Domenica 26 giugno 2016 si è tenuto un concerto a Udine a
cura del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD). La serata si è impreziosita con brani di Antonio Vivaldi,
Antonio Smareglia e Giuseppe Tartini. Il concerto si è svolto presso la quasi
gremita sala teatrale “Mons. Comelli”, della parrocchia di S. Marco, in Via
Volontari della Libertà 61.
La soprano Laura Toffolo col Complesso d'Archi del Friuli e del Veneto, diretto dal maestro Guido Freschi, primo a sinistra. Fotografia di Elio Varutti
Per inciso, si accenna al fatto che fu proprio don Leandro
Comelli un prete molto vicino ai profughi giuliano dalmati dal dopoguerra al
1960 circa. Celebrava egli le funzioni religiose nella “baraca ciesa” del
Villaggio Metallico, in Via Monte Sei Busi a Udine, città per la quale
transitarono oltre cento mila esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. (Si
veda l’articolo sul Centro di Smistamento Profughi di Via Pradamano).
«Questo evento musicale conclude il ciclo di tre incontri didattici– ha detto il professor Bruno Rossi – sui compositori istriani e dalmati divari stili musicali, tenuti dall’ANVGD nel mese di maggio».
Prima di Rossi ha parlato Bruna Zuccolin, vice presidente del
Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD,
portando il saluto ufficiale dell’ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara e presidente del sodalizio udinese degli esuli giuliano dalmati dal 1972.
Il professor Bruno Rossi, presentatore del concerto e Bruna Zuccolin, vice presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD. Fotografia di Elio Varutti
Il professor Rossi all’attento pubblico ha svolto una
presentazione magistrale delle sonate, liriche e ouverture d’opera in programma,
nonché sulla vita e le peripezie degli autori, tra Istria, Veneto, Vienna e Centro
Europa.
L’esecuzione dei brani è stata affidata alle sapienti mani del maestro
e primo violino Guido Freschi, direttore del Complesso d’Archi del Friuli e del
Veneto. Tale compagine musicale, oltre che nelle provincie di Udine, Pordenone
e Treviso si è esibita di recente in Grecia, Spagna, Austria e nelle Americhe
(Toronto e Buenos Aires). Per la bravura dimostrata è stata ospite di
istituzioni prestigiose. Ha avuto l’onore di essere diretta dal grande
interprete bachiano Ramin Bahrami nel teatro marchigiano di Cagli, in provincia
di Pesaro.
Una intensa scena del concerto dell'ANVGD di Udine. La soprano Laura Toffoli osserva il primo violino e direttore Guido Freschi. Fotografia di Elio Varutti
Il programma musicale di Udine si è aperto con l’Ouverture
all’opera “La verità in cimento” RV 739, di Vivaldi. È seguito, sempre del “prete rosso”
il Mottetto RV 629 “Longe mala, umbrae, terrores”, col soprano Laura Toffoli.
Gli applauditi componenti del Complesso d’Archi, oltre al
direttore Freschi, erano: Francesco Fabris e Massimo Malaroda (violini), Igor
Dario (viola), Riccardo Toffoli (violoncello) e Davide Da Ros (pianoforte).
Nel proporre l’autore Smareglia, nato a Pola nel 1854, si è
percepita una certa emozione in sala. «Di Smareglia presentiamo ben quattro composizioni – ha spiegato
Bruno Rossi – non solo perché amiamo questo autore, ma soprattutto perché lo
ascoltiamo troppo poco. Poi devo dirvi che in sala è presente una nipote del
celebre compositore morto a Grado nel 1929; è la signora Adua Smareglia Rigotti».
Adua Smareglia Rigotti, nipote del compositore Antonio Smareglia assieme a sua nipote Annamaria Smareglia Borgioli, al termine del concerto a Udine.
Fotografia di Elio Varutti
Di Smareglia sono stati eseguiti “Ruba ai fior”, lirica per
soprano e pianoforte. Poi c’è stato un “Cantico a Maria” su versi di mons.
Giovanni Battista Cleva (di Prato Carnico, ma operante in Istria). È venuta poi
la volta di due canzoni gradesi su versi di Biagio Marin: “Pe le strae solezae”,
e infine “Co sarè morto”.
Povero Smareglia! Era presente nell’Enciclopedia Garzanti del
1962, mentre è stato tolto dall’Enciclopedia Universale del Corriere della
Sera, in collaborazione con le Garzantine del 2006.
L’ultimo autore in cartellone della bella serata non poteva
che essere quel Giuseppe Tartini, nato a Pirano d’Istria nel 1692 e morto a
Padova nel 1770. Di lui sono state eseguite la “Sonata a quattro in Sol
Maggiore” e la più conosciuta “Sonata in Sol minore” nota pure come “Il trillo
del diavolo”. Applausi nel finale e a scena aperta. Grandi applausi anche dopo
il bis di una canzone gradese eseguito dal soprano Laura Toffoli e dal Complesso
d’Archi del Friuli e del Veneto.
Gli inchini al termine del concerto
RASSEGNA STAMPA
La notizia del concerto è stata menzionata su friulionline
del sotto il titolo: “Splendori musicali veneto-istriani e... tanti ricordi".
Bruna Zuccolin, vice presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD. Fotografia di Elio Varutti