografie d’epoca (originali) firmate dai più importanti autori del tempo: Edward Steichen, Gustave Le Gray, Alvin Coburn e Alfred Stieglitz, custodite in prestigiosi gabinetti fotografici d’Europa. Altri gingilli (coerentissimi) della mostra sono determinate immagini in movimento dei fratelli Lumière.
Sarete quindi immersi in un itinerario affascinante cadenzato da circa 150 opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private d’Italia e d’Europa. Le brave curatrici hanno inteso mettere in risalto (con successo) l’apporto di De Nittis alla creazione del linguaggio visivo della modernità.
Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, in collaborazione con il Comune di Barletta, la mostra è sorta dal rapporto di interscambio culturale instauratosi tra due istituzioni civiche simili per storia e natura: il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e la Pinacoteca Giuseppe De Nittis di Barletta - come si legge nel comunicato stampa del museo. Grazie all’accordo tra i due musei, Barletta, città natale dell’artista, ospiterà nella prestigiosa sede di Palazzo della Marra un nucleo di dipinti e di opere grafiche di Giovanni Boldini, mentre a Ferrara verrà presentata una selezione di opere del pittore pugliese, tra cui figurano alcuni dei suoi capolavori.

La rassegna è accompagnata da un catalogo illustrato che approfondisce alcuni temi ancora poco indagati come il rapporto tra l’artista e la fotografia coeva, la centralità della sua figura nelle trasformazioni che interessarono il sistema dell’arte parigino alla fine del secolo, la sua personale declinazione della pittura di paesaggio urbano e il ruolo decisivo della moglie Léontine nella carriera di De Nittis.
Un’ultima chicca è data dall’originale sala didattica per bambini alla fine dell’esposizione; si tratta di un modo creativo e pedagogico per introdurre i piccini all’arte e alla visita del museo. Per far ciò, la Fondazione Ferrara Arte, in collaborazione con esperti di Senza Titolo e con l’illustratrice Martina Zena, ha ideato l’allestimento dello spazio secondo criteri centrati sul punto di vista dei più piccoli, dall’altezza delle opere al font delle didascalie, dalla decorazione delle pareti agli arredi per i laboratori. Il tratto vivace e divertente di Martina Zena accompagnerà i visitatori nella lettura delle opere e nella realizzazione di brevi atelier con materiali diversi, attraverso i quali immergersi nell’universo creativo di De Nittis, mettersi in gioco in prima persona e scoprire un modo nuovo di guardare la realtà. Offside Kids è situato a conclusione del percorso espositivo e può essere fruito liberamente dalle scuole e dalle famiglie. Nelle fasce orarie di maggiore affluenza si invita a contenere i tempi di permanenza per consentire a tutti di utilizzare lo spazio.


Info sulla mostra e suoi orari
De Nittis e la rivoluzione dello sguardo, Ferrara, Palazzo dei Diamanti. Periodo: 1 dicembre 2019 – 13 aprile 2020.
Organizzatori: Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea in collaborazione con Comune di Barletta.
A cura di: Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi e Hélène Pinet.
Aperto tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00. Aperto anche 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio, Pasqua e Lunedì dell’Angelo. Audioguide incluse nel costo del biglietto.
Prezzo del biglietto. Intero: euro 13,00. Ridotto: euro 11,00 (dai 6 ai 18 anni compresi, disabili, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate).
Giuseppe De Nittis, Passa il treno, 1878-’79, olio su tela, Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis. Foto di E. Varutti

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Altre informazioni e prenotazioni
telefono: 0532. 244949 | diamanti@comune.fe.it
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Servizio giornalistico di Elio Varutti. Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di Daniela Conighi e E. Varutti.
Una delle sale espositive a Palazzo dei Diamanti di Ferrara per la rassegna De Nittis e la rivoluzione dello sguardo. Foto di E. Varutti




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