È una fortissima emozione ascoltare il racconto sulla Shoah
familiare di Lea Polgar, nata a Fiume nel 1933. Con voce chiara e con dei coinvolgenti
momenti di commozione è intervenuta il 19 gennaio 2019 a Udine, a Palazzo
Morpurgo in Via Savorgnana, per l’inaugurazione della mostra “Aurelio e Melania
Mistruzzi. Giusti tra le Nazioni”.
Lea Polgar, al centro, mentre viene presentata in pubblico dal
sindaco di Udine Pietro Fontanini. Fotografia di Elio Varutti
L’originale rassegna, voluta dal Comune di
Udine, è stata curata da Silvia Bianco e Gabriella Bucco. I coniugi Mistruzzi
ospitarono per un mese proprio lei, l’ebrea di Fiume Lea Polgar nella loro casa
di Via Carso, a Roma nell’autunno 1943.
“Ricordo che mio padre piangeva a dirotto – ha detto Lea
Polgar – vedere un pezzo d’uomo in quello stato mi sconvolse, aveva appena
saputo che quattro nostri familiari erano stati catturati dai tedeschi per la
deportazione alla Risiera di San Sabba a Trieste e poi al Campo di sterminio di
Auschwitz”.
I quattro stretti familiari di Lea Polgar deportati e uccisi ad Auschwitz
sono: nonna Serena Lichtenstein insieme al figlio Emerico Polgar (detto Imre),
a sua moglie Caterina Fischl e al nipote Mario Claudio Polgar (Budapest 1935 –
Auschwitz 1944). Si erano rifugiati fuori Fiume e furono arrestati dai tedeschi
il 12 febbraio 1944. “La bambinaia di Mario riferisce di averlo visto per
l’ultima volta preso per mano dalla nonna Serena mentre erano condotti alla
camera a gas” (Bianco, Bucco 2019,
p. 42).
“È raro, per me, tutto questo interesse, sono una nonna – ha
aggiunto Lea Polgar – sono commossa e lusingata… Ero a Fiume e mio papà
Francesco faceva l’avvocato, era nato a Fiume nel 1900 e morì a Roma nel 1985,
ecco lui, legionario fiumano, come i suoi fratelli Andrea ed Emerico, credeva
molto nell’Italia, era convinto che nonostante le Leggi razziali del 1938, si
poteva vivere lo stesso, ma a causa di quelle norme perse il lavoro, così
emigrammo a Roma, dove papà divenne segretario dell’unione delle Comunità
Israelitiche”.
Una sala della mostra con l’Autoritratto di Aurelio Mistruzzi e un'altra piccola scultura
Lea Polgar è come un fiume in piena e con una signorilità
esemplare si permette perfino di riprendere Pietro Fontanini, sindaco di Udine,
che l’aveva presentata come una “signora di 88 anni”. Lei, tra l’ilarità dei
presenti, ha ribattuto puntigliosa: “Non sono 88, sono neanche 86”.
Poi il racconto è proseguito così: “Allora papà pensava di
emigrare negli Stati Uniti, dove c’era uno zio attore caratterista, tra l’altro
fece il barista nel film Casablanca, lo zio era un bravo cabarettista di
Berlino. A Fiume nel 1938 vennero in casa dei personaggi che intimarono a mia
madre di abbandonare la casa entro una settimana, perché l’abitazione piaceva a
un gerarca fascista. Così il papà decise di partire per Roma. Noi bambini si
stava dai nonni, dopo un discorso di addio. Ero convinta di non rivedere più i
miei genitori, a Roma frequentavo le scuole di pomeriggio e non dovevamo farci
vedere, perché le spie avrebbero compreso che eravamo ebrei, dati che solo loro
facevano scuola nel pomeriggio. Ricordo che abbiamo fatto sottovoce i nostri
canti delle feste ebraiche…”.
L’intervento della professoressa
Gabriella Bucco all’inaugurazione della mostra “Aurelio e Melania Mistruzzi.
Giusti tra le Nazioni”, vicino al sindaco Fontanini e all'assessore Cigolot
A questo punto Lea Polgar si blocca. È troppo emozionata.
Scatta un applauso sincero. È lei stessa a sdrammatizzare dicendo che i nipoti,
ogni volta che racconta questo pezzo, l’hanno trasformato quasi in una barzelletta,
per non farla star male.
“Dopo il rastrellamento del Ghetto del 16 ottobre 1943 – ha
riferito la Polgar – tutta la famiglia
si deve nascondere per evitare l’arresto. Così io fui accolta dai Mistruzzi e
fu lo stesso scultore Aurelio a mostrarmi un nascondiglio nel suo studio da
dove sarei dovuta uscire solo se chiamata da lui. Vi dirò che la mia mamma Eva
Grünwald a Roma si mise a fare l’arredatrice per le case dei gerarchi fascisti,
cioè per chi aveva i soldi, poi lo scultore Mistruzzi mi raccontava storie
varie per farmi passare il tempo, dato che non potevo uscire e nemmeno affacciarmi
alle finestre, altrimenti i delatori mi avrebbero scoperto, lo scultore mi
insegnò un cenno secondo il quale avrei dovuto infilarmi nel nascondiglio
segreto del suo studio, ma per fortuna non servì”.
Udine, 19.1.2019 - Una parte del numeroso pubblico
all’inaugurazione della mostra “Aurelio e Melania Mistruzzi. Giusti tra le
Nazioni”
Il nome fittizio di Le Polgar per la clandestinità era Maria
Renzini e per la sicurezza dei Mistruzzi fu portata nel convento delle suore
dell’Annunciazione fino alla Liberazione.
L’incontro è iniziato con i saluti di Fabrizio Cigolot,
assessore alla Cultura del Comune di Udine, che ha presentato i numerosi
discendenti dei Mistruzzi, intervenuti da Roma per l’occasione. L’assessore Cigolot ha
quindi ringraziato per la collaborazione alla mostra: Anna Melania Urbani e
Diego Urbani, Antonella, Letizia e Massimo Marino, Lea Polgar e Dario
Cingolani, Umberto e Maria Sello, Maria Diana De Gaspero e Patrizia Cabrini
Venier Romano. Un altro ringraziamento è andato ai professori del Liceo
artistico “Giovanni Sello” di Udine Rossella Rizzatto, Marco Bordignon, Stefano
Tubaro e Alessandro Zorzi con gli allievi delle classi 5^ I e 5^ L per la
collaborazione multimediale alla rassegna. Sono stati, infine, citati nei ringraziamenti pure
Vania Gransinich, Tiziana Ribezzi, Debora Tonellotto e il regista Pietro Suber,
presente con la proiezione del film “1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani“
al cinema Visionario di Udine.
Ha parlato poi Pietro Fontanini, sindaco di Udine, per citare
Elio Morpurgo, che fu sindaco di Udine e senatore deportato dai nazisti e morto
per strada. “Siamo onorati di raccontare la storia dei Mistruzzi salvatori di
ebrei – ha detto Fontanini – perché è un orgoglio per i friulani che un artista
di Villaorba di Basiliano abbia lasciato delle importanti opere come la Statua
della Vittoria, per il Tempietto dei Caduti nella loggia di S. Giovanni”.
Fontanini ha anche menzionato altri artisti e studiosi importanti in contatto
col Mistruzzi, come i mobilieri Fantoni, Giovanni Sello, lo studioso del Friuli
Pio Paschini, monsignor Celso Costantini e il maestro del ferro battuto Alberto
Calligaris.
È stata la professoressa Gabriella Bucco a spiegare la
nascita della mostra in esposizione fino al
17 febbraio 2019 sui Mistruzzi
Giusti tra le Nazioni. Ha ricordato la mostra d’arte su Aurelio Mistruzzi
sculture e medaglista, organizzata dalla Provincia di Udine nel 2013, proprio
dallo stesso Pietro Fontanini, quando presiedeva l’ente portato poi a
scomparire dalle nuove leggi.
Udine, 19.1.2019 – L’assessore
alla Cultura Fabrizio Cigolot presenta i nipoti dello scultore Aurelio
Mistruzzi a Palazzo Morpurgo. Fotografia di E. Varutti
Molto simpatici ed apprezzati sono stati gli interventi dei
discendenti dei Mistruzzi, come i nipoti Diego Urbani e Massimo Marino, che
hanno ricordato i nonni Aurelio e Melania con serenità ed ironia familiare,
portando qualche sorriso tra i presenti in una serata dedicata a fatti storici drammatici
assai.
Tra il pubblico si sono notati il pittore Giorgio Celiberti,
Marco Balestra, presidente dell’ANED di Udine, Giorgio Linda dell’Associazione
Italia-Israele, Elisabetta Marioni, presidente della Commissione Cultura del
Comune di Udine, Enrico Berti presidente del Consiglio Comunale e Maurizio
Franz, assessore alle Attività produttive.
Al termine dell’incontro è stato distribuito un interessante
piccolo catalogo della mostra ben curato da Silvia Bianco e Gabriella Bucco.
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Fonti orali
Per la cortese disponibilità dimostrata, desidero ringraziare
le seguenti persone:
- Massimo Marino, dichiarazioni pubbliche a Udine del 19
gennaio 2019, presso Palazzo Morpurgo.
- Lea Polgar (Fiume 1933), dichiarazioni pubbliche a Udine del
19 gennaio 2019, presso Palazzo Morpurgo.
- Diego Urbani, (Roma 1946) dichiarazioni pubbliche a Udine del
19 gennaio 2019, presso Palazzo Morpurgo.
Un'altra sala della mostra sui Mistruzzi
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Riferimenti
bibliografici
- Elenco ufficiale dei
legionari fiumani depositato presso la fondazione del Vittoriale degli italiani
in data 24/6/1939,
Roma, Tipolitografia Spoletini, videoscritto in formato PDF, pp. 136.
- Silvia Bianco, Gabriella Bucco (a cura di), Aurelio Mistruzzi e Melania Yaiteles: Giusti
tra le Nazioni, Udine, Mostra del Comune di Udine Civici Musei, 2019.
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Rassegna stampa
selezionata
Aurelio e Melania
Mistruzzi, giusti tra le nazioni, «Il Friuli» del 19 gennaio 2019
Davide Macor, Giorno
della Memoria: inaugurata a Palazzo Morpurgo mostra “Aurelio e Melania
Mistruzzi, giusti tra le nazioni”, «Il Pais» del 20 gennaio 2019
Roberto Mattiussi, La
storia della piccola ebrea salvata dallo scultore Mistruzzi, «Messaggero
Veneto Video», 20 gennaio 2019.
Altre sezioni della mostra “Aurelio e Melania Mistruzzi.
Giusti tra le Nazioni”
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Orari della mostra
A Udine, Palazzo Morpurgo, sala nobile, Via Savorgnana, 10. Dal 19/01/2019 al 17/02/2019 - venerdì 14:30 – 17:30, sabato e domenica 10:00
-13:00 e 14:30 – 17:30.
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Si pubblica, qui di seguito, il testo dell’intervento di Diego
Urbani, quarto nipote di Aurelio e Melania Yaiteles. Si precisa che l'ultima frase di questo allegato, in lingua friulana, significa: "Qui si scalda il cuore".
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah
Tiervo e Elio Varutti. Fotografie di E. Varutti
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