La capitale croata, che conta 809 mila abitanti, è una città con
due anime diverse. C’è la Città Alta,
in croato Gornji Grad.
Zagabria, 8 dicembre 2018, il tram di Babbo Natale. Fotografia di Daniela
Conighi
Al suo interno c’è il Captol, forse stazione militare
romana e capitolo religioso dal 1093, anno di fondazione della diocesi, con le
parti più antiche dell’abitato urbano. Qui si trovano le pittoresche stradine
avviluppate attorno alla Cattedrale e al Castello. Poi c’è la Città Bassa (Donji Grad), una zona a
pianta ortogonale, più vivace con prestigiosi edifici barocchi e palazzi
ottocenteschi.
Nel periodo natalizio a Zagabria si respira un’atmosfera incredibile e
festosa, grazie ai meravigliosi addobbi nelle vie del centro storico. È il
periodo dell’Avvento. Quest’anno ci ha partecipato anche un gruppo di soci del Comitato
Provinciale di Udine dell’Associazione
Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD). Bruna Zuccolin, presidente
dell’ANVGD di Udine e Elio Varutti, vice presidente del sodalizio erano tra di loro.
Zagabria, la Città alta. Fotografia di Elio Varutti
Il 2018 è stato un anno intenso riguardo alle attività
turistico istruttive dell’ANVGD di Udine con gite istriane a Antignana per la
festa del prosciutto, alla basilica Eufrasiana di Parenzo, a Zagabria
(Croazia), a Cilli (Slovenia), a Magdalensberg, vicino a Klagenfurt (Austria) e
varie visite di delegazione a Grado (GO) con i dirigenti ANVGD di Gorizia e di
Trieste. Poi una delegazione di Udine si è recata a Padova e a Roma per il
congresso nazionale. Un’altra delegazione è stata a Laterina per la visita ai resti del locale Campo profughi giuliano dalmati con la delegazione ANVGD
aretina, a Montevarchi (AR), Buccari Piccola (vicino a Fiume), Nona e Zara (in
Dalmazia) per incontrare la locale Comunità degli italiani.
Per la visita a Zagabria il programma di Julia Viaggi
prevedeva i seguenti punti. I gitanti da Udine si sono ritrovati sabato 8 dicembre 2018 alle ore 5
davanti alla Stazione Ferroviaria. Alle ore 05.10 partenza del pullman GT in
direzione di Trieste. Fermate a Monfalcone e Palmanova per caricare altri
partecipanti. Alle ore 6.15 ritrovo a Trieste, Piazza Oberdan, lato Palazzo
della Regione ed arrivo del pullman. Proseguimento quindi alle ore 6.30 in direzione della Slovenia e
della Croazia. Breve sosta in corso di viaggio a Novo Mesto, per far salire
un’altra gitante. Ingresso in Croazia e proseguimento per Zagabria. Arrivo a
Zagabria alle ore 10.30 circa e incontro con la guida, la signora Maja, per la
visita della città.
Zagabria, il Teatro Nazionale. Fotografia di Daniela
Conighi
Un po’ di Storia
Nel 1242 il re d’Ungheria e di Croazia Bela IV, sotto la
pressione dei mongoli, si rifugia a Zagabria bene accolto. Decide allora di
elevarla a città libera. Così rimase,
pur tra i continui contrasti tra potere religioso e laico, fino
all’incorporazione nell’Impero Austro Ungarico avvenuta nel 1815. C’è da
accennare al fatto che le terre venete dell’Istria e della Dalmazia, governate
per secoli dalla Repubblica di Venezia, con il Trattato di Campoformio del 1797, vengono cedute da
Napoleone all’Austria. Nel 1805, col Trattato di pace di Presburgo, poi detta
Bratislava, l’Istria, la Dalmazia e Cattaro sono trasferite dall’Austria al
Regno d’Italia, governato dal Vicerè Eugenio di Beauharnais.
L’Austria, nel 1809, attacca in forze il Regno d’Italia
filo-napoleonico, lungo il confine dell’Isonzo. Le truppe napoleoniche
italo-francesi, riorganizzatesi, sbaragliarono quelle austriache, giungendo
alla Pace di Schönbrunn, presso Vienna. Napoleone crea, allora, il nuovo stato
delle Provincie Illiriche dell’Impero francese, includendovi l’Istria, la
Dalmazia e Ragusa, unendole alla Carinzia (Austria), alla Carniola (Slovenia) e
a una parte della Croazia, alla cosiddetta Croazia civile e a quella militare.
Le Provincie Illiriche durano dal 1809 al 1814. Viene introdotto il Codice civile napoleonico, l’uguaglianza di tutti i cittadini, la coscrizione militare
obbligatoria e la scuola in lingua italiana in Istria e il lingua slovena a
Lubiana, capitale delle Provincie Illiriche (Fiorentin
2018).
Col 1815 la Croazia appartiene all’Impero Austro Ungarico
fino al suo dissolvimento del 1918 con la Prima guerra mondiale. La scuola in
lingua croata, oltre a quella tedesca, è attivata a Zagabria solo dopo i moti
del 1848, che infiammano l’Europa. Le truppe croate, agli ordini di ufficiali
austriaci, si distinguono in Friuli per la feroce repressione dei moti
risorgimentali del 1848, perpetrando saccheggi, stupri e incendi di paesi, come
emerge dai racconti di Caterina Percoto.
Zagabria, luminarie per i mercatini di Natale 2018. Fotografia di Elio Varutti
Nel 1918 nasce, ricco di gravi tensioni etniche, il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, chiamato Regno di Jugoslavia nel 1929. Le
forze dell’Asse, guidate da Germania e Italia, invadono la Jugoslavia nel 1941
smembrandola. Lubiana è annessa al Regno d’Italia e sorge il Governatorato della Dalmazia italiana, con Zara, Sebenico, Spalato e Cattaro. La Croazia
indipendente, con capitale Zagabria, è autoproclamata e condotta, dal 1941 al 1945, dal sanguinario
dittatore filo-nazista Ante Pavelić, fondatore delle milizie nazionaliste
anti-serbe ustascia. Al termine
della Seconda guerra mondiale sorge la Federativa Repubblica Socialista di Jugoslavia, con a capo Tito. Alla sua morte, avvenuta nel 1980, rincomincia la
disgregazione dei popoli slavi del sud, con le guerre iugoslave fratricide
degli anni 1991-2001.
La Croazia ha aderito alla NATO il 1º aprile 2009 e col 1º
luglio 2013 è il ventottesimo Stato membro dell’Unione europea. La moneta in
corso è la kuna.
Zagabria, capitale della repubblica croata indipendente dal 1991,
si estende nella pianura del fiume Sava ed è oggi il centro politico, economico
e culturale del paese. Nelle sue eleganti architetture, nei grandi monumenti e
nell’impianto urbanistico si possono intravvedere le vicende storiche della
città. Sviluppatasi nel medioevo come importante centro commerciale ed
artigianale, una vocazione che ancor oggi si conferma, la città è ricca di
numerosi negozi e dalla celebre Fiera internazionale.
Zagabria, panorama con la Cattedrale. Fotografia di Daniela
Conighi
Al termine della visita con guida turistica, c’è stato il
pranzo con piatti tipici nel ristorante/trattoria Kaptol, vicino al Duomo. Nel
pomeriggio c’era il tempo a disposizione dei partecipanti per la visita libera
dei mercatini di Natale, con la curiosità del tram di Natale, addobbato per
l’occasione.
I mercatini si trovano lungo la via Bogoviceva e in alcuni
giardini, con la fontana e l’albero di Natale in Piazza del Bano Jelacic. Alle
ore 17.30 c’è stata la partenza da Zagabria per il rientro nelle località di
provenienza, con una breve sosta in corso di viaggio. Dopo le fermate a Novo
Mesto, Trieste, Monfalcone e Palmanova, si è arrivati a Udine, davanti alla Stazione
Ferroviaria alle ore 23 circa, al termine della gita.
Zagabria, visita guidata verso il Duomo. Fotografia di Daniela
Conighi
Riferimenti
bibliografici
- Flavio Fiorentin, L’eredità
del Leone dal Trattato di Campoformio (1797) alla Prima guerra mondiale (1918),
Udine, Aviani, 2018.
- Caterina Percoto, Scritti
friulani, con uno studio di Bindo Chiurlo, Udine-Tolmezzo, Libreria
Aquileia, 1929.
- Caterina Percoto, Novelle,
Udine, Biblioteca del Messaggero Veneto, 2003.
- Marco Tamborini, Iugoslavia,
Guida d’Europa, Milano, Touring Club Italiano, 2^ ediz., 1982.
Zagabria, la zona del Captol. Fotografia di E. Varutti
Zagabria, strada del centro storico. Fotografia di E. Varutti
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah
Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di Daniela Conighi e
E. Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia
(ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5
– 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di
Udine è Bruna Zuccolin.
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