domenica 30 agosto 2015

Passons, Eppur si mangia, Grande guerra in mostra

È stato un successo imprevedibile la rassegna “Eppur si mangia”, organizzata dai professori e studenti del Laboratorio di Storia dell’Istituto “Bonaldo Stringher” di Udine, sotto la conduzione didattica di Anna Maria Zilli, dirigente scolastico della scuola alberghiera, turistica e commerciale del capoluogo friulano. 
Il coro degli alpini di Passons. Fotografie di Elio Varutti

Il 28 agosto 2015, fino al 6 settembre 2015, è stata riproposta a Passons, in Comune di Pasian di Prato, presso i locali della Parrocchia di San Martino, per il periodo dei festeggiamenti del paese, giunti alla 101^ edizione. Il titolo per l’occasione è stato più approfondito così: “Eppur si mangia, mostra di immagini ed oggetti sull’alimentazione al fronte”. C’era inoltre una seconda rassegna fotografica intitolata “1915-1918. La Grande Guerra sul fronte italiano”. All’inaugurazione c’era il coro degli Alpini di Passons, che ha eseguito 5 canti militari, oltre a Daniele Ornella, presidente del Comitato Festeggiamenti di Passons e a Andrea Pozzo, sindaco di Pasian di Prato.

Questa versione della rodata esposizione si presenta molto bene. È arricchita delle collezioni personali di Luca Azzini e Guido Aviani. Oltre a diverse fotografie inedite e concesse alla scuola solo per attività didattiche e divulgative, vi sono molti oggetti, reperti e cimeli del primo conflitto mondiale. L’attenzione è incentrata sull’alimentazione durante la Grande Guerra. Come in effetti recitava il titolo dell’esposizione primigenia: “Eppur si mangia… Alimentazione, conservazione e cottura del cibo, distribuzione del rancio nella Prima Guerra mondiale”, si intende mostrare come funzionavano gli approvvigionamenti alimentari fino alla trincea dell’una e dell’altra parte. Oltre a una grande quantità di scatolette di pelati, tonno, sgombro, alici, sardine, olio e di cioccolato, si vedono borracce, gavette, piatti di latta, posate, mestoli, scaldini, fornelli, stufe, casse di cottura e cassoni coibentati per il trasporto del rancio.
La prima esposizione fu allestita nell’atrio della scuola, in Viale Monsignor Nogara a Udine, dal 25 gennaio al 31 marzo 2014, compreso il periodo di proroga richiesto per consentire la visita d’istruzione alle varie scolaresche della città. Fu recensita da molti organi di stampa, come la RAI, Il Gazzettino, Il Friuli, Il Giornale del Friuli, ….
La vetrina con le boracce italiane

Rassegna stampa sulla mostra "Eppur si mangia". Ringraziamo gentimente le redazioni dei giornali !

>ilFriuli.it
>il Giornale del Friuli
>friulionline
>Il Gazzettino Cronaca di Pordenone
>infofvg.it
>TURISMO FVG_Itinerari della Grande Guerra
>tapum.it
>Gruppo Ermada Flavio Vidonis
>Gabriele Anelli google.com

 
L'esposizione, che gode del patrocinio del Kobariški Muzej, Museum 1915-18 vom Ortker bis zur Adria Kotschac Mauthen, Dolomitenfreunde, Museo della Battaglia e del Comune di Vittorio Veneto, nonché del Comune di Udine e dei Civici Musei cittadini ed è all'interno del Centenary partneship programme dell' Imperial War Museum di Londra, fa parte integrante del progetto dell'Istituto Stringher  Il Novecento in Friuli Venezia Giulia, cofinanziato dalla Fondazione CRUP.


Nell’occasione fu stampato un originale catalogo bilingue nelle didascalie (italiano / inglese), di 64 pagine, con inedite fotografie in bianco e nero e a colori, con disegni degli allievi, che hanno curato pure le traduzioni in lingua inglese, con l’aiuto dei loro insegnanti (foto sopra). Tra i professori citati nel catalogo ci sono: Giancarlo Martina, Maria Pacelli, Elisabetta Marioni, Gisella Deliddo, Laura Fidenzio, Michel Di Nardo e lo scrivente.
La mostra “Eppur si mangia…” ha ottenuto l’uso del logo nazionale per il Centenario della Prima Guerra Mondiale 2014-2018, il sostegno di Assoarma nazionale, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia e del Comune di Udine, di Turismo FVG, della Fondazione CRUP, del Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia. La rassegna si è svolta con la collaborazione del Centenary Partnership Programme dell'Imperial War Museum di Londra, del Club UNESCO di Udine e dei Civici Musei di Storia ed Arte di Udine.
Gavette e boracce austriache, ungariche e tedesche

La mostra ha goduto del patrocinio e dell’uso delle fotografie del Museo di Caporetto (Slovenia), del Museum 1915-18 vom Ortler bis zur Adria Kötschach-Mauthen (Austria), di Dolomitenfreunde, del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, provincia di Treviso, del Museo Civico del Risorgimento di Bologna, del Museo Centrale del Risorgimento di Roma  e della Biblioteca Comunale di Foligno, Fototeca Collezione Luigi Marzocchi, provincia di Perugia.
Scatolette di alimenti vari per i militari al fronte

Poi fu trasportata alla rassegna èStoria di Gorizia, nel mese di maggio 2014. La sezione sul rancio nella Grande Guerra ha vinto il primo premio nel concorso Play Energy, indetto da Enel Energy. La classe 5^ C Tecnico delle Aziende Ristorative ha ritirato il premio il 5 dicembre 2014 a Mestre, provincia di Venezia.
Fu poi nuovamente diffusa durante il 4° Raduno Nazionale di Assoarma, che si è tenuto nel centenario della Grande Guerra il 20-23 maggio 2015 a Udine e il 24 maggio 2015 a Redipuglia, in provincia di Gorizia.
Venne richiesta una partecipazione all’EXPO 2015 di Milano

>> Il documentario realizzato dalla classe 5^ A tecnico del turismo presentato all'Expo 2015.

>>
l'intervista alla dirigente Anna Maria Zilli a Caporetto (Slovenia) su RAI - LINEA VERDE

 Si ricorda che il Laboratorio di Storia dello Stringher ha ottenuto la concessione dell'uso del logo nazionale ufficiale per il Centenario della Grande Guerra, con un progetto quadriennale che attiva ogni settore di indirizzo scolastico. Nel 2015 il tema trattato è La Logistica. Il progetto quadriennale prevede di studiare le tematiche della Logistica, delle Donne nella guerra, dei Profughi e dei Costi della guerra. Tali argomenti permetteranno agli studenti dello Stringher di approfondire argomenti del loro corso di studi.
Stufe, cassette coibentate per il trasporto delle casse di cottura del rancio in trincea

Il Dirigente scolastico dello Stringher, Anna Maria Zilli, ricorda che: "La Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha valutato positivamente il nostro progetto quadriennale che si articola lungo il corso degli anni del centenario seguendo tematiche diverse per ogni anno".
> Ecco la visita virtuale alla nostra mostra "Eppur si mangia..." sulla Grande Guerra, versione italiana e inglese.

Incredibile! La mostra "Eppur si mangia..." è diventata itinerante, dopo essere stata esposta nell'atrio dello Stringher, come riporta il sito web di Turismo FVG dal 25 gennaio al 30 marzo 2014; vedi pure questa altra notizia. Poi ha partecipato alla rassegna èStoria di Gorizia, maggio 2014, al primo piano del Trgovski Dom, come da notizia su twitter.
Dal 10 maggio al 7 giugno 2015 è stata in provincia di Piacenza, al Castello di San Pietro in Cerro. Per tale evento siamo stati menzionati in un sito web in lingua svedese ! Il progetto per la mostra "Eppur si mangia..." si fa sentire anche a Palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine, con Assoarma il 20 maggio 2015, vedi l'articolo su Udinetoday. Non è finita perché sabato 23 maggio 2015 gli studenti dello Stringher erano a San Giorgio di Nogaro con EPPUR SI MANGIA - "Il rancio del soldato 100 anni dopo". Preparato dagli allievi dell'Istituto Statale "B. Stringher" di Udine, come riferito dal sito web di Turismo FVG, col titolo: "Il tasê da feminis - Il silenzio delle donne".
L'Istituto Stringher di Udine, infine, col Laboratorio di Storia, coordinato dal professor Giancarlo Martina, ha allestito una mostra virtuale in seguito ad altre rassegne organizzate dal 2009 sulla Grande Guerra. Il titolo della mostra nel web è Alpin jo mari.
Da sinistra: Daniele Ornella, Guido Aviani (col cappello di alpino) e Luca Azzini, che illustra le teche della bella mostra a Andrea Pozzo, sindaco di Pasian di Prato. 
Fotografie di Elio Varutti
Luca Azzini in dialogo con Andrea Pozzo e Giancarlo Martina



C’era inoltre una seconda rassegna fotografica intitolata “1915-1918. La Grande Guerra sul fronte italiano”, con molte immagini inedite dagli enti prestatori citati nell'articolo.
Fotografie di Elio Varutti
"Eppur si mangia. Mostra sul rancio nella Grande Guerra". A grande richiesta allo Stringher. Riaperta il 1 ottobre 2015 fino al 31 gennaio 2016. Atrio dell'Istituto, Viale Monsignore Nogara, Udine. A cura del Laboratorio di Storia. Visite in orario di apertura della scuola. "Ciceroni della Storia" su richiesta per spiegazioni a gruppi e scolaresche. Contattare la scuola.

lunedì 17 agosto 2015

Mostra sulla Grande Guerra a Sappada, a tappe

Dall’estate 2015 c’è un’originale rassegna all'aperto organizzata dai comitati di borgata del Comune di Sappada sulla Prima guerra mondiale. Si intitola “Memorie Sappadine 1915-1918. La Grande Guerra”. È un percorso a 32 tappe o stazioni, con scene ambientate e pannelli esplicativi, ricchi di fotografie (talvolta inedite), ripercorrendo le memorie dei propri nonni durante il conflitto.
In trincea con la corazza per il fucile. 
Fotografie di Elio Varutti

I sappadini, che ebbero un gruppo di volontari alpini al fronte, non possono scordare che le sorgenti del Piave sono lì, sul loro territorio. La stessa Val Sesis, da dove zampilla il fiume sacro alla patria, fu teatro di sanguinosi combattimenti tra italiani e austroungarici. Nella mostra ci sono anche storie di donne e uomini valorosi, aneddoti e preghiere, per riferire di un’epoca di cent’anni fa.
Molto interessanti sono le stazioni dove si descrivono le vicende delle portatrici, ossia delle mogli, madri e zie degli stessi combattenti italiani (veneti e friulani), dotate di gerla per portare in quota, spesso nelle vicinanze delle trincee, munizioni, alimenti e materiali edili per le capanne e le trincee stesse. La guerra è anche violenza sui civili; l’abuso sessuale subito dalle donne non veniva sbandierato ai quattro venti, lo si può capire.
Fotografie (sopra e sotto) dal depliant sulla mostra all'aperto“Memorie Sappadine 1915-1918. La Grande Guerra”.


Da poco tempo gli studiosi hanno individuato, invece, quegli aspetti oscuri della storia. Così si scopre che anche a Sappada ci furono alcuni stupri, come in altre zone di guerra del resto. Nel dopoguerra fu attivato addirittura un istituto per accogliere i figli della violenza subita da una o dall’altra parte. 
Per chi fosse interessato, può approfondire con questo saggio, in lingua friulana, pubblicato su Sot la Nape. Il testo è disponibile nel web, nel sito di Castions di Zoppola, provincia di Pordenone. Ecco il titolo:
Elio Varutti, Vuarfins di un pari vîf, “Sot la Nape”, 64 (2012), 4, pp. 41-46, rivista Società Filologica Friulana-Udine.

L'epopea delle portatrici (ognuna di loro nominata poi  cavaliere dal presidente della Repubblica Scalfaro)

In questa bella mostra con installazioni si parla della teleferica, degli imboscati, dell’ospedale militare e della profuganza dopo la rotta di Caporetto. Sono raccontati pure i bombardamenti su Cima Sappada, l’assalto al Monte Peralba e la corrispondenza tra i militari e le rispettive famiglie.

C’è un collegamento con il Piccolo Museo della Grande Guerra di Sappada, che contiene pezzi originali veramente interessanti, mentre la rassegna all’aperto, per ovvi motivi, ha dei simulacri o delle riproduzioni con manichini di fieno.
Alcune immagini qui riprodotte mostrano qualche turista. Durante la visita i nipotini chiedono ai nonni di parlare degli alpini. 
Qui di seguito, alcune immagini delle tappe del museo all'aperto di Sappada "Memorie Sappadine 1915-1918 La Grande Guerra"






Qui sotto altre immagini del Piccolo Museo della Grande Guerra di Sappada. Fotografie di Elio Varutti



Qui di seguito si propone la mia recensione al Piccolo Museo della Grande Guerra di Sappada su Tripadvisor:

"I pezzi esposti e i testi sono stati forniti dalla gente di Sappada. Elmetti italiani e austriaci, mitragliatrice, proiettili, gavette e ciaspole, ramponi... Ci sono quindi brani di storia vissuta, oltre a documenti di archivi familiari. Un vero gioiello di cultura popolare".

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Si riporta, infine, un audiovisivo di una scuola di Udine. Si intitola EPPUR SI MANGIA…ALIMENTAZIONE E GRANDE GUERRA…", a cura del professor Giancarlo Martina.
Si tratta di una produzione dell'ISTITUTO TECNICO DEL TURISMO E ENOGASTRONOMIA “BONALDO STRINGHER” DI UDINE. L'audiovisivo è stato presentato alla Expo di Milano 2015.