Ecco una storia fiumana poco nota del “terzino valanga”. Teodorico Goacci nacque ad Ancona il 21 febbraio 1898 e seguì a Fiume la famiglia, per il lavoro del babbo al silurificio Whitehead. Il padre era Cesare e la madre Rosina Moroni, una parente del compositore Pergolesi. Avevano dieci figli, come ha scritto Giacomo Bollini nel 2019. Abitavano nelle case destinate agli impiegati del silurificio in viale Italia.
Teodorico Goacci, da "La Voce di Fiume", 1977 |
Alla fine della guerra
la famiglia Goacci rientrò Fiume. Teodorico, per anni nel Villaggio operario di Sankt Pölten, era stato percorso dal
desiderio di arruolarsi nel Regio Esercito italiano e dare il suo contributo
alla guerra, decise di partecipare all’impresa di Fiume dannunziana: desiderando
con tutto il cuore l’annessione della sua città adottiva all’Italia. Nel 1919 fu
tra i primi italiani di Fiume a mettersi al servizio di D’Annunzio ed
evidentemente la sua personalità e la sua intraprendenza si fecero subito
notare. Divenne una delle quattro guardie del corpo del poeta-vate tanto che,
anche in vecchiaia, amava ripetere con quel suo tipico accento: “Chi voleva
andar dal comandante doveva passare sul mi corpo!”, come ha aggiunto Giacomo
Bollini. Di notte lui e gli altri tre suoi compagni, letteralmente dormivano
fuori dalla porta della camera di D’Annunzio, stesi per terra, a turno, pronti
ad intervenire in caso di bisogno.
Una ricerca di Bollini
fra il materiale del Vittoriale, che conserva gli archivi della Reggenzaitaliana del Carnaro, ha dato risultati sorprendenti che confermano in tutto e
per tutto la storia che da anni, in famiglia, si tramanda. Teodorico è
legionario fiumano (Elenco Ufficiale dei
Legionari, p. 74), ma viene denunciato il 23 gennaio 1920 per non aver
risposto alla chiamata alle armi del Regno d’Italia. A marzo risulta già
inquadrato fra i volontari fiumani, nella Compagnia Noferi. Nelle carte
dell’Associazione Nazionale Combattenti, Ufficio Stralcio Milizie Fiumane, è
chiaramente scritto il suo percorso all’interno delle milizie fiumane: dapprima
arruolatosi nel “Sursum Corda”, in data 7 giugno 1919, passò poi al battaglione
Baccich-Ipparco– Annibale Noferi, Polizia militare e addetto alla persona del
comandante Gabriele D’Annunzio. Il suo arruolamento nelle milizie fiumane è
datato 12 settembre 1919. Molti dei suoi documenti sono sottoscritti da una
firma eccellente del fiumanesimo: Giovanni Host Venturi.
Teodorico Goacci in età matura. Foto dal blog di Giacomo Bollini |
Proprio durante il periodo della Reggenza del Carnaro, Teodorico si sposò, giovanissimo. Al suo matrimonio con l’amica di infanzia Margherita Parenzan partecipò anche D’Annunzio che vergò sulla foto ricordo dello sposalizio un suo autografo accompagnato da un “Eia Eia!”. Pochi sanno che a Fiume, durante il periodo dell’impresa dannunziana, si giocò molto a calcio. Il “vate” ne era molto appassionato e Teodorico non poteva che farsi notare anche in questo frangente. Lo stesso D’Annunzio, nell’intervallo dello storico match dell’8 febbraio 1920 fra la rappresentativa cittadina e il Comando militare dei Legionari, lo chiamò a sé, quale capitano della squadra e gli disse apertamente che, per il suo stacco superbo, pareva avesse “la testa di ferro”. Il 17 agosto 1919 fu in campo come capitano contro la Milanese, una delle partite ancora oggi ricordate dagli annali del calcio fiumano, ha precisato Giacomo Bollini.
Alla fine
dell’avventura dannunziana, trovò impiego in ferrovia. Continuò, ovviamente, a
giocare a calcio con i colori bianconeri dell’Olympia Fiume per diverse
stagioni, fino al 1925. Coma ha scritto Rodolfo Deceva, la prima società
calcistica sorta a Fiume fu il Club Sportivo “Olympia” che venne costituita nel
1904, alla quale seguirono successivamente il “Gloria” nel 1917, il Club
Sportivo “Fiume” nel 1919 e nel 1920 il Club Sportivo “Tarsia” (Decleva R 2020). Il
2 settembre 1926 il Club sportivo “Olympia” si fuse con il concittadino Club “Gloria”
nell’Unione Sportiva Fiumana.
La grande passione di
Teodorico per lo sport non era ristretta al calcio: eccelleva anche nel
canottaggio (con la società Eneo) e nell’atletica leggera dove si specializzò
nel salto in lungo e nel triplo. A Fiume nacquero le sue due figlie, Laura
(deceduta il 4 novembre 2023 e molto attiva nell’ANVGD di Bologna) e Verbena.
Si ricorda che, nel 1943, dopo l’8 settembre, Teodorico aiutò molti soldati
italiani sbandati che tentavano di rientrare in Italia, fornendo loro tute da
ferrovieri per poter dismettere la divisa grigioverde e passare inosservati ai
numerosi controlli. Non aderì al fascismo, continuando la sua vita di
tranquillo lavoratore e padre di famiglia. I “fasti animosi” della sua gioventù
ormai erano alle spalle. Quando a fine guerra Fiume venne ceduta alla
Jugoslavia, non volendo vivere da estraneo in un paese straniero, trasferì
tutta la famiglia, che oramai si era allargata, in Italia, raggiungendo prima
uno dei fratelli, Omero, a Ferrara, e poi raggiungendo Bologna, dove aveva
trovato nuovamente un impiego in ferrovia. La sua famiglia visse per breve
tempo nel Villaggio dei Profughi giuliano dalmati, trovando poi presto una sua
sistemazione cittadina decorosa. Nonostante i tanti racconti terrificanti fatti
sul primo trattamento riservato agli esuli giuliano dalmati a Bologna, nella
famiglia Goacci non risulta alcun tipo di maltrattamento ai loro danni da parte
dei loro nuovi concittadini bolognesi.
Oramai in pensione,
Teodorico a Bologna fece ancora l’allenatore del settore giovanile di alcune
squadre, fra cui l’Unione Sportiva Compressori Grazia-Secchiarapita. Un infarto
fulminante lo portò via all’affetto dei suoi cari il 28 giugno 1977, all’età di
79 anni.
Ruolino del terzino destro Teodorico Goacci – 7° nella
classifica di tutti i tempi delle presenze nell’olympia con 57 partite
Periodo |
Squadra |
Nazionalità |
1917-1919 |
Libertas St. Pölten |
Austria |
1919-1921 |
Olympia Fiume |
Reggenza del Carnaro |
1921-1925 |
Olympia Fiume |
III e II Divisione,
Italia |
1925-1927 |
Dopolavoro
Ferroviario |
Unione Libera
Italiana del Calcio |
1927-1929 |
Fiumana B |
Italia |
Fonte: Giacomo Bollini,
2019
Una
precisazione necessaria - Da un altro contributo scritto non
risulta che a Sankt Pölten vi fossero campi di internamento per italiani nella
Grande guerra. Come ha precisato Igor Mandich, piuttosto le famiglie delle
maestranze del silurificio furono là trasferite in conseguenza del trasloco del
silurificio di Fiume, avvenuto nel 1915, per proteggerlo dai bombardamenti
italiani, che infatti colpirono dal 1916. È con il massimo rispetto nei
confronti dei famigliari che hanno trasmesso il loro ricordo su Teodorico
Goacci che si propongono le seguenti precisazioni.
Levassich Emilio a Sankt Pölten nel 1918. Collez. Igor Mandich |
Retro foto Sankt Pölten, Levassich Emilio 1918. Collez. Igor Mandich |
“Sono molto chiare
invece le condizioni nei campi di prigionia Austriaci e Ungheresi, attivi durante
la prima guerra mondiale – ha concluso Mandich – che non lasciavano certo lo
spazio per coltivare il giuoco del calcio: Tápiósülyi (149 morti), Wagna (2.920),
Pottendorf (650) e Wurmberg (90). Conosco bene questa parte di storia, in
quanto Compassi Guido, nato a Fiume nel 1899 (fratello di mio nonno Compassi
Gustavo) fu rinchiuso a 16 anni a Tápiósülyi (Ungheria) e tornò vivo, ma si
trascinò tutta la vita con grossi problemi polmonari che lo uccisero a soli 43
anni (anche in questo caso allego cartolina che i suoi genitori, Gustavo Sr. e
Margherita, gli indirizzarono presso il campo in cui era confinato). All’inaugurazione
del monumento che ricorda i morti italiani, avvenuta nel 1996, era presente mio
padre Alfio Mandich, di Fiume”.
Margherita Bursa e Gustavo Compassi. Collez. Igor Mandich |
Margherita Bursa e Gustavo Compassi, retro. Collez. Igor Mandich |
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Cenni
bibliografici
- Giacomo Bollini, Storie di famiglia: il nonno di mio zio Teodorico Goacci, legionario fiumano, on line dall’8 agosto 2019 su
emiliaromagnaalfronte.com
- Rodolfo Decleva, Piccola storia di Fiume 1847 – 1947, ilpigiamadelgatto,
II edizione, Sussisa di Sori (GE), 2017.
- Rodolfo Decelva, Calcio fiumano. Il Club sportivo “Tarsia”, post
in Facebook del 19 settembre 2020.
- Luca Di Benedetto, El balon fiuman quando su la Tore era l’Aquila, Borgomanero (NO), Litopress, 2004.
- Elenco ufficiale dei legionari fiumani depositato presso la fondazione
del Vittoriale degli italiani in data 24/6/1939, PDF.
- Igor Kramarsich, “Olympia.
Così il pallone si racconta”, «La Voce del Popolo», 25 novembre 2021.
- Igor Mandich, lettera
e-mail all’Autore del 10 novembre 2023.
- Cesare Pamich,
“Teodorico Goacci”, «La Voce di Fiume», 3 marzo 1977, p. 4.
Altri
riferimenti nel web
- Fernando Pellerano,
“Il Villaggio dimenticato con gli eredi degli esuli”, «Corriere della Sera,
Corriere di Bologna» 2 giugno 2015, p. 1.
- Elio Varutti, Antologia del calcio a Fiume, 1904-1956,
on line dal 5 ottobre 2020 su varutti.wordpress.com
Ringraziamenti
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Gran parte dell’articolo presente è liberamente ripresa dalle parole di Giacomo
Bollini, discendente del “terzino gladiatore” Teodorico Goacci. Ringraziamo
sentitamente, quindi, il blog di Bollini per la pubblicazione in queste pagine.
Si ringrazia pure Igor Mandich per le precisazioni qui contenute.
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Progetto
e ricerche a cura di Elio Varutti. Networking a cura di Sebastiano Pio
Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Chiara Sirk (ANVGD Bologna), Claudio Ausilio
(ANVGD Arezzo), Igor Mandich (Genova), Sergio Satti (ANVGD Udine) e i
professori Enrico Modotti ed Ezio Cragnolini. Fotografie da collezioni private
citate nell’articolo e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia
e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via
Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a
venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.
Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/