sabato 1 marzo 2025

Il Comitato Esecutivo dell’ANVGD di Udine per il triennio 2025-2027

UDINE - Dopo il pranzo sociale, a base di pesce presso la trattoria “Da Lucia”, in via di Mezzo, alle ore 15 del 10 febbraio 2025 si è svolta l’assemblea ordinaria dei soci dell’ANVGD di Udine, in presenza di molti partecipanti e numerosi altri a mezzo di delega. Tra le altre è stato analizzato il folto programma di attività svolte nel 2024 e di quelle preventivate per il 2025, approvando i relativi bilanci consuntivi e preventivi. 

Sono stati rivolti i complimenti ai soci dimissionari Bruna Travaglia e Fulvio Pregnolato, per la propositiva partecipazione al Comitato Esecutivo. I due soci anziani hanno detto di non volersi ricandidare allo scopo di lasciare posto a membri più giovani e quindi a energie nuove.

Ringraziati dalla Presidente i soci Travaglia e Pregnolato per la loro generosa disponibilità, ed evidenziato che ogni altra candidatura sarebbe stata gradita, rappresentando un ulteriore apporto al lavoro di squadra, si sono proposti i soci Marina Bellina, Francesca Cressatti, Marco Rensi e Paolo Villicich, tra gli applausi dei presenti. Sono state effettuate poi le votazioni.

Il Comitato Esecutivo dell’ANVGD di Udine per il triennio 2025-2027

Come dal verbale n. 1 della seduta dell’assemblea ordinaria dei soci del 10 febbraio 2025 il Comitato Esecutivo provinciale per il triennio 2025-2027 è formato da: Bellina Marina, Bonetti Bruno, Casgnola Alessandra, Cressati Francesca, Fatovic Emilio, Fornasaro Franco, Marioni Elisabetta, Meneghini Rosalba, Rensi Marco, Rossi Barbara, Satti Sergio, Tonino Mauro, Varutti Elio, Villicich Paolo, Zuccolin Bruna.

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Progetto a cura di Bruna Zuccolin. Elaborazione e Networking di Elio Varutti e Sebastiano Pio Zucchiatti. Lettori: Bruna Zuccolin, Bruno Bonetti, Sergio Satti e i professori Elisabetta Marioni, Enrico Modotti e Marina Bellina. Copertina: Il pranzo sociale prima dell'assemblea 2025 a Udine. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine. Adesioni al progetto: Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine. Fotografie di Bruno Bonetti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia n. 29 a Udine – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin, che fa parte pure del Consiglio nazionale del sodalizio e, dal 2024, è Coordinatore dell’ANVGD in Friuli Venezia Giulia.  Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/


martedì 14 gennaio 2025

Nuovo libro di Varutti sugli esuli giuliano dalmati in Toscana: “La patria cercata”

Ai primi di gennaio 2025 è stato dato alle stampe: "La patria cercata. Ricordi di italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia in Toscana", scritto da Elio Varutti, con la collaborazione di Claudio Ausilio, dell'ANVGD di Arezzo. Sin dalla copertina c’è una fotografia, del 1950, con una folla al Centro raccolta profughi di Marina di Massa, un rinomato centro balneare della costa apuana, in provincia di Massa-Carrara. La foto è della collezione di Francesco Ostrogovich, che pure ha collaborato al progetto editoriale.

La copertina del volume del 2025


Chi cercava la patria? Dopo la seconda guerra mondiale i profughi italiani usciti dall’Istria, Fiume e Dalmazia a causa della prevaricazione dei seguaci di Tito, nutrirono il senso della patria perduta. “Ce ne siamo andati – dissero in molti – grazie al diritto di opzione riconosciuto dal trattato di pace”. Qualcuno, tuttavia, è fuggito con le pallottole jugoslave che gli fischiavano nelle orecchie. Non avevano più il negozio, la fattoria, il cantiere, né la casa che, per molte persone, era l’abitazione degli avi in quelle terre da svariati secoli. Tutti i loro averi servirono all’Italia sconfitta, dopo la guerra voluta dal duce e dal re, alleati di Hitler, per pagare i danni del conflitto alla vincente Jugoslavia. Così fu firmato il trattato di pace il 10 febbraio 1947 che assegnò alla Jugoslavia: Istria, Fiume, Zara e gran parte delle provincie di Trieste e Gorizia. Erano del Regno d’Italia dalla fine della Grande guerra. Nel secondo dopoguerra, quindi, gli esuli istriani, fiumani e dalmati si ritrovarono a cercare la patria. Alcune migliaia di loro la ritrovarono in Toscana.

Ecco i ricordi degli esuli giuliano dalmati e dei loro discendenti. La vicenda del Campo profughi di Laterina (AR), è stata descritta dall’Autore nel 2021 nel libro “La patria perduta”. Ora si riportano i pensieri degli esuli e familiari accolti nel dopoguerra nei Centri di raccolta della Toscana. Non solo a Laterina, ma pure a Lucca, Forte dei Marmi, Marina di Massa, Marina di Carrara. Alcune decine di migliaia di italiani per nascita e per scelta si sparpagliano a Firenze, Siena, Pisa, Livorno, Arezzo e in altre città del Nord e Centro Italia. Molti di loro transitarono per il Centro smistamento profughi di Udine, che operò in via Pradamano 21, dal 1946 al 1960, accogliendo oltre 100 mila individui.

Dal 1946 al 1963, il Crp di Laterina funzionò per oltre 10 mila italiani in fuga dalle loro terre assegnate alla Jugoslavia col trattato di pace del 10 febbraio 1947. Erano italiani della patria perduta, o in cerca di patria. In baracca patirono il freddo e la fame. Tra i più anziani di loro ci fu un alto tasso di suicidi. A Laterina giunsero pure alcuni sfollati dalle ex colonie.

Queste memorie giunte dall’Italia, persino dagli USA, Argentina e dal Canada ci fanno capire la vita quotidiana e i momenti di incontro-scontro con la popolazione locale, fino alla completa integrazione sociale all’estero o in patria, mediante i matrimoni con gli autoctoni e, soprattutto, col lavoro, con la religione e con l’assegnazione delle case popolari.

Centro raccolta profughi di Migliarino pisano, 10.4.1950. Sposi Maria Maracich e Gino Beltramini celebra don Mario Maracich. Dal libro di Maria Maracich, "Il viaggio di Meri"

Ecco le parole dalla Prefazione della dott.ssa Bruna Zuccolin, Presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: "Nel momento in cui si dà ora alle stampe La patria cercata, si apre il problema del confronto con il riuscito primo volume, La patria perduta: sarà in grado il secondo di rispondere alle aspettative? Penso proprio di sì: anzitutto, perché ritorna lo stesso “sceneggiatore”: il “nostro” Elio Varutti, con la sua capacità di ascolto, intesa sia in senso professionale, da bravo sociologo, sia in senso umano, per la sua innata attitudine a percepire e a farci percepire non solo le storie che gli intervistati raccontano, ma anche le emozioni e le sensazioni che provano. E poi c’è sempre alle spalle il grande Claudio Ausilio, l’ispiratore dei due volumi, che con la sua pacatezza, ma anche la sua tenacia ha svolto infaticabile un’enorme mole di lavoro, cercando per mezzo mondo i testimoni e procurando l’occasione delle interviste.

Montona (Istria), 2.2..1947. La famiglia Andretti, con Mario, in basso a destra. Poi furono esuli al Campo profughi di Lucca e in USA

Come in una “saga” cinematografica, un buon punto di partenza è il ritorno di alcuni dei personaggi originali, come il farmacista buono o i leggendari insegnanti del CRP, di cui si rivelano ulteriori aneddoti, e l’ingresso di nuove, appassionanti vicende. Vicende molto diverse e variegate tra di loro: personaggi sconosciuti e altri poi diventati famosi, da Andretti a Marchionne, da quelli vicini al fascismo a quelli finiti nei lager per il loro antifascismo, da chi era pienamente italiano e chi non lo era; ma tutte accomunate dal far parte della stessa storia collettiva, quella istriana, fiumana, dalmata, con i suoi valori civili e morali". Fin qui le frasi della Zuccolin.

Con un ricco apparato fotografico e documentario, ne La patria cercata, delle edizioni Aska di Firenze, ci sono le storie delle famiglie Andretti, Badini, Baici, Barbieri, Benvegnù, Bracchitta, Cattonar, Daddi, Daici, Danielis, Dobri, Manzin, Manzoni, Marchionne, Mladossich, Pacori, Paoli, Prete, Radolovich, Rauni, Rocchi, Sestan, Spogliarich, Sponza, Stipcevich, Tomissich, Travaglia, Tropea, Varesco, Vellenich ed altri.

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Dati del libro – Elio Varutti, La patria cercata. Ricordi di italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia in Toscana, Firenze, Aska, 2025, pagg. 176. Euro 20.      

ISBN 978-88-7542-413-8   

La lapide in Via Pradamano 21 a Udine, dove funzionò il Centro smistamento profughi da dove vennero sventagliati in 160 Centri raccolta profughi d'Italia, inclusi quelli della Toscana


Qualifica di profugo per Luigi Casarsa, esule di Parenzo, attestata nel 1949 dalla Prefettura di Lucca

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Testi Sebastiano Pio Zucchiatti e di Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell'ANVGD di Udine. Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. Lettori: Bruna Zuccolin, Bruno Bonetti e Marco Birin. 

Fotografie della collezione di Francesco Ostrogovich, Istrianet.org e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia n. 29 a Udine – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. 

Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin, che fa parte pure del Consiglio nazionale del sodalizio e, da luglio 2024, è Coordinatore dell’ANVGD in Friuli Venezia Giulia. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Comitato Esecutivo dell’ANVGD di Udine.   Sito web:    https://anvgdud.it/

Profughi di Marina di Massa (MS), Coro della Cappella 1949, Coll. Ostrogovich
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Rassegna stampa

- Luca Tosi, “La Patria cercata, ricordi d’italiani d’Istria”, Attualità, «Teletruria», 5 Febbraio 2025, 1’, 32’’.

- Dal "Corriere di Arezzo", 9.2.2025.