sabato 26 gennaio 2019

Udine, Varutti parla su Ebrei di Fiume deportati ad Auschwitz


Tutto esaurito in sala “Gino Valle” a Palazzo Morpurgo, in Via Savorgnana 12, a Udine per la conversazione tenuta dal professor Elio Varutti sul tema degli “Ebrei di Fiume in transito a Udine per Auschwitz”. L’evento, svoltosi il 25 gennaio 2019 alle ore 17, è stato aperto da Silvia Bianco, conservatore della galleria del Progetto di palazzo Morpurgo, secondo il piano promosso e coordinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine.
Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine porta il saluto della Civica Amministrazione, accanto a Elio Varutti e a Silvia Bianco. Fotografia di Leoleo Lulu

Dopo i saluti all’affollato pubblico la Bianco ha detto che l’iniziativa rientrava nell’ambito della Giornata della Memoria, nel quadro della mostra “Aurelio e Melania Mistruzzi Giusti tra le Nazioni” visitabile, fino al 17 febbraio 2019, il venerdì a ingresso libero dalle ore 14,30 alle 17,30, oltre al sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 17,30.
Ha dato la parola poi a Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine, molto colpito per la grande partecipazione di pubblico alla conversazione. “È ormai una consuetudine – ha detto Cigolot – che il Comune di Udine commemori ogni anno con apposite manifestazioni la Giornata della Memoria che cade il 27 gennaio, data della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, divenuta la giornata per ricordare le vittime della Shoah”.
In seguito Varutti ha iniziato la sua relazione sul tema mostrando una serie di diapositive sulla città di Fiume. “Questa fotografia di tre bambini – ha detto il relatore – è stata scattata a Fiume, il 29 novembre 1943, ci mostra Sergio De Simone fra le cuginette Andra e Tatiana Bucci; ebbene il  21 marzo 1944 sono arrestati coi familiari, portati alla Risiera di San Sabba a Trieste e poi, col trasporto T25, sono deportati ad Auschwitz dove giungono il 29 marzo 1944, dopo sei giorni di viaggio nel carro bestiame, passando per Udine e Tarvisio”.
Una parte del pubblico poco prima dell’inizio, con la bandiera di Fiume. Fotografia di E. Varutti

Le sorelle Bucci si salvarono ed oggi partecipano alle visite d’istruzione con varie scolaresche ai campi di concentramento, mentre il loro cuginetto Sergio De Simone fu usato, assieme ad altri 19 bambini, per atroci quanto fallimentari esperimenti dai medici nazisti sul vaccino per la tubercolosi e venne impiccato nei sotterranei di una scuola di Amburgo. “È il 20 aprile 1945, gli inglesi sono alle porte della città anseatica – ha spiegato Varutti – l’ordine di uccidere i bambini viene da Berlino al comandante del Campo di Neuengamme, Max Pauly. Devi eliminare i bambini con il gas o con il veleno, gli scrivono. I piccoli vengono portati in camion alla scuola di Bullenhuser Damm, ad Amburgo e lì avvelenati e poi impiccati. I loro corpi vengono bruciati nei forni crematori di Neuengamme, dove oggi c’è un memoriale della Shoah”.
Il numero degli ebrei di Fiume deportati ed uccisi ad Auschwitz ammonta a 275 individui, come emerge dal monumento inaugurato a Fiume, nel Cimitero di Cosala, il 17 giugno 1981. Il totale delle vittime dell’Olocausto a Fiume, Volosca e Abbazia ammonta a 336 persone, come ha scritto Federico Falk, nel 2016.
È stato ricordato anche il luogo di concentramento di ebrei a Fiume, nel 1944, che era presso la Scuola «Cesare Battisti» di Torretta, ha concluso Varutti, come le parole di un altro testimone. “Li portavano in questa scuola alla chetichella a bordo di autovetture per non dare nell’occhio. Vedevamo molta gente alle finestre della scuola e i tedeschi che facevano la guardia, poi li hanno caricati sui camion militari e li hanno portati alla stazione ferroviaria. Li hanno fatti salire sui carri bestiame. Io frequentavo l’Oratorio della Chiesa di Piazza San Nicolò e lì vicino passa la ferrovia, per giorni vedevo passare questi convogli e dai piccoli finestrini con sbarre e filo di ferro spinato si vedevano la facce di quella povera gente, ero un muleto ma son rimasto molto impresionado e impietosido, xe stada una bruta storia”. Così è il racconto del 27 gennaio 2018 di Antonio Nini Sardi, nato a Fiume nel 1931, presidente del Comitato Provinciale di Novara dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD).
La diapositiva d'inizio con le sorelle Andra e Tatiana Bucci e Sergio De Simone, bimbi di Fiume deportati ad Auschwitz. Fotografia di Leoleo Lulu

Nel dibattito che è seguito ha parlato Fabiola Modesto Paulon, nata a Fiume nel 1928, per ricordare di aver “abitato in Via Milano, vicino alla casa del rabbino e alle case degli ebrei, per i quali noi fiumani avevamo rispetto – ha detto – perché la città era mitteleuropea e di grande cultura e i miei genitori mi hanno insegnato a comportarmi così”. Un’altra signora ha voluto ricordare due ebree di Cividale del Friuli prelevate dai nazisti e deportate in campo di concentramento. Solo al termine dell’incontro la stessa signora ha rivelato al tavolo della presidenza che esse erano sue strette familiari. Il riferimento riteniamo vada fatto ad Elvira Schönfeld Piccoli ed alla figlia Amalia Piccoli deportate col convoglio del 27 aprile 1944 dalla Risiera di San Sabba, già ricordate negli anni scorsi dalla stampa locale, come il «Messaggero Veneto» del 2004.
Al termine dell’incontro si è svolta una visita guidata alla mostra “Aurelio e Melania Mistruzzi Giusti tra le Nazioni”, a cura delle curatrici della interessante rassegna, la professoressa Gabriella Bucco e Silvia Bianco.
Elio Varutti durante l'incontro col libro di Maria Pia Bernicchia. Fotografia di Leoleo Lulu

Tra il pubblico in sala era presente, tra gli altri, una delegazione del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), capeggiata dall’ingegnere Sergio Satti, esule da Pola e decano del sodalizio, con Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria e l’architetto Franco Pischiutti, con parenti di Fiume. C’era anche (in piedi) il professor Massimo Gargiulo, segretario generale del FLC CGIL di Udine. Si sono notati poi lo scrittore Paolo Bulfone e il professore nei licei Giovanni Pascolini di Cividale
C’erano, inoltre, il pittore Luigino Peressini, l’architetto Daniele Murello, alcuni insegnanti dell’Istituto “Cecilia Deganutti” e dell’Istituto “Bonaldo Stringher” di Udine, qualche allievo dell’Università della Terza Età di Udine, alcune guide turistiche locali e certi parrocchiani di S. Pio X, dove il 29 gennaio 2019, in Via Mistruzzi 1, si tiene un’altra manifestazione patrocinata dal Comune di Udine, con la presenza di Ariel Haddad, rabbino della Slovenia e direttore del museo della Comunità Ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”, che parla delle “Leggi razziali italiane del 1938” assieme ad altri studiosi.
Visita guidata alla mostra sui Mistruzzi Giusti fra le Nazioni con un cicerone d’eccellenza, la professoressa Gabriella Bucco Fotografia di E. Varutti

Note dal web
Prima dell’incontro il relatore ha ricevuto, via e-mail, i graditi complimenti per l’iniziativa da Romeo Mattioli, per anni assessore al Comune di Udine nonché presidente regionale dell’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL) di Trieste, impossibilitato a partecipare, ma interessato alla tematica “per non dimenticare”.
Romeo Ceccarelli, di Poppi (AR), che vive a Monterotondo (Roma) e, in passato, ha lavorato nelle Ferrovie in Friuli, il 26 gennaio 2019, ha scritto in Facebook questo messaggio in riferimento ai treni dei deportati nei campi di concentramento: “A Chiusaforte ove si fermavano quei treni per prendere la spinta, mi raccontavano i vecchi di allora - primi anni sessanta - le loro dirette esperienze e quanto potevano fare durante quelle brevi soste...”.
Il contributo di Romeo Ceccarelli è un altro piccolo tassello di storia. Sapevamo di vagoni merci carichi di deportati ad Auschwitz fermi a Udine, Gemona, Tarcento, Pinzano, Tarvisio, con le ragazze, le donne e i ferrovieri che aiutavano i prigionieri. Ci mancava la stazione di Chiusaforte nella lista degli aiuti ai prigionieri.
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La sinagoga grande di Fiume distrutta dai nazisti nel 1944. Fotografia di Leoleo Lulu

Riferimenti bibliografici e nel web
- Maria Pia Bernicchia (a cura di), Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti. I 20 bambini di Bullenhuser Damm una carezza per la memoria, Milano, Proedi, 2005-2006.
- Federico Falk (a cura di), Le comunità israelitiche di Fiume e Abbazia tra le due guerre mondiali. Gli ebrei residenti nella Provincia del Carnaro negli anni 1915 – 1945, on-line dal 2016 (data dedotta dalla copertina).  https://www.bh.org.il/jewish-spotlight/fiume/
- Italo Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I «trasporti» dei deportati 1943-1945, Milano, Franco Angeli, Consiglio Regionale del Piemonte, (1.a edizione: 1994), 1995.
- E. Varutti, Ebrei a Udine sud e dintorni, 1939-1948. Deportazione in Germania e rientri, on-line dal giorno 11 novembre 2016 con aggiornamenti del 2017. 
Udine, sala Valle di Palazzo Morpurgo, pubblico il 25 gennaio 2019 per la conversazione di Elio Varutti. Fotografia di Giorgio Gorlato

- E. Varutti, Shoah, ebrei di Fiume salvatisi in Friuli e il ruolo dei Mistruzzi, on-line dal 10 gennaio 2018. http://eliovarutti.blogspot.com/2018/01/shoah-ebrei-di-fiume-salvatisi-in.html
- E. Varutti, Corona d’alloro per le Donne resistenti in stazione a Udine, on-line dal 31 gennaio 2018. http://eliovarutti.blogspot.com/2018/01/corona-dalloro-per-le-donne-resistenti.html
- E. Varutti, Militari italiani a Fiume, in Istria, Dalmazia e Erzegovina, 1941-1943, on-line dal 23 agosto 2018. http://eliovarutti.blogspot.com/2018/07/militari-italiani-fiume-in-istria.html
- E. Varutti, Ebrei di Fiume in transito a Udine per Auschwitz 1944-1945. Riflessioni, on-line dal 16 gennaio 2019. http://eliovarutti.blogspot.com/2019/01/ebrei-di-fiume-in-transito-udine-per.html
- Giorgio Vecchio, “La Shoah italiana: ritorni, incomprensioni, prime rimozioni”, in Guido Formigoni, Daniela Saresella (a cura di), 1945. La transizione del dopoguerra, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Roma, Viella, 2017, pp. 177-208.
- August Walzl, Die Juden im Kärnten und das Dritte Reich, Klagenfurt, Universitätsverlag Carinthia, 1987 (traduzione italiana: Gli ebrei sotto la dominazione nazista. Carinzia Slovenia Friuli Venezia Giulia, Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, 1991).
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Rassegna stampa


Dal «Messaggero Veneto» del 25 gennaio 2019.

Cristina Boschetto, Ebrei di Fiume in transito a Udine per Auschwitz", l'incontro a palazzo Morpurgo, «udinetoday.it», del 24 gennaio 2019.

Giorno della Memoria 2019, Udine Venerdì 25 gennaio 2019, «girofvg.it».

- da "La Vita Cattolica" del 23 gennaio 2019 , p. 35.

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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Si ringraziano per le fotografie: Elio Varutti, Giorgio Gorlato e Leoleo Lulu. Altre immagini dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

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