venerdì 30 agosto 2024

I Basso di Fiume esuli al Campo profughi di Brescia. L’assenza del mare il trauma maggiore

Certi fiumani in esilio sopportarono di tutto. Le condizioni disagevoli del Campo profughi, la mancanza di lavoro, l’incertezza del futuro, la mala accoglienza, ma non riuscirono a superare un “cerchio del dolore”, come viene descritto dagli storici che studiano i traumi e i lutti del Novecento. È il gran dolore per la mancanza del mare del Quarnaro. È un dolore da capire.

Testo della cartolina di Roma inviata da Sergio Basso ai genitori Silvio Basso e Maria Superina a Brescia nel 1950, prima di emigrare in Venezuela. Collezione Marco Mazzoleni

Questa è una storia dell’esodo, ma raccontata dai giovani. È interessante che a scoprire le proprie radici fiumane siano esuli di seconda generazione. Il signor Marco Mazzoleni, di Romano di Lombardia (BG), ci racconta la vicenda dei suoi antenati fiumani. “Mia nonna Iolanda Silvana Basso, detta Jole, lavorò come dattilografa presso la raffineria R.O.M.S.A. di Fiume. Mi è stato raccontato poco del campo profughi di Brescia, dove riparò nei primi anni ‘50 – ha detto Mazzoleni – probabilmente lo shock del trasferimento e le condizioni di vita cui erano sottoposti gli esuli nella caserma dove erano stati raccolti hanno determinato in lei una sorta di rifiuto nell’affrontare il tema. Va detto che il campo profughi le offrì l’occasione di conoscere mio nonno, Luigi Martignon, con il quale si sposò e dalla cui unione nacque mia madre Lidia. Luigi Martignon fu pittore, incisore e disegnatore, anch’egli profugo dalla Germania, appena uscita dalla guerra, rientrato a Brescia dalla sorella, insieme al figlio Franco, dopo una serie di gravi vicissitudini”.

Come vivevano in Campo profughi? “Uno dei frammenti di cui ho memoria riguarda la sistemazione in grandi camerate, all’interno delle quali le zone assegnate ai singoli nuclei famigliari erano divise da grandi tende – è la risposta – mi ha sempre colpito che dell’arrivo a Brescia nonna Jole dicesse: ‘Il trauma maggiore fu il percepire l’assenza del mare”.

Dagli Archivi di Arolsen (Germania) si sa che una parte della sua famiglia emigrò in Venezuela, fuggendo dalle violenze titine, come già documentato (Varutti E 2023), ricorda qualcosa d’altro?

Il fiumano Sergio Basso (1927-2016) in Venezuela nel 1952. Collezione Marco Mazzoleni

In questi giorni sono riuscito a recuperare del materiale relativo al mio bisnonno Silvio Basso e la bisnonna Maria Superina, come l’attestazione ufficiale dello status di profugo firmata dall’allora prefetto di Brescia del 23 febbraio 1949. Poi c’è una cartolina scritta dal mio prozio Sergio Basso, (1927-2016) da Roma, che conferma il citato articolo del 2023 e la successiva partenza da Bagnoli di Napoli per il Venezuela, dove poi si stabilì, oltre ad alcune fotografie dello stesso Sergio Basso scattate in Venezuela nel 1952”.

Signor Mazzoleni è mai stato a Fiume, la città dei suoi antenati? “Io sono nato e cresciuto in Lombardia – ha concluso il testimone – per tutta una serie di coincidenze e storie di vita, come accadde per molte famiglie. Vero è che, nonostante sia stato a Fiume solo in due circostanze da bambino, sento ancora oggi una piccola parte delle mie radici, del mio sangue, legato a quella terra”.

Secondo Massimo Superina la Raffineria di Olii Minerali Società Anonima  (ROMSA) si occupava di: “benzina extra raffinata Avio e Auto, petrolio Cristallo, Tre Stelle e Due Stelle, acquaragia minerale, olii lubrificanti, olio per motori diesel, grasso consistente, paraffina, candele, asfalto, coke di propria produzione. La sede e gli stabilimenti erano in viale Italia n. 76, direttore Wagner Z. ed uffici in via Mazzini (1922 e 1925). Fino al 1922 fu di proprietà della ‘Photogen’ di Amsterdam, poi fu nazionalizzata e la maggioranza delle azioni andò al Governo Italiano con sede in viale Italia n. 76-80 (1931): Olii per auto Italoil, olii lubrificanti minerali Romsa, grassi Lubrifix e paraffine, in viale Italia n. 78 (1937 e 1939). Infine, nel 1941-1942, la sede centrale passò in viale Costanzo Ciano n. 66, ufficio finanziario in viale Ciano n. 74 e stabilimento al civico n. 78” (Superina M 2023 : 150).

Attestazione di profugo per i fiumani Basso Silvio e Superina Maria, firmata dal Prefetto di Brescia il 23 febbraio 1949. Collezione Marco Mazzoleni, pp. 1 e 2.



Su Luigi Martignon, il nonno del testimone, si è scoperto che passò a Mittenwald, nel Campo transitorio per rifugiati, gestito dall’UNRRA (“United Nations Relief and Rehabilitation Administration” - Amministrazione delle Nazioni Unite per l'assistenza e la riabilitazione). Nella sua scheda personale è definito di professione: “Kunstmaler” (artista). Alloggiò nella baracca n. 5, camerata n. 11. Mittenwald è un comune tedesco, situato in Baviera, vicinissimo al confine con l’Austria. Martignon entrò in quel Campo il 28 giugno 1946 e fu rilasciato il 7 luglio seguente per l’Italia, secondo i dati dell’Archivio di Arolsen (Germania), pubblicati da poco nel web (DocID: 68191964).

Furono oltre 9 milioni i tedeschi cacciati dalle proprie case di mezza Europa Centro Orientale e finiti, assieme ad altri sfollati, nei campi profughi come in quello di Mittenwald. Fu notato pure a Udine, dal mese di giugno 1945, il passaggio di tanti disperati usciti dai campi di concentramento, dai vari fronti di guerra o dalle terre conquistate e annesse dai vincitori. Secondo padre Pietro Damiani si trattò di oltre 500 mila individui (Damiani P.C. 1946). Una cifra enorme, dato che la città contava 55 mila abitanti circa. Eppure andarono avanti tra mille difficoltà. Si sta studiando e omaggiando proprio la figura di padre Pietro Damiani (Pesaro 1910-1997), cappellano militare del primo Campo profughi giuliano dalmati e reduci a Udine (1945-1946) sito in un vecchio edificio scolastico, vicino al Villaggio Metallico di Via Monte Sei Busi (1947-1956) dove furono accolti Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in patria. Nel 1946 don Damiani, partendo da Udine, fondò il Collegio Zandonai a Pesaro per accogliere i figli degli esuli, togliendoli così dalle baracche dei campi profughi (Sturmar B 2024).

L’eleganza italiana del fiumano Sergio Basso in Venezuela il 15 settembre 1952. Collezione Marco Mazzoleni

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Fonte digitale - Marco Mazzoleni, di Romano di Lombardia, 1981, email del 22 e 26 agosto 2024. Autorizzazione alla diffusione e pubblicazione del 28 agosto 2024.

Archivi consultati – Arolsen Archives, Archiv zu den Opfern und Überlebenden des Nationalsozialismus, Bad Arolsen, Deutschland, personen Martignon Luigi, geburtsdatum 26.11.1911, in Milano.

- Archivio Osoppo della Resistenza in Friuli, Padre Pietro Calvino Damiani, “Relazione sull’attività del Campo N. 4 AMG DP Centre Udine”, 1° febbraio 1946, Cartella T1, f 7, presso la Biblioteca Arcivescovile di Udine.

Cenni bibliografici e dal web

- Rodolfo Decleva, Piccola storia di Fiume 1847 – 1947, II edizione, Sussisa di Sori (GE), [s.e.] impaginato da ilpigiamadelgatto, 2017.

- Barbara Sturmar, “La prima nota di un canto d’amore. Padre Damiani da Udine al Collegio Zandonai”, in via di pubblicazione su «La Panarie», giugno 2024, n. 231, LVII.

- Massimo Superina, Fiume a lavoro. Industrie, negozi e mestieri tra Ottocento e 1946, Padova, Associazione Fiumani Italiani nel Mondo, 2023.

- Testimonianze per un documentario sul Centro Raccolta Profughi di Brescia, on line dal 15 settembre 2023 su anvgd.it

- Elio Varutti, Sognare l’Australia per i Basso di Fiume esuli a Brescia, poi 3 vanno in Venezuela, 1951, on line dal 22 dicembre 2023 su eliovarutti.blogspot.com

Scheda personale di Luigi Martignon, il nonno del testimone, che passò a Mittenwald, nel Campo transitorio per rifugiati nel 1946. Special thanks to Arolsen Archives

Ringraziamenti - Per alcune immagini grazie al Museo di Carattere Nazionale C.R.P. di Padriciano, Trieste. Oltre agli operatori e alla direzione degli Archivi di Arolsen (Germania) e dei siti web menzionati, si ringrazia Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo) per la collaborazione alla indagine.

Progetto e attività di ricerca di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Primo lettore: Marco Mazzoleni. Altri lettori: Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo), Mauro Tonino, Sergio Satti (ANVGD di Udine) e i professori Enrico Modotti, Marcello Mencarelli e Ezio Cragnolini. Copertina: Testo della cartolina di Roma inviata da Sergio Basso ai genitori Silvio Basso e Maria Superina a Brescia nel 1950, prima di emigrare in Venezuela.  Fotografie – Collezione familiare Marco Mazzoleni, Brescia.

Ricerche per il blog presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 - primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. - orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/

Una camerata del Campo profughi di Brescia nel 1949. Fotografia del Museo di Carattere Nazionale C.R.P. di Padriciano, Trieste



 

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