Nato il 2 giugno 1927 a
Zara, quando apparteneva al Regno d’Italia, Silvio Cattalini è figlio di
Antonio e di Gisella Vucusa. Conobbe in età giovanile Ottavio Missoni, stilista
del “Made in Italy”. Cattalini (italianizzato sotto il fascismo, nel 1933, da:
Cattalinich) è un cognome che si nota in occasioni forti della storia zaratina,
come accadde per un famoso successo sportivo, un primato ancor oggi, con la
presenza di ben tre fratelli Cattalini (uno dei quali era il padre di Silvio)
sull’imbarcazione “otto con” che vinse alle Olimpiadi di Parigi nel 1924 la
medaglia di bronzo nel canottaggio. I tre fratelli Cattalinich vincitori erano
Simeone, Francesco e Antonio, per la Società Diadora di Zara. Diadora è uno dei
nomi di Zara, usato all’epoca dell’Antica Roma.
Silvio Cattalini
Silvio Cattalini frequentò
le scuole a Zara, come il liceo “Nicolò Tommaseo” e, ancor ragazzo, dovette
assistere al primo bombardamento angloamericano sulla città dalmata il 2 novembre 1943. “Quel primo bombardamento notturno alle 8 di sera – ha detto
Silvio
Cattalini – ha provocato 163 morti e 260 feriti, oltre a decine di case
distrutte o danneggiate; molte persone stavano riparate in un rifugio para
schegge vicino a casa mia… che impressione, la mattina dopo ho visto intere
famiglie morte bruciate”.
Nel secondo
bombardamento perse la zia Caterina Cattalini. In quell’occasione fu colpito il
vaporetto, causando 30 vittime. “Iera domenica el vaporetto se scostava dal
molo de Barcagno e la riva mia zia de corsa per ciaparlo all’ultimo momento –
ha raccontato Silvio Cattalini – così se tornà indietro per caricar zia
Caterina, poco dopo i riva i aerei e i lo colpise, afondaldolo. Dopo son andà
col barcaiolo e il prete a cercar la zia morta, tuti i compaesani i se dava da
far, così la gavemo trovada in mezzo a un mucio de cefali luccicanti morti coi
scoppi delle bombe”.
Da Zara bombardata ci
furono i primi sfollati verso Lussino, Pola, Trieste, il Friuli o le Marche. Il
cantiere di Antonio Cattalini fu occupato dai tedeschi, che costrinsero il titolare
e le maestranze a lavorare per il loro naviglio. Con il 10° bombardamento angloamericano
la città di Zara fu praticamente rasa al suolo; figurarsi cosa iera dopo il 54°
e ultimo scarico di bombe. Alcuni sfollati si erano ridotti a vivere nel
cimitero. Era il 1944 e i tedeschi vietarono l’ingresso alla città. Così anche
i Cattalini si rifugiarono a Lussino.
1. L’esodo a Milano
Finita la guerra, dopo
del 25 aprile 1945, Silvio Cattalini, come accadde ad altri giovani italiani
dell’Istria e della Dalmazia, fu arruolato “di forza” a Lussino e portato a
Pola, nella Marina Jugoslava. “Iera solo el bereto con la scritta Rat Mornarica
(“Marina da Guerra”, copiando dal tedesco “Kriegsmarine”) – ha detto Cattalini
– la divisa e i stivai iera quela dei tedeschi, il cinturon gaveva il teschio
con la scritta “Got mit Uns” (Dio è con noi) tuti i ne rideva”. Poi a Pola
giunsero le truppe neozelandesi, allora molti ragazzi “ciapadi per forza in
quela divisa” ne approfittarono per darsela a gambe, col lasciapassare del
Comitato di Liberazione Italiano e dei Neozelandesi. Silvio Cattalini saltò su
di un camion di patate diretto a Trieste. Iniziò così il suo esodo, mentre il
padre Antonio, classe 1895, veniva arrestato e imprigionato dai titini per tre
lunghi anni di lavori forzati “per collaborazionismo coi tedeschi – spiega Cattalini
– ma i tedeschi se non se lavorava per lori i te copava subito, tocava armarghe
le navi”. Antonio Cattalini fu in cella a Lepoglava, vecchio carcere asburgico,
col cardinale Alojzije Viktor Stepinac.
Silvio Cattalini in
esilio studiò alla facoltà di Ingegneria al Politecnico di Milano, dove si
laureò. Dal 1950 al 1963 lavorò alle Acciaierie Falck di Milano. Poi per due
anni fu a Udine alla Safau, dove conobbe l’ingegnere Luigi Danieli. Per un decina di
anni fu impegnato con la Deriver di Torre Annunziata, provincia di Napoli. Dopo
il terremoto del 1976 Cattalini operò in Friuli, per venti anni, in qualità di
libero professionista, fino alla pensione.
Silvio Cattalini si
sposa con Amalia Stradella Cirello nel 1952, che gli da tre figli: Fulvio
Cattalini (1958), ingegnere, professore di matematica all’Istituto per geometri
“J. Kennedy” di Pordenone, Sandra Cattalini (1964), radiologa all’Ospedale di
Udine e Daniela Cattalini (1968), archivista all’Università di Udine.
Un cugino di Silvio
Cattalini è impegnato nell’associazionismo degli adriatici in Friuli Venezia
Giulia verso il 1970. Si tratta di Antonio Cattalini, nato a Zara e presidente
del Comitato Provinciale di Gorizia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia
Dalmazia (ANVGD), come ricorda «L’Arena di Pola» del 17 marzo 1970. Antonio
Cattalini (1925-1975), laureato in giurisprudenza, collaborò con la redazione
di Gorizia de «Il Piccolo», oltre che con «L’Arena di Pola» e con uno studio di
avvocati.
2. L’impegno
nell’associazionismo giuliano dalmata a Udine
Anche Silvio Cattalini
decide di impegnarsi e nel 1972 viene eletto nel direttivo del Comitato
Provinciale di Udine dell’ANVGD. Assieme al segretario Bruno Benedetti cerca di
risollevare la sorte di quell’organismo di esuli, dato che non era riuscito a
superare la crisi dei soci più giovani degli anni Sessanta e con una situazione
interna “da qualche tempo rimasta senza guida”, come scrisse Mario Blasoni sul
«Messaggero Veneto» del 7 febbraio 2005. I soci dell’ANVGD di Udine nel 1973
erano solo 63, mente nel 1974 passarono a 408. Oltre ad organizzare diversi
eventi culturali, di commemorazione religioso-patriottica e di svago (feste di
Carnevale per i bimbi, gare gastronomiche e lotterie) per i soci, l’ANVGD di
Udine, sotto la guida di Silvio Cattalini, nel 1975 iniziò a proporre il
dialogo con gli italiani delle terre abbandonate, con i “rimasti”. Furono così
organizzate delle gite in Istria, annessa da Tito alla Repubblica Federativa
Socialista di Jugoslavia nel 1945. Per molti esuli fu la prima volta dopo la
fuga dall’Istria e dalla Dalmazia. Nel 1982, quando i soci erano 430, la
tradizionale gita dell’ANVGD di Udine giunse a Zara e Sebenico, passando per
Fiume. Dal 1991 la Jugoslavia si dissolse, generando con violente guerre una
serie di repubbliche balcaniche. Nonostante tali tensioni politico militari,
nel 1994 l’ANVGD di Udine organizzò una gita a Capodistria, Parenzo e Rovigno.
Tra le più vistose
attività organizzate dall’ANVGD di Udine, guidato da Silvio Cattalini, ci fu
nel 1996 una serie di “crociere della pace”. La prima di tali navigazioni,
svolta dal 5 all’8 aprile tra le isole dalmate, Zara, Spalato e Ragusa fu
definita da Mario Blasoni sul «Messaggero Veneto» del 7 febbraio 2005 come il
“capolavoro di Cattalini”. L’arrivo della motonave italiana Iris, con 270
partecipanti, tra i quali molti esuli e simpatizzanti, fu accolto da
incredibili feste degli autoctoni: autorità pubbliche in prima fila, ragazze in
costume tradizionale con mazzi di garofani, musica e canti croati. Ragusa
apparve spettrale, pur nella sua grandiosità, per i segni delle granate serbe
sui tetti e sulle facciate delle case. La città era presidiata dalle truppe ONU
francesi e spagnole, per prevenire bombardamenti delle milizie serbe.
L’approdo
di quella comitiva di turisti fu interpretato, con larga eco sulla stampa
croata locale, come primo segnale di ripresa economica per la storica città
marinara. Dal 25 al 28 aprile la crociera fu replicata per altri 250
partecipanti. La terza incredibile crociera in Dalmazia si svolse dal 18 al 22
settembre per oltre 300 partecipanti. Tali esperienze furono riproposte negli
anni successivi. Nel 1997 vi furono quattro crociere, con centinaia di
partecipanti.
3. Fautore della
politica del disgelo in Dalmazia
Nonostante la guerra
del Kossovo del 1999, Cattalini dal 2000 propose la “politica del disgelo” tra
le opposte rive dell’Adriatico; per questo motivo viene ricordato in
letteratura. Si veda ad esempio: Luciano Monzoli, Gli italiani di Dalmazia e
le relazioni italo-jugoslave nel Novecento, Venezia-Mestre, Marsilio, 2015.
Sotto la spinta ideale
di Cattalini il 10 febbraio 1990 viene inaugurato il Monumento “Ai Giuliani e
Dalmati caduti nel nome dell’Italia”, col sindaco Piergiorgio Bressani. Si trova
a sinistra dell’ingresso principale del Cimitero monumentale di Udine, in Viale
Firenze. Sotto la scultura dell’artista Nino Gortan, originario di Pinguente
d’Istria, durante le ricorrenze degli esuli, viene deposta una corona d’alloro.
Su una lapide in pietra di Aurisina, l’altorilievo in bronzo di Gortan
rappresenta due uomini agganciati per un braccio che cadono nel vuoto di una
foiba. Nino Gortan (1931-2001), artista esule dall’Istria, aveva radici
carniche ottocentesche a Luincis di Ovaro, provincia di Udine. Dopo l’esodo
l’artista visse e lasciò varie opere a San Daniele del Friuli, in provincia di
Udine.
Dopo l’istituzione del Giorno
del Ricordo, nel 2004, l’attività dell’ANVGD di Udine si orientò sulle
iniziative culturali e religioso-patriottiche, in ricordo delle vittime nelle
foibe. Il 26 giugno 2010 ci fu l’inaugurazione a Udine, col sindaco Furio
Honsell, del Parco Vittime delle Foibe, in Via Bertaldia, angolo Via V. Manzini. Molte attività sulla
tematica dell’esodo giuliano dalmata vengono intraprese nelle scuole nel
periodo 2005-2015.
26 giugno 2010 - Silvio Cattalini all'inaugurazione a Udine, col sindaco Furio
Honsell, del Parco Vittime delle Foibe, in Via Bertaldia, angolo Via Manzini.
4. Cariche istituzionali
Cattalini verso gli
anni ‘70 fu segretario dell’Unione Cattolica Industriali e Dirigenti (UCID) di
Udine e vice presidente dell’Associazione Dirigenti Industriali, nel periodo
1980-1985. Dal 1972 è presidente del Comitato Provinciale di Udine, dell’Associazione
Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD). È stato vice presidente nazionale
dell’ANVGD nel periodo 1985-2005.
Il 5 giugno 2000 è stato nominato
commendatore dal Presidente della Repubblica Ciampi. Nel 2014 Silvio Cattalini è
nel Consiglio Direttivo dell’associazione “Giuliani nel Mondo” e visita parte
dei 60 sodalizi in Argentina, Australia, Brasile, Canada e USA
5. La fine a Udine
Silvio Cattalini è deceduto a Udine, dopo grave malattia, il 28 febbraio 2017.
Questo è il testo del necrologio pubblicato dalla famiglia
Cattalini sul “Messaggero Veneto” di Udine del 2 marzo 2017.
«È volato
sopra la sua Zara
Comm. Dott. Ing. SILVIO CATTALINI
esule da Zara
Ne danno il doloroso annuncio la famiglia Cattalini e parenti
tutti.
I funerali avranno luogo venerdì 3 marzo, alle ore 10.30,
nella Chiesa della B.V. del Carmine di via Aquileia, partendo dall'Ospedale
Civile di Udine.
Seguirà tumulazione presso il cimitero di Marsure di Aviano
(PN).
Un particolare ringraziamento al dott. Roberto Petri, dott.
Alessandro Rosignoli, a tutto il personale medico e paramedico del reparto di
chirurgia dell'Ospedale Civile di Udine, del RSA della Quiete, dell'Hospice del
Gervasutta per l'alta professionalità e sensibilità.
Un grazie di cuore al Sindaco prof. Furio Honsell e a tutti
gli amici che fino all'ultimo gli hanno saputo regalare un sorriso.
Il Messaggero Veneto - ADESIONE
Titita Pittana Chiara Dorini e Fulvio Pregnolato Marina Romano
Il Messaggero Veneto - PARTECIPAZIONE
L'Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste ricorda con affetto e
gratitudine l'amico SILVIO CATTALINI Componente del Consiglio Direttivo e per
molti anni Vice Presidente del Sodalizio.
Il Messaggero Veneto - PARTECIPAZIONE
La Storia perde un Grande Uomo, l'ANVGD il suo Presidente Ing.
SILVIO CATTALINI esule da Zara La Vicepresidente, il Consiglio Direttivo e gli
Associati dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Udine
piangono la scomparsa del loro Presidente, uomo straordinario e instancabile,
che ha insegnato tanto a tutti noi, e si uniscono al dolore della Famiglia.
Il Messaggero Veneto - ADESIONE
- Giorgio e Graziella Gorlato»».
Savina Fabiani, segretaria ANVGD di Udine e Silvio Cattalini, presidente ANVGD di Udine alla messa del Natale dell'esule 2016. Fotografia di Elio Varutti.
6. Bibliografia personale
-
Silvio Cattalini (a cura di), «Il
Campanile», periodico del Comitato Provinciale di Udine, Associazione Nazionale
Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), anni ‘70 e ‘80.
-
Silvio
Cattalini (a cura di), «Notiziario», periodico del Comitato Provinciale di
Udine, Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), anni ’90-2006.
-
Silvio Cattalini, Intervento, in
AA. VV, Nel trentennale dell’insediamento della comunità istriano-veneta
alle Villotte di San Quirino (PN) 1960-1990, Udine, Associazione Nazionale
Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, 1991, pp.
39-41.
-
Antonio Cattalini, Una giornata di
viaggio nella memoria, Atti del convegno di Gorizia 28.10.1995, a cura di
Silvio Cattalini, Udine, Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia
(ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, 1996.
-
Silvio Cattalini, (a cura di), Contributo
alla conoscenza della storia e della cultura dell’Istria, di Fiume e della
Dalmazia, Corso di aggiornamento per insegnanti delle scuole medie, Udine
febbraio-aprile 1999, Udine, Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia
(ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, 2000.
-
Niccolò Tommaseo a 200
anni dalla nascita: atti del convegno di studi, Udine, 9 ottobre 2002, a cura di Silvio
Cattalini, Udine, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato
Provinciale di Udine, 2003.
-
Silvio Cattalini, (a cura di), Pola,
Capodistria, Fiume, Zara, da Selenico a Ragusa, in VHS e DVD, adattamento
del testo di Rosanna Turcinovich Giuricin, Video Engineering Gorizia, Udine, Associazione
Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, 2004.
-
Antonio Cattalini, I bianchi binari
del cielo. Zara 1943-1944, a cura di Silvio Cattalini, (1.a edizione:
L’Arena di Pola, Gorizia, 1965, 2.a edizione: ANVGD, Udine, 1990) 3.a edizione,
Udine, Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato
Provinciale di Udine, 2005.
-
Giorno
del Ricordo. Architettura adriatica tra le due sponde
[Audioregistrazione] / di Luigi Tomaz ; [interventi di] Giorgio Cacciaguerra,
Giulio Avon ; [introduzione di] Silvio Cattalini ; [moderatore] Romano
Vecchiet. - [Udine] : [s.n.], 2007. - 2 audiocassette (150 min.)
-
Prefazione a: Elio Varutti, Il Campo
Profughi di Via Pradamano e l’Associazionismo giuliano dalmata a Udine. Ricerca
storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici dell’esodo
1945-2007, Udine, ANVGD, Comitato Provinciale di Udine, 2007.
-
Giorno
del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata
[Audioregistrazione] : critica del neoclericalismo di Paolo Bonetti /
intervento di Giannino Angeli ; introduzione di Silvio Cattalini ; moderatore:
Romano Vecchiet. - [Udine : s.n.], 2008. - 1 audiocassetta (90 min.). -
(Incontri con l'autore ; 2008/02/08)
-
Silvio Cattalini (a cura di),
Rassegna stampa. Foibe, finalmente un monumento a Udine 25 giugno 2010, Udine,
Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di
Udine, 2010.
-
Dove
danzavano le streghe di Gabriella Chmet [Audioregistrazione] /
presentazione di Silvio Cattalini e Romano Vecchiet ; lettura del racconto a
cura di Titti Bisutti. - [Udine : s.n.], 2010. - 1 audiocassetta (90 min.). -
(Incontri con l'autore ; 2010/02/09)
-
Le
foibe giuliane [Audioregistrazione] : note e documenti
di Elio Apih / interventi di Silvio Cattalini e Stelio Spadaro. - [Udine :
s.n.], 2011. - 1 audiocassetta (90 min.ca.). - (Incontri con l'autore ;
2011/02/09)
-
Introduzione a: Antonio Cattalini, La
mia città. Zara oggi, a cura di Silvio Cattalini, (1.a edizione: 1975), 2.a
edizione, s.l., L’Arena di Pola, stampato da Graphis, Fagagna, Udine, 2012.
-
Emilia Calestani, Memorie. Zara
1937-1944, a cura di Sergio Brcic e Silvio Cattalini, Udine, Associazione
Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, 2.a
edizione, 2013.
-
Prefazione a: R. Bruno, E.
Marioni, G. Martina, E. Varutti, Ospiti di gente varia. Cosacchi, esuli
giuliano dalmati e il Centro di Smistamento Profughi di Udine 1943-1960, Udine,
Istituto Statale d’Istruzione Superiore “B. Stringher”, Udine, 2015.
-
Presentazione a: Franco Fornasaro, Gli
appunti di Stipe. Romanzo documentario, Udine, ANVGD, Comitato Provinciale
di Udine, 2015.
Silvio Cattalini
7. Riferimenti
bibliografici e sitologia
- Mario Blasoni, “Da 30 anni è il comandante degli esuli”, in M. Blasoni, Cento udinesi raccontano, Udine, La Nuova Base, volume II, pp.
327-330.
- - Paolo Medeossi, Addio a Cattalini, bandiera degli esuli, "Messaggero Veneto", Udine, 1° marzo 2017.
- Elio Varutti, Funerale di Silvio Cattalini a Udine, 2017.