Ah, che serata! Sin dall’inizio c’erano tutti gli ingredienti
per un incontro culturale di spessore e di successo, pur su dei fatti bellici. Era
un freddo becco quel 12 dicembre 2018, ma alle ore 17 e mezza la sala della
Fondazione Friuli di Via Manin 15 a Udine era stracolma di persone.
Udine, Giuseppe Morandini, Mario Savino e Annamaria Pertoldi
Il pubblico
era formato da ex allievi dell’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Zanon”.
C’erano poi dei vecchi insegnanti e qualche preside di una volta, ma soprattutto
i soci dell’Associazione "Zanon Amico", presieduta da Mario Savino.
L’occasione per attirare tanti individui al Palazzo d’Oro è stata fornita dalla presentazione
del libro fresco di stampa intitolato Giovani
e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920, di Paolo Ferrari e Alessandro Massignani, dell’editore Gino Rossato di Valdagno, in provincia di Vicenza, in
coedizione con l’Associazione "Zanon Amico" di Udine.
Il giornalista Paolo Medeossi, dopo aver salutato il
pubblico, ha introdotto l’intervento di Giuseppe Morandini, presidente della
Fondazione Friuli, che ha ospitato l’incontro. “Questa sera si presenta un
libro di una storica scuola di Udine dedicato ai suoi allievi caduti nella Prima
guerra mondiale – ha detto Morandini – oltre ad aver trovato personalmente in
queste pagine una grande devozione alla patria vorrei ricordare che l’Istituto
Zanon è molto importante perché ha formato la classe dirigente del Friuli”.
Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine
Dopo di lui ha parlato Fabrizio Cigolot, assessore alla
Cultura del Comune di Udine, che ha dato il suo patrocinio all’opera. “È
necessario conoscere per comprendere – ha esordito Cigolot – e questo libro
potrebbe insegnare il comportamento di quegli allievi per il rispetto di
tutti”. Cigolot ha sottolineato di portare il saluto del sindaco Pietro Fontanini e poi ha aggiunto che “lo Zanon è stato una fucina della classe
dirigente del territorio”.
È intervenuto in seguito Mario Savino. “L’Associazione Zanon Amico ha dodici anni di vita – ha detto Savino – e qui in sala ci sono i
presidenti Flavio Pressacco e Antonio Colussi, che mi hanno preceduto
nell’incarico di questo sodalizio che fa attività culturali, editoriali e di
aggregazione sociale, come con il coro Primavera, che ascolterete al termine della
presentazione”.
Paolo Medeossi giornalista e il professor Paolo Ferrari
Savino ha inoltre ricordato che l’Istituto Tecnico
Commerciale “Antonio Zanon” possiede un importante archivio che custodisce, tra
l’altro, documenti di notevole valore storico. Proprio all’interno di questa
sezione è stato rinvenuto un prezioso testo in onore di novanta giovanissimi alunni
del Regio Istituto Tecnico di Udine - come si chiamava allora la scuola -
caduti in battaglia durante la Prima guerra mondiale. Il testo s’inserisce in
un filone memorialistico ed è un accorato omaggio alle giovani vittime di
quella che Papa Benedetto XV definì, con poche efficaci parole, “Inutile
strage”.
La copia anastatica originale è stata il punto di partenza
per realizzare un libro di storia sui giovani andati in guerra ed in
particolare sugli studenti e docenti dello Zanon, nel periodo dal 1914 al 1920.
Attraverso le relazioni dei docenti, documenti dell’Istituto, lettere e
giornali riemergono così la vita quotidiana, le preoccupazioni, le paure e gli
entusiasmi dei giovani e dei loro insegnanti.
Udine, sala della Fondazione Friuli poco prima della presentazione di Giovani e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920
Il ritrovamento ben si sposa con l’attuale momento che vede
celebrare ovunque i cent’anni trascorsi dalla fine della Grande Guerra.
L’Associazione “Zanon Amico”, in collaborazione con l’Istituto Zanon, ha voluto
quindi procedere con la pubblicazione di un libro, anche per divulgare una
volta ancora una pagina di storia non sempre conosciuta in modo approfondito.
Ciò vale in particolare per i nostri giovani che ignorano quale sia stato il
coinvolgimento ed il pesante contributo dato dal nostro territorio in termini
di vite sacrificate in quel tragico evento. Proprio a quei novanta sfortunati
ragazzi è ispirata la dedica “Alle vite rubate”: essi lo meritano ampiamente.
Al progetto di pubblicazione ha aderito il professor Paolo
Ferrari, docente di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di
Udine, che ha inteso avvalersi anche della collaborazione di un suo collega,
altrettanto apprezzato esperto di storia militare, il professor Alessandro
Massignani.
Il contributo di Annamaria Pertoldi, dirigente scolastico
dello Zanon, è stato orientato a evidenziare l’intelligenza dei dirigenti dell’Associazione "Zanon Amico" verso un’operazione editoriale tesa a ricongiungere la storia
locale con quella italiana ed internazionale. Ha citato poi i futuristi, le
riviste fiorentine e l’interventismo dei giovani nel 1914, leggendo un brano in
riferimento alla Grande Guerra.
La Dirigente scolastica ha evidenziato “lo spessore culturale del volume, che porta la storia locale ad un livello di notevole scientificità”. Ha poi ricordato che “le due guerre mondiali hanno rappresentato un’inversione dei rapporti nello scenario internazionale del dopoguerra, in cui l’Europa ha perso il ruolo di centro della politica, della cultura e dell'economia a favore di potenze come gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Le vicende della Prima guerra mondiale sono state contrassegnate dalla presenza di molte forze giovani: prima, durante e dopo lo svolgimento del conflitto. Culturalmente giovani erano le riviste fiorentine, il Futurismo, l’interventismo, culture che rifiutavano i padri; ciò di contro ad altri giovani e culture che volevano la pace e confluivano in orientamenti culturali e politici diversi che perseguivano la pace. Si è trattato, per i giovani, di una grande ricerca di senso. Narrativa, film, poesia che si contestualizzano nella Grande guerra hanno spesso come tema quello dei giovani”.
La Dirigente scolastica ha evidenziato “lo spessore culturale del volume, che porta la storia locale ad un livello di notevole scientificità”. Ha poi ricordato che “le due guerre mondiali hanno rappresentato un’inversione dei rapporti nello scenario internazionale del dopoguerra, in cui l’Europa ha perso il ruolo di centro della politica, della cultura e dell'economia a favore di potenze come gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Le vicende della Prima guerra mondiale sono state contrassegnate dalla presenza di molte forze giovani: prima, durante e dopo lo svolgimento del conflitto. Culturalmente giovani erano le riviste fiorentine, il Futurismo, l’interventismo, culture che rifiutavano i padri; ciò di contro ad altri giovani e culture che volevano la pace e confluivano in orientamenti culturali e politici diversi che perseguivano la pace. Si è trattato, per i giovani, di una grande ricerca di senso. Narrativa, film, poesia che si contestualizzano nella Grande guerra hanno spesso come tema quello dei giovani”.
La Pertoldi ha aggiunto che: “Alcuni di noi, anche attraverso
i loro nonni, hanno sentito le testimonianze di coloro che, giovani, sono stati
in trincea, in prigionia, sperimentando la paura, la fame, la tragicità
indelebile dell'incontro con la malattia e con la morte. Molti giovani hanno
vissuto all’epoca portando una testimonianza positiva con la loro vita, dentro
le vicende della guerra: è questo il caso, ad esempio, di Anna Barbara Vaciago
che, da Piacenza, si è trasferita alle porte di Udine per aiutare territori
devastati dopo la disfatta di Caporetto, soccorrendo la gente, in particolare i
bambini, fondando istituzioni, come scuole dell'infanzia, che a tutt'oggi prestano
servizio alle generazioni seguenti”.
Annamaria Pertoldi, dirigente scolastico dello Zanon, ha
concluso così: “I vuoti lasciati dai giovani che non sono sopravvissuti sono
incolmabili: gli abitanti dell’Europa portano dentro di sé questo dolore, che
li rende più cauti, pensosi, meno ingenui. Attraverso la ripresa e l’approfondimento
delle vicende della Grande guerra, la messa in luce di nuovi elementi che ci
aiutano a scrivere nuove pagine di questa storia, attraverso i giovani che, loro malgrado, sono stati all’epoca protagonisti di questi eventi, è possibile
trarre linfa vitale per riuscire a portare un contributo significativo,
particolare, in quanto abitanti d’Europa, al mondo di oggi”.
Il Coro
Primavera, composto da ex allievi dello Zanon
L’intervento successivo è stato quello di Paolo Medeossi. “Condivido
tutto ciò che è scritto nel libro – ha detto Medeossi – con i giovani dello
Zanon che passano dall’entusiasmo, dato che su 90 caduti ben 10 furono i
volontari, alla tragedia per quella che
doveva sembrare una guerra veloce e, invece, tra Monfalcone e Gorizia lasciò da
ambo le parti un milione di morti nelle trincee, come diceva il mio maestro di scuola”.
La presentazione più attesa era quella di Paolo Ferrari, uno
degli autori, essendo impegnato fuori regione Alessandro Massignani. Dopo aver
portato il saluto ufficiale di Alberto Felice De Toni, rettore dell’ateneo
friulano, Ferrari ha spiegato l’importanza del nuovo volume. “Dal punto di
vista militare della storia è già stato pubblicato molto – ha detto Ferrari –
perciò queste pagine scritte consultando un archivio scolastico, riportano
invece le relazioni dei professori, le raccolte di fondi per la guerra, oppure
di vestiario per gli abitanti del Belgio invaso, poi sono descritte le
difficoltà di fare regolare lezione dal 1915 a causa dei bombardamenti aerei, con
l’arma novissima, fino allo scoppio della polveriera di Sant’Osvaldo, nel 1917,
prima della disfatta di Caporetto, si descrive infine il periodo della ripresa
dal 1918-1919 fino a un curioso sciopero del 1920 di allievi ex combattenti che
volevano fare gli esami su un programma ristretto”.
La copertina del volume del 1920
Non sono mancate varie domande al termine dell’incontro, cui
ha riposto l’autore assieme ai relatori. A quel punto c’è stata l’esibizione
del Coro Primavera, composto da ex allievi della scuola e attivo dal 1963. Sotto
la direzione di Antonio Colussi, essendo assente il maestro Alessandro Tammelleo,
attuale direttore del coro, è stata eseguita per prima La tradotta, cui ha fatto seguito una coinvolgente Stelutis alpinis, di Arturo Zardini. Dopo gli applausi scroscianti si è sentita la
terza canzone, dedicata agli alpini in Russia. Poi si è ascoltato Signore delle cime, un canto di ispirazione popolare composto
nel 1958 da Giuseppe De Marzi. La quinta canzone eseguita Gesù Bambin, era dedicata agli orfani e l’ultimo pezzo del coro è
stato Marì Betlemme, di De Marzi, in
dialetto veneto.
Recensione al volume
Come già indicato metà del libro appena uscito è dedicata
alla ristampa anastatica,
dall’originale del 1920, intitolato Libro
d’oro in onore degli alunni del R. Istituto Tecnico di Udine caduti in guerra
1915-1918. Il testo, sponsorizzato dalla Banca di Udine e dalla Tripmare S.p.A rimorchiatori di Trieste, contiene la Prefazione
di Mario Savino, con riferimenti filosofici allo stato di guerra e a quello di
pace. Il primo capitolo intitolato alle generazioni del conflitto è opera di
Massignani, grande esperto di storia militare. Anche il quarto e ultimo
capitolo è opera sua ed è incentrato sui caduti, sul lutto e la sua elaborazione.
Paolo Ferrari si è occupato del Regio Istituto Tecnico di Udine durante la
Grande Guerra, nel capitolo secondo, con la citazione di diverse relazioni
scolastiche scoperte nell’archivio storico della scuola. Anche il terzo
capitolo è dovuto a Ferrari, che si è impegnato a riportare varie testimonianze
soprattutto giovanili, per sottolineare lo sconvolgimento e il disorientamento
individuale e collettivo di chi visse in guerra, con conseguenze drammatiche
dei decenni successivi.
Da rilevare che alla fine della presentazione pubblica è stata
fatta la proposta di intitolare una strada cittadina a Giacomo Gabriele Screm,
nato a Comeglians il 4 agosto 1900 e arruolato il 19 maggio 1918, ancora
diciassettenne. Frequentò lo Zanon nell’anno scolastico 1015-1916 nel 2° corso
di Agrimensura. Morì nel suo paese il 29 marzo 1920, in seguito a grave malattia
contratta nelle operazioni militari del 3° Reggimento Genio Telegrafisti.
La copertina del bel volume del 2018
Il libro presentato
Paolo Ferrari, Alessandro Massignani, Giovani e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920, Udine,
Associazione Zanon Amico - Valdagno (VI), Gino Rossato editore, 2018, pp. 288 (delle quali pp.
143-284 in ristampa anastatica dall’originale del 1920 intitolato Libro d’oro in onore degli alunni del R.
Istituto Tecnico di Udine caduti in guerra 1915-1918), varie fotografie in
b/n, euro 20.
--
Recensione, servizio giornalistico, fotografico e di
Networking a cura di Elio Varutti e Sebastiano Pio Zucchiatti.
Nessun commento:
Posta un commento