giovedì 13 dicembre 2018

Studenti dello Zanon alla Grande Guerra, libro presentato a Udine


Ah, che serata! Sin dall’inizio c’erano tutti gli ingredienti per un incontro culturale di spessore e di successo, pur su dei fatti bellici. Era un freddo becco quel 12 dicembre 2018, ma alle ore 17 e mezza la sala della Fondazione Friuli di Via Manin 15 a Udine era stracolma di persone.
Udine, Giuseppe Morandini, Mario Savino e Annamaria Pertoldi

Il pubblico era formato da ex allievi dell’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Zanon”. C’erano poi dei vecchi insegnanti e qualche preside di una volta, ma soprattutto i soci dell’Associazione "Zanon Amico", presieduta da Mario Savino.
L’occasione per attirare tanti individui al Palazzo d’Oro è stata fornita dalla presentazione del libro fresco di stampa intitolato Giovani e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920, di Paolo Ferrari e Alessandro Massignani, dell’editore Gino Rossato di Valdagno, in provincia di Vicenza, in coedizione con l’Associazione "Zanon Amico" di Udine. 
Il giornalista Paolo Medeossi, dopo aver salutato il pubblico, ha introdotto l’intervento di Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli, che ha ospitato l’incontro. “Questa sera si presenta un libro di una storica scuola di Udine dedicato ai suoi allievi caduti nella Prima guerra mondiale – ha detto Morandini – oltre ad aver trovato personalmente in queste pagine una grande devozione alla patria vorrei ricordare che l’Istituto Zanon è molto importante perché ha formato la classe dirigente del Friuli”.
Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine

Dopo di lui ha parlato Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine, che ha dato il suo patrocinio all’opera. “È necessario conoscere per comprendere – ha esordito Cigolot – e questo libro potrebbe insegnare il comportamento di quegli allievi per il rispetto di tutti”. Cigolot ha sottolineato di portare il saluto del sindaco Pietro Fontanini e poi ha aggiunto che “lo Zanon è stato una fucina della classe dirigente del territorio”.
È intervenuto in seguito Mario Savino. “L’Associazione Zanon Amico ha dodici anni di vita – ha detto Savino – e qui in sala ci sono i presidenti Flavio Pressacco e Antonio Colussi, che mi hanno preceduto nell’incarico di questo sodalizio che fa attività culturali, editoriali e di aggregazione sociale, come con il coro Primavera, che ascolterete al termine della presentazione”.
Paolo Medeossi giornalista e il professor Paolo Ferrari

Savino ha inoltre ricordato che l’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Zanon” possiede un importante archivio che custodisce, tra l’altro, documenti di notevole valore storico. Proprio all’interno di questa sezione è stato rinvenuto un prezioso testo in onore di novanta giovanissimi alunni del Regio Istituto Tecnico di Udine - come si chiamava allora la scuola - caduti in battaglia durante la Prima guerra mondiale. Il testo s’inserisce in un filone memorialistico ed è un accorato omaggio alle giovani vittime di quella che Papa Benedetto XV definì, con poche efficaci parole, “Inutile strage”.
La copia anastatica originale è stata il punto di partenza per realizzare un libro di storia sui giovani andati in guerra ed in particolare sugli studenti e docenti dello Zanon, nel periodo dal 1914 al 1920. Attraverso le relazioni dei docenti, documenti dell’Istituto, lettere e giornali riemergono così la vita quotidiana, le preoccupazioni, le paure e gli entusiasmi dei giovani e dei loro insegnanti.
Udine, sala della Fondazione Friuli poco prima della presentazione di Giovani e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920

Il ritrovamento ben si sposa con l’attuale momento che vede celebrare ovunque i cent’anni trascorsi dalla fine della Grande Guerra. L’Associazione “Zanon Amico”, in collaborazione con l’Istituto Zanon, ha voluto quindi procedere con la pubblicazione di un libro, anche per divulgare una volta ancora una pagina di storia non sempre conosciuta in modo approfondito. Ciò vale in particolare per i nostri giovani che ignorano quale sia stato il coinvolgimento ed il pesante contributo dato dal nostro territorio in termini di vite sacrificate in quel tragico evento. Proprio a quei novanta sfortunati ragazzi è ispirata la dedica “Alle vite rubate”: essi lo meritano ampiamente.
Al progetto di pubblicazione ha aderito il professor Paolo Ferrari, docente di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Udine, che ha inteso avvalersi anche della collaborazione di un suo collega, altrettanto apprezzato esperto di storia militare, il professor Alessandro Massignani.
Il contributo di Annamaria Pertoldi, dirigente scolastico dello Zanon, è stato orientato a evidenziare l’intelligenza dei dirigenti dell’Associazione "Zanon Amico" verso un’operazione editoriale tesa a ricongiungere la storia locale con quella italiana ed internazionale. Ha citato poi i futuristi, le riviste fiorentine e l’interventismo dei giovani nel 1914, leggendo un brano in riferimento alla Grande Guerra.
La Dirigente scolastica ha evidenziato “lo spessore culturale del volume, che porta la storia locale ad un livello di notevole scientificità”. Ha poi ricordato che “le due guerre mondiali hanno rappresentato un’inversione dei rapporti nello scenario internazionale del dopoguerra, in cui l’Europa ha perso il ruolo di centro della politica, della cultura e dell'economia a favore di potenze come gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Le vicende della Prima guerra mondiale sono state contrassegnate dalla presenza di molte forze giovani: prima, durante e dopo lo svolgimento del conflitto. Culturalmente giovani erano le riviste fiorentine, il Futurismo, l’interventismo, culture che rifiutavano i padri; ciò di contro ad altri giovani e culture che volevano la pace e confluivano in orientamenti culturali e politici diversi che perseguivano la pace. Si è trattato, per i giovani, di una grande ricerca di senso. Narrativa, film, poesia che si contestualizzano nella Grande guerra hanno spesso come tema quello dei giovani”.
La Pertoldi ha aggiunto che: “Alcuni di noi, anche attraverso i loro nonni, hanno sentito le testimonianze di coloro che, giovani, sono stati in trincea, in prigionia, sperimentando la paura, la fame, la tragicità indelebile dell'incontro con la malattia e con la morte. Molti giovani hanno vissuto all’epoca portando una testimonianza positiva con la loro vita, dentro le vicende della guerra: è questo il caso, ad esempio, di Anna Barbara Vaciago che, da Piacenza, si è trasferita alle porte di Udine per aiutare territori devastati dopo la disfatta di Caporetto, soccorrendo la gente, in particolare i bambini, fondando istituzioni, come scuole dell'infanzia, che a tutt'oggi prestano servizio alle generazioni seguenti”.
Annamaria Pertoldi, dirigente scolastico dello Zanon, ha concluso così: “I vuoti lasciati dai giovani che non sono sopravvissuti sono incolmabili: gli abitanti dell’Europa portano dentro di sé questo dolore, che li rende più cauti, pensosi, meno ingenui. Attraverso la ripresa e l’approfondimento delle vicende della Grande guerra, la messa in luce di nuovi elementi che ci aiutano a scrivere nuove pagine di questa storia, attraverso i giovani che, loro malgrado, sono stati all’epoca protagonisti di questi eventi, è possibile trarre linfa vitale per riuscire a portare un contributo significativo, particolare, in quanto abitanti d’Europa, al mondo di oggi”.
Il Coro Primavera, composto da ex allievi dello Zanon

L’intervento successivo è stato quello di Paolo Medeossi. “Condivido tutto ciò che è scritto nel libro – ha detto Medeossi – con i giovani dello Zanon che passano dall’entusiasmo, dato che su 90 caduti ben 10 furono i volontari,  alla tragedia per quella che doveva sembrare una guerra veloce e, invece, tra Monfalcone e Gorizia lasciò da ambo le parti un milione di morti nelle trincee, come diceva il mio maestro di scuola”.
La presentazione più attesa era quella di Paolo Ferrari, uno degli autori, essendo impegnato fuori regione Alessandro Massignani. Dopo aver portato il saluto ufficiale di Alberto Felice De Toni, rettore dell’ateneo friulano, Ferrari ha spiegato l’importanza del nuovo volume. “Dal punto di vista militare della storia è già stato pubblicato molto – ha detto Ferrari – perciò queste pagine scritte consultando un archivio scolastico, riportano invece le relazioni dei professori, le raccolte di fondi per la guerra, oppure di vestiario per gli abitanti del Belgio invaso, poi sono descritte le difficoltà di fare regolare lezione dal 1915 a causa dei bombardamenti aerei, con l’arma novissima, fino allo scoppio della polveriera di Sant’Osvaldo, nel 1917, prima della disfatta di Caporetto, si descrive infine il periodo della ripresa dal 1918-1919 fino a un curioso sciopero del 1920 di allievi ex combattenti che volevano fare gli esami su un programma ristretto”.
La copertina del volume del 1920

Non sono mancate varie domande al termine dell’incontro, cui ha riposto l’autore assieme ai relatori. A quel punto c’è stata l’esibizione del Coro Primavera, composto da ex allievi della scuola e attivo dal 1963. Sotto la direzione di Antonio Colussi, essendo assente il maestro Alessandro Tammelleo, attuale direttore del coro, è stata eseguita per prima La tradotta, cui ha fatto seguito una coinvolgente Stelutis alpinis, di Arturo Zardini.  Dopo gli applausi scroscianti si è sentita la terza canzone, dedicata agli alpini in Russia. Poi si è ascoltato Signore delle cime, un canto di ispirazione popolare composto nel 1958 da Giuseppe De Marzi. La quinta canzone eseguita Gesù Bambin, era dedicata agli orfani e l’ultimo pezzo del coro è stato Marì Betlemme, di De Marzi, in dialetto veneto.

Recensione al volume
Come già indicato metà del libro appena uscito è dedicata alla ristampa anastatica, dall’originale del 1920, intitolato Libro d’oro in onore degli alunni del R. Istituto Tecnico di Udine caduti in guerra 1915-1918. Il testo, sponsorizzato dalla Banca di Udine e dalla Tripmare S.p.A rimorchiatori di Trieste, contiene la Prefazione di Mario Savino, con riferimenti filosofici allo stato di guerra e a quello di pace. Il primo capitolo intitolato alle generazioni del conflitto è opera di Massignani, grande esperto di storia militare. Anche il quarto e ultimo capitolo è opera sua ed è incentrato sui caduti, sul lutto e la sua elaborazione. Paolo Ferrari si è occupato del Regio Istituto Tecnico di Udine durante la Grande Guerra, nel capitolo secondo, con la citazione di diverse relazioni scolastiche scoperte nell’archivio storico della scuola. Anche il terzo capitolo è dovuto a Ferrari, che si è impegnato a riportare varie testimonianze soprattutto giovanili, per sottolineare lo sconvolgimento e il disorientamento individuale e collettivo di chi visse in guerra, con conseguenze drammatiche dei decenni successivi.
Da rilevare che alla fine della presentazione pubblica è stata fatta la proposta di intitolare una strada cittadina a Giacomo Gabriele Screm, nato a Comeglians il 4 agosto 1900 e arruolato il 19 maggio 1918, ancora diciassettenne. Frequentò lo Zanon nell’anno scolastico 1015-1916 nel 2° corso di Agrimensura. Morì nel suo paese il 29 marzo 1920, in seguito a grave malattia contratta nelle operazioni militari del 3° Reggimento Genio Telegrafisti.
La copertina del bel volume del 2018

Il libro presentato
Paolo Ferrari, Alessandro Massignani, Giovani e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920, Udine, Associazione Zanon Amico - Valdagno (VI), Gino Rossato editore, 2018, pp. 288 (delle quali pp. 143-284 in ristampa anastatica dall’originale del 1920 intitolato Libro d’oro in onore degli alunni del R. Istituto Tecnico di Udine caduti in guerra 1915-1918), varie fotografie in b/n, euro 20.

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Recensione, servizio giornalistico, fotografico e di Networking a cura di Elio Varutti e Sebastiano Pio Zucchiatti.

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