A Palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine, si è
svolta una conferenza con proiezione di diapositive in occasione del Giorno del Ricordo. L’evento si è tenuto
il 20 febbraio 2018, alle ore 18, nel prestigioso salone con gli affreschi
seicenteschi di Giulio Quaglio. L’organizzazione del riuscito incontro è opera
di Angelo Rossi, presidente dell’Associazione Toscani in Friuli Venezia Giulia
e di Bruna Zuccolin, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia
Dalmazia (ANVGD), Comitato provinciale di Udine.
Angelo Rossi, Alessandro Venanzi, Bruna Zuccolin e Elio Varutti. Foto di Leoleo Lulu
L’azione commemorativa, cui hanno partecipato oltre 40
persone, godeva del patrocinio di importanti istituzioni ed enti locali, come
la Regione Toscana, la Provincia di Udine, il Comune di Udine, il Comune di
Laterina Pergine Valdarno (AR), il Club UNESCO di Udine, oltre all’ANVGD. Il
titolo della riunione era: “Esuli giuliano dalmati dal Campo profughi di Udine
a quello di Laterina, Arezzo”. Relatore è stato il professor Elio Varutti, vice
presidente dell’ANVGD di Udine.
Ha aperto i lavori della serata Angelo Rossi, ringraziando le
istituzioni per gli importanti patrocini ricevuti e, in particolare,
l’onorevole Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine, per la
concessione del salone. Rossi, non senza lodare la collaborazione instaurata da
tempo tra l’Associazione Toscani in FVG e l’ANVGD di Udine per commemorare il Giorno del Ricordo, come dice la legge
istitutiva del 2004, ha parlato delle varie attività del suo sodalizio,
presentando il ricco calendario degli impegni per i soci. Rossi ha, infine,
comunicato le manifestazioni d’interesse e la curiosità espresse dai
rappresentanti delle istituzioni toscane per il titolo dell’incontro dal punto
di vista storico.
Una parte del pubblico. Foto di Giorgio Gorlato
La Zuccolin ha poi commentato l’intensa serie di impegni
dell’ANVGD di Udine per il Giorno del Ricordo. “Mai come quest’anno – ha
affermato – stiamo registrando un grande interesse e una forte disponibilità di
varie entità a parlare dell’esodo giuliano dalmata e della tragedia delle
foibe, ci hanno contattato e abbiamo operato con diverse scuole, come il liceo Stellini, lo Stringher (con oltre 150 studenti) e l’Istituto Solari, poi tanti Comuni, da Aiello del
Friuli, a Codroipo, Palmanova, Tolmezzo, Tarcento, Pasian di Prato a
Portogruaro, fuori regione; hanno richiesto il nostro apprezzato contributo
culturale perfino alcune parrocchie, dei circoli culturali, il Club UNESCO, gli
Alpini di Udine sud e l’Università della
Terza Età di Udine”.
Angelo Rossi, Alessandro Venanzi, Bruna Zuccolin e Elio Varutti. Foto di Daniela Conighi
La Zuccolin si è detta convinta di operare con pacatezza sui
temi dell’esodo istriano, fiumano e dalmata, nel segno della pacificazione e in
dimensione europea, senza suscitare rancori o forme di odio, che sarebbero
nocive al positivo dialogo tra le due sponde dell’Adriatico aperto dai
precedenti dirigenti dell’ANVGD di Udine.
“Anche io ho vissuto di riflesso l’esodo giuliano dalmata –
ha detto Alessandro Venanzi, assessore al Commercio e al turismo del Comune di
Udine, nel portare il saluto del sindaco – dato che i nonni di mia moglie erano
di Pirano, così penso che sia conoscere e da capire questa parte di storia,
cercando di superare il gap generazionale che divide giovani ed anziani, oltre
al silenzio su quei fatti”.
Mostrando una serie di rari documenti e di fotografie esclusive,
è poi intervenuto Varutti. È stato così narrato il caso del Centro Raccolta Profughi
(CRP) di Laterina, a 18 km da Arezzo, in funzione dal 19 agosto 1948 al 30
giugno 1963. È una vera novità. Si deve alla cortesia e allo spirito di
collaborazione del signor Claudio Ausilio, delegato provinciale dell’ANVGD di
Arezzo, la ricerca dei materiali originali su cui Varutti ha potuto studiare. Il
riferimento va a due tesi di laurea consultate, a numerose fotografie e ai
contatti con alcuni esuli ospitati in quel CRP negli anni ’50.
“I dati principali di questo intervento – ha detto Varutti –
si rifanno alla tesi di laurea di Francesca Lisi del 1991, di oltre 300 pagine
inedite, che si è basata su documenti dell’archivio del CRP stesso e, talvolta,
sui giornali dell’epoca; ho potuto consultare anche la tesi di laurea di
Sabrina Caneschi, del 1991, che è su un argomento più generale, quello
dell’assistenza post-bellica, con accenni ai CRP italiani e, in particolare, a
quello di Laterina”.
Parla Bruna Zuccolin, presidente ANVGD di Udine.
Fotografia di Daniela Conighi
Sorto nel 1941, per raccogliere i prigionieri
anglo-americani, nel CRP di Laterina, dopo il 1945, furono internati alcuni
militi della Repubblica Sociale Italiana. Dal 1948 cominciò ad ospitare i
profughi dal Dodecanneso, dalle colonie italiane d’Africa e, un numero
crescente di italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, fino alla chiusura. Il Centro
Raccolta Profughi di Laterina era in collegamento con quello di Smistamento di
Udine, per i profughi provenienti dalla Venezia Giulia e Dalmazia e con quello
di Napoli per coloro che provenivano dall’Africa. Dopo circa un mese dalla sua
apertura, il Centro ospitava già 1.000 profughi. Questo fatto dimostra che era
uno dei più importanti tra quelli esistenti in Italia. Già nell’ottobre 1948 la
condizione degli alloggi era migliorata grazie ai lavori effettuati e rispetto
alla situazione di molti altri CRP compreso quello di Arezzo, poteva essere
ritenuta soddisfacente anche dal punto di vista dell’igiene e delle comodità,
secondo le tesi delle laureande fiorentine. Il CRP di Laterina era composto di
36 stabili comprendenti una chiesa, una scuola elementare, un asilo nido, 2
spacci ben forniti, una efficiente infermeria, magazzini vari, un garage.
Angelo Rossi e Alessandro Venanzi.
Fotografia di Leoleo Lulu
Sempre Claudio Ausilio ha aiutato l’ANVGD di Udine a
ricostruire la storia del CRP di Arezzo, di quello di Firenze e a prendere
contatto con gli intervistati, come ad esempio con la signora Liana Di Giorgi
Sossi, con Luisa Pastrovicchio, con Ireneo Giorgini e con Aldo Tardivelli, per
raccogliere le loro preziose testimonianze.
Dopo l’intervento di Varutti, hanno parlato ancora Zuccolin e
Rossi per salutare gli intervenuti e dare appuntamento alle successive
attività.
Il pacco della Befana e
le clientele al CRP di Laterina
Si può ora portare un esempio relativo alla composizione del
pacco dono per la festa della Befana del 1954 al CRP di Laterina. Il pacco dono
per i bambini di età fino ai due anni, che erano 24, conteneva: 1 giocattolo, 1
busta di talco, 1 paio di scarpette, 1 pacchetto di caramelle, 1 torrone, una
mela e un mandarino, un Kg. di zucchero.
Quello per i bambini di età compresa tra 3 e 12 anni, che
erano 116 conteneva: un Kg. di zucchero, due Kg. di pasta, un Kg. di riso, un
panettone, un bicchiere di marmellata, due mele e due mandarini, un pacchetto
di caramelle, un torrone, un giocattolo, come ha scritto Francesca Lisi nella
sua tesi di laurea.
La Democrazia Cristiana, in pratica, è l’unico partito
politico che si interessò alla vita e ai problemi dei CRP. Una testimonianza di
questo interessamento è data dalla visita che l’onorevole Amintore Fanfani fece
al Centro Profughi di Laterina nella primavera del 1960.
Detto interesse era anche giustificato dal fatto che quasi
tutti i profughi votavano per la D.C., e durante tutto il periodo in cui il
Centro rimase in vita, nel comune di Laterina ci fu una giunta democristiana.
Poi, invece, social-comunista.
Alessandro Venanzi porta il saluto del Comune di Udine.
Fotografia di Giorgio Gorlato
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Bibliografia
Sabrina Caneschi, L’Assistenza
post-bellica in Italia. Organizzazione e settori d’intervento, Tesi di Laurea,
Università di Firenze, Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Relatore
prof. Sandro Rogari, Anno Accademico 1990-1991, pp. 263+LXXIV.
Francesca Lisi, L’Assistenza
post-bellica ad Arezzo. Il Centro Raccolta Profughi di Laterina, Tesi di
Laurea, Università di Firenze, Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”,
Relatore prof. Sandro Rogari, Anno Accademico 1990-1991, pp. 268+XC.
Elio Varutti, Italiani
d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in Friuli 1943-1960. Testimonianze di profughi
giuliano dalmati a Udine e dintorni, Udine, Provincia di Udine / Provincie
di Udin, 2017.
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Servizio giornalistico, di ricerca e di networking a cura di
Sebastiano Pio Zucchiatti e E.V. Fotografie di Daniela Conighi, Leoleo Lulu e Giorgio
Gorlato, che si ringraziano per la collaborazione prestata.
Elio Varutti nella foto di Giorgio Gorlato
Elio Varutti in uno scatto di Leoleo Lulu
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