venerdì 31 agosto 2018

Esodo istriano di Armida da Fasana con la paura, i sequestri e le bugie dei titini


“Semo vignudi via nel 1948 e semo andadi al Silos de Trieste”. Comincia così il racconto dell’esodo di Armida Villio, nata a Fasana, vicino a Pola, di fronte all'Isola di Brioni. 
Armida Villio e Alda Devescovi a un incontro di soci ANVGD a Grado (GO) il 30 agosto 2018. Fotografia di Elio Varutti

I profughi istriani stavano poco al Silos, uno dei Campi Profughi di Trieste, perché era sempre pieno. Poi venivano inviati al Centro di Smistamento Profughi di Udine e da lì assegnati a uno degli oltre cento Centri Raccolta Profughi (CPR) sparsi per l’Italia. La signora Villio è arrivata a Grado, provincia di Gorizia, una località balneare sorta sotto gli Asburgo nell’Alto Adriatico, a poche miglia marine da Pirano e dall’Istria, nel frattempo passati alla Jugoslavia.
Il CRP del Silos non era certo un hotel a tre stelle. Freddo, finestre coi vetri rotti, tanta gente ammucchiata alla meno peggio e scarsa pulizia. La signora Armida trova, tuttavia, anche un aspetto positivo della sua permanenza nella Trieste del Territorio Libero (1945-1954) governata dagli angloamericani. “Ze sta bel, jero al Silos, ma jera i americani che i sonava dappertutto, musica e ballo per la città”. Così i profughi potevano dimenticare le vessazioni e le violenze patite sotto i titini.
“Mio fradel Eligio Villio – continua la testimonianza – el ze scampado con altri sedici ragazzi, tuti zoveni”. Com’è successo? “Ze partidi da Fasana con due barche a motor e i ze finidi fin sul delta del Po – precisa la signora Villio – jera marzo e fazeva fredo, me ricordo che i paroni de una barca jera i Barattin e quei de la seconda barca jera i Chersin”.
La fuga dei 17 giovani di Fasana termina in provincia di Rovigo e poi si sono fermati là? “No, la zente del posto diseva che i jera tuti fascisti e no i li voleva – afferma la signora Armida – così ze stadi ciapadi dentro da le munighe e dopo ze rivadi a Grado, mio fradel Eligio el ze andà a studiar a Genova al convitto Cristoforo Colombo, più tardi, dopo esserse sposado con una signorina de Cherso, el mori a Trieste nel 1985”.
La vicenda non finisce solo così, perché il padre di Eligio e Armida era rimasto a Fasana. “Durante la fuga delle due barche el pare el stava atento che no vignissi nissun a scoprirli – aggiunge la testimone – il giorno dopo i titini, non vedendo le barche in porto, i fa visita a ogni famiglia dei 17 scampadi e il sior Chersin, pare de tre de lori, el dise che no saveva dove che jera andadi e li spetava per tuta la sera, mostrando la polenta nei piati per i tre fioi”.
Ma il babbo Villio e i paesani sapevano tutto, non è vero? “In realtà un fradel de mia mama in una trattoria nel sotoscala gaveva scoltado la radio – spiega la signora Armida – el gaveva savudo de due barche de fasanesi finide sul delta del Po, ma tuti i parenti i fazeva finta de no saver niente coi titini”.

Era tutto un gioco di astuzia e di grande tensione. In paese i titini mettono in giro la voce di aver catturato i 17 ragazzi scappati con le due barche e di averli niente meno che imprigionati a Pola. Allora il babbo di Eligio si reca a Pola e, nel carcere, gli confermano che il figlio e gli altri 16 sono reclusi lì. “Ma no podeva veder suo fio, i ghe gà dito – riferisce la signora Armida, con un occhio furbetto – per forza el jera scampado!”. 
E nelle case a Fasana cosa succedeva? “Succedeva che i ‘sciavi dell’Ozna i sequestrava tuto quel che i voleva portar via – risponde la testimone – dalla bicicleta, a la radio e, per rivalsa, soprattutto oggetti appartenenti ai fuggitivi”. 
Con la sigla Ozna si intende “Odeljenje za Zaštitu Naroda”, ovvero Dipartimento per la Sicurezza del Popolo. Era la polizia segreta di Tito, che attuava requisizioni, vessazioni ed addirittura che ha programmato le eliminazioni di italiani dell’Istria. La pianificazione delle uccisioni, per pulizia etnica, è stata descritta da Orietta Moscarda Oblak nel 2013, a pp. 57-58 di un suo saggio.
Cartolina di Peroi, presso Fasana, Piazza delle scuole, primi del '900. Tratta dal web

Poi cosa succedeva a Fasana nel 1948? “Jera pien de spie dei ‘sciavi – riporta la signora Armida – in quel tempo no se serava la porta de casa, così i entrava i ‘sciavi a sentire cossa se diseva in famiglia per dirlo all’Ozna”.
Comunque dagli anni 1960-1970 il clima di terrore in Istria è cambiato? “Quel che sequestrava la roba ai italiani se ciamava Nino M., deto Nini – conclude la signora Armida Villio – e un bel giorno nei anni sesanta el capita veramente a Grado nela mia nuova famiglia, gavevo sposado proprio un dei fradei Chersin, per domandar soldi per andare a Gorizia e dopo per tornar a casa in Jugo, el se gà butado in zenocio e dopo el gà chiesto scusa per i sequestri fati, così la mia famiglia commossa ghe gà dà el capoto, dei vestiti e i soldi per andar a Gorizia e per tornar a Fasana… ecco ze finida l’intervista?”.
Lo scrivente ringrazia molto la signora Armida Villio, per la testimonianza che ha fatto spontaneamente, anche se provoca dolore, rabbia, confusione ed altri sentimenti. Si cercherà di diffonderla, perché bisogna conoscere queste vicende, che sono dei pezzi di storia dell’Italia e dell’Europa poco noti.

Tra cronaca e storia, foibe e negazionisti già nel 1948 
Un ultimo dato storico. Nel 1943-1944 arrivano a Fossalon di Grado i primi profughi in fuga da Zara, sottoposta ai 54 bombardamenti degli angloamericani, su imbeccata dei titini. Tra il 1947 e il 1949 giunge nella cittadina balneare di origine romana, com’è Grado, una seconda ondata di esuli. Essi fuggono da Pola, da Fiume e da molte cittadine dell’Istria meridionale e occidentale. Si parla di 1.730 persone che vengono sistemate soprattutto a Fossalon, come ha scritto Ivan Bianchi su «Il Friuli» nel 2018.
La cronaca del 1948, secondo il «Messaggero Veneto» è piena di fughe di persone dalla Jugoslavia di Tito, ufficiali croati compresi. Da un paese vicino a Caporetto scappano tutti, portandosi dietro gli animali di allevamento e di corte, per stabilirsi nelle Valli del Natisone (UD). Ci sono articoli riguardo l’uccisione di italiani nelle foibe perpetrata dai titini e delle esumazioni per dare un nome alle vittime. C’è la cifra di 4 mila uccisi nelle foibe in un articolo del mese di marzo. Ci sono le fughe in barca. Si scappa a piedi per i boschi, anche a decine di persone. Si è considerato solo il mese di marzo 1948, come campione, ma nei mesi precedenti e in quelli successivi è la stessa musica.
Nella cronaca di Gorizia di detta testata si legge, nel giorno 2 marzo 1948, che ai carabinieri di Capriva (GO) si presentano un prete jugoslavo, sua cognata e due figlioli di lei. È don Stanko Drnas, di 36 anni e la donna è Maria Akrap, di 37 anni, fuggiti dalla Dalmazia. Il cronista precisa che i quattro fuggitivi sono stati aiutati “dalle popolazioni agricole che hanno ospitato e, privandosene essi stessi, sfamato i fuggiaschi, nascondendoli alla spietata caccia che loro veniva data dall’Ozna”.
Passiamo alla cronaca di Trieste. Il 3 marzo 1948 è riportata la notizia del recupero di otto salme nella Foiba del Cane. Viene riconosciuto il corpo di Angelo Morandini, di Lusevera (UD), classe 1896, abitante a Longera (TS). Era capo operaio dell’Industria Triestina Frantumazione Pietre, con cantiere sulla strada Trieste-Basovizza. Il 5 maggio 1945 è prelevato dai titini nella persona di Francesco Marussich, assieme alla signora Dora Ciok. Vengono fatti salire su un’automobile guidata da tale Gruden e portati alla caserma di S. Giovanni, dove è fatta scendere la donna. Morandini è invece scortato alle scuole di Gropada. Alcuni giorni dopo, con altri sette imprigionati, è condotto alla Foiba del Cane, che dista un centinaio di metri dal paese. La gente di Gropada narra che in quelle occasioni interveniva un individuo sanguinario, chiamato “el Boia”. Proprio lui “el Boia”, con un’ascia, spacca la testa ai prigionieri, prima di gettarli nella foiba. Il Morandini è freddato con una scarica di mitra dallo stesso Marussich. Qui, il cronista riporta un fatto contingente. Il 4 febbraio 1948, quando la squadra di recupero inizia l’esumazione dei corpi a Gropada, una maestrina comunista, con sdegno, dice agli addetti recupero salme che nella foiba c’erano solo ossa di animali. Dopo il recupero di otto resti umani, l’ispettore di polizia di turno chiede alla maestrina che insisteva nella sua versione negazionista, se gli abitanti di Gropada erano usi mettere la cravatta ai vitelli, scarpe ai bovi e vestiti ai cani. La giovane maestra allora arrossisce e si allontana.
Cartolina di Rovigno, primi del '900, fotografo Nicolò Daveggia, Rovigno. Editore Photo Atelier "Flora", Pola. Immagine ripresa dal web

Un ulteriore cenno si fa a Dora Ciok. Come ha scritto Giuseppina Mellace, nel 2014 “fu violentata dai suoi carcerieri e gettata, ancora viva, nella foiba di Gropada”. La sua salma fu ritrovata nell’agosto del 1946, legata con una cinghia e con filo spinato.
In un altro articolo dal «Messaggero Veneto» del 17 marzo 1948, sempre sulla cronaca di Trieste si legge della “Drammatica fuga di nove istriani”. L’evento assomiglia molto al racconto di Armida Villio. Il cronista spiega della partenza precipitosa con due barche a remi da Fontane, un paese tra Parenzo e Orsera. Dopo diciotto ore di navigazione i profughi approdano a Jesolo (VE) chiedendo assistenza alle autorità.

Una notizia della cronaca di Udine, infine, sempre dal «Messaggero Veneto». Il titolo è sull’onda di quelli del mese stesso: “Continua la fuga”. Si legge nell’articolo che al Centro Profughi di Via Gorizia si sono presentati tre fuggiaschi da Rovigno. Essi sono scappati in una barca a remi a sono sbarcati a Chioggia, poi sono stati portati a Udine, dove funziona uno dei più grossi Centri smistamento profughi d’Italia. 
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Fonte orale
Armida Villio, Fasana (Pola) 1933, intervista con taccuino, penna e macchina fotografica a Grado (GO) a cura di E. Varutti del 30 agosto 2018. Si ringrazia, per la collaborazione riservata, la signora Alda Devescovi, nata a Rovigno ed esule a Grado.

Bibliografia
“Altri quattro jugoslavi fuggiti e riparati in Italia”, «Messaggero Veneto», Cronaca di Gorizia, 2 marzo 1948, p. 2.
Ivan Bianchi, “Fossalon, il borgo che sta morendo”, «Il Friuli», n. 34, 31 agosto 2018, p. 22.
- “Continua la fuga”, «Messaggero Veneto», Cronaca di Udine, 20 marzo 1948, p. 2.
- “Drammatica fuga di nove istriani”, «Messaggero Veneto», Cronaca di Trieste, 17 marzo 1948, p. 1.
- Giuseppina Mellace, Una grande tragedia dimenticata. La vera storia delle foibe, Roma, Newton Compton, 2014.  2.
- Orietta Moscarda Oblak, “La presa del potere in Istria e in Jugoslavia. Il ruolo dell’OZNA, «Quaderni del Centro Ricerche Storiche Rovigno», vol. XXIV, 2013, pp. 29-61.
“Un’altra identificazione tra le salme della Grotta del Cane”, «Messaggero Veneto», Cronaca di Trieste, 3 marzo 1948, p. 2.
  
Sitologia

- E. Varutti, Il Campo profughi del Silos a Trieste, on-line dal 27 aprile 2015.

- E. Varutti, La foiba di Mario e Giusto, «friulionline.com» del 20 aprile 2015.

- E. Varutti, Elvira Casarsa da Parenzo, l’esodo del silenzio 1948, on-line dal 6 dicembre 2015.

L’edificio del Silos di Trieste nel 1939, foto dal web. Dal 1945 funzionò come Centro Raccolta Profughi dell’Istria, Fiume e Dalmazia

A Grado raduno di dirigenti ANVGD di Gorizia, Udine e Trieste


L’idea di ritrovarsi tra dirigenti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD) è venuta a Maria Grazia Ziberna, presidente dell’ANVGD di Gorizia. 
Grado, 30 agosto 2018 - Ritrovo di dirigenti e soci ANVGD di Gorizia, Udine e Trieste. In alto a sinistra, Guido Rumici e Maria Grazia Ziberna. Fotografia di Elio Varutti

L’evento si è tenuto a Grado (GO), il 30 agosto 2018, presso il ristorante “Da Franco”, in presenza di Renzo Codarin, presidente nazionale dell’ANVGD, di Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia e fratello della presidente goriziana degli esuli giuliano dalmati.
È stata una buona occasione di scambio di esperienze, di collaborazione effettiva e di progettualità di nuove iniziative comuni, come hanno riferito molti degli intervenuti. Tra il numero di 23 partecipanti il gruppo dei goriziani era di certo prevalente, giocando in casa. Erano presenti, tra gli altri, il professor Guido Rumici, vice presidente ANVGD di Gorizia, Maria Rita Cosliani e Luigia Pasquali, detta Didi.
C’erano rappresentanti pure delle due delegazioni di Monfalcone e di Grado, con Armida Villio, esule da Fasana, Tulio Svettini e Alda Devescovi, esuli da Rovigno. Poi c’era Stefano Nedoh, presidente del Comitato Provinciale dell’ANVGD di Trieste.
Da Udine sono intervenuti Bruna Zuccolin, presidente del Comitato Provinciale dell’ANVGD, il professor Elio Varutti, vice presidente e Daniela Conighi, discendente dei Conighi di Fiume.
Grado, 30 agosto 2018 - Capotavola, Renzo Codarin, presidente nazionale ANVGD al ritrovo di dirigenti e soci ANVGD di Gorizia, Udine e Trieste. Fotografia di Elio Varutti

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In allegato, in segno di collaborazione tra i Comitati Provinciali ANVGD di Gorizia e di Udine, si presenta l’elenco delle attività svolte o in programma per il 2018 dal Comitato Provinciale di Gorizia dell’ANVGD, curato dalla professoressa Maria Grazia Ziberna, che si ringrazia per la diffusione del materiale.
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Elenco delle Iniziative ed Attività svolte e in programma ANVGD di Gorizia

12 libri, 26 appuntamenti (presentazioni di libri, mostre, conferenze èStoria, commemorazioni e messe), 4 gite / vacanze, 2 momenti conviviali.
Martedì  6 febbraio, Magdi Allam, Maometto e il suo Allah + Il Corano senza veli, Palazzo Lantieri.
Sabato  10  febbraio, Auditorium, Toni Capuozzo, Coro maestro Svab Accademia lirica S. Croce – TS.
Auditorium, 10 febbraio momenti commemorativi promossi dalle rispettive Amministrazioni comunali in collaborazione tra l’ANVGD  di Gorizia, la Lega Nazionale e le delegazioni ANVGD di Grado e di  Monfalcone.
Gradisca d’Isonzo, Cormons, Ara Pacis di Medea, Grado, Monfalcone (posta targa in memoria  di Marco Martinolli).
Domenica 11 febbraio, Messa in Campagnuzza, al Villaggio dell’esule, 10.30 -11.30. Al termine corona in cimitero. Chiesa Campagnuzza (GO), cimitero.
Grado, 30 agosto 2018 - ristorante Da Franco. Maria Grazia Ziberna presidente ANVGD di Gorizia parla delle attività del suo sodalizio al ritrovo di dirigenti e soci ANVGD di Gorizia, Udine e Trieste. Fotografia di Elio Varutti

Lunedì 12 Febbraio, 2 libri. Il testimone di Pirano + Mario Ma, 1957. Un alpino alla scoperta delle foibe. In collaborazione con alpini dell’ANA. Letture della vedova del generale degli alpini  Monzani. Sala Dora Bassi, Maria Grazia Ziberna (MGZ), Power point (ppt) contesto, Fulvio Salimbeni, Maja Monzani.
Lunedì 19 febbraio, 2  libri. Domenico Del Monaco, Farfalle di Zara + Adriana Ivanov Zidov, Il salvataggio degli ebrei in Jugoslavia e Dalmazia e l’intervento della II Armata 1941-1943 di G. Bambara. In collaborazione con l’Associazione Amici di Israele. Sala  Dora Bassi. MGZ ppt contesto e storia Dalmazia, Ivanov, Del Monaco, L. Drascek .
Lunedì 26 Febbraio, 2 libri. Dicuonzo - Giuliana Donorà. Il Piave  mormorò… La Grande Guerra. Eventi storici e protagonisti riguardanti l’Istria, Fiume, la Dalmazia ed il campo di  prigionia austriaco di Wagna  + Wagna 1915-1918. Come vivevano gli abitanti di Dignano d’Istria nel campo austriaco per gli sfollati della I guerra mondiale, di Maria Grazia Belci. Sede ANVGD. MGZ ppt contesto. Diego Redivo.
Lunedì 5 marzo, Monsignor Pietro Zovatto, Preti perseguitati in Istria 1945-1956. Storia di una secolarizzazione, Sala Dora Bassi, MGZ ppt contesto. Lorenzo Salimbeni, Pietro Zovatto.
Martedì 13 marzo, Quei giorni di Pola di Corrado Belci. In collaborazione con la LEG, Libreria Editrice Goriziana. MGZ ppt contesto Alex Pessotto, Maurizio Tripani.
Grado, 30 agosto 2018 - Armida Villio e Alda Devescovi, una parte della delegazione di Grado al ritrovo di dirigenti e soci ANVGD di Gorizia, Udine e Trieste. Fotografia di Elio Varutti

Domenica – marzo. Delegazione di Grado: annuale "Incontro Istriano", con pranzo, proiezione di video, catalogo con antiche cartoline dell’Istria, Fiume e della Dalmazia a cura di Claudio Pastoricchio- Tullio Svettini  ha recitato  liriche di Biagio Marin.  Dal 13 al 15 aprile visita  guidata di tre giorni che avrà come meta Zara, Sebenico e l’isola di Pago. Alda DeVescovi.
Lunedì 19 marzo, Rosanna Turcinovich Giuricin, Maddalena ha gli occhi viola - Rossana Poletti, in collaborazione con l’Associazione Amici di Israele e Comunità ebraica di Trieste - Rabbino Alex Meloni di TS. Sala Dora Bassi. MGZ ppt contesto R. Giuricin, R. Poletti  A. Meloni.
27 marzo, in collaborazione con la Lega Nazionale, commemorazione delle manifestazioni di italianità del 1946 – conferenza.
Metà aprile, Delegazione di Grado: visita  guidata di tre giorni a Zara, Sebenico e l’isola di Pago. Alda De Vescovi.
8 aprile, In collaborazione con il comitato Beato Marco pro causa canonizzazione e con il Comune di Gorizia, ore 10 Santa Messa solenne al Sacro Cuore officiata da Mons. Sergio Ambrosi. ore 11 intitolazione della scalinata con discorso del Sindaco di Gorizia. ore 17.30 spettacolo teatrale con 40 attori -  la vita del Beato Marco d'Aviano al  teatro Kulturni Dom. Maria Rita Cosliani.
9 aprile, Pio Baissero: Dall’Istria a Lepanto passando per Venezia. Sede ANVGD, MGZ ppt, Pio Baissero.
12 -14 aprile, Seminario MIUR di aggiornamento - insegnanti da tutta Italia, La Grande guerra e il confine orientale. MGZ relazione, Vedi ppt sul sito del MIUR.
3 maggio, In collaborazione con Il Comitato congiunti dei deportati in Jugoslavia, Commemorazione ed omaggio floreale  al Lapidario (650 goriziani sottratti alle loro famiglie dai partigiani titini a guerra finita, nel maggio ’45).
13 maggio. Gita in Istria a Parenzo ed Umago. Didi Magnani.
Grado, 30 agosto 2018 - Sulla destra, la delegazione ANVGD di Monfalcone al ritrovo di dirigenti e soci ANVGD di Gorizia, Udine e Trieste. Fotografia di Elio Varutti

18 maggio, èStoria. Prof. Giovanni Stelli  Storia di Fiume - In collaborazione con LEG, Società di Studi Fiumani di Roma e La voce del popolo ÈStoria, Fulvio Salimbeni e Giovanni Stelli,  Rosanna Giuricin.
16 -20 Maggio, sala espositiva Tullio Crali di corso Verdi,  mostra fotografica 'Migrazioni: l’esodo dei giuliano – dalmati' realizzata a cura dello storico prof. Guido Rumici - 24 pannelli con immagini e didascalie che sintetizzano i principali periodi e nodi storiografici della storia della Venezia Giulia e della Dalmazia.
18 Maggio, èStoria – tenda Giovani, Migrazioni: Vento d’Istria, in collaborazione con l’Associazione Examina. Tenda Giovani, MGZ ppt, Alberto Vidon.
Febbraio – maggio, Conferenze con gli studenti della scuola media di Grado e dell’Ascoli di Gorizia – superiori del Fermi e del Pacassi. Tot 260 studenti. Grado, Gorizia. MGZ.
16 – 23 Giugno, Soggiorno Estivo A Pola, hotel Brioni, da sabato 16  a sabato 23 giugno. Didi Magnani.
9 Giugno, Premiazione a Gallesano del concorso promosso da Mailing List Histria, concorso letterario rivolto ai bambini e ai ragazzi che frequentano le Scuole Italiane di Istria, Fiume e Dalmazia (presenza del direttivo e contributo premio). Maria Rita Cosliani
8 agosto, Commemorazione ed omaggio floreale - prima Redenzione di Gorizia al Parco della Rimembranza. MGZ.
Settembre, 37° Concorso Internazionale di Violino “Premio Rodolfo Lipizer” - premio speciale  per la migliore esecuzione, nella prova semifinale  della Sonata in Sol min. "Il trillo del diavolo" per violino e basso - dell’illustre violinista Giuseppe Tartini. In collaborazione con  l’Associazione Lipizer, MGZ nel comitato d’onore
16 settembre, Commemorazione ed omaggio floreale seconda Redenzione di Gorizia al Parco della Rimembranza.
Ottobre, gita a Caporetto.
Dicembre, Pranzo di San Tommaso.


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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di E. Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

Donati alle biblioteche friulane centinaia di libri ANVGD


Diffondere la cultura dell’Istria, Fiume e Dalmazia era il chiodo fisso dell’ingegnere Silvio Cattalini (1927-2017), storico presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD). Di origine zaratina, egli fu attivo in Friuli dal 1972 al 2017, come ricorda Bruna Zuccolin, attuale presidente ANVGD di Udine, che porta avanti degnamente il suo testimone.
Bruno Bonetti, segretario dell'ANVGD di Udine. Fotografia di Leoleo Lulu, che si ringrazia per la diffusione e pubblicazione

L’ANVGD di Udine, sotto la guida di Silvio Cattalini, nel 1975 iniziò a proporre il dialogo degli esuli con gli italiani delle terre abbandonate, con i “rimasti” nelle terre perse. Furono così organizzate delle gite in Istria, annessa da Tito alla Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia nel 1945. Per molti esuli fu la prima volta dopo la fuga dall’Istria, Fiume e dalla Dalmazia.
Con l’anno 1996 Silvio Cattalini espresse la grande intuizione di aprire il dialogo tra le due sponde dell’Adriatico, tra gli esuli e i rimasti, tra italiani da un lato e sloveni, croati e montenegrini, dall’altro con lo spirito europeo della pacificazione, seguendo l’approccio culturale di Antonio Cattalini (1925-1975), suo cugino, giornalista e collaboratore dei giornali dell’esodo.
Per tali ragioni Silvio Cattalini fu artefice, nel 1999, di un corso di aggiornamento per insegnanti delle scuole medie, riconosciuto dal Provveditorato agli Studi di Udine. I docenti risposero a decine e frequentarono proficuamente le lezioni di qualificati docenti universitari, di studiosi e di ricercatori, provenendo da tutto il Friuli Venezia Giulia. Nel 2001 uscirono gli atti di quel corso, che fu uno dei capolavori di Cattalini, per quanto riguarda la sensibilizzazione sulle questioni dell’esodo giuliano dalmata. Ora quel libro viene donato a numerose biblioteche della provincia di Udine. Si intitola: Contributo alla conoscenza della storia e della cultura dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. 

Nel 2002 l’instancabile Cattalini organizzò un convegno di studi a Udine su Niccolò Tommaseo a duecento anni dalla nascita. Per quell’evento furono coinvolti i professori dell’Università di Udine e della facoltà di Italianistica dell’Università di Zara e gli atti furono dati alle stampe nel 2003, riscuotendo un grande interesse in campo nazionale, negli ambienti culturali fiorentini, a Roma e tra gli esperti croati di tematiche dalmate.
Cattalini poi portò a Udine un suo compagno di scuola particolare. È lo stilista Ottavio Missoni, nato a Ragusa e vissuto a Zara. Era il 2012 e quei due leoni dalmati fecero ridere tutta la città, perché l’inflessibile servizio di sicurezza della sala predisposta per l’incontro pubblico non voleva far entrare né l’uno, né l’altro, per esaurimento dei posti a sedere. “Ma noi volessimo solo parlar de Zara” – continuavano a ripetere agli addetti alla sicurezza, all’esterno della Fondazione Crup, in Via Manin, fra le grasse risate dei moltissimi astanti rimasti chiusi fuori sul marciapiedi.
Verso il 2015 Silvio Cattalini si recò a Zara, per portare in dono decine di volumi di Storia dell’Arte, con una risonanza sulla stampa croata per tale visita che rimbalzò fino a Zagabria.

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Grazie alla collaborazione e alla grande disponibilità di Romano Vecchiet, direttore della Biblioteca Civica “V. Joppi” di Udine, il 27 agosto 2018 sono stati inviati, i pacchi dono a molte biblioteche della provincia. “È un impegno di pace e di cultura di respiro europeo, nell’ottica dei Cattalini di Zara” – ha ribadito Bruna Zuccolin.
All’interno del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine quest’importante operazione culturale è stato definita il “progetto biblioteche”.
 “Il Comitato ANVGD di Udine – ha detto Bruno Bonetti, segretario dell’ANVGD di Udine, – oltre a promuovere la pubblicazione di opere di rilievo storico e morale sui temi dell’esodo e della civiltà italiana in Istria, Fiume e Dalmazia, sostenendo iniziative librarie di prevalentemente espressione della cultura locale, ha inteso arricchire le biblioteche del territorio, fornendo ai lettori nuovi spunti per la riflessione e la ricerca, distribuendo loro tali opere; con questa iniziativa sono stati beneficiati oltre 60 comuni, a copertura di buona parte della provincia, con quasi 500 volumi donati”.
Sono state così raggiunte le biblioteche dei vari sistemi bibliotecari, da quello di Udine a quello del Medio Friuli, ai tre sistemi della Bassa friulana e molte altre. Si va dalla zona Collinare al Cividalese, alla Carnia. Meritano una citazione particolare le biblioteche di San Giorgio di Nogaro, dove ha funzionato un Villaggio giuliano, ma molti esuli prima passavano dal Centro smistamento profughi di Udine. Poi ci piace accennare alla biblioteca di Palmanova, dove afferisce una vivace comunità istriana.
Alcune biblioteche non riunite a sistema hanno comunque beneficiato del dono ANVGD, ci riferiamo a quelle di Treppo Carnico, Manzano, San Giovanni al Natisone, Buja, Treppo Grande, Torviscosa e Lignano Sabbiadoro. Il Comitato Provinciale di Udine dell'ANVGD sta lavorando per raggiungerne molte altre. Nella scorsa primavera si è dato molto da fare per consegnare in omaggio varie pubblicazioni sul tema dell'esodo giuliano dalmata alle presidenze delle scuole superiori di Udine, compreso il volume di Simone Cristicchi sul Magazzino 18.
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Si ringrazia Bruno Bonetti per i dati quantitativi del dono dei volumi. Fotografie da collezioni private citate nell’articolo e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

lunedì 27 agosto 2018

Inaugurato il Parco “Giorno del Ricordo” a Massa Carrara, con l’ANVGD


Dopo un po’ di anni di richieste anche a Massa Carrara c’è un toponimo dedicato agli esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia. Il merito dell’intitolazione va senz’altro all’opera di sensibilizzazione condotta dai dirigenti locali dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD) nei confronti delle varie istituzioni.
Nuova tabella stradale a Massa Carrara, 25 maggio 2018

L’evento patriotico si è tenuto il 25 maggio 2018, grazie alla tenacia di Sergio Tabanelli, presidente del Comitato Provinciale di Massa Carrara dell’ANVGD con la collaborazione del suo tesoriere Francesco Ostrogovich. È accaduto che nell’ex parco “Ugo Pisa” di Marina di Massa ci sia stata la nuova intitolazione in parco “Giorno del Ricordo – 10 febbraio 1947- Esodo Istriano-Fiumano-Dalmata e vittime delle foibe”. È una denominazione lunga, ma comprendente di tanti fatti e deriva da tanti sforzi.
«Siamo arrivati a questa scadenza dopo diversi anni – ha dichiarato Tabanelli – così la Giunta comunale di Massa ed il Sindaco, il professor Alessandro Volpi, ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Pisa, finalmente hanno detto sì». I dirigenti dell’ANVGD sono consapevoli dell’importanza per la città di Massa di avere un riconoscimento tangibile della storia degli esuli giuliano-dalmati, anche dopo la legge istitutiva del Giorno del Ricordo, legge n. 92 del 30 marzo 2004. 
La commissione toponomastica del Comune di Massa, dopo diverse riunioni, ha dato il suo parere favorevole all’intitolazione. La Giunta Municipale ha così potuto deliberare il nuovo nome del parco “Giorno del Ricordo”. naturalmente è stato ottenuto anche il parere favorevole del Prefetto Enrico Ricci e  l’Amministrazione comunale ha provveduto a far installare il cartello stradale all’ingresso del Parco. Con molto orgoglio il Comitato Provinciale dell’ANVGD ha organizzato l’evento di inaugurazione per venerdì 25 maggio alle ore 11,00.
Massa Carrara, 25 maggio 2018, inaugurazione del parco "Giorno del Ricordo – 10 febbraio 1947- Esodo Istriano-Fiumano-Dalmata e vittime delle foibe"

Siamo vicino al CRP di Marina di Massa
È Francesco Ostrogovich a farci un po’ di storia della zona. Il luogo dove sorge il parco si colloca nelle vicinanze del ex-Centro di Raccolta Profughi (CPR) di Marina di Massa, ora Centro Don Gnocchi. Sempre nelle vicinanze vi sono diverse strade intitolate ai luoghi cari alle genti dell’esodo, come Via Fiume, Via Zara, Via Parenzo e altre. Siamo anche vicini all’ex CPR di Marina di Carrara, oggi Istituto Nautico, dove ogni anno per il Giorno del Ricordo, al 10 febbraio, si svolgono le celebrazioni con le autorità locali. Sono presenti i sindaci della provincia di Massa Carrara, con i Consigli comunali in seduta straordinaria, il Prefetto, i rappresentanti delle associazioni d’arma, gli esuli e i cittadini.
Il giorno dell’intitolazione erano presenti numerose persone: dagli esuli, ai semplici cittadini, ai rappresentanti di alcune forze politiche, i rappresentanti di alcune associazioni d’arma, come la Marina Militare. Essi hanno ascoltato l’intervento del Presidente Tabanelli che ha ringraziato il Sindaco Volpi  per la sua vicinanza agli esuli, alla loro storia e alla loro tragedia ed alle vittime delle foibe. Ha ricordato che nei due Campi di Raccolta dei profughi di cui uno Marina di Massa, numerose famiglie di esuli sono state ospitate ed accolte nel territorio cittadino. 
A seguire è stata letta dall’Ostrogovich la preghiera dell’esule di monsignor Antonio Santin, Vescovo di Trieste nel periodo dell’esodo (1947-1959). Un esule, il signor Vittorio Miletti, ha raccontato la sua vicenda personale e la signora Luciana Calochira, esule di Fiume, ha letto una propria poesia sull’esodo e la sua vita nel campo profughi di Marina di Carrara. Ha preso poi la parola il sindaco di Massa il quale ha ribadito il dovere della cittadinanza di onorare in modo adeguato e solenne gli esuli istriani. La cerimonia si è conclusa con la benedizione di don Ezio Gigli, parroco della Sacra Famiglia di Carrara. Sono state intonate, infine, le note del silenzio, eseguito dal trombettiere.
Foto dal profilo Facebook dell'ANVGD di Massa Carrara & Lucca, che si ringrazia per la diffusione nel blog

Complimenti da Udine
In merito alla nuova intitolazione del parco “Giorno del Ricordo” di Massa Carrara Bruna Zuccolin, presidente del Comitato Provincia del di Udine dell’ANVGD ha espresso il seguente commento: «Mi fa molto piacere che anche a Massa Carrara abbiate un Parco  intitolato al Giorno del Ricordo e all’esodo istriano, fiumano, dalmata e vittime delle foibe. Anche noi, a Udine, ce l’abbiamo dal 2010, grazie all’interessamento del mai dimenticato Presidente Silvio Cattalini, esule da Zara».
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Sitologia

Lucrezia Maglio, “Un parco per ricordare le vittime delle foibe”, «La Voce Apuana», 27 maggio 2018.  

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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie e comunicato stampa inviati da Francesco Ostrogovich, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Massa Carrara, che si ringrazia per la collaborazione.


sabato 25 agosto 2018

L’assessore comunale Cigolot affascinato dalle vecchie fotografie di Udine sud


È stato come immergersi in un Amarcord di memorie piene d’incanto, nonostante il maltempo. “Sono felice di portare il saluto dell’Amministrazione comunale a questa bella mostra fotografica – ha detto Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine, perché sono convinto, come pure il sindaco Fontanini, che è necessario dare spazio alle piccole realtà di periferia, come questa, con  iniziative legate al territorio”.
L’assessore Cigolot ha voluto così inaugurare, il 24 agosto 2018, la mostra fotografica nell’asilo “E. Linda” di San Pio X, in Via Mistruzzi, visitabile durante i festeggiamenti della tradizionale sagra di Baldasseria, 23-26 agosto 2018.
L’originale rassegna è stata organizzata dal Gruppo culturale “A. Orzan” della Parrocchia di San Pio X, assieme al Comune di Udine. Dalla scorsa primavera i membri del circolo hanno raccolto le vecchie immagini dagli album di famiglia gentilmente imprestate dalla popolazione della zona. La rassegna espositiva è intitolata “Baldasseria 1946-1970. Immagini di un quartiere a Udine sud”.  È già stata proposta alla gente del quartiere dal 4 maggio al 15 giugno 2018 nel corridoio della Biblioteca di Circoscrizione, in via Pradamano 21.
Ritorniamo all’evento della serata del 24 agosto. Ha aperto l’incontro Guglielmo Cocco, delegato pastorale della parrocchia di S. Pio X, mancando il parroco. “Siamo onorati della presenza dell’Assessore Cigolot a questa inaugurazione – ha detto Cocco – per un’iniziativa svolta grazie all’importante sostegno dell’Assessorato alla Cultura, che mi auguro possa continuare, perché noi siamo disponibili a questo genere di collaborazione con le istituzioni”.
Udine, 1961, Via Bombelli - L'ostensorio, il baldacchino, le bambine della prima comunione e don Adelindo Fachin in preghiera sulle scale della nuova chiesa di S. Pio X. Proprietà della fotografia M. A. De Luca

La parola è poi passata al professor Elio Varutti, del gruppo parrocchiale culturale. “La maggior parte delle fotografie ha interesse per i familiari, per i gruppi di amici, per la vita della parrocchia, sorta nel 1958. A guardarle bene queste immagini ci danno molte altre informazioni. Sono di grande interesse documentario per conoscere la religiosità, gli abbigliamenti, gli svaghi, le abitazioni e i lavori dell’epoca. Ci sono le bande di ragazzi. Negli anni Sessanta c’erano tanti giovani. C’è la vita contadina, orgoglio ancor oggi della zona”.
L’esposizione ha come riferimento temporale il periodo che va dagli anni del dopo guerra fino al 1970. È un periodo in cui gli storici accademici tacciono. Si esce da una guerra persa e da una guerra civile. Cambia pure lo stato, si diventa una repubblica. C’è la ricostruzione e poi il boom economico con il potere politico democristiano. Non bisogna intristire il popolo parlando di campi di concentramento e di campi profughi istriani. Non si deve disturbare la Jugoslavia di Tito, che si distacca sempre più decisamente dalla politica dell’URSS. Nei bar compaiono i primi apparecchi televisivi, più tardi ci sono la contestazione del ’68, la minigonna e i Beatles. 
Comunque in Via Pradamano nella ex-GIL, come dicono i vecchi della zona, ha funzionato dal 1945 al 1960 il Centro di Smistamento Profughi giuliano dalmati. Era uno dei più grandi d'Italia. Accolse bene o male oltre 100 mila esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia, in fuga dalle vessazioni titine.
La parrocchia sostanzialmente aveva tre gruppi sociali: contadini, statali e profughi istriani. C’erano anche degli operai, ma finito il lavoro in fabbrica o in cantiere, dedicavano molte più attenzioni all’orto, “al vignâl, al purcit e al gjalinâr” (alla vigna, al maiale e al pollaio).
Mularie di Baldassarie e di S. Pio X in vacanza montana nel 1965 mentre si esercita forse per il palo della cuccagna alla successiva sagra di Baldasseria. Proprietà della fotografia di Vittorina De Luca

Riguardo alla nascita della parrocchia di S. Pio X Papa si vuole ribadire l’anno 1958, non come ha scritto Giuseppe De Piero, facendola sorgere dopo. Vedi: Antiche parrocchie della città di Udine. Chiese, monasteri, ospedali, oratori, cappelle, ospizi e collegi, Udine, Graphic Studio, 1982. Come emerge dall’Archivio della Parrocchia di S. Pio X, il decreto arcivescovile di costituzione della nuova parrocchia di S. Pio X, per smembramento dalla parrocchia della Beata Vergine del Carmine, è del 7 ottobre 1958. La firma è di monsignore Giuseppe Zaffonato.
Udine, 24 agosto 2018 - Inaugurazione della mostra fotografica in S. Pio X con l'assessore comunale alla Cultura Fabrizio Cigolot, di spalle, Elio Varutti, Guglielmo Cocco, Gregorio Zamò e Marino Visintini. Fotografia di Daniele Tosoratti, che si ringrazia per la diffusione nel web

Lo scorso 1° giugno c’era stata anche un’affollata proiezione di diapositive nella sala parrocchiale. In quell’occasione l’architetto Giorgio Ganis, assieme ad altri relatori, ha presentato il materiale oggetto della ricerca del gruppo parrocchiale. “La mostra di fotografie descrive – aveva detto l’architetto Giorgio Ganis – con quasi sessanta pannelli e oltre 200 fotografie, la vita della zona di Baldasseria nei 25 anni del secondo dopo guerra, dal 1946 al 1970. In quel tempo i casali si trasformano in un moderno quartiere densamente abitato e ricco di attività commerciali e industriali”. La relazione di Ganis si intitolava: “Là dove c’era l’erba… l’evoluzione urbanistica del quartiere”.
Cartolina coll’interno della chiesa di S. Pio X, progetto Giacomo Della Mea, anni '50 (non realizzato). Si nota l'altare tradizionale, mentre nella nuova chiesa l'altare è preconciliare, segno del dibattito teologico seguito da don Adelindo Fachin sulla costruzione dei nuovi edifici di culto.  Collezione E. Varutti

La mostra di fotografia sta generando un forte dibattito in parrocchia, con l’apporto di nuove immagini da parte di altre famiglie, che si ringraziano. Come mi ricorda Giorgio Romanello “abbiamo vinto tre volte il campionato in città con la squadra di calcio della parrocchia nel periodo 1965-1967 e noi ragazzi facevamo paura alle altre compagnie, perché don Adelindo sapeva tenerci uniti”. Il trofeo oggi fa la sua bella mostra all’osteria “Fusâr”, in Via Pradamano. “Mi ricordo che, nel 1964, quando c’era una partita da fare – aggiunge Romanello – don Ruggero Facco prendeva la sua bicicletta e faceva il giro delle case dei calciatori da convocare”. Era una squadra con tanta voglia di giocare. Qualcuno, don Ruggero, doveva toglierlo dal lavoro nei campi, con le proteste del suo babbo, altrimenti non si poteva fare la partita. C’è una fotografia che ritrae questa squadra pioneristica del 1964 per il  torneo Blasoni. Una maglietta a righe, una a tinta unita, qualcuno aveva i calzoncini chiari, altri li aveva neri. Carlo Comin, Gianfranco Lazzaro, Daniele De Fazio, Giorgio Romanello, Elvio Vendrame i fratelli Di Florio: questi sono solo alcuni nomi di quei campioni.
La mostra di fotografie di S. Pio X, infine, si è arricchita di una ventina di nuove fotografie su pannello di cm 20 x 30 circa. Grazie al signor Luca Ligutti, alle famiglie De Luca, primi parrocchiani e ai loro discendenti per il contributo spontaneo alla rassegna.
“Queste sono le nostre facce – ha concluso Varutti – è questo il nostro quartiere. Qui ci sono i pimpanti chierichetti di don Adelindo Fachin (Tarcento 1922 - Udine 1966), primo parroco amatissimo da tutti, che teneva uniti contadini, statali e profughi istriani dentro e fuori della chiesa”.
Benito Dorigo con un suo gigantesco paesaggio, olio su tela. Il pittore, da giovane, è stato bassista del noto gruppo musicale dei Gabbiani, 1964. Fotografia di Leoleo Lulu, che si ringrazia per la concessione alla diffusione e pubblicazione

Tra il pubblico si sono notati alcuni insegnanti dell’Università della Terza Età di Udine e Marino Visintini, esponente ambientalista. In seguito l’assessore Cigolot è stato accompagnato dalla pittrice Patrizia Ruggeri a visitare la mostra d’arte, allestita sempre negli spazi dell’asilo Linda. Con il titolo “Estate in arte Baldasseria” è già il terzo anno che la parrocchia di S. Pio X, con il coordinamento della Ruggeri, avvicina artisti italiani affermati ed emergenti. 
Tra le opere in esposizione, oltre agli acquerelli affascinanti della stessa Ruggeri, si possono vedere i grandi quadri ad olio di Benito Dorigo e le ceramiche marina di Aldo Suraci, nato a Fiume e socio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD) di Udine.
Il volantino della sagra con la riproduzione della Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Baldasseria, opera di Patrizia Ruggeri del 2018 e qui sotto la parte retrostante del foglietto col programma degli ultimi due giorni di feste
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Sitologia
- E. Varutti, Apre la mostra di fotografie su Baldasseria 1946-1970 a Udine, on-line dal 6 maggio 2018.


- E. Varutti, Baldasseria 1946 1970.immagini di Udine sud, Slideshare, on-line dal 23 giugno 2018.

- Emiliano Foramiti, In viaggio per la periferia di Udine: la borgata di Baldasseria, «Il Paîs. Gente della nostra terra» on-line dal 20 agosto 2018.
Cappella S. Pio X, Prima comunione, 1959 con un contento don Adelindo Fachin parroco. I mattoni se li è raccolti e riciclati lui dalle case bombardate di Via Aquileia. Archivio parrocchiale di S. Pio X, Udine
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie da collezioni private citate nell’articolo, come Vittorina De Luca,  M. A. De Luca e dall’Archivio parrocchiale di S. Pio X, Udine. Altre fotografie di Leoleo Lulu e di Daniele Tosoratti. Per la collaborazione prestata si ringraziano Gregorio Zamò, Luca Ligutti e Bruno Perissutti, esule da Zara.

lunedì 20 agosto 2018

Cartoline d’Istria, Fiume e Dalmazia 1900-1965. Repertorio fotografico del Litorale Adriatico orientale


La rubrica che si propone qui contiene i nomi dei fotografi, degli stampatori e degli editori di cartoline d’Istria, Fiume e Dalmazia. Secondo la geografia degli anni 1927-1930 le provincie di Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Zara costituivano la regione Venezia Giulia, che comunque viene compresa nell’attuale repertorio. Dal 1918 al 1926 la provincia del Friuli riuniva le zone di Udine, annessa nel 1866 al Regno d’Italia, e della Contea di Gorizia e Gradisca, annessa nel 1918; proprio quest’ultima zona è pertinente all’elenco. Si accenna al fatto che dopo il Trattato di pace del 10 febbraio 1947, che assegna l’Istria, Fiume e Dalmazia alla Jugoslavia, i toponimi prendono un nome sloveno, come ad esempio Capodistria diviene Koper, oppure un appellativo croato, come ad esempio Fiume per Rijeka e Zara per Zadar.
Addobbata cartolina viaggiata e timbrata di Rovigno, del fotografo Nicolò Daveggia, del 1901, ripresa dal web

Si è inteso stare dentro l’arco temporale che va dal 1900 al 1965 nello stilare la lista.
Alcuni autori, che hanno vissuto ed hanno operato alla fine dell’Ottocento, sono comunque qui catalogati perché hanno fatto scuola ai giovani fotografi ed editori di cartoline affermatisi nei decenni successivi. Come in tutte le zone di frontiera sussistono dei contatti fra le varie realtà confinarie, quindi si possono trovare nella lista pure autori ed editori di Udine e delle comunità germanofone della sua provincia, come Tarvisio e Sappada. Per le ragazze di Fiume, era consuetudine studiare in collegio a Lipsia, o a Udine, o a Vienna, come ha riferito Maria Rudan, mentre i maschi andavano all’università di Monaco e di Vienna. Le comunicazioni con i familiari avvenivano mediante cartoline postali, che arricchivano così l’album di famiglia.
Si è preferito l’elenco alfabetico per autori e, in qualche caso, per luoghi. Il motivo per cui si sono schedate alcune cartoline solo per località è dovuto alla scarne notizie della fonte, che nel caso specifico è un calendario dell’Associazione delle Comunità Istriane, perciò il lettore interessato potrà eventualmente trovare più dati rivolgendosi direttamente a tale associazione del modo degli esuli.  Dove si è potuto, abbiamo indicato accanto al nome, anche il luogo principale dell’attività fotografica e di stampa delle cartoline. Accanto al luogo è indicato lo stato estero di appartenenza nel periodo di attività prevalente del fotografo, o editore, o stampatore.
Non tutti sanno che la prima cartolina postale è un “rettangolo di carta” per comunicazioni scritte, senza immagini con affrancatura ridotta rispetto alla lettera, adottato a Vienna nel 1869. Visto il successo ottenuto, segue l’adozione in Svizzera, Germania, Inghilterra e molti altri stati del mondo. In Italia l’adozione avviene nel 1874, con dimensioni di cm 9 x 14, come si legge sul «Giornale di Udine» del 7 aprile 1899.
Nel mare magnum della produzione di cartoline illustrate con fotografia, iniziata dal 1896, e della letteratura ad esse riferita, non è sempre chiaro chi sia l’autore dello scatto fotografico. Prima del 1896 ci sono edizioni di cartoline panoramiche o con scorci di città disegnati. Alcuni autori dimostrano che le cartoline illustrate mediante disegni e stampe sono prodotte sin dal 1885, soprattutto in riferimento al mondo dell’editoria in lingua tedesca, anche se non risulta che siano viaggiate (Scudiero 2012).
Talvolta accadeva che lo stesso fotografo si faceva editore delle stesse. Altre volte l’editore è diverso dall’artista della fotografia. In altri casi non si ha un editore vero e proprio, ma un semplice stampatore della cartolina. Poteva egli essere un negoziante del paese, un locandiere, persino un semplice pizzicagnolo, che le poneva in vendita. C’era qualche fotografo di un paesino istriano che collaborava con un editore di Pola, capoluogo dell’Istria, a sua volta fotografo. Poi ci sono le cessioni dei diritti d’immagine, per cui un editore o uno stampatore, dopo averli acquistati faceva cartoline a volontà, menzionando l’artista fotografo a sua discrezione.
Nella lista seguente si possono trovare diversi nominativi di “fotografi ambulanti”. È proprio per il loro tramite che l’arte fotografica e l’interesse per comprare un’immagine di sé e della propria famiglia si sviluppa anche nei piccoli centri abitati e nelle campagne dei piccoli possidenti. La cultura fotografica si va talmente diffondendo a livello sociale che,  agli inizi del ‘900, viene data in omaggio “la propria fotografia”, presso lo stabilimento di Luigi Pignat di Udine, agli abbonati del quotidiano «Il Friuli», come si legge nella prima pagina del giornale del 31 dicembre 1901.
Sono riportate qui varie tipografie di città dell’Austria-Ungheria che stampano cartoline illustrate di propaganda durante la prima guerra mondiale. Pure tali cartoline sono finite negli album familiari delle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia, soprattutto dove c’è stato un militare italiano in divisa austriaca a combattere nei vari fronti del conflitto. Ne fa un cenno nel suo diario don Giuseppe Bernardis, parroco di Madonna di Buia (UD), in terra friulana, inserita nella regione veneta a quel tempo. Il prete, durante l’occupazione austro-tedesca del Friuli, alla data del 17 maggio 1918 annota che: “Sono in vendita cartoline con l’effige di Carletto a cent 8 e 15” (Fabi 2008). Con un po’ di malcelata ironia, don Bernardis chiama “Carletto” l’Imperatore d’Austria-Ungheria, Carlo I d’Asburgo, insediato il 21 novembre 1916.
I nomi contenuti nell’elenco presente, come è facile intuire, non possono essere esaustivi dell’intera produzione di cartoline e di fotografia nel periodo di tempo individuato. La lista è aperta a nuove ulteriori aggiunte. Qui troverete solo i dati della ricerca personale dello scrivente, che ha uno schedario di alcune centinaia di cartelle individuali raccolte in un trentennio di ricerche, comprese alcune fonti orali.
In qualche caso vengono pubblicate solo poche informazioni, perché è solo ciò che si è trovato. In altri casi si è potuto comporre la biografia dell’artista dell’immagine. Ci si è basati sulla letteratura consultata, debitamente riportata nella bibliografia e sitologia. Molti risultati dell’indagine derivano da archivi pubblici, privati e dalle collezioni rintracciabili nel web, per un mezzo di comunicazione – la cartolina illustrata – che è andato scomparendo alla fine del Novecento. Oggi sono molto più utilizzate le cartoline digitali e le immagini effettuate col telefonino cellulare o col tablet. Sta per estinguersi la vecchia e materiale cartolina illustrata, scoperta nel 1896, come si sa dalla letteratura.
Allora qui ci sono molte tracce per una storia della produzione di cartoline e delle fotografia del Litorale Adriatico orientale. Lasciamo ad altri il compito di produrre un elaborato più articolato e completo.
Sono veramente assai lontani i tempi in cui sul periodico di Milano «Il dilettante della fotografia», del 1908, si sviluppava un acceso dibattito sull’effetto sfuocato delle figure stampate tra fotografi nettisti – fautori di zero effetti – e  quelli flouisti, pieni di vena artistica e vogliosi di sfumare ogni parte dell’immagine (Quintana 1908).
Cartolina in nero, viaggiata nel 1913, con dicitura in tedesco “Strandpromenade Abbazia”; la firma è: “Tomasic e Co. R.E.C.A. Abbazia” (Collezione Mosettig, Abbazia)

Repertorio fotografico del Litorale Adriatico orientale

Abbazia / Opatija, Fiume, Jugoslavia. È in una raccolta privata una cartolina in nero viaggiata, con panorama dall’alto di Abbazia del 1961. L’editore è Putnik Zagreb Fotoslužba (Coll. Varutti).

Achtschin O., Spalato, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline; una delle sue, del 1904 circa, dedicata a Lussinpiccolo, vista in Facebook.

A. F. W. III/2, Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare e guerresco 1914-1918. La “W” nella sigla sta per “Wien”, mentre le cifre indicano il quartiere (Todero 2009).

Agrisch, vedi: Ogrisek Albino.

Alacevic Angelico, Zara, Impero Austro-Ungarico. Secondo informazioni reperite in Internet è indicata la sua presenza verso il 1900 in certe cartoline di Zara. Cultore e custode del patrimonio storico e archeologico della Dalmazia, Alacevic effettua, durante la permanenza delle truppe italiane a  Sebenico del primo dopoguerra, importanti scavi nella località di Danilo (Garbin 2012).

Albona, Impero d’Austria-Ungheria. Una cartolina di Albona, del 1903, mostra il negozio di commestibili di Andrea Bastianich; il negoziante è davanti alla vetrina, con la figlia Maria. In un’altra cartolina, del 1907, si vede il Caffè Popolare con paesani (Delbello 2018).

Alessandrini P., Milano e Zara. In una sua cartolina di Fiume, del 1924, di album privati, reca stampata la località di Milano. Invece, nel 1925, una sua fotografia contiene l’indicazione di Zara, Via Plinio, 24 (Coll. Conighi).

Alfieri & Lacroix, Milano. Editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1925-1934 (Malaguti’s 2015). Dal 2017 Sappada, località germanofona, è passata sotto la provincia di Udine, in Friuli Venezia Giulia, abbandonando il Veneto. Negli anni 1930-1940 Alfieri & Lacroix sono editori di cartoline dei fotografi fratelli Alinari di Firenze.

Alterocca Fototipia, Terni. Editrice di cartoline di Sappada (BL) nel 1912 (Malaguti’s 2015). Cartoline istriane della stessa editrice dei primi anni del Novecento sono riprodotte, nel 2017, in un calendario (Delbello 2017).

Altran Edvigio, Gorizia. Secondo la ricerca di Brambilla 1999, Edvigio Altran è attivo a Gorizia nel 1934. Sue fotografie sono pubblicate in Tci 1955 e Tci 1956. Nel 1964 lo studio “Altran Edvigio & Figli” effettua un reportage fotografico sulla piena dell’Isonzo, secondo i dati di una scheda nel web dell’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia (Erpac). Negli anni ’60 del Novecento a Gorizia opera un Arduino Altran, secondo altre fonti (Ellero, Liva 2010). Alla data della prima edizione di questo repertorio (2018) esiste un negozio in città con insegna analoga, gestito dai discendenti.

Ammon Johan F., Bolzano, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009), oppure del primitivo genere turistico degli inizi del ‘900 della Valsugana e di Trento (Scudiero 2012). In Internet visti pure scorci di vita borghese riguardanti Bolzano e località del Trentino su cartoline di Ammon, degli anni 1920-1930.

Andrioni Enrico & Co., Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. In base agli album privati, nel 1914, questo stabilimento fotografico produce dei ritratti recando l’indicazione di “succursale di E. Jellusich, Fiume, Corso 23” (Coll. H. Conighi). In ritratti fotografici, del 1928, appartenenti ad altri album familiari, dopo che Fiume è stata annessa al Regno d’Italia, comprare solo questa indicazione: “Andrioni & Co.” (Coll. Lupetich).  Andrioni è un fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).

Anelli Oreste, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografa l’arsenale di Pola ai primi del ‘900 e gli editori A. e G. Rude stampano le relative cartoline; notizie da Internet. È censito da certi autori nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Angheben Bruno, Fiume. Grafico autore della cartolina per la Fiera di Fiume, 11-26 agosto 1928. Stampa Grafiche Baroni di Milano (Delbello 2016).

Antignana, Impero d’Austria-Ungheria. Cartolina del paese con visione dall’alto della piazza con la chiesa, 1912 (Delbello 2018).

Antoniazzo Ettore, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo nasce nel 1866 e muore nel 1917. Suoi scatti di Riva Grumula, del Molo S. Carlo ed altri luoghi triestini, degli anni 1900-1902, sono conservati in Fototeca Trieste.

Antoni Marco, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).

Antonini, Gorizia. In possesso ad un pubblico archivio una dozzina cartoline a colori non viaggiate, del periodo 1962-1967. Una di esse è intitolata in quattro lingue: “Gorizia, Confine provvisorio Italia-Jugoslavia, la stazione di Monte Santo / Vorläufige italienischjugoslawische Grenze, die Eisenbahnstation Monte Santo / Temporary frontier Italy-Yogoslavia, and the station of Monte Santo / Frontière provisoire entre Italie et Yugoslavie, gare de Monte Santo (Biblioteca Gorizia).

Ars, Pola. Una fotografia di questo studio, del 1935, di album familiari di Pola, reca solo tale dicitura, in maiuscoletto, con l’indirizzo di “Via Sergia 40” (Coll. Brussich).

Aschenbrenner Michele, Venezia, Treviso, Gorizia. Fotografo ambulante attivo tra il 1867 e il 1874. Apre uno studio a Venezia, poi a Treviso (Italia) e, infine, a Gorizia, nell’Impero d’Austria-Ungheria. Si dedica al ritratto e alla cronaca cittadina (Giornale Museo Ud). Suoi ritratti compaiono in raccolte di famiglia di Trieste e di Fiume (Coll H. Conighi).

Ascher Adolf & Redlich Alois, Brno, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009). La società nasce con due soci: Adolf Ascher e Alois Redlich. Attiva a Brno almeno dal 1895, come cartoleria in Via Rudolph – ora Via della Repubblica – numero 1. A tale indirizzo l’azienda sopravvive anche dopo la morte di Alois Redlich, avvenuta il 23 febbraio 1920, fino alla sua liquidazione nel 1926; fonte Internet.

Asperger Carlo, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913).

Associazione dei Comuni Italiani, Segretariato per la Montagna. Tale ente produce, nel 1929, cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).
Una cartolina postale con affrancatura stampata, viaggiata nel 1893 partendo da Bologna e diretta a Forni di Sopra (UD) (Collezione Varutti)

Badodi Attilio, Milano, Impero d’Austria-Ungheria. La ditta “Foto Badodi” è attiva a Parenzo agli inizi del Novecento (Smokvina 2013).

Bahrend Erich, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).

Bait Felice, Idria, provincia del Friuli. È attivo nel 1924, in base alla ricerca Brambilla 1999. Reca una intestazione molto curiosa: “Bait Felice, Fotografo e Fabbrica tegole. Idria”. Opera dal 1924 al 1939 in Via Roma 38.

Bakas Maria, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Secondo Brambilla 1999, opera a Gorizia nel 1913-1914, in Corso Verdi 37. Figlia di Pietro, era nata a Odenburg, in Stiria il 24 novembre 1874. La denominazione della ditta è: “Vendita articoli di profumeria, fotografia, ecc.”.

Baldassi Vladimiro, Canale d’Isonzo (GO). Il suo “studio fotografico” è attivo nel 1935 in Via Goregna 1; dati di Brambilla 1999.

Baldini, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo negli anni 1864-1865 in Via dell’Acquedotto (Morgan 2010).

Barazzetti Vittorio, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo è citato sul periodico «La Patria del Friuli» del 29 agosto 1907, nell’articolo intitolato “Visitando la mostra d’Arte decorativa” tenutasi a Udine.

Baric Edoardo, Comeno, provincia del Friuli, dal 1927 diviene: Gorizia. Fotografo operante all’indirizzo “Comeno 70” nel periodo 1921-1936, in base all’indagine Brambilla 1999.

Barone Giuseppe, Zara. Nel 1928 prende parte come fotografo dilettante di buon livello al concorso Luce di Trieste, esponendo foto di monumenti veneti. Partecipa alla preparazione della Triennale di Arti Decorative a Milano ed alla Terza Fiera dell’Artigianato a Firenze nel 1932. È membro della Giuria della Mostra di Arte fotografica a Zara nel 1934. Nato a Zara nel 1894, muore a La Spezia nel 1983 (Garbin 2012).

Bartolomei Ettore, Pirano. Una sua cartolina, del 1940, con l’inquadratura di Piazza Tartini, vista in Internet.

Bassi Attilio, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. È censito da certi autori agli inizi del ‘900 a Pola (Smokvina 2013).
Battan Augusto, Cormòns, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo è attivo nel 1910-1914; dati di Brambilla 1999.

Battara Ettore, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo nel 1905 sposa Elena Mayländer, ebrea ungherese – fede abiurata nel 1904 – e vivono a Fiume in Via G. Carducci, 22 (Falk  2016). Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1913 (Depoli 1913).

Baumgartner Teodoro Lodovico, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. La ditta reca questa intestazione: “Studio Fotografico E. Niggl di Theodor Baumgartner”. Enrico Niggl, nato a Innsbruck il 18 maggio 1849, è un grande fotografo di Gorizia, attivo in Via del Giardino 12 dal 1881 al 1893, quando si trasferì a Düsseldorf (Impero Germanico). Baumgartner è attivo a Gorizia nel periodo 1902-1920 in due sedi, Via del Giardino 30 e Corso Verdi 30. Cede l’attività a Valerio Sturolo e Corrado Marostica nel 1920. Baumgartner era nato a Krottendorf, in Austria, il giorno 8 agosto 1880 da Adolfo e Berta Carolina Gemeinek; dati di Brambilla 1999. A margine, leggiamo sulla «La Patria del Friuli» del 28 dicembre 1887 che il tale Ippolito Baumgartner tiene un corso di fotografia a Udine della durata di 15 giorni.

Baxa Carlo, Lindaro, Pisino, Impero d’Autria-Ungheria. Nel 1910 partecipa con una fotografia della foiba di Pisino alla Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria, nella sezione Sport, escursioni (Prima Esp. 1910).

Bechtinger Diego, Trieste (1888-1968). La sua attività è segnalata a Trieste in Viale XX Settembre 27, dopo il 1918, in base ai dati di Bravin 1999. Il 30 settembre 1928 ha cambiato il cognome da Bechtinger – già di nazionalità austriaca – a Bettini. Apprendista fotografo presso Vittorio Ezio Marocchini a Livorno nel periodo 1903-1904; poi lavorante fotografo presso lo stesso Marocchini a Livorno negli anni 1905-1907. Probabilmente collaborò nello studio di Viale XX Settembre 27 a Trieste anche il cognato di Diego, il fotografo Luigi Knez – dal  1928 italianizzato in Luigi Duca. Dati ripresi da una scheda nel web dell’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia (Erpac).

Beer Alois, Klagenfurt, Impero d’Austria-Ungheria. Secondo Milijienko Smokvina “Alois Beer vanta la più cospicua opera fotografica dedicata a Pola”. Inizia a riprenderla attorno al 1890, per non smettere più fin quasi alla sua morte, avvenuta nel 1916. Alois Beer è un fotografo particolarmente fecondo, gira mezzo mondo, proponendo la propria offerta fotografica in cataloghi a stampa. “In uno dei più precoci album, quello del 1885 – aggiunge Smokvina – sono elencati 23 motivi istriani - fra essi Abbazia, Castua, Volosca, Preluka, Ica e Laurana, ma spicca qui l’assenza di Pola”. Nel catalogo del 1910, invece, si contano, fra le oltre 10 mila fotografie, ben 1.009 motivi inerenti a Pola. In un ulteriore catalogo, edito nel 1914, sono citate altre 375 inquadrature di Pola. Oltre ai motivi ambientati a Pola sono note numerose istantanee scattate dal Beer alle Isole Brioni e nelle cittadine dei paraggi di Pola: Medolino, Lisignano, Dignano, Fasana. Beer riprende inoltre buona parte dell’Istria: Capodistria, Pirano, Portorose, Parenzo e Rovigno sulla costa occidentale, Pisino al suo interno, il Monte Maggiore, Albona, Fianona e S. Andrea d’Albona (Smokvina 2013). 
È menzionato come fotografo itinerante e agisce anche a Gorizia intorno al 1885 (Brambilla, Tedeschi 1999; Pugliese 2017). Produce cartoline di Sistiana e delle Terme romane di Monfalcone (GO), nel periodo 1897-1902 (Depretis 1988). Interessante la doppia stampa del porto di Fiume, o fotografia stereoscopica, con effetto quasi tridimensionale, dove si vedono la banchina con ferrovia, il molo con navi, datata intorno al 1890, messa in rete da Ingrid Moschik, di Graz (Moschik 2016). Nel 1910 partecipa con delle vedute dell’Isola di Brioni alla Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria, nella sezione Stabilimenti balneari, stazioni climatiche e di villeggiatura (Prima Esp. 1910). Noto pure per alcune sue cartoline di fine ‘800 di Pontafel, la Pontebba austriaca, vicino a Travisio. Altre cartoline sono di Dignano d’Istria, del 1903 e di Grado, del 1906, viste in Internet. Anche Ugo Pellis fotografa Dignano d’Istria, in particolare le costruzioni coloniche nel 1926 (Perulli 2008).

Benedetti A., Sappada (BL). Editore di cartoline di Sappada verso il 1940 (Malaguti’s 2015).

Benedetti Gabriele, Sappada (BL). Oltre che gestore dell’albergo Alla Posta di Sappada, è editore di cartoline dell’ameno paese montano nel 1904 (Malaguti’s 2015).

Benedetti Vittorio, Sappada (BL). Editore di cartoline di Sappada del periodo 1900-1904 (Malaguti’s 2015).

Benque Alberto, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nato nel 1873 e morto nel 1953, appartiene a una rinomata schiatta di fotografi triestini. Figlio di Francesco Benque, gestisce lo stabilimento paterno di Piazza della Borsa 11, dal 1913 (Ellero, Liva 2010; Morgan 2010). Era immigrato dal Meclemburgo, Francesco Benque, dove nacque a Ludwigslust nel 1841 e morì nel 1921 a Trieste. Il sodalizio fotografico Sebastianutti & Benque, nel 1864, aveva sede a Trieste in Via dell’Annunziata 11 e sorse dopo che Guglielmo Sebastianutti pubblicò su un giornale tedesco un’inserzione per trovare un socio ed aprire uno studio fotografico a Trieste appunto. Il nome e la professionalità dello studio triestino furono esportati dai discendenti a Milano, Amburgo, Brema, Rio de Janeiro, Pernambuco, Bahia, Graz e Parigi. Lo studio Benque fotografa panorami a Trieste, Pirano, San Canziano, producendo cartoline dal 1905 (Morgan 2010; Pugliese 2017; Fototeca Trieste).

Benussi Arturo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con quattro fotografie, una delle quali intitolata “Piranesi” (Prima Esp. 1910).

Berger Albert, Vienna VIII/2, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009). Nel 1918 stampa pure le opere di Egon Schiele, esponente della Secessione Viennese; nota da Internet.

Berger Guglielmo, Fiume. Sue fotografie sono datate 1935-1940 con lo studio in Via Bovio 7 (Coll. Brussich). Altre sue fotografie e cartoline sono databili agli anni ’30, quando la sede della ditta è sita in: “Sasso Bianco 7 – Fiume” (Coll. Tainer).

Bernardis Giuseppe, Gradisca d’Isonzo, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. È attivo come fotografo nel 1897 fino al 1910. Dal 1905 lo studio diventa associato con la dicitura “Bernardis & Visintini” (Brambilla 1999).

Berretta S.A., Terni. Fototipia e società editrice di cartoline di Sappada (BL), nel 1939 (Malaguti’s 2015).

Bertetich Matteo, Valle Montona, Pola, Impero d’Austria- Ungheria. Nel 1910 partecipa con delle fotografie ed opuscoli dello Stabilimento Bagni S. Stefano di Valle Montona alla Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria, nella sezione Stabilimenti balneari, stazioni climatiche e di villeggiatura (Prima Esp. 1910).

Berthold August, Lubiana, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Puštal / Wolkensperg (Carniola, oggi Slovenia) il 20 luglio 1880, muore a Lubiana il 1° Agosto 1919. Apre un atelier nel 1905 a Lubiana, dopo una vincita alla lotteria. È considerato il fotografo impressionista sloveno. Sue fotografie, del 1908, appaiono in album di famiglia di Fiume con la dicitura: “Berthold Aug., Lubiana” (Coll. H. Conighi).

Bertossi Vittoria, Chiappovano Tribussa, provincia del Friuli. Negoziante segnalata come negozio di “apparecchi fotografici” dopo il 1918 e fino al 1921 (Brambilla 1999).

Betai Eduard, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).

Biascietti Eleonora, fu Giobatta, Gorizia. Attività “ambulante di stoffe, scarpe, ingrandimenti fotografici” segnalata nel 1945-1949. La ditta ha sede in Riva Piazzutta 6 (Brambilla 1999).

Bigini Giuseppe, Trieste. Risiede in Piazza tra i Rivi 2/a nel 1939, quando partecipa alla I Mostra Nazionale di Fotografia Artistica, Dalmine 28 maggio 1° giugno, Bergamo 4-11 giugno 1939 – XVII, organizzata dal Dopolavoro Aziendale Dalmine (Dalmine 1939). Nel dopoguerra pubblica sue fotografie nella guida Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Blason Giovanni, Gradisca d’Isonzo, Impero d’Austria-Ungheria. Lo “Studio fotografico del Dr. Blason Giovanni” opera dal 1860 circa fino al 1900. Dal 1870 apre uno studio anche a Trieste; è segnato anche come: Blasoni (Pugliese 2017). Dal 1899 inaugura un altro studio a Cervignano e nello stesso tempo esercita la professione medica fino ai primi anni del ‘900 (Brambilla 1999). È presente anche in album di famiglia locali, del 1865, con la dicitura “G. Dr. Blason, Gradisca sull’Isonzo” sulle carte de visite maschili e femminili (Coll. Conighi).

Boccingher Vittorio, Sappada (BL). Editore di cartoline di Sappada nel 1916 (Malaguti’s 2015).

Bohaty Freda, Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografa attiva con studio a Pisino alla fine dell’Ottocento (Smokvina 2013).

Böhm Th., Neustadt an der Mett, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a mosaico, ossia con varie scene sul cartoncino, del 1905 circa della città boema di Josefstadt / Josefov  e di altre immagini su temi militari (Todero 2009).

Böhm U., Padova. Editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1896-1902 (Malaguti’s 2015). A margine si segnala un Osvaldo Böhm, fotografo ed editore di Venezia che rileva lo studio Carlo Naya nel 1918. L’editore è presente in fondi fotografici del Veneto.

Bolle Giovanni, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Sloveno di Prosecco, quartiere di Tieste, dove nasce il 16 gennaio 1850. Muore a Firenze il 2 settembre 1924, divenuto cittadino italiano. Studioso di agricoltura e divulgatore, non esita ad utilizzare la fotografia, di cui coglie le grandi implicazioni scientifiche e divulgative (Costantini 2011). Suoi sono gli scatti fotografici a dei barcaioli sul fiume Aussa presso Cervignano, assieme a dei panorami di Grado e di Aquileia di fine ‘800 (Ellero 1995). Anche Ugo Pellis fotografa Aquileia, in particolare persone nelle case coloniche nel 1925 (Perulli 2008).

Bonetti A., Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline fino agli anni ‘20 (Museo Pola). Vista in Internet una cartolina di Pola, del 1914, con l’indicazione sul verso: “A. Bonetti, successori, M. Bonetti, Pola”.

Bonivento Giovanni, Pola. Quale fotografo di Pola, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Fotografo attivo, secondo altri autori negli anni ’70 dell’Ottocento fino al 1920-1930 a Pola (Smokvina 2013).

Bonivento Umberto, Pola. È censito da certi autori nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Bortoli Bruno, fu Vito, Gorizia. La ditta ha sede in Via Diaz 9. Segnalato come “ambulante di materiale fotografico zona Friuli Venezia Giulia”. Fine attività 19 settembre 1947 (Brambilla 1999).

Bortolon R., Belluno. Industria cartaria editrice di cartoline di Sappada (BL) nel 1921 (Malaguti’s 2015). L’editore è presente in fondi fotografici del Veneto.

Bradaschia Oreste, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Commerciante attivo in Via Teatro 11 in “articoli fotografici” nel 1917-1918 (Brambilla 1999).

Brandalise N., Tarvisio (UD). Editore di cartoline, cartoleria e libreria. Una sua cartolina in nero viaggiata nel 1953, con la Colonia alpina, compare in una raccolta familiare (Coll. Varutti).

Brandolin Velio, Cormòns, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Attivo “fotografo” nel 1905 (Brambilla 1999).

Braulin Carlo, Trieste. Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato a Trieste nel 1859 ed ivi deceduto nel 1949. Risulta apprendista ambulante presso lo stabilimento Saul D. Modiano a Trieste nel 1907. Partecipa alla Prima Esposizione Provinciale Istriana del 1910 a Capodistria, con dodici fotgrafie su 51 esposte della Sezione professionisti. Nel 1928 risulta registrata alla Camera di commercio di Trieste, con inizio dell’attività nel 1910, la ditta di fotografia Carlo Braulin, con sede in Via S. Pellico 1, poi in Via delle Poste n. 8, oggi via Roma. In seguito la ditta cambia sede e si trasferisce prima in Via S. Nicolò 36, poi in Corso Vittorio Emanuele 39. Nel 1933 cessa l’attività per problemi finanziari e mancanza di lavoro (Prima Esp. 1910; Catania 2016).

Brazzatti Pietro, Pirano, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline a mosaico del 1904-1905; dati da Internet.

Brescia Filippo, Trieste. Nella produzione di cartoline di Trieste, Miramare e Barcola è attivo dal 1936 con la denominazione: “Brescia F.”. Nel 1949 stampa cartoline della città, con sede in Via Ghega 8, come risulta da raccolte familiari (Coll. Barbarino). Dal 1954 al 1962 produce una serie di almeno 315 cartoline di Trieste, Miramare, Barcola, Duino, Muggia, Opicina, Sistiana in bianco e nero e a colori numerate al recto, stampa Omniafoto – Torino, editore Filippo Brescia; dati da Internet.

Bressan Antonio, San Canzian d’Isonzo, provincia del Friuli. Fotografo attivo nel periodo 1924-1951 in frazione Pieriis, Corso Vittorio Emanuele III, 140 (Brambilla 1999). Una sua cartolina di Terzo di Aquileia (UD) degli anni ’50, e viaggiata nel 1966, mostra la Stazione delle Autocorriere (Coll. Maiolo).

Bressan Giacomo, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante dal 1876. Nato a Gorizia da Giuseppe ed Elisabetta Conti nel giugno del 1839, muore il 17 settembre 1892, perciò si deduce che l’azienda continua coi discendenti. La ditta ha varie sedi in città da Via Ascoli 9 nel 1893, a Via Formica 2 nel 1895, Via Parcar 16 (1910), Via Cipressi 10 (1912) e Via S. Pietro 19. Il 5 agosto 1878 sposa Caterina Skert, di Francesco e Marina Velicogna. Suo testimone di nozze è il fotografo Francesco Giuseppe Marega. Nel 1881 la ditta è trasferita a Tolmino, poi a Gorizia, nel 1884 (Brambilla 1999).

Breveglieri A., Belluno. Editore di cartoline di Sappada (BL) nel 1920 (Malaguti’s 2015).

Breveglieri Pompeo, Belluno. Editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1897-1928. Si definisce “Premiata Casa Editrice” (Malaguti’s 2015).

Brisighelli Attilio, Udine. Nato a Udine nel 1880 e morto nel 1966, è autore di fotografie friulane per antonomasia. Formatosi all’Accademia di Monaco di Baviera, viene citato a Udine quale “artista della fotografia” nell’articolo intitolato “Visitando la mostra d’arte decorativa” su «La Patria del Friuli» del 29 agosto 1907. Ha lo studio in Via Carducci 16 dal 1908 al 1966 (Rossi 1912; Castruccio 1914; Ellero 1995). È editore e autore di cartoline panoramiche di Sappada (BL) del periodo 1917-1959 (Malaguti’s 2015). Sue fotografie di Pesariis e Aquileia (UD) sono pubblicate in un volume turistico (Tci 1956). È presente con le sue immagini anche in un volume sul Tarvisiano (Treu 1961).  Dal 1957 al 1962 è socio dello stabilimento il figlio, Giuseppe e la ditta prende il nome "Brisighelli A. & figlio Giuseppe" (Erpac). Alcune sue fotografie degli anni 1930-1950 sono presenti in guide stradali degli anni ’70 (Le Vie 1976-1977). Le sue immagini degli anni ’50 sono riprodotte e commentate in un volume del Terzo Millennio (Donazzolo 2008). Per la sua notorietà nel settore delle cartoline è citato pure da un vivace cronista cittadino (Valente 1996).

Broser Gustav, Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Sue fotografie, del 1906, appaiono in album familiari di Fiume (Coll. H. Conighi).

Bruno Ermanno, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre fotografie, a tema paesaggistico e personale, tra le quali c’è uno scatto su Pirano (Prima Esp. 1910).

Brüder Kohn, Vienna I, Impero d’Austria-Ungheria. In sigla: B.K.W.I. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).

Buffa Rodolfo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i professionisi nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con nove scatti di tipo paesaggistico su 51 pezzi della mostra (Prima Esp. 1910).

Bullo Filomena, Buie, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Sono state notate sue cartoline del paese istriano, del 1905, in Internet.

Bünger Federico Guglielmo E., Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Attivo nel periodo 1861-1867 con lo “studio fotografico” in Via Squero Nuovo (Morgan 2010). Nato a Berlino nel 1804, muore a Trieste nel 1872; è citato nel web da Ingrid Moschik, con immagini e riferimenti bibliografici.

Burato Tommaso, Zara, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Ragusa nel 1840, morì a Zara nel 1910, secondo il web è ritenuto “il più grande fotografo del XIX secolo in Dalmazia”. In Internet è stata vista una sua cartolina di Zara del 1899. Il Libero Comune di Zara in Esilio, nel 1989, grazie alla raccolta Giadrini, ha ristampato sue cartoline del 1901 recanti la scritta: “Tom. Burato, I. e R. (Imperial e Regio) editore e fotografo di corte” (Coll. Bugatto).

Burloni G., Belluno. Editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1922-1935 (Malaguti’s 2015).

Butkovic Visintini Carmino, Abbazia, Fiume. Grafico autore della cartolina di réclame di Abbazia viaggiata, del 1935 circa (Delbello 2016).

Buttiglioni Demetrio, Monfalcone, provincia di Gorizia. Fotografo attivo nel 1953-1955 in Via S. Ambrogio 23 (Brambilla 1999). È censito da certi autori nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola, col cognome storpiato in “Buttignoni” (Smokvina 2013).

Buzzi G., Tarvisio, provincia del Friuli. Commerciante nel settore della fotografia attivo tra il 1920 e 1921 (Valentinis 1921).

Cadel Adriano, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo editore triestino (1891-1958) con studio in Via G. Gallina 1, di cui il Centro Culturale del Monfalconese (GO) possiede 410 negativi. Negli anni 1920-1939 essendo titolare della ditta “Adriano Cadel – editore di cartoline illustrate e carta da lettere”, produce varie serie di cartoline di Trieste. Nel 1939 si avvale dello stampatore: “Stab. Segale & Radaelli – Milano”. Dopo la seconda guerra mondiale stampa cartoline di Trieste, Servola, e Muggia fino al 1964. Sue cartoline di Grado (GO) del 1957 e di vari luoghi del Friuli degli anni 1940-1960 sono nell’archivio Cartolnova di Udine. La fonte è Aldo Segale (Varut 2009). In altri archivi risulta editore di cartoline di Pola dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Cartoline istriane di tale editore e fotografo dei primi anni del Novecento sono riprodotte, nel 2017, in un calendario (Delbello 2017). Sono presenti in raccolte familiari di Udine cartoline di A. Cadel che mostrano Roiano, di Trieste nel 1955, stampa Fotocelere (Coll. Varutti).

Cadel Ines Stein, Trieste. Sorella di Adriano Cadel con cui opera. È la moglie del fotografo Vittorio Stein. La fonte è Aldo Segale (Varut 2009). Isola d’Istria, Trieste, Miramare e Opicina sono soggetto di cartoline, tra il 1919 e il 1942, edite da Ines Cadel Stein di Trieste; fonte Internet. In altri archivi risulta editore di cartoline di Pola dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Nel 1930 è editrice di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).
Caenazzo Luigi, Rovigno, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo dagli anni ’60 dell’Ottocento a Rovigno (Smokvina 2013).
Caleari Rodolfo (Rudy), Fiume. Sue le immagini, del 1936, nella pubblicazione «Fiume». Anche il figlio Nello è fotografo ed emigra negli USA. Fabrizia Caleari, titolare dello Studio Chiaroscuro di Genova, attivo nel Terzo Millennio, è fotografa pronipote di Rudy Caleari (Falzone 2007).
Candoni Umberto, Comeglians (UD). Fotografo nato a Cedarchis di Arta (UD) il 26 ottobre 1863 e morto il 5 dicembre 1972, gestisce lo studio a Comeglians. Produce cartoline postali di Tolmezzo prima del 1917, forse con sue fotografie dei primi anni del ‘900. Il timbro della ditta dice: “Arte fotografica Umberto Candoni, Comeglians”. Dalla sua bottega escono quattro allievi: Gino Del Fabro di Forni Avoltri, Luigi Gardel e Mauro Agarinis di Ovaro, Dino Dario di Maranzanis di Comeglians (Ferigo 1999). Candoni è editore e autore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1923-1951 (Malaguti’s 2015).
Caneva Alfredo, Gorizia. Citato come fotografo a Gorizia nel 1920 (Brambilla 1999).
Cantarutto Edgardo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel periodo 1914-1918 possiede uno stabilimento editoriale che produce cartoline; in particolare si nota un panorama del Molo S. Carlo (Todero 2009).
Capello Cesare, Milano. Risulta editore di cartoline di Pola dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Alcune sue cartoline di Milano e del Lago Maggiore degli anni 1920-1935, viste in Internet. Vedi la voce “Cecami” nel repertorio presente.
Carara Sebastiano, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Dal 1876 al 1880 circa è contitolare dello “Studio fotografico G. Bressan e S. Carara”. Assieme a G. Bressan è assistente dello studio di Ferdinando Troester (1833-1895) a Gorizia in Contrada S. Giovanni 14 (Brambilla 1999).
Caresse Anna, Gorizia. Dal 1946 al 1957 è titolare dello studio di “Foto Arte” sito a Grado (GO) in Viale n. 1, oltre a quello goriziano di Via Rastello 33 (Brambilla 1999).
Carnia, Tolmezzo (UD). Editore di cartoline di Sappada (BL) nel 1929 (Malaguti’s 2015).
Carposio Ilario, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Come si nota in album di famiglia locale verso il 1887 ha lo studio fotografico in Via S. Andrea (Coll. F. Conighi), poi in Via Ciotta. È presente la sua produzione in Internet riguardo al decennio 1890-1903. Nato a Trento nel 1852, muore a Fiume nel 1921. Quale fotografo di Fiume, attivo dal 1870, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume. La maggior parte delle fotografie del periodo possedute dall’archivio pubblico fiumano sono di Carposio, che acquisisce lo studio di Giuseppe Luzzatto nel 1878. Con la sua macchina fotografica, sostiene Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle collezioni fotografiche del Museo di Fiume, fissa le più importanti scadenze della vita fiumana: le piazze, i palazzi, i teatri, i canali, gli alberghi e le scuole. Nel 1869 fotografa la visita dell’Imperatore Francesco Giuseppe e la visita imperiale alla Raffineria del 1891. Con Carlo Zamboni allestisce un album di rappresentanza per la visita dei principi arciduca Rodolfo e Stefania nel 1885. Carposio partecipa alle più importanti esposizioni di fotografie d’Europa, come a Trieste nel 1882, a Budapest nel 1885, a Napoli nel 1886 e 1887, a Firenze nel 1887 e Nizza nel 1887 (Museo Fiume).
Sue cartoline di Fiume, con immagini del Teatro e della Cassa di risparmio, probabilmente degli anni 1880-1890, sono citate in ricerche manoscritte di scolaresche fiumane del Terzo Millennio (Tijan 2002). Altri autori, come Smokvina, citano Carposio come un fotografo importante che opera ad Abbazia per quasi mezzo secolo (Smokvina 2013). Nel 1889 esegue dei ritratti a tale Germana Canarich, con dicitura: “Cherso, Fiume” (Arch. Anvgd, Ud). Anche Ugo Pellis fotografa Cherso, in particolare bragozzi e brazzere, nel 1932, ovvero imbarcazioni a scafo piatto (Perulli 2008).
Caspar & Poltnig, Villaco, Impero d’Austria-Ungheria. Presente in Internet con cartoline panoramiche del luogo, del periodo 1900-1912. Editore di cartoline, come quella viaggiata per posta militare austriaca il 31 ottobre 1915. Il cartoncino reca il timbro della Batteria Mortai da 305 mm n. 18 dislocata in Valle di Riofreddo, vicino a Tarvisio (Tonazzi 2003).
Cassinelli Alfredo, Sagrado, provincia del Friuli. Fotografo attestato dopo la Grande Guerra con inizio dell’attività nel 1920 (Valentinis 1921; Brambilla 1999).
Cattai, Pirano, Impero d’Austria-Ungheria. Cartoline istriane di questa editrice dei primi anni del Novecento sono riprodotte, nel 2017, in un calendario (Delbello 2017).
Cecami, Milano. Editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1933 (Malaguti’s 2015). Cecami è stata un’impresa produttrice di cartoline postali, fondata a Milano agli inizi del Novecento da Cesare Capello. È ricordata come una delle prime case editrici italiane di cartoline.  Capello mette in rotocalco per primo la cartolina in bianco-nero e quella a colori. Compare in una raccolta familiare fiumana una sua cartolina in nero, viaggiata nel 1933, col Palazzo del Lloyd Triestino di Trieste (Coll. Conighi).
Ceregato Attilio, Rovigno, Impero d’Austria-Ungheria. Secondo Smokvina agli inizi del Novecento giunge a Rovigno, proveniente da Trieste, Attilio Ceregato. Si dedica in prevalenza al ritratto nella maniera che andava per la maggiore, senza tuttavia disdegnare vedute esterne di Rovigno (Smokvina 2013).
Ceretti Ferdinando, Trieste. Fotografo (1902-1976) presente dopo il 1918 (Bravin 1999). Essendo nato a Maribor (oggi Slovenia), perciò di nazionalità austriaca, nel 1932 ha cambiato il cognome da Cretnik a Ceretti. Sedi dello studio: Trieste, Corso Vittorio Emanuele III, 23 – dal 1941 divenuto Corso Italia, 13 – fino al 1976. Ha una succursale a Milano, dalla metà degli anni ’50, la cui denominazione è: “Studio Fotoartistico Ferdinando Ceretti”, dal 1933, mutata in “Fotostudio Ceretti”, dal 1957 (Erpac). Su una cartolina del 1954, in un raccolta familiare, segna che ha lo studio in “Corso 13” (Coll. H. Conighi).
Cerne / Cernez Mario, Gorizia. Figlio di Albino dal 1939 al 1955 ha uno studio fotografico in Corso Vittorio Emanuele 56, poi Corso Roosevelt 56 (Brambilla 1999).
Cero Leopoldo, Gorizia. La ditta, con sede in S. Andrea 84, è denominata: Fotografo ambulante, disegnatore a pastello di figure e quadri e di ingrandimenti a mano di fotografie”. La licenza vale nelle provincie di Gorizia, Trieste, Udine, Treviso, Fiume e Venezia dal 1934 al 1937 (Brambilla 1999).
Cesciutti Giovanni, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. La ditta inizia l’attività nel 1895 e prosegue nel periodo successivo con l’indicazione di “Drogheria, articoli fotografici e accessori” in Via Arcivescovado 3. L’azienda fornisce una camera oscura e attrezzature per lo sviluppo e la stampa a uso dei dilettanti (Brambilla 1999).
Cessich Francesco, Isola d’Istria. Cartolina del grafico Cessich per il cinquantenario di fondazione della banda cittadina “Giuseppe Verdi”, 1925 (Delbello 2016).
Chiarabba Guglielmo, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Assistente del fotografo Amilcare Mazza dal 1901 (Brambilla 1999).
Ciganovich Josip, Roma, Sue fotografie di Roma, della Campania, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia in nero e a colori, sono pubblicate in un volume turistico miscellaneo (Tci 1956). È collaboratore di Gianni Berengo Gardin, nel 1966, per un libro sulla Toscana del Tci.
Circovich A., Pola. Quale fotografo di Pola, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).
Circovich Basilio, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Suoi ritratti fotografici del periodo 1848-1899 sono presso la Fondazione Cini, Venezia. Sul verso delle fotografie si legge: “Stabilimento fotografico / nel mezzo del giardino di D. Fanganel / borgo Arena / Pola”. L’ubicazione dello stabilimento fotografico è confermata da altri autori che lo segnano attivo negli anni ’70 dell’Ottocento a Pola (Smokvina 2013). È fratello di Mario Circovich.
Circovich Mario, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. È fratello di Basilio. Secondo album di famiglia di Fiume, ha lo studio triestino in Piazza della Borsa 12 ai primi anni del ‘900 (Coll. H. Conighi). È lui, nel 1911,  a fotografare il varo della nave Viribus Unitis a Trieste (Ellero, Liva 2010). Nato a Pola il 26 gennaio 1877, italianizza negli anni ’20 il cognome in “Circoli”. Muore a Trieste il 7 febbraio 1931. Subentra nello studio fotografico del padre nel 1899, in via Capuano 17, poi si sposta in Piazza della Borsa 11 nel 1902, al n. 12 dal 1904 al 1915, dal 1921 al 1931, lo studio è in via Udine 10. Nel 1928 è registrata alla Camera di commercio di Trieste, ereditata dal padre Basilio il 30 ottobre 1899, la ditta di fotografo industriale con sede in via Udine 10. Realizza per l’Esposizione Adriatica di Vienna del 1913 l’Album fotografico titolato “Commissione d’imboscamento del Carso-Trieste”. Nel 1914 è insignito di medaglia d’oro di prima classe al merito. Sono del 1932 alcune cartoline di Fogliano e di Monfalcone (GO), viste in Internet e pubblicate dai discendenti. La moglie di Mario, Olimpia Blasco vedova Circoli, entra in società con Ruggero Pozzar nel 1936, avviando il negozio di articoli fotografici “Foto Circoli – Pozzar” in via delle Torri 2, a Trieste e in via Valdirivo, 29 un laboratorio foto-industriale e reparto dilettanti dal 1936 al 19 gennaio 1944 (Fototeca Trieste).
Circovich S., fotografo di panorami istriani citato dalla «Arena di Pola» del 10 novembre 1971.
Cittadini A., Bergamo. Editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1925-1931 (Malaguti’s 2015).
Cividini Giovanni, Monfalcone (GO). Figlio di Valentino e Amalia Ret, nato a Trieste il 26 settembre 1879 ed ivi deceduto il 18 dicembre 1959. La ditta, attiva dal 1927 al 1953, ha questa denominazione: “Cividini Giovanni Studio Artistico Fotografico” ed era sita in Via Cosulich 105/80. Dopo l’apprendistato nello studio fotografico Manenizza di Trieste, gestisce studi a Trieste, nel 1905, in Via S. Spiridione 7; a Pordenone in Via Damiani, nel 1915; a Bologna in Via D’Azeglio 19, nel 1918; a Pordenone in Via Vittorio Emanuele III 6, nel 1924 e a Monfalcone in Via Cosulich. Prima del 1942 si traferisce a S. Vito al Tagliamento (Brambilla 1999, Pugliese 2017). La sua attività a Trieste nel 1910 è documentata da altri studiosi (Ellero, Liva 2010). A Pordenone è presente dopo la Grande Guerra con un negozio di “articoli per fotografia” (Valentinis 1921). Suoi scatti fotografici documentano con attenzione la realtà socio-economica del paese di Torre di Pordenone tra i primi del ‘900 e dopo la Grande Guerra (Bof 1995).
Civitani, località presso Visignano (Pola). È del 1931 una cartolina in nero, impaginata a mosaico, che mostra le immagini della Scuola della Lega Nazionale a Civitani, nonché l’albergo alla Città Nobile molto movimentate (Delbello 2017).
Clagnan L., Fiume. Nel 1940 ha lo studio fotografico in Via Benito Mussolini 22, come si nota in fotografie di una raccolta familiare di Fiume (Coll. Rassmann).
Clapis M., Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Vista in Internet una sua cartolina del 1902 circa. Editore di cartoline fino agli anni ’20, secondo archivi pubblici (Museo Pola).
Club Alpino Italiano, sezione Cadorina (BL). Editore di cartoline di Sappada (BL) nel 1934 (Malaguti’s 2015).
Coana Gaetano, Parenzo, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo in città agli inizi del Novecento (Smokvina 2013).
Coderini Angelo, Gradisca d’Isonzo. Nel 1938 ha lo studio fotografico in Via Ciotti 21 (Brambilla 1999).
Codero Luigi, Cormòns, provincia del Friuli, dal 1927 diviene: Gorizia. Apre lo studio fotografico nel 1920 in Via Udine 171 e in Via Udine 12. Inizia anche l’attività di “vendita di articoli fotografici” nel 1938, quando chiude i battenti dell’atelier (Brambilla 1999).
Comisso F., Pirano, Impero d’Austria-Ungheria. Da Internet si sa che opera con un’agenzia di pubblicità nel 1900, per una cartolina col monumento a Giuseppe Tartini.
Cooperativa, Sappada (BL). È editore di cartoline di Sappada nel 1911 (Malaguti’s 2015).
Corazza, Sorelle, Grado (GO). Editrici di cartoline, viaggiate nel 1958, in nero con la spiaggia e il mare di Grado contenute in una raccolta privata di Udine (Coll. Varutti).
Cordani Giuseppe, Idria (GO). Fotografo, figlio di Francesco, nato a Gorizia il 15 gennaio 1902. Lo studio, che apre nel settembre 1937, ha sede in Via Roma 2, poi in Piazza Vittorio Emanuele 8. Succede a Pelucchetti Giovanni di Monfalcone. A Idria ha un apprendista (Brambilla 1999).
Cortesia Francesco, Gorizia. Inizio attività nel 1930 con l’insegna “Fotosport” in Corso Verdi 36 (Brambilla 1999).
Cossutta Giusto, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. È menzionato nella Guida di Fiume e dei suoi monti avendo eseguito delle fotografie ai primi anni del secolo per il Club Alpino Fiumano (Depoli 1913). È considerato un dilettante (Smokvina 2013).

Costalunga Guido, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Citata in letteratura una sua cartolina di Pola, del 1910, intitolata: “Caserma di fanteria”. Un’altra, del 1914, è di una battaglia navale (Todero 2009). In archivi pubblici risulta editore di cartoline istriane fino agli anni ‘20 (Museo Pola).

Cozzi Umberto, Monfalcone, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante dal 1910 al 1915 quando, con la moglie e il figlio, vengono internati in Austria “quale famiglia di regnicoli” (Brambilla 1999).

Cresta Luigi, Gorizia. Fotografo figlio di Infelice, nasce a Villa Miraglia il 29 ottobre 1890. La ditta, attiva dal 1923 al 1933, ha sede in Via Canova 1 (Brambilla 1999).

Culot Luigia, Gorizia. Con la denominazione “Oggetti fotografici, profumi e articoli militari” apre l’attività nel 1916-1917 in Via Stretta 4. La titolare, figlia di Stefano, è coniugata con il ragioner Antonio Ongaro. La notizia della ditta attivata durante l’occupazione italiana della città nella prima guerra mondiale è riportata nei registri della Camera di Commercio di Gorizia il 6 ottobre 1921 (Brambilla 1999).

Cusin Giorgio, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con un contro luce di Trieste (Prima Esp. 1910).
Copertina del catalogo della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria, maggio-settembre 1910, dove sono presenti vari fotografi dilettanti e professionisti (Biblioteca di Trieste)

D’Ancona Antonio, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo di Fiume, attivo dal 1890, menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Ha lo studio in Piazza Andrassy, come emerge dalle fotografie del 1904 di album di famiglia locale (Coll. H. Conighi).
D’Andri Silvio, Capodistria, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i professionisi “fuori concorso” nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con otto immagini 51 pezzi della mostra (Prima Esp. 1910).
Danieli Enrico, S. Stefano di Cadore (BL). Editore di cartoline di Sappada (BL) dal 1945 (Malaguti’s 2015). Fotografo vedutista nato nel 1916 e deceduto nel 1983, editore di cartoline come tutta la famiglia Danieli.
Danieli Enzo, S. Stefano di Cadore (BL). Editore di cartoline di Sappada (BL) dal 1947 (Malaguti’s 2015).
Danieli Gerolamo, S. Stefano di Cadore (BL). Editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1932-1945 (Malaguti’s 2015).
Davanzo Andrea, Cittanova, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con sei fotografie, tra le quali alcune di ambiente rustico. È pure presente con tre fotografie di Cittanova alla stessa Prima Esposizione Provinciale Istriana, nella sezione Stabilimenti balneari, stazioni climatiche e di villeggiatura (Prima Esp. 1910).

Daveggia Nicolò, Rovigno, Impero d’Austria-Ungheria. Viste in Internet sue cartoline di Rovigno del periodo 1898-1905. Stampatore delle stesse risulta l’Atelier Flora di Pola. In archivi pubblici emerge come editore di cartoline istriane attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Una sua cartolina verticale colorata e viaggiata del 1905 circa, che mostra il porto con il paese sul colle vista nel web nel portale turistico “Inforovinj”.

De Castro Andrea, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Pirano, opera negli anni 1850-1870 come miniaturista. È attivo dal 1860 al 1870 in Via del Giardino con l’insegna “Nuovo Studio Fotografico del pittore A. De Castro e Figlia”. È fotografo ambulante con studi a Rovigo, Udine in Via dei Gorghi 2042/D presso la Birreria e Trieste in Via S. Nicolò 725/II. (Brambilla 1999, Pugliese 2017). Anna De Castro, nata a Trieste nel 1848 e morta nel 1910, è citata con lo studio in Via S. Nicolò, appunto, alla fine dell’Ottocento (Morgan 2010). Ambedue sono citati nel Giornale Museo Ud, con uno studio fotografico attivo, oltre che a Udine, pure a Gorizia.

Degianpietro Massimo, Rovigno. Attivo come fotografo a Rovigno dagli anni ’30 (Smokvina 2013).

Dekleva Milan, Vipacco, provincia di Gorizia. Fotografo, figlio di Giuseppe, nato a Gorizia il 7 giugno 1886. Domicilio: Vipacco 81 e la ditta ha sede in Vipacco 235 con l’originale insegna “Foto Ideal. Studio fotografico, macchine da cucire, biciclette”. Emigra in Jugoslavia nel novembre 1935 (Brambilla 1999).

Delfabbro Erminio, Gradisca d’Isonzo (GO). Nato nel 1913, è allievo del maestro fotografo Valentino Zuliani. Di sentimenti antifascisti, durante la seconda guerra mondiale collabora col servizio di informazioni dell’Esercito di liberazione jugoslavo, fornendo agghiaccianti immagini, rubate alle Waffen SS, delle torture e della decapitazione di due partigiani a Carnizza d’Idria / Idrijske Krnice del 1944. Nel dopoguerra collabora con l’autorità governativa slovena di Lubiana, ma dopo il 1948 fugge dalla Jugoslavia, per fare rientro in Italia, tacendo la sua storia di fotografo e partigiano. Solo dopo il Trattato di Osimo, del 1975, viene riscoperto in Jugoslavia e, più tardi, anche a Gradisca e in Italia (Mattiussi 2001). È sua una cartolina di Medea (GO), degli anni ’50, in una raccolta privata, viaggiata nel 1966, recante la dicitura “Escl. A. Martinis” (Coll. Varutti).

Della Ricca Luigi, Gorizia. La denominazione della ditta, dal 1931, è: “Della Ricca Luigi Fototecnica, Laboratorio fotografico con vendita di articoli fotografici”. È in Corso Roosevelt 1 (Brambilla 1999).

Dellago Giovanni, Gorizia. Figlio di Michele, nasce a Grad-Moravizza il 6 giugno 1900. Gestisce lo “studio fotografico” in Corso Vittorio Emanuele 56, dal 1937 al 1939, modificando la precedente attività di “vendita di manifatture e mercerie” (Brambilla 1999).
Del Torso Enrico, Udine. fotografo nato nel 1876 a Trieste e morto a Udine nel 1955. Durante la profuganza a Firenze, nel 1917, fotografa la Filiale del Forno Municipale di Udine, realizzata nel capoluogo toscano per rinforzare la coesione tra i profughi friulani durante l’occupazone asburgica; la foto è pubblicata nel volume II, a pag.167 di Udine e il Friuli (Bergamini 2006). Sue fotografie a cavallo del secolo, comprese alcune immagini sulla Grande Guerra e sul terremoto in Carnia del 1929 stanno in archivi locali (Blasoni 1999). È citato da altri autori in veste di critico fotografico nel 1912 (Zannier 1979).
Demanins Ferruccio, Trieste. Effettua ritratti militari alla fine degli anni ’30; notizie da Internet. Sue fotografie del 1945 compaiono in album familiari di Fiume (Coll. H. Conighi).

De Pnagher A., Cormòns (GO). È editore di una cartolina redenta che mostra, dopo il 1916, a Gorizia la “Cavalleria Italiana al Corso Francesco Giuseppe”, con correzione a matita sulla strada in: Vittorio Emanuele II. Sul verso si legge il visto: “V. Uff. Censura Rep. Fot. Comando Supremo”. Non viaggiata e in possesso di un pubblico archivio (Biblioteca Gorizia).

De Rota Adriano, Trieste. Il fotografo, nato il 28 agosto 1917, pubblica sue fotografie nella guida Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

De Rota Ezio, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Sue cartoline di Trieste, del 1903, viste in Internet. Il fotografo, nato a Pola nel 1879 e morto nel 1952, ha lo studio in Largo Barriera Vecchia 27; è citato anche in Pugliese 2017. Negli anni ’20 ha lo studio in Corso Garibaldi 27, come si nota in raccolte familiari friulane ed antiquarie di Trieste (Bravin 1999; Coll. Barbarino).

De Schönfeld Enrico, Zara, Impero d’Austria-Ungheria. Con la dicitura della ditta: “Editrice Libreria Internazionale E. De Schönfeld, Zara” produce cartoline nel 1898 e nel 1901, riprodotte dal Libero Comune di Zara in Esilio nel 1989 e nel 1992, grazie alla raccolta Giadrini (Coll. Bugatto, Garbin 2012). A margine si rileva che il tale Marco Schönfeld è uno dei quattro fotografi censiti a Udine, nel 1876, con studio in Riva Bartolini 6 (Cosmi 1876).

Dettoni Nello, per i giornali periodici dell’esodo giuliano dalmata è un fotografo attivo negli anni 1965-1980 riguardo alla zona di Albona e in vari raduni di esuli istriani. Vedi «L’Arena di Pola» del 25 luglio 1987. Anche Ugo Pellis fotografa Albona, in particolare contadini al lavoro nel 1925 (Perulli 2008).

Di Colbertaldo Dino, Tarvisio (UD). È presente con le sue immagini di montagna in un volume sul Tarvisiano (Treu 1961).

Didon Palmina, Zara, Impero d’Austria-Ungheria. Con dati di Internet si sa che, nel 1910, è editrice di cartoline locali.

Diena, Torino. La ditta Diena Industrie Artistiche Riunite edita di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1930-1938 (Malaguti’s 2015), oltre che di Torino e del Piemonte.

Diem Lodovico, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con sei fotografie, a tema sociale e marinaresco (Prima Esp. 1910).

Domenis Ida, Plezzo (GO). Fotografa attiva nel 1937, secondo la ricerca Brambilla 1999. Ida Domenis chiude l’attività nel 1938. Le succede, nel 1939, con stabilimento in Via XXVIII Ottobre n.1., Sava Domenis, fu Mattia, nato a Plezzo il giorno 8 novembre 1920.

Domenis Sava, Plezzo (GO). In base all’indagine Brambilla 1999, Sava Domenis, fu Mattia, nato a Plezzo il giorno 8 novembre 1920, con stabilimento in Via XXVIII Ottobre n.1, rileva l’attività di Ida Domenis nel 1939.

Donadini Mario , Tarvisio (UD). È presente con le sue immagini anni 1950-1960  in un volume sul Tarvisiano (Treu 1961).

Donati Clemente, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo nel periodo 1912-1914, in Piazza Grande 19 (Brambilla 1999).

Donati Umberto, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Inizia l’attività nel 1898 in Via Arcivescovado 1, con la seguente denominazione “Vendita oggetti di ottica, fotografia, geodesia e misure”. Nel 1920 sposta la sede in Piazza Grande 20 e nel 1931 in Corso Verdi 29  (Brambilla 1999).

Dorcich Giuseppe, Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo a Pisino alla fine dell’Ottocento (Smokvina 2013).

Drioli, Zara. Cartolina della ditta Drioli del Maraschino di Zara, del 1925 circa (Delbello 2016).

Eckerl Giuseppe, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Trieste il giorno 11 dicembre 1884, muore a Twer il 16 maggio 1918, sul fronte russo, durante la prima guerra mondiale. La ditta, attiva dal 1906 al 1918, ha questa insegna “Hofmann-Eckerl Studio Fotografico”, con sede in Corso F. Giuseppe 34. Nel 1902 è assistente nello studio della fotografa Elena Hofmann, che sposa nel 1906 (Brambilla 1999).

Edizioni S., Sezione Carnica del CAI, Tolmezzo (UD). Editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1934-1950 (Malaguti’s 2015).

Eggenhofner R., Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).

Einerl J., Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline di Fiume del 1908 circa, con scritte in italiano, viste in Facebook.

Emblemi Emilio & Ballarini Enea, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nello studio fotografico di Piazza della Borsa 7, nel 1890, essi stampano fotografie contenute in album familiari di Trieste e di Fiume (Coll. H. Conighi). I fotografi sono citati in: Pugliese 2017.  L’attività fotografica viene segnalata verso la fine dell’Ottocento, anche con la dicitura “Emilio Emblemi” (Bravin 1999).

Emblemi Ermenegilda, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografa segnalata nel periodo 1899-1902 in Corso F. Giuseppe 4, dove si è fatta costruire uno studio fotografico, demolito nel 1902. Non ci sono prove che abbia mai esercitato a Gorizia (Brambilla 1999).

Engel Guglielmo Federico, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato nel 1824 a Fulda nell’Assia e morto nel 1891 a Graz. Nel 1864 effettua un ritratto conservato in loco (Fototeca Trieste) all’assicuratore Carlo Eugenio Conighi (Trieste 1818-Fiume 1894). Il fotografo ha uno studio in Via dei Forni 892, come si legge sulle carte de visite realizzate negli anni 1855-1868 per le facoltose famiglie triestine (Coll. Conighi). Aiutanti nello studio di Engel sono Giuseppe Wulz e Luigi Boccalini, che dopo la partenza del maestro per Graz, nel 1868, gestiscono uno studio in proprio e, in seguito, due separati atelier, continuando a vantare la condizione di seguaci di Engel, fin sul verso delle loro fotografie in formato carte de visite (Ellero 1995). Dal 1870 al 1891 ha anche un Atelier a Vienna, in Alserhauptstrasse 27, oltre a quello di Graz. Dal 1874 è membro della Società Fotografica Di Vienna (Biblioteche Trieste).

Erzen Francesco, Caporetto (GO). Fotografo menzionato in Brambilla 1999 nella cittadina di Caporetto / Kobarid, verso il 1930.

E. W. G., Gorizia. Editore di una cartolina, del 1930, che mostra l’Istituto sordomuti di Via Seminario, in possesso ad un pubblico archivio (Biblioteca Gorizia). Una sua cartolina illustrata di Gorizia, Via Garibaldi, del 1929, viaggiata nel 1930, sta nell'archivio della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

Fabiani Maria, Pinguente, Impero d’Austria-Ungheria. Editrice di cartoline istriane attiva dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola).

Fagioli A., Gorizia. Editore di una cartolina non viaggiata, del 1943, intitolata: ”Il mercato nuovo”. Sul verso in basso a destra si legge: Ditta P. Merzari Schio. È in possesso ad un pubblico archivio (Biblioteca Gorizia).

Fano G., Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Pubblica cartoline postali a Pola a tema bellico (Todero 2009). In archivi pubblici risulta editore di cartoline panoramiche fino agli anni ‘20 (Museo Pola).

Fantini Emiro, Fiume. Irredentista e socio della “Giovane Fiume”. Legionario Fiumano e fotografo, con studio e negozio sul corso Vittorio Emanuele III. Sue fotografie del 1934 fanno parte di album familiari della città del Golfo del Quarnaro (Coll. H. Conighi). “Fu ucciso in prigione a Fiume nel 1945 – come ha riferito Claudio Fantini – il negozio era passato al figlio Ferruccio, morto esule a Milano, e proprio Ferruccio fu prelevato dall’Ozna e condannato a diciassette anni di lavori forzati”. Altre fonti informano che Emiro Fantini è arrestato dai titini nel mese di maggio 1945 a Fiume; la causa della sua morte, fissata il 31 dicembre 1945, è una “otite non curata”. (Ballarini 2002). La sigla Ozna significa “Odeljenje za Zaštitu Naroda”, tradotto in “Dipartimento per la Sicurezza del Popolo”, ovvero la polizia segreta di Tito. Pola.
Quale fotografo di Fiume degli anni ‘40, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Fasana (Pola), Impero d’Austria-Ungheria. Esiste una cartolina, viaggiata nel 1901, che mostra la Villa Giacomo Sfecich adibita a “Caffè Restaurant ai Bagni” (Delbello 2017).

Felluga Francesco, Isola d’Istria, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra gli espositori della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con “un quadro con fotografie dello stabilimento Porto Apollo” (Prima Esp. 1910).

Ferlatti Giovanni, Cormòns, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo dal 1884 al 1892 (Brambilla 1999).

Fiorucci Vittorio, Zara. Artista, grafico e fotografo di fama mondiale. Nasce a Zara il 2 novembre 1932 ed è esule a Venezia. Nel 1951 si trasferisce in Canada dove inizia la carriera di disegnatore e di artista grafico. Riceve numerosi premi internazionali e partecipa a varie mostre a Chicago, Montreal ed in altre città degli Stati Uniti e nell’Europa. Raffaele Cecconi dedica uno studio alla sua vita artistica ed alle sue opere e Sergio Brcic lo ricorda sulla «Rivista Dalmatica». Muore il 30 luglio 2008 in Canada (Garbin 2012).

Fischer Emil, Hermannstadt / Nagyszeben / Sibiu, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo di corte, si avvale della Tipografia di Joseph Drotleff H. per cartoline a tema militare, 1914-1918 (Todero 2009). Sibiu è il nome rumeno della città.

Fischer M., Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografa ai primi del ‘900 il rione di San Giovanni, vicino a Trieste, per l’editore triestino Vittorio Stein (Varut 2009). In archivi pubblici Fischer M. emerge come editore di cartoline di Pola fino agli anni ‘20 (Museo Pola).

Fleischer, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Verso il 1860 ha uno studio fotografico a Gorizia, con assistente Ferdinando Troester (Giornale Museo Ud).

Floeck Arturo, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Merano il 28 dicembre 1867, è residente a Gorizia dal 1° ottobre 1895. In Via Signori 7 apre la ditta nel 1896 con l’intestazione di “Pittore accademico e fotografo”, che chiuderà nel 1900 (Brambilla 1999). Già collaboratore in studio di Enrico Niggl e, in contatto con Antonio Schmalz, Floeck si trasferisce a Vienna, dopo aver effettuato a Gorizia una serie di ritratti dell’Imperatore Francesco Giuseppe, stampati in formato cartolina, che gli conferiscono grande notorietà (Ellero, Liva 2010).

Flora, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. L’Atelier fotografico stampa cartoline fino agli anni ’20, secondo propri modelli fotografici (Museo Pola). Sue cartoline, viste in Facebook, sulle località di Pirano, del 1900 e di Portorose, del 1903 circa. Poi ci sono quelle di Rovigno, del 1905 e di Pisino, del 1908, oltre alla miniera di Carpano, Albona, del 1905 circa. Collabora col fotografo Nicolò Daveggia di Rovigno. È censito da altri autori agli inizi del ‘900 come “Photo Atelier Flora” (Smokvina 2013).

Fonzari Hotel, Grado, Impero d’Austria-Ungheria. Con scritte in tedesco esiste una cartolina, impaginata a mosaico, viaggiata nel 1902 circa e riprodotta negli anni ’90 del Novecento (Coll. Varutti).

Franceschinis Giuseppe, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. È menzionato in letteratura con fotografie di abitazioni a Fiumicello e Moraro, vicino a Gorizia nel 1882, nel volume I di Udine e il Friuli (Bergamini 2006). È citato pure da: Pugliese 2017. Nel suo “Stabilimento fotografico”, sito in Piazza Goldoni a Trieste, negli anni successivi, stampa fotografie in vari formati, come la carte de visite. Altri autori mostrano suoi ritratti del 1908 (Ellero, Liva 2010).

Fritz Mattia, Grado, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo dal 1905 al civico numero 444 (Brambilla 1999). Ai primi del ‘900 nell’ufficio postale della località balneare di Grado si assiste ad un aumento dell’invio di cartoline da parte degli ospiti, ossia dei turisti. Ulteriore sviluppo del flusso turistico viene dalla attivazione, nel 1902, del regolare servizio di vaporetti sulla linea Grado-Trieste. Più turisti giungono con l’inaugurazione del 15 luglio 1910  della tratta ferroviaria Cervignano-Belvedere-Grado Fermata, che consente di imbarcarsi sui vaporetti per Grado (Obizzi 2007).

Funk Antonio, o Antal, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria.  Nel 1891 ha lo studio fotografico in Piazza Adamich, dove esegue dei ritratti presenti in album familiari fiumani (Coll. H. Conighi). È menzionato come “pittore accademico e fotografo” nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume, intorno al 1890 (Museo Fiume).

Furlani Aurora, Lussingrande, Pola. Sue fotografie del 1939 compaiono in album familiari di famiglie di Pola, esuli a Belluno e Ferrara (Coll. Brussich).

Furlani Giuseppe, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo triestino, nato nel 1888 e deceduto nel 1957, si dedica al genere della fotografia pittorialista – come si legge sul «Piccolo» del 14 marzo 2012 – o, come veniva definita all’epoca, fotografia d’arte. È un pleonasmo usato aristocraticamente per distinguerla da quella commerciale. Tale genere, nato poco dopo l’origine della fotografia e protrattosi fino agli anni ‘40 del ‘900, caratterizza lo stile di alcuni fotografi triestini, tra cui Furlani. Interessanti sono le sue “stampe d’autore” donate dallo stesso Furlani ai Civici Musei dall’evocativo titolo “Trieste redenta 1919”. Sue fotografie sono pubblicate in Tci 1955. È censito, nel 1910, tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con due fotografie paesaggistiche, tra le quali una è intitolata “Chioggia”. Compare pure tra i pittori della medesima rassegna con un’opera intitolata Il giorno, l’aurora, il tramonto, la notte (Prima Esp. 1910).

Fürst Roberto, o Fuerst,  Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913). È considerato un fotografo dilettante (Smokvina 2013).
Cartolina postale dell'Esercito Italiano, 1917-1918. La propaganda si fa anche così (Collezione Varutti)

Gabiscek Antonio, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografo e fotografo, lavora in Corso Verdi 24, trasferitosi poi in Via Signori 7 dal 1906. Fatto curioso è che a questo stesso indirizzo operava, dal 1896 al 1900, Arturo Floeck “Pittore accademico e fotografo” (Brambilla 1999).

Gabršček Anderj, Castagnavizza, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Una sua cartolina, virata seppia, viaggiata nel 1913, sta in una raccolta pubblica; il testo è trilingue: sloveno, italiano, tedesco (Biblioteca Gorizia). Andrej Gabršček nasce a Caporetto / Kobarid nel 1864 e muore nel 1938. È insegnante, dopo il trasferimento a Gorizia diviene giornalista, editore, libraio e politico. Nel 1893 fonda la Tipografia Goriziana (Goriška tiskarna), cinque anni più tardi crea una tipografia anche a Pola. Finanzia, pubblica e cura la redazione di numerose riviste che influenzarono significativamente lo sviluppo della coscienza politica degli sloveni nel Goriziano, tra cui la più importante è sicuramente la rivista Soča (Isonzo). Collabora molto con Anton Gregorčič. Nella collana Slovanska knjižnica (Biblioteca slava) pubblica i Racconti popolari delle alture isontine (Narodne pripovedke v Soških planinah), raccolti quando era insegnante nella zona di Caporetto (Gomišček 2012).

Gallinaro Cesare, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Ha lo studio in Via Promontore 4, dove esegue ritratti fotografici nel 1906; fonte da Internet. Quale fotografo di Pola, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Fotografo attivo, secondo altri autori sin dagli anni ’70 dell’Ottocento fino agli anni 1920-1930 a Pola (Smokvina 2013).

Gallinaro Fiorini Guglielmo, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i professionisi nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con sei istantanee di carattere paesaggistico e personale su 51 pezzi della mostra (Prima Esp. 1910).

Gambardella, Rozzo (Pola). Il negozio Gambardella possiede una cartolina in nero della ditta sita a Rozzo, presso Pinguente (Delbello 2017).

Garimberti Enrico, o Heinrich, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Quale fotografo di Fiume, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Nel 1869 ha immortalato in fotografia l’arrivo dell’Imperatore Francesco Giuseppe a Fiume.

Garioni, Piacenza. Editrice di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1916-1940 (Malaguti’s 2015). Come si legge nel blog su La storia della Piacenza di una volta nelle cartoline della ditta Garioni : Giuseppe Garioni nasce a Fidenza nel 1883 e si trasferisce Piacenza nel 1905 dove, in via Legnano, avvia un’attività editoriale e di cartoleria varia. Si specializza in cartoline illustrate raffiguranti monumenti, chiese ed interni, immagini sacre, statue sacre, castelli e paesi vari. Li realizzava avvalendosi dell’opera di fotografi appositamente contattati, oppure realizzando lui stesso le foto. Il figlio Fernando prosegue l’attività paterna fino al 1994, anno nel quale si chiuse, dopo oltre 90 anni, l’attività della ditta Garioni (Romagnoli 2017).

Gatti Rodolfo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con due fotografie di bambini e di figura (Prima Esp. 1910).

Gebrüder Frankl, Berlino, Impero Germanico. Editore di una cartolina viaggiata di Fiume del 1900, vista in Internet, col Molo Daniel e Via della Riva, con facchini, carriaggi, rotaie e navi.

Gerstmayer J., Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare, 1914-1918 (Todero 2009).

Ghega Angelo , Pola Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo, secondo ceri autori negli anni ’70 dell’Ottocento a Pola. Ghega vantava un “Artistische Photographisches Atelier - Fotografia Artistica”, l’Atelier “Mikado” era sito in via Sergia n. 71 (Smokvina 2013).

Ghersinich F., Visignano, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel suo “stabilimento fotografico” stampa cartoline di Parenzo e altre località istriane nel 1905 circa; dati da Facebook.

Giachin Francesco, Dignano d’Istria. Sue fotografie del 1937 compaiono in album familiari di Pola (Coll. Brussich). Anche Ugo Pellis fotografa Dignano d’Istria, in particolare le costruzioni coloniche nel 1926 (Perulli 2008).

Giacobbi U., S. Stefano di Cadore (BL). Editrice di cartoline di Sappada (BL) nel 1938 (Malaguti’s 2015).

Giacomelli Arturo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con quattro fotografie su 84 della mostra; i suoi temi sono di tipo paesaggistico e personale (Prima Esp. 1910).

Giancotti A., Sappada (BL). L’ingegnere Giancotti è editore di cartoline di Sappada nel 1940 (Malaguti’s 2015).

Giarin U., Torino. Editrice di cartoline di Sappada (BL) nel Novecento (Malaguti’s 2015). Ha sede in Piazza Vittorio Veneto 5.

Gilardi & Figlio, Zara, Impero d’Austria-Ungheria. Produce cartoline nel 1900, ristampate dal Libero Comune di Zara in Esilio nel 1989, grazie alla raccolta Giadrini (Coll. Bugatto).
Gilardi Giulio, Crema. Editrice di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1925-1930 (Malaguti’s 2015).
Gimino (Pola), Impero d’Austria-Ungheria. Una cartolina del 1907, impaginata a mosaico, mostra il Duomo di Gimino, un panorama del paese, il “Castello Montecucoll” movimentato e la Trattoria alle Due Torri con calesse e vari paesani (Delbello 2017).
Giordani Giovanni, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i pittori nella Sezione arte contemporanea della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con un pannello decorativo in stile giapponese (Prima Esp. 1910). È il grafico autore della cartolina di réclame di Portorose, Pirano, del 1930 circa (Delbello 2016).
Giornalfoto, Trieste. Una sua fotografia di Miramare (TS) è pubblicata in un volume turistico (Tci 1956).
Giurandich Francesco B., Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Quale fotografo di Fiume attivo dal 1870, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).
Glaser Louis, Lipsia, Impero Germanico. Editore di cartoline della città di Pola, 1897-1918 (Museo Pola).
Glax Stefanie, o Stefania, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Autrice della cartolina, in stile Secessione viennese, con scritte solo in tedesco: “Wintercurort und seebad Abbazia” (Stazione climatica invernale e di bagni marini di Abbazia, traduzione dello scrivente), 1900-1905 (Delbello 2016). È censita nel 1910 tra i pittori della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con un quadro (Prima Esp. 1910).
Gohou Robert, Villaco, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo che collabora con la casa editrice recante la seguente dizione “Section Villach des D.u.Oe. Alpenvereins” – ossia del Club Alpino tedesco e austriaco – che, nel 1910 circa, pubblica una cartolina in nero della baita “Findenegghütte” verso il Monte Canin, non viaggiata e firmata da Gohou (Coll. Varutti).
Golob Antonio, Gradisca d’Isonzo, provincia del Friuli, dal 1927: Gorizia. Figlio di Giovanni, il fotografo opera dal 1922 al 1936 (Brambilla 1999).
Gortan Matko , Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo a Pisino alla fine dell’Ottocento (Smokvina 2013).
Gracco Amedeo, Valpicetto di Rigolato (UD). Nasce nel 1879 e muore nel 1904; inizia a fotografare in tenera età. Sembra che sia sua la prima fotografia di Prato Carnico (UD), eseguita nel 1897. Il suo giorno di notorietà è il 22 settembre 1901, quando fotografa la festa d’inaugurazione del Rifugio Marinelli (Ellero 1995). Viste in Facebook fotografie, del 1902, di Amedeo Gracco “Studio fotografico di Valpicetto di Rigolato”, in provincia di Udine.
Gracco Giuseppe. Editore di cartoline di Sappada, nella provincia di Belluno, nel 1910 (Malaguti’s 2015).
Gravazzi Giuseppe, Trieste. Nel 1938 risiede in Via Rivo 44. È autore di fotografie durante i lavori di scavo al Teatro Romano, come quando il 13 marzo 1938 fa un’istantanea alla statua di Igea appena rinvenuta nel sito archeologico (Ellero 1995).
Greatti Federico, Parenzo, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline del luogo attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Collabora col “Photo Atelier Flora” di Pola  per una cartolina verticale di Parenzo vista in Internet dal titolo “Casa veneta di Contrada Grande” del 1905 viaggiata. Un’altra sua cartolina di Parenzo, del 1905, vista in Facebook. A Parenzo operano agli inizi del Novecento Federico e Giacomo Greatti; benché la loro attività preminente fosse quella editoriale, essi pubblicano vedute di Parenzo e più in generale istriane, ma alcuni motivi furono firmati da Giacomo in qualità di autore (Smokvina 2013).
Greatti Giacomo, Parenzo, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola; Smokvina 2013). Muore esule a Fagagna (UD), come ha riferito Marisa Roman, era il “cartolaio emerito di Parenzo, oltre che fotografo ed editore di cartoline. All’occorrenza fungeva da guida turistica. Le sue fotografie, formato tessera, sono state pubblicate sul «Piccolo» dell’ultimo trimestre 1943, per mostrare i volti degli infoibati; anche sulla vetrina del suo studio aveva appeso le fotografie dei trucidati, per informare della tragedia i conterranei”.
Gregorig Giulio, Monfalcone, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 ha uno “Studio fotografico e di pittura” dove “eseguisce qualsiasi lavoro”, come si legge nel verso di una sua fotografia, adornato con motivi della Secessione Viennese (Brambilla 1999).
Griselli, vedi: Ogrisek Albino.
Guglielmi Fiorino, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo, secondo certi autori negli anni ’70 dell’Ottocento fino al 1920-1930 a Pola (Smokvina 2013).
Guglielmo Luigi, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Inizia l’attività di “Deposito macchine ed accessori fotografici” nel 1898 e la chiude nel 1905 in Piazza Grande 12 e, poi, 14 (Brambilla 1999).
Gürtler D. M. , Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).
Halzinger F., Pirano, Impero d’Austria-Ungheria. Vista in Internet una sua cartolina del porto istriano dei primi anni del ‘900; collabora con l’atelier Flora di Pola.
Heiserer Giuseppe, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo con studio in Via S. Giovanni 14 dal 1860 al 1863, dopo di che apre uno studio fotografico a Trieste in Via delle Torri 3 (Brambilla 1999). È definito “fotografo ambulante” nel Giornale Museo Ud.
Hering Salamon, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Probabilmente è il primo fotografo di Fiume, attivo verso il 1858, secondo Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).
Hermes, Vienna XVII, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia d’arte e libreria che produce cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).
Hild Roberto, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con due fotografie su Trieste (Prima Esp. 1910).
Hofmann-Eckerl, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. La ditta, attiva dal 1906 al 1918, ha questa insegna “Hofmann-Eckerl Studio Fotografico”, con sede in Corso F. Giuseppe 34. Vi operano gli sposi Elena Hofmann e Giuseppe Eckerl. Nel 1902 la fotografa Helene Magdalene Hofmann, nata a Land in Baviera il 31 marzo 1870, aveva preso come assistente nello studio l’Eckerl, che sposa nel 1906. Giuseppe Eckerl, nato a Trieste il giorno 11 dicembre 1884, muore a Twer il 16 maggio 1918, sul fronte russo, durante la prima guerra mondiale. Nel 1903 Helene Magdalene apre uno studio a Grado, nascente località balneare asburgica; qui la fotografa bavarese, negli anni successivi intraprende anche l’attività di albergatrice, acquistando e gestendo una pensione (Brambilla 1999).  L’attività di Grado di Helene Magdalene è documentata anche in Ellero 1995. Secondo altre fonti lo studio goriziano Hofmann-Eckerl stampa una cartolina tragica sul tema della morte in battaglia, negli anni 1914-1918, con un teschio in primo piano (Todero 2009). Oltre ad aver documentato le distruzioni causate dal conflitto a Gorizia, secondo Valentinis 1921, la fotografa Helene ha uno studio, nel dopoguerra, in Corso Vittorio Emanuele attivo nei primi anni ’20.
Hohenberger Enrico & Comp., Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Pittore e fotografo (1843-1897) operante dal 1863 e negli anni successivi in Via delle Torri 935 (Morgan 2010). Nel 1891 fa parte di una società, detta degli “Americani”, patrioti e buontemponi. Hohenberger è attivo poi in via Crociera 1, dove tiene uno studio pittorico attorno al 1896 – 1897 (Wostry 1934). È menzionato pure da: Pugliese 2017.
Horn Ugo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo (1876-1944) attivo dopo il 1918, secondo Bravin 1999. Ricca di dati è la scheda Erpac che mostra i siti del suo studio. Si trovano in Corso, 37; si ricorda che dal 1918 al 1944 è denominato Corso Vittorio Emanuele III. Ugo Horn opera, dunque, nello “Atelier Rembrandt” dal 1910 al 1937, poi è in Corso Vittorio Emanuele III, 27 nel periodo 1938-1944. L’Atelier fotografico Rembrandt è citato anche in Pugliese 2017. Nella scheda Erpac c’è, infine, la seguente osservazione. Nel 1932 Horn partecipò, assieme a trentacinque fotografi professionisti di Trieste, Venezia, Trento, Fiume, Padova, Gorizia, Pola e Udine, alla Prima Mostra Fotografica Triveneta, inaugurata da S.A.R (Sua Altezza Reale) il duca Amedeo d’Aosta, che si tenne a Trieste nel mezzanino del Palazzo ex Greinitz in via S. Caterina 1. In concomitanza alla mostra si tenne il Primo Congresso Interprovinciale dei Fotografi. Lo studio in Corso Vittorio Emanuele III è ancora pubblicizzato a nome di Ugo Horn nel 1947; probabilmente ne fu proprietaria la sorella, Elvira Horn, di professione fotografa.
Horowitz Joseph, o Giuseppe, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Ha un “Deposito artistico” ai primi del ‘900. Sue cartoline di Grado (GO) viste in Internet. Lo cita anche Pugliese 2017.
Ideal, o Ideale, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Atelier fotografico, stampa cartoline fino agli anni ’20, secondo propri modelli fotografici (Museo Pola). È censito da altri autori agli inizi del ‘900 (Smokvina 2013). Vista nel web una cartolina di Cittanova, viaggiata nel 1931, col panorama e il mare, firmata: “Foto Ideale, Pola”.
Illustrirten zeitung, Lipsia, Impero Germanico. L’editore produce una cartolina col procedimento di stampa al bromuro. Si tratta di un’immagine in bianco-nero del formato di cm. 14 x 9, intitolata “Das Isonzo Gebiet”. Raffigura il volo di un aereo durante la Grande Guerra ed il movimento di alcune navi da guerra all’interno del golfo di Panzano, Monfalcone (GO). Non si tratta di un soggetto fotografico bensì di una riproduzione pittorica ottenuta da un originale di Alex Kirker, noto illustratore di vedute istriane (Depretis 1988).
Italia, Rovigno.  Attivo come “Studio fotografia” a Rovigno dagli anni ’30 del Novecento (Smokvina 2013).
Ivancic Stanislao, Plezzo (GO). Fotografo, con ditta in Via Giulia 3, attivo dal 1937 al 1938 (Brambilla 1999).
Ivich Pasquale, Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola).
Janovitz Silvio, Udine. Di origine serba è editore di cartoline del Friuli e della Venezia Giulia nel periodo 1950-1960, secondo Aldo Segale. Sue opere sono presenti nell’Archivio Cartolnova di Udine.

Jellusich Edmund, o Edmondo, Fiume, Impero Austro-Ungarico. Quale fotografo di Fiume, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume verso il 1890 (Museo Fiume). Ha in Corso 23 lo stabilimento fotografico per la produzione di ritratti; è presente pure in Abbazia, documentato nel periodo 1900-1912 secondo album di famiglia di Fiume e Roma (Coll. F. Conighi). Secondo certi autori inizia la sua carriera ad Abbazia nel 1886. È uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia nel 1914; pare sia noto con altre grafie, come Edmond Jelusich, oppure Jelusic, o Jellusig (Smokvina 2013). Nel 1914 ha una succursale presso il fotografo Andrioni, recando l’indicazione di “Andrioni & Co., succursale di E. Jellusich” sul verso delle fotografie in album di famiglie di Fiume (Coll. H. Conighi).

Jelusich Eduard , Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).

Jenul G., Trieste. Sue fotografie sono pubblicate in Tci 1955.

Jeretič, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. È in una raccolta privata una sua cartolina colorata, viaggiata nel 1902 circa, di Gorizia, anzi di Görz, con largo panorama (Coll. Anderloni).

Jerkič Adriano, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Oltre allo studio di Trieste, attivo ai primi del ‘900, apre una filiale a Gorizia (Bravin 1999). Sempre dai primi anni del ‘900 ha per assistente nello studio goriziano Francesco Weiss, in Via Signori 7 (Brambilla 1999). Una serie di sette cartoline, per lo più viaggiate, datate tra il 1900 e il 1919 è in un pubblico archivio; tra di esse ce n’è una del Giardino pubblico goriziano, precedente al 1919, che contiene la dicitura: “Prem. Atelier fotograf. A. Jerkič”, ovvero: Premiato Atelier fotografico A. Jerkič. Non si sa se sia di Adriano, oppure di Anton Jerkič, che pure opera in studio in Via dei Signori 7  (Biblioteca di Gorizia).

Jerkič Anton, o Antonio Jerkic, o Antonio Jerchich, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Figlio di Francesco e Francesca Cravos, nato a S. Croce di Dobraulje – Aidussina, vicino Fiume, il 4 maggio 1866, muore a Gorizia il 12 dicembre 1924. La sede della ditta, nel 1891, è in Via S. Chiara. Nel 1893 va in Piazza Grande 11. Passa in Via dei Signori 7 nel 1900. Nel 1913 si sposta in Via Casa Rossa 5. Nel 1920 in Corso Verdi 36 e, infine, nel 1936 – con altri gestori – ancora in Via Casa Rossa. In alcune fotografie mostra di avere lo studio goriziano in Via Giosuè Carducci 7. Il fotografo Anton apre uno studio anche a Trieste in Via Acquedotto 25 e poi in Via delle Poste 10, dove nel 1918 prende pure il domicilio. Dopo la sua morte lo studio goriziano è trasferito in Corso Verdi 36 e dato in gestione dagli eredi a Cirillo Maurencig già assistente di Helene Hofmann. Dal 1926 principale gestore diviene il turco Manugjan Megerditch, che lo conduce fino alla cessazione alla fine del 1937 (Brambilla 1999). È censito nel 1910 tra i professionisi nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre ritratti su 51 pezzi della mostra (Prima Esp. 1910).
Una serie di sette cartoline per lo più viaggiate, datate tra il 1900 e il 1919, è in un pubblico archivio; tra di esse ce n’è una del Giardino pubblico goriziano, precedente al 1919, che contiene la dicitura: “Prem. Atelier fotograf. A. Jerkič”, ovvero: Premiato Atelier fotografico A. Jerkič. Non si sa se sia di Anton, oppure di Adriano Jerkič, che pure opera in studio in Via dei Signori 7  (Biblioteca Di Gorizia). Una cartolina di Vencò (GO), viaggiata nel 1912 e firmata da Anton Jerkič, mostra una locanda con molti paesani. Suoi ritratti femminili triestini, del periodo 1865-1892, sono presenti in Erpac.

  Juck Antonio, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Figlio di Francesco e Maria Kaus, è nato a Sonzia / Soča, presso Caporetto il 16 settembre 1871. La sede della ditta del fotografo è in Corso Francesco Giuseppe 26. Ha operato dal 1911 al 1914 (Brambilla 1999).

Juretig Antonio. A Caporetto (GO) è in attività il fotografo Antonio Juretig nei primi anni ‘20, secondo Valentinis 1921 e anche Brambilla 1999.

Juri Giovanni, Gradisca d’Isonzo, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo in attività dal 1905 al 1914 (Brambilla 1999).

Kaltan Simon, Sarajevo, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline a tema militare e bellico nel periodo 1914-1918 (Todero 2009).

Kapper Ernst, Trento, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009). Se ne sono viste pure di stampo civile; dati da Internet.

Kappler A., Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Ha uno studio fotografico attivo dal 1863 al 1864. È socio di Giovanni Rota, o Rotta (Morgan 2010). Fotografo menzionato pure da Altamura 2002, Pugliese 2017 e dall’Erpac.

K. B., Vienna I, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).

Kertesz André, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. L’autore fotografa chiese e caserme nel 1914-1915 in città (Ellero, Liva 2010).

Kirchhofer Ad. & Co., Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Con studio in Via Alessandrina 2, produce cartoline nel 1919 del Teatro comunale (Arch. Anvgd Ud).

Klein Luigi, Caporetto, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Pehinji (Croazia) nel 1875, apre la ditta di fotografo, nel 1904, a Santa Lucia, nella Valle dell’Isonzo / Most na Soči. Poi è attivo, nel periodo 1906-1910, a Caporetto, secondo la ricerca Brambilla 1999. Non ho trovato il luogo di nascita negli atlanti. A margine si nota che esiste il paese di Poljubinj nella Valle dell’Isonzo, in Slovenia.

Klein Vjekoslav, Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo a Pisino alla fine dell’Ottocento (Smokvina 2013).

Kleindiendt Stefano, Salcano (GO). Apre lo studio fotografico nel 1930 in Via S. Caterina 267. Dopo la seconda guerra mondiale è attivo a Gorizia in Piazza Vittoria 16 (Brambilla 1999).

Knez Luigi (dal 1928 italianizzato in Luigi Duca), Trieste. Cognato del fotografo Diego Bechtinger, nel cui studio, di Viale XX Settembre 27, probabilmente collaborò a Trieste. Lo stabilimento fotografico è segnalato dopo il 1918. Dati ripresi nel web dalla scheda Bechtinger dell’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia (Erpac).

Kohn Jakob e Josef fratelli, Vienna I, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).

Kovacich Antonio, o Kovačić. Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. È suo l’Atelier Risa in Corsia Déak, dove stampa fotografie poi custodite negli album familiari della città (Coll. H. Conighi). Da Internet si vede che l’Atelier Risa ha sede presso l’Hotel Hungaria di Fiume. Fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).

Krammer Antonio, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1900, per la Società Alpina Friulana, fotografa le Alpi Clautane, a nord di Pordenone. Nel 1901, per lo stesso sodalizio, fotografa il Monte Tricorno nelle Alpi Giulie (Erpac).

Kratter Antonio, Sappada (BL). Gestore dell’albergo Alle Alpi, in Borgata Granvilla, è editore di cartoline di Sappada del periodo 1898-1911 (Malaguti’s 2015).

Kretzschmar Hermann & Schatz, Meissen, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1902 sono stampatori tedeschi della Sassonia di cartoline di Zara, che sono in vendita nella locale Libreria e cartoleria di Pietro Stauber. Sono state riprodotte dal Libero Comune di Zara in Esilio nel 1989, grazie alla raccolta Giadrini (Coll. Bugatto).

Kriegsfürsorgeamt, Impero d’Austria-Ungheria. In sigla: K.F.A. Tipografia di cartoline a tema militare e bellico 1914-1918 (Todero 2009).

Krivec Francesco, Udine. Fotografo nato a Tolmino nel 1907, autore di immagini a tema marinaro, sportivo e comunitario nel periodo 1930-1962. È stato allievo di Giovanni Paris, “raffinato fotografo” veneziano trapiantato a Udine, di cui Krivec rileva lo studio nel 1933 (Zannier 1979). Sue fotografie sono presenti in vari volumi, si veda ad esempio: Ellero, Liva 2010. Suoi bozzetti pubblicitari sono stampati in riviste come «Avanti cul Brun!...» del 1956 e 1962, con la dicitura “Fotografia d’arte e tecnica”, studio in Via Vittorio Veneto 3.

Krmpotić Josip, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografo di cartoline postali di Pola a tema militare nel periodo 1914-1918 (Todero 2009) In archivi pubblici è pure presente come editore di cartoline, fino agli anni ‘20 (Museo Pola).

Kuhnel Lodovico, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Lo studio fotografico è in Corso Francesco Giuseppe 36 operativo dal 1895 al 1896 (Brambilla 1999).

Kunk Franc, Lubiana, Impero d’Austria-Ungheria. Stampa una cartolina, nel 1909, del poligono militare di Basovizza, Trieste, con militari in varie divise asburgiche (Todero 2009).

Künzli, Zurigo, Svizzera. Con la dizione di “Editions Cartes Postales” stampa di cartoline di Sappada (BL) nel 1899 (Malaguti’s 2015). Viste in Internet cartoline ironiche dei Fratelli Künzli di Zurigo, del 1900, e altre cartoline su varie località piemontesi.

La Barbera Salvatore, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. “Fotografo in forma ambulante” con sede della ditta in Via Vogel 2 dal 1934 al 1937. Dopo il 1945 ha uno studio fisso in Via Morelli 22, sempre a Gorizia (Brambilla 1999).

Laguna Arcangelo, Sappada (BL). Editore di cartoline di Sappada (UD) del periodo 1915-1917 (Malaguti’s 2015).

Landau Samuele, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Figlio di Carlo, il fotografo era nato a Thorn (Impero Germanico) il 28 ottobre 1882. La ditta, che ha sede in IX Agosto 2, opera dal 1935 al 1939. Inizia l’attività succedendo a Hofmann Helena Magdalena (Brambilla 1999).

Laurenti  Silvia, Gorizia. Alla morte del fotografo Carlo Weber, gestisce lo studio fotografico di famiglia assieme a Trifone Weber, dagli anni ’50 (Brambilla 1999).

Lauric Thèodora, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre ritratti femminili (Prima Esp. 1910).

Lazzaro G., Gorizia. È in un archivio pubblico una sua cartolina intitolata in quattro lingue: “Gorizia, confine provvisorio Italia - Jugoslavia, Stazione Monte Santo / Provisorische Grenze Italien - Jugoslavien, Bahnhof "Santo" Berg / Frontière Provisoire Italie - Jugoslavie, Gare mont "Santo" / Temporary frontier Italy - Jugo-Slavia, "Santo" mount station. È stampata a Milano presso lo stabilimento grafico Cesare Capello, tra il 1945-1947 (Biblioteca Gorizia). Sue fotografie sono pubblicate in Tci 1955. Sono presenti in album familiari alcune sue cartoline goriziane del 1954 (Coll. Barbarino). Alcune sue fotografie degli anni 1945-1960 sono presenti in guide stradali degli anni ’70 (Le Vie 1976-1977). Altre cartoline degli anni ‘60 del Castello con scorci degli interni sono citate in letteratura (Pillon 1996).

Lederer & Popper, Praga, Impero d’Austria-Ungheria. Sono stampatori di cartoline di Zara nel 1901, ristampate dal Libero Comune di Zara in Esilio nel 1992, grazie alla raccolta Giadrini (Coll. Bugatto).

Legetporer Benedikt, Lussinpiccolo, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo di fine Ottocento, assiduo visitatore della riviera liburnica. Benedikt Legetporer, d’inverno usava lavorare a Lussinpiccolo, mentre d’estate si trasferiva sul lago di Bled. In Istria scatta vedute di Albona, Fianona, Pisino, Abbazia, Volosca e del Monte Maggiore (Smokvina 2013). Una sua cartolina, del 1914, di Lussingrande vista in Internet, viaggiata nel 1919, mostra la darsena.

Lehmanns J. F., Monaco, Impero Germanico. Produttore di immagini dei luoghi devastati dalla guerra, dà alle stampe la cartolina n. 167, dedicata a Monfalcone. Questa è la prima volta che la città di Monfalcone (GO) viene nominata Neumarcht. Si tratta di una cartolina ufficiale in vigore presso l’esercito tedesco e l’esemplare risulta impostato il 15 dicembre 1915 a Hrusevach, città serba, ed indirizzato a Rostok, città tedesca del Baltico, poi conservata in una collezione locale della provincia di Gorizia (Depretis 1988).

Lepri Fratelli, Zara. Impero d’Austria-Ungheria. Vista in Internet una loro cartolina del 1910. Autori presenti anche in collezioni familiari di Fiume (Coll. G.  Conighi).

Letis Benjamin, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).

Liberini Adele in Picco, Tolmino, provincia del Friuli, dal 1927: Gorizia. È censita come fotografa di Tolmino dai primi anni ‘20 (Valentinis 1921). Secondo altre fonti la ditta, con sede in Corso Vittorio Emanuele III 3/A, opera dal 1926, subentrando al marito Ippolito Picco, nell’attività esclusivamente della vendita di articoli fotografici (Brambilla 1999).

Lichtenstern Edmund, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Attivo tra il 1863 e il 1870 in Corso 611 (Morgan 2010). Viene menzionato pure da: Pugliese 2017.
Licini, Dignano d’Istria, Impero d’Austria-Ungheria. Vista in Facebook una sua cartolina istriana del 1905. Anche Ugo Pellis fotografa Dignano d’Istria, in particolare le costruzioni coloniche nel 1926 (Perulli 2008).
Linda C., Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913).

Lion G., Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo a Pisino con atelier alla fine dell’Ottocento (Smokvina 2013).

Lippot E., Kufstein, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia tirolese di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).

Lieβler W., Theresienstadt, Impero d’Austria-Ungheria. Accanto al nome della tipografia c’è questo altro nominativo: A. Teuber. Stampa cartoline a tema militare nel periodo 1914-1918 (Todero 2009).

Longo e Zoppelli, Treviso. È una Società Anonima editrice di cartoline di Sappada (BL) nel 1930 (Malaguti’s 2015).

Lonzar Benedetto, Capodistria, Impero d’Austria-Ungheria. Cartoline istriane di tale editrice dei primi anni del Novecento sono riprodotte, nel 2017, in un calendario (Delbello 2017). La sede della ditta, che è pure “libreria, cartoleria, chincaglierie e bijuoterie” è in Via Callegaria (Prima Esp. 1910).
Louvier Emilio, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Gorizia il 17 febbraio 1861, si presenta in veste di “Fotografo e Pittore” nel 1887 con la ditta in Via Petrarca 5. Verso il 1890 apre uno studi fotografico a Trieste in Via delle Fornaci 2. Nel 1891 si trasferisce a La Spezia, dove apre uno “Stabilimento Fotografico” in Corso Cavour 20. Il fratello Ugo Louvier ha uno studio fotografico a Trieste, in Via dell’Acquedotto 41, tra il 1890 e i primi anni del ‘900 (Brambilla 1999, Pugliese 2017).

Louvier Ugo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fratello di Emilio, attivo a Gorizia e in altre città italiane, Ugo ha uno studio fotografico a Trieste, in Via dell’Acquedotto 41, tra il 1890 e i primi anni del ‘900 (Brambilla 1999).

Laurana, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Un’originale cartolina verticale viaggiata nel 1902, mostra la “Pension Beauregard, Frühstück-Terrasse, Lovrana”. Il paese in croato è Lovran, perciò l’editore, di lingua tedesca, ha effettuato una traduzione della località in modo personale (Delbello 2017). Nel catalogo della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria del 1910 è menzionata la “Commissione di cura Laurana” tra gli espositori con “una serie di tre fotografie di differenti dimensioni, dieci piante esotiche e una tavola di marmo di Draga di Laurana” (Prima Esp. 1910).

Lipari Simone, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i professionisi nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con due ritratti su 51 pezzi della mostra (Prima Esp. 1910).

Lovrovich G., Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Vista in Internet una sua fotografia sul verso della quale si legge che l’Atelier Lovrovich ha sede difronte alla stazione; la scritta è in francese.

Löwy Josef, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo viennese attivo a Fiume dal 1870, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Documenta la costruzione della strada Karlovac - Fiume.

Luccardi Alfonso, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato a Venezia il 22 settembre 1841 da Giulio e Anna Braida, svolge la sua attività nel 1876 in Contrada Macelli 83, poi in Via del Teatro e, infine, in Corso Francesco Giuseppe. La ditta apre nel 1874 a Gorizia e chiude nel 1879. Ha altre sedi dello studio fotografico a Pordenone e in Istria (Brambilla 1999). Il fotografo è menzionato pure nel Giornale Museo Ud. Risulta fotografo ambulante a Pordenone, secondo «Il Gazzettino» del 17 agosto 2014 dove, intorno al 1880,  esegue ritratti in “formato gabinetto”, cartoncini grandi quanto una cartolina. Immagini di un fotografo Luccardi sono menzionate per un ritratto di famiglia del 1903 a Pordenone (Secco 1985).

Luchesich G., Fiume. Esegue fotografie nel 1939 presenti in album familiari di Pola e di Fiume (Coll. Brussich). In altre raccolte di famiglia fiumana sulle fotografie si legge che ha lo studio in Via Mameli 12 (Coll. H. Conighi). Si è trovato in Internet anche il cognome con questa grafia: Lukežić.

Lusina M., Lussinpiccolo, Trieste. È autore di una cartolina, viaggiata e virata seppia, di Riva IV Novembre a Lussinpiccolo. L’editore è F. Brescia di Via Ghega 8 a Trieste. Bromostampa di Torino 1939-XVII (Coll. Varutti).

Lussich Giorgio, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con due fotografie, di cui una veneziana (Prima Esp. 1910).

Lussin D., Lussinpiccolo. Nel dopoguerra pubblica sue fotografie nella guida Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Luzzatto Giacomo, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Figlio di Giuseppe, nasce a Trieste e la sede dello studio fotografico è in Via del Giardino 33/77, dove opera dal 1875 al 1879. In precedenza aveva lavorato a Fiume e a Trieste, in Piazza della Legna (Brambilla 1999, Pugliese 2017). Quale fotografo attivo a Fiume e in contatto con Ilario Carposio, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Lux et Umbra, Udine. Mary Weichesmüller, fotografa nata a Vienna il 9 giugno 1875, opera a Udine dal 2 agosto 1938, quale proprietaria dello studio “Foto Lux et Umbra”, sito in Via Poscolle 18/a. Nel Registro della Camera di commercio di Udine, nel 1966, è cancellata d’ufficio (Arch. Cam. Com. Ud). Sue fotografie sono contenute negli album di famiglia di Udine e Fiume (Coll. Orgnani). Suoi ritratti compaiono in raccolte di famiglie di Fagagna (UD) imparentate con triestini e famiglie di Lussino (Coll. Burelli). Ha per allievo Ezio Gallino, fotografo di San Daniele, nato nel 1942 (Blasoni 2007).

Luxardo, Zara. Cartolina di réclame del Maraschino Luxardo di Zara, del 1925 circa (Delbello 2016).

Maas Franz, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).

Maffi A., Pola. L’intestazione è “Industria Fotografica A. Maffi, Pola, Via Promontore 9”, come si è letto su una sua cartolina del 1925 in Facebook.

Maffi Paolo, Pola. Secondo certi autori è menzionato nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Magajna Mario, Trieste. L’autore (Trieste, 1906-2007) è fotoreporter del «Primorski dnevnik», il quotidiano degli sloveni in Italia, edito a Trieste. Sue fotografie del 1947 sono pubblicate in Ellero, Liva 2010.
Majer Eduard, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).

Malfatti Aldo, Gorizia. Figlio di Carlo, è “fotografo ambulante” dal 19 settembre 1945 al 28 febbraio 1954. La sede della ditta è in Via Mameli 8 (Brambilla 1999).

Malignani Adele, Udine. Figlia di Giuseppe, è censita nel 1883 quale fotografa nella guida commerciale cittadina (Avogadro 1883). Alla morte di Giuseppe Malignani, la conduzione commerciale del negozio è affidata alla figlia Adele, mentre il mestiere fotografico è svolto da Rovere e Madussi (Ellero 1995).

Malignani Arturo, Udine. Figlio di Giuseppe, è scienziato, imprenditore e fotografo (Ellero 1995). È censito nel 1910 nell’annuario (Rossi 1910). Nasce a Udine il 4 marzo 1865 ed ivi muore il 15 febbraio 1939. Viene menzionato da un cronista nel 1885 in quanto “studiando la chimica e presentando saggi non dubbi di applicazione, lascia certamente al nostro paese una grata ricordanza per lo spirito della scienza coltivato con tanto amore” (Tonissi 1885). È recensito su «La Patria del Friuli» del 29 agosto 1907 nell’articolo intitolato “Visitando la mostra d’Arte decorativa” tenutasi a Udine per “parecchie fotografie di formato grandissimo, nelle quali sono riprodotti panorami immensi, ammirabilissimi per nitidezza, luce e minuziosità di particolari”.

Malignani Giuseppe, Udine. Nato a Cividale nel 1812, muore nel 1878. Studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1836 al 1839 (Atti 1869). Esercita la professione di miniatore e pittore in Carinzia e a Vienna. Apre uno studio fotografico nel 1866 a Udine, in Via Cortazzis, poi in Via Manin (Ellero 1995), per la precisione è in Via Bartolomio 6 (Cosmi 1876). Nel 1871 è l’unico a fregiarsi del mestiere di “fotografo” nell’elenco dei soci della Società di Mutuo Soccorso ed istruzione degli operai di Udine (Stato 1872). “I ritratti veduti dal Malignani – scrive un cronista nel 1885, dopo essersi arrampicato sull’erta del Castello – mi fecero conoscere i grandi progressi ottenuti dalla scienza, coltivata dai passionati suoi cultori. E fra questi mi è caro nominare Fabris Luigi che mantiene con onore lo Stabilimento del nostro Malignani” (Tonissi 1885). Alla morte di Giuseppe Malignani, la conduzione commerciale del negozio è affidata alla figlia Adele, secondo G. Ellero, mentre il mestiere fotografico è svolto da Rovere e Madussi. Il fotografo è così importante per la città che è ricordato pure dai cronisti ironici (Valente 1996).

Malovich Giuseppe, o Mallovitsch Joseph, Trieste, Impero d'Austria-Ungheria. Litografo e fotografo, di origine ungherese, nato a Budapest nel 1823. Attivo a Trieste in Corso, 670 in Casa Chesevich dal 1858 al 1864, in via Carintia n. 28, dal 1864 al 21 agosto 1865. Poi si sposta in via del Torrente, 16 dal 1866 al 1872. Nel 1873 è a Vienna con studio in “Wien IX., Alserstrasse 39”. È autore di album di vedute, sia di litografie, che di fotografie. Ad esempio, c’è il grande viadotto di Aurisina / Nabresina. Suo notevole lavoro è l’album con le fotografie del Castello di Miramare, databile 1863-1865 (Biblioteche Trieste). Si segnala pure la foto di gruppo della delegazione che offre la corona di imperatore del Messico all’arciduca Massimiliano d’Austria nell’ottobre 1863 (Zannier 1979). Membro della Società Fotografica di Vienna dal 1867. È l’unico fotografo a partecipare alla Prima Esposizione Artistico-Industriale promossa e disposta dall’Associazione Triestina per le Arti e l’Industria, che si tenne a Trieste nel settembre del 1868 (Catania 2016). Il fotografo è citato pure in Pugliese 2017.

Mandich Milan, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Una sua cartolina del 1902 compare in una raccolta di famiglia di arrotini resiani ambulanti tra Udine e Trieste (Coll. Barbarino). In un’altra raccolta familiare di Fiume e Abbazia compare una sua cartolina colorata mostrante Piazza della Caserma a Trieste, nel 1903 circa (Coll. Rassmann).

Manenizza, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Verso il 1905, nel suo studio fotografico è assistente Giovanni Cividini, di Monfalcone, Gorizia (Brambilla 1999).

Mannu Maria, Rovigno. Attiva come fotografa a Rovigno dagli anni ’30 del Novecento (Smokvina 2013).

Mantelli Luigi, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato a Udine nel 1883, inizia l’attività in Piazza Grande 6 nel 1909 (Brambilla 1999). Una sua cartolina del 1942, compare in raccolta familiare di arrotini resiani ambulanti del goriziano; l’immagine, stampata a Udine, evidenzia personaggi in costume folcloristico del Friuli (Coll. Barbarino).

Manz, Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare e bellico attiva nel 1914 (Todero 2009).

Manzani Ersilia, Monfalcone, provincia del Friuli. La ditta, attiva dal 1921 al 1951, è denominata “Oggetti fotografici” (Brambilla 1999).

Marchini D., Fiume. Ha lo studio in Via Raffaello Sanzio 22, in base a certe fotografie del 1922 in raccolte di famiglia di Fiume (Coll. F. Conighi). In altre immagini di famiglia risulta che, nel 1930, il suo studio è in Corso Vittorio Emanuele 32. Quale fotografo di Fiume è menzionato per gli anni ‘40 da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Marconi Luciano, Gorizia. Gestisce uno “studio fotografico” in Corso Roosevelt 68 dal 1947 al 1956 (Brambilla 1999).

Mardessich Antonio, Fiume. Sue fotografie, del 1940, con lo studio sito in Via Buonarroti 35, compaiono in raccolte familiari di Fiume (Coll. H. Conighi).

Marega Augusto, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1913 stampa una cartolina dell’aeroporto militare di Gorizia (Todero 2009). Figlio di Stefano e di Luigia Pallich, nasce a Lucinico, vicino a Gorizia, il 3 luglio 1883 e muore a Gorizia il 26 maggio 1941. Lo “studio fotografico” ha sede in Piazza Grande 13, quando inizia l’attività nel 1905, poi si sposta in Via Morelli 34, nel 1926. Chiude nel 1941. Succede nell’attività a “P. Resen e Comp.- A. Marega - industria di fotografo”. Sposa Sofia Tuzzi della quale esistono delle fotografie panoramiche, poi stampate in cartolina con la dicitura “Sophie Marega” (Brambilla 1999). È del 1926 una cartolina goriziana in una raccolta di famiglia di un militare di stanza a Fiume (Coll. Orgnani).

Marega Francesco Giuseppe, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo figlio di Giuseppe ed Orsola Spanghero, nato a Cormòns il giorno 8 maggio 1833, muore a Gorizia il 27 dicembre 1916. I suoi domicili goriziani sono: Piazutta 29, nel 1880; Via Rastello 9, nel 1890; Corte S. Ilario 15, nel 1900; Via Corno 10, nel 1903; Via Morelli 18, nel 1909 e Via Rabatta 19, nel 1916. Inizia l’attività verso il 1865 e la chiude nel 1915. Francesco G. Marega svolge contemporaneamente l’attività di agente di commercio, di fotografo e maestro di ballo. Nel 1878 fa da testimone alle nozze del fotografo Giacomo Bressan (Brambilla 1999).

Marincovich Fausto, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con otto fotografie, tra le quali una è su Capodistria e quattro su Trieste (Prima Esp. 1910).

Marincovich Rudolf, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline istriane fino agli anni ‘20 (Museo Pola).

Marini Corrado, Cormòns. In attività dal 1940 al 1951, il fotografo è domiciliato in Via Udine 105 (Brambilla 1999).

Marini Giovanni, Grado, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Una sua cartoline del 1907 è pubblicata nel volume sui 750 anni del Perdòn di Grado.

Marino Giulio, Vittorio Veneto (TV). Editore e fotografo di cartoline di Sappada (BL) dal 1936 (Malaguti’s 2015).

Marizza Antonio, Gradisca, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo esercente dal 1902 (Brambilla 1999).

Marizza Giuseppina, Pola. Secondo certi autori è attiva come fotografa nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Marizza Renato, Pola. Secondo certi autori è menzionato in veste di fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Markert & Sohn, Dresda, Impero Germanico. Editori di cartoline della città di Pola, 1897-1918 (Museo Pola).
Marocco Domenico, Grado (GO). Lo studio, sito in Via Tiepolo 6, ha questa denominazione: “Marocco Antonio Fotografo”. Sue immagini del 1954 sono pubblicate nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955). Alcune sue fotografie degli anni 1950-1970 sono presenti in guide stradali degli anni ’70 (Le Vie 1976-1977). È attivo dal 1948 al 1952 poi, con altra indicazione societaria, opera per tutto il secolo su Grado (Ellero 1995, Brambilla 1999). Si nota in raccolte familiari una sua cartolina virata seppia, viaggiata nel 1936 col Quadro della Burrasca del Santuario di Barbana (Coll. Varutti).
Marostica Corrado, Gorizia. Acquisisce, nel 1920, assieme a Valerio Sturolo l’attività dello studio fotografico di Teodoro Lodovico Baumgartner, in Corso Verdi (Brambilla 1999).
Martich Giovanni, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913). È considerato un dilettante (Smokvina 2013).
Martinis A., Medea (GO). Una sua cartolina di Medea (GO) degli anni 1950-1951 è presente in una raccolta privata (Coll. Varutti); altre sue cartoline di quel periodo della stessa località viste in Internet.
Martinolich Giovanna Capellaro, Monfalcone e Tarvisio. La fotografa, nata nella  Tarvisio asburgica il 15 settembre 1882 da Luigi e Antonia Tributch, è domiciliata a Monfalcone (GO) in Via Porto. Oltre alla sede di Tarvisio (UD), il 21 gennaio 1929 denuncia di costituire lo studio “Lux et Umbra. Martinolich Giovanna n. Capellaro” con sede a Monfalcone, in Via Panzano. La pratica reca il numero 18.659 del Registro. La cessazione dell’attività è del 12 maggio 1953 (Arch. Cam. Comm. Ud).
Marunich Leopoldo, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo di Fiume, attivo dal 1890, menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).
Masutti Giovanni, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nato nel 1864, il fotografo muore nel 1919. Suoi scatti, del 1892, di Riva Carciotti sono custoditi nella Fototeca Trieste. È citato nel «Giornale di Udine» del 13 settembre 1894 nell’articolo intitolato “I premiati alla mostra fotografica”, dato che tra i vari concorrenti riceve “il diploma di benemerenza, per la qualità di fotografie e soggetti esposti”.
Mattich A., Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo a Pisino alla fine dell’Ottocento (Smokvina 2013).
Maurencig Cirillo, Trieste. Viste in Internet sue fotografie della città del 1924.
Mazucco Gio Batta, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. La ditta vanta un’operatività pluridecennale. Il fotografo, figlio di Giovanni, nasce a Verona il 23 luglio 1869 ed inizia l’attività a Gorizia nel 1904, portata avanti, dopo il 1918, in modo graduale dai figli Aldo e Giuliano. L’azienda, denominata “G.B, Mazucco Studio Artistico Fotografico”, ha sede in Corso Vittorio Emanuele 34, poi in Via Locchi 2 (Brambilla 1999). Lo studio fotografico è citato da altri autori in riferimento a scatti fotografici tra Ottocento e Novecento di paesi del Friuli (Secco 1985). Due cartoline del fotografo, viaggiate nel 1905-1919, fanno parte di un pubblico archivio (Biblioteca Gorizia).
Mazza Amilcare, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Cognome illustre per la storia della fotografia in Italia dato che, nel 1855, è menzionato un fotografo Mazza di Milano, che assieme ad altri tre costituivano tutti i fotografi attivi nel Regno Lombardo-Veneto (Unterveger 1922). Amilcare Mazza è “Fotografo ambulante” nato a Forlì nel 1869 e domiciliato a Venezia, dove ha sede principale la sua attività denominata “Fotografia Toscana”, in Campo San Bartolomeo 5265. Nel 1901 la sua sede a Gorizia è presso l’Hotel de la Poste. Dal 1902 ha una sede pure a Gradisca, presso l’albergo Leon d’Oro (Brambilla 1999). Negli anni 1910, 1912 e 1914 è citato nell’Annuario del «Corriere fotografico» di Milano, con studio a Venezia, in Calle dei Fabbri 909 (Rossi 1910, 1912, Castruccio 1914).
Mecozzi Gastone, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre fotografie, a tema paesaggistico e personale (Prima Esp. 1910).
Megerditch Manugjan, Gorizia. Fotografo nato a Istanbul il 13 dicembre 1887. Figlio  di Manug e di Fulik Boghosian, inizia l’attività nel 1925 in Corso Verdi 35. Nel 1926 assume la gestione della Ditta Anton Jerkič Fotografo. Chiude i battenti nel 1937 (Brambilla 1999).
Meichsner de A., Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913).
Metlicovitz Leopoldo, Zara. Grafico autore della cartolina dell’Ente Nazionale del Turismo Italiano (Enit) su Zara, 1925-1930 (Delbello 2016).
Miazzi Oreste, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con sei fotografie a tema sociologico (Prima Esp. 1910).
Michieli Italo, Trieste, Capodistria. Fotografo nato a Padova nel 1907, dal 1934 al 1938 si trasferisce a Trieste, Capodistria e Pordenone. È attivo nel mestiere soprattutto a San Vito al Tagliamento, dopo il 1945 e fino alla morte avvenuta nel 1976 (Ellero 1995). È citato come “pitour e fotografo” in un libro di poesie in friulano; nell’osteria di Malacart a S. Vito al Tagliamento è capace di riprender “gli occhi intimoriti di un ragazzo che chiamava il padre ubriaco… o una giovane abbandonata e incinta” (Mariuz 2009). Anche Ugo Pellis fotografa Capodistria in particolare barche e contadini al lavoro, nel 1934 (Perulli 2008).
Mihaleskul Giorgio, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con due fotografie dedicate a Trieste, “Molini” e “Casa di contadini” (Prima Esp. 1910).
Milković Simeon, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).
Mio Giacinto, Gorizia. Figlio di Angelo, nasce a Fiume Veneto (UD) il 3 settembre 1883. Nel 1915 due sue fotografie di paesaggio sono pubblicate su «La Fotografia Artistica»; l’autore è citato come: Hyacinthe Mio, di S. Vito al Tagliamento, nell’articolo in lingua francese. Apre il negozio a Gorizia nel 1933 in Corso Verdi 29 con l’insegna “Mio Giacinto Studio Fotografico”. Nel 1946, dopo un decennio di chiusura, riapre e muta la denominazione in “Mio Giacinto Studio Fotografico Foto Ottica”. Nel 1949 c’è un nuovo cambio, dato che l’impresa si chiama “Mio Giacinto Fotografo ambulante con motoretta, scooter, lambretta”. Poi si trasferisce in Via IX Agosto 2. Nel 1936 cessa “per aver ceduto l’attività al figlio”. Dal 1949 prende la licenza anche di ambulante per le provincia di Udine e Gorizia. Col 1° maggio 1960 la ditta Mio Giacinto cessa ogni tipo di attività in proprio a Gorizia (Brambilla 1999). Editore di cartoline di Sappada nel 1932 (Malaguti’s 2015).
Mio Marino e Walter, Gorizia. Marino, figlio di Giacinto e Miorin Maria, nasce a San Vito al Tagliamento (UD) il 26 giugno 1914. Nel 1936, sulle orme del babbo, apre la “Premiata Fotoartistica Mio Marino” in Corso Verdi 29. Nel 1954 entra in qualità di socio Walter Mio, cambiando la denominazione della ditta in “Fratelli Mio”. Mio Walter, figlio di Giacinto e Miorin Maria, nasce a S. Vito al Tagliamento il 7 settembre 1916 e risiede a S. Vito al Tagliamento in Via Vittorio Veneto 21. Lo studio goriziano chiude nel 1965, cedendo l’impresa al signor Medeot Silvio (Brambilla 1999).
Mioni Erminio, o Erminius., Trieste, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo della fine dell’Ottocento citato a pag. 99 in Monfalcon, par cure di Ferruccio Tassin, Societât Filologjiche Furlane, LXXXIII Congrès, Monfalcon 24 di Setembar 2006. Si trova il nome di Mioni anche a Pola alla fine dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento. Lo studio va allora sotto il nome di Erminio (Erminius) Mioni ed il retro delle sue fotografie reca la dicitura “Nuovo studio fotografico”, sito in via Sergia n. 67 (Smokvina 2013).
Mioni L., Lussinpiccolo, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Il primo studio fotografico permanente a Pola è con ogni probabilità quello inaugurato nel 1862 da L. Mioni. Nel 1871 i suoi ritratti e le sue vedute sono premiate in una mostra a Trieste. Nel 1873 riceve un premio per gli ingrandimenti e le riproduzioni all’esposizione mondiale di Vienna. Nel 1875 gli fu assegnato il diploma dell’associazione dei fotografi di Vienna. Il nome di Mioni ricorre nuovamente a Pola alla fine dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento. Lo studio va allora sotto il nome di Erminio (Erminius) Mioni ed il retro delle fotografie prodotte reca la dicitura “Nuovo studio fotografico”, sito in via Sergia n. 67 (Smokvina 2013).
Vista nel web una cartolina di L. Mioni; il pezzo viaggiato mostra Lindaro, vicino a Pisino, del 1899. È impaginata con due vedute entro eleganti cornici a fiori. Vista in Facebook un’altra cartolina di Albona del 1903, firmata L. Mioni. Nel 1904 stampa una cartolina di Rozzo / Roč, vicino a Pinguente, riguardo al ristorante Ceh, riprodotta in un calendario istriano 2017 dell’esodo (Delbello 2017). Quale fotografo di Pola, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Anche Ugo Pellis fotografa Albona, in particolare contadini al lavoro, nel 1925 (Perulli 2008).
Mocibob G., Visignano, Impero d’Austria-Ungheria. Il paese di Visignano / Višnjan, vicino a Parenzo, è oggetto di una cartolina panoramica in ovale, del 1901, viaggiata, con “deposito presso G. Mocibob” (Delbello 2018). Altra cartolina di Mocibob vista nel web è dipinta a mano; di proprietà di Walter Bernes, fa vedere il paese in lontananza dal Bosco dei pini ed è del 1905 circa. Una terza cartolina di Visignano, disponibile in Internet, opera di G. Mocibob, mostra la Chiesa dei S.S. Quirico e Giulitta; viaggiata nel 1908.
Modiano G. e C., Milano. Editore di cartoline di Sappada (BL) del 1900 (Malaguti’s 2015).
Modiano Saul D., Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di una cartolina di Gorizia, viaggiata nel 1906, che fa parte di un pubblico archivio (Biblioteca Gorizia). Cartoline istriane della stessa editrice dei primi anni del Novecento sono riprodotte nel 2017 in un calendario (Delbello 2017).
Molesini Vittorio, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 esegue delle fotografie (Depretis 1988). Sono in un pubblico archivio tre sue fotografie cartoline, del 1921, riguardanti il Trionfale ritorno della miracolosa immagine della B. V. del Monte Santo; Gorizia - Lubiana 25 maggio 1915 - Gorizia 9 ottobre 1921 (Biblioteca Gorizia).
Momiano / Momjan, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. È un paese vicino a Buie. In un elenco manoscritto, del 1898-1899, del collezionista di cartoline Gortani di Tolmezzo (UD) sembra che ce ne sia una di Momiano, la n. 74 (Asud 1898). La località è citata in una guida turistica jugoslava (Šepić 1971). Una cartolina verticale, del 1908, col Castello di Momiano e la Via Fontana con il negozio della privativa è riprodotta in un calendario istriano, come pure un’altra immagine del paese, del 1933, con varie persone e un’automobile, davanti alla privativa stessa (Delbello 2017).
Montina Angelo, Romans d’Isonzo (GO). Fotografo operativo nel 1930 (Brambilla 1999).
Moro Marzio, Monfalcone, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Belluno il 5 gennaio 1848, il fotografo conduce un’impresa, con dodici dipendenti, recante questa intestazione: “Marzio Moro, Studio artistico per fondi fotografici”. Inizia a lavorare nel 1889 e termina nel 1902, per trasferimento a Treviso e, poi, a Venezia (Brambilla 1999).
Morpurgo Giuseppe, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie nei primi anni del ‘900 (Caprin 1906?). Forse si tratta del barone Giuseppe Morpurgo.
Morpurgo Luciano, Spalato, Impero d’Austria-Ungheria. Scrittore, libraio, editore, fotografo, antropologo e viaggiatore. Nasce a Spalato nel 1885 in una famiglia ebrea askenazita di  industriali, editori e commercianti, imparentata con gli Stock. Lo zio Vito fonda, nel 1856, in Piazza dei Signori a Spalato, una libreria. È tra le prime a vendere le cartoline dell’intera Dalmazia. Presto diventa centro di ritrovo dell’intelligenza cittadina. Luciano già da ragazzino inizia a collezionare le cartoline, studia a Venezia, si laurea nel 1907 a Padova e realizza in questo periodo le prime fotografie. All’entrata dell’Italia nella Prima guerra mondiale lascia clandestinamente Spalato, si stabilisce a Roma e si dedica professionalmente alla fotografia. È considerato uno dei fotografi italiani più importanti del secolo. Oggi le sue opere sono conservate nel Gabinetto Fotografico Nazionale che raccoglie ben 30 mila negativi ed album con i positivi originali. Muore a Roma nel 1971 (Garbin 2012).
Mueller Josef , Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).
Muenz Max , Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).
Muhvić Tomislav, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).
Munk M., Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).
M. V., Gorizia. È editore di una cartolina, del 1929, non viaggiata dell’interno del Duomo di Gorizia (Coll. Meroi).
Nardini Guido, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Apre l’impresa “Nardini Guido Articoli fotografici” nel 1917 in Via Rastello 30 (Brambilla 1999).
Nardini Rino, Gorizia. Nel 1930 è fotografo con sede in Corso Vittorio Emanuele 12 e, nel 1945, in Corso Verdi 28 (Brambilla 1999).
Nardini Vittorio, Gorizia. Altro fotografo attivo dal 1920 in Via Rastello 30, poi 33 (Brambilla 1999).
Negro Agostino, Tolmino (GO). Si può ben dire che un grande fotografo di Tolmino fu Agostino Negro, nato nel 1897 a Lusevera di Taipana, in provincia di Udine. Oggi è un paese della minoranza slovena, riconosciuta dalla vigente normativa italiana. Negro lavorò a Tolmino - Tolmin, in sloveno -, dal 1928 al 1945, facendo vari scatti per immortalare non solo l’ameno paese di montagna, ma anche le Alpi Giulie, come il Montenero, Monte Colovrat, Monte Scherbina e Monte Stol, sopra Caporetto, Kobarid, in sloveno e Cjaurêt, in friulano. Tolmino dal 1918 al 1945 appartiene al Regno d’Italia, provincia di Gorizia.
Alcune cartoline di Negro riguardano i panorami di Plezzo - Bovec, in sloveno -, con Oltresonzia e il Monte Canin, oggi confine tra Slovenia ed Italia. La fonte è quella del figlio Paolo Negro, che possiede un’ampia scelta di cartoline ed altro materiale fotografico del babbo, che gestì con la famiglia una cartoleria libreria in Via Stringher a Udine, poi chiusa nel 2009.

Nicolich Mirto, Pola. Secondo certi autori è menzionato come fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Niccolini Tito, Pola. Secondo certi autori è menzionato come fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Nikoletić Ivan, Ragusa / Dubrovnik, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline; una delle sue, del 1904 circa, col monastero di Meleda / Pozdrav iz Mjeta, vista in Internet.

Niggl Enrico, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nasce a Innsbruck il 18 maggio 1849, da Antonio e Geltrude Stapf. Apre l’attività di fotografo nel 1881 in Via del Giardino 12, dove è suo assistente Arturo Floeck. Nel 1893 assieme alla moglie Niggl lascia Gorizia per trasferirsi a Düsseldorf. La figlia Anna sposa il 7 marzo 1895 nella città tedesca il fotografo Antonio Schmalz, prima assistente e poi, dal 1892, gestore dello studio Niggl di Gorizia (Brambilla 1999, Ellero, Liva 2010). Sette cartoline sulla visita Imperiale a Gorizia del 29 e 30 settembre 1900, non viaggiate, oltre a una sua cartolina di Gorizia di colore azzurro, viaggiata nel 1906, sono in un archivio pubblico (Biblioteca Gorizia). Altri autori specificano che Niggl, in Stiria, è in contatto con Otto Zintl ed è assistente di Rottmayr, o Rottmayer, a Graz, seguendolo prima a Trieste e, poi, a Gorizia. Opera in tutti i generi fotografici (Giornale Museo Ud; Ellero 1995). Alcune fotografie, del 1888, di Heinrich Niggl, con studio a Gorizia, fanno parte di una raccolta di famiglia di Fiume (Coll. H. Conighi).

Novak L., Pirano, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Stampa cartoline dei primi anni del ‘900, viste in Facebook.

Novak Josip, Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola).

Obersnel Francesco, Gorizia. Nel 1938 è rappresentante senza deposito di ingrandimenti fotografici; la ditta è in Via Rastello 32 (Brambilla 1999).

Oblak Francesco, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo, figlio di Andrea e Caterina Mosettig, nasce a Gorizia il 3 febbraio 1866 ed ivi muore il 15 ottobre 1938. La sede della ditta è in Via XXIV maggio 16 – chiamata prima Via Tre Re – poi va in Via Nazario Sauro 3. Attivo dal 1888 al 1924, Oblak impara il mestiere di fotografo, come apprendista prima in no studio a Lubiana e poi in uno di Graz. Nel 1924 lascia lo studio, per raggiunti limiti di età, cedendolo al figlio Giordano (Brambilla 1999).

Oblak Giordano, Gorizia. Figlio di Francesco, nasce a Gorizia il 18 maggio 1901 ed ivi muore il 10 febbraio 1993. La ditta nasce nel 1924 con sede in Via XXIV Maggio 16 e, dal 1940, in Via Nazario Sauro 4. Giordano effettua il suo apprendistato a Lubiana tra il 1915 e il 1918. Dopo la Grande Guerra rientra a Gorizia e lavora col padre Francesco fino al 1924, quando ne rileva lo studio. Nel 1948 deve cedere l’attività e l’atelier per sopravvenuta cecità (Brambilla 1999).

Obljubek Giuseppe, Gorizia. È titolare dello “Studio Fotografico Foto Lux”, sito in Via Verdi 46; poi in Via Duca d’Aosta 50 e, infine, in Via Diaz 3. Opera dal 1946 al 1951 (Brambilla 1999).

Ogrisek Albino, Monfalcone, Impero d’Austria-Ungheria. Figlio di Luigi e di Olga Vorak, nasce a Trieste il 6 febbraio 1900 e conduce la ditta “Studio Fotografico Luce e Arte” in Piazza Grande dal 1918 al 1940 circa. In vari periodi il cognome è mutato prima in Agrisch e poi in Griselli (Brambilla 1999).

Opera di Soccorso per i Paesi devastati dalla guerra. Editrice di cartoline di Sappada (BL) nel 1919 (Malaguti’s 2015).

Opiglia Pietro, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato nel 1877 e deceduto nel 1948. Suoi scatti, del 1909, del Cimitero elvetico di Montuzza sono presenti in Fototeca Trieste.

Padovan Biagio, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Gestisce un emporio fotografico in Via S. Antonio 2. Nel 1910 pubblica un bozzetto pubblicitario sul catalogo della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria, in cui specifica di vendere “cartoline d’avvenienti”, oltre a mettere a disposizionoe della clientela studio, laboratorio e camera oscura (Prima Esp. 1910).

Padovan Giuseppe, Trieste. Negli anni 1920-1930 ha un recapito a Trieste in Via S. Antonio 2, lo stesso di Biagio Padovan, e uno studio in Corso 9. Sue immagini sono state raccolte da una famiglia fiumana (Coll. H. Conighi).

La Panarie, Udine. Oltre che rivista culturale locale è editrice di cartoline di Sappada (BL) nel 1930 (Malaguti’s 2015).

Pagot F., Conegliano (TV). Editore di cartoline di Sappada (BL) nel 1935 (Malaguti’s 2015). È presente anche negli anni ’50 con fotografie di alpini nell’Archivio Fotografico della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le provincie di Venezia, Belluno, Padova e Treviso.

Pais Arcangelo, Auronzo (BL). Editore di cartoline di Sappada (BL) nel 1915 (Malaguti’s 2015).

Parentin Luigi, Cittanova, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Anche Ugo Pellis fotografa Cittanova, in particolare pescatori al rammendo delle reti, nel 1934 (Perulli 2008).
Paris Giovanni, Udine. Fotografo ritrattista con studio in Via Manin 9, accanto a quello di Giacomo Rovere, maestro dei primi anni del secolo (Valentinis 1910). Paris tiene a bottega Francesco Krivec, fotografo di Tolmino (GO) che continua la sua attività, nel 1933, quando costui abbandona la professione (Zannier 1979). Sue fotografie degli anni 1920-1930, con dicitura dello studio in Via Manin, sono menzionate da un colorito cronista cittadino (Valente 1962). Paris è appassionato anche di teatro e di scenografie (Valente 1998).
Paroli Mario, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato nel 1857 a Trieste, dove muore nel 1916. È socio di Alberto Benque dal 1903 al 1913 (Morgan 2010).

Parreto Antonia V., Umago, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola).

Pasquino A., Fiume. Nel 1937 esegue delle fotografie poi custodite in album familiari della città del Quarnaro (Coll. Brussich).

Passero Litografia, Udine. Editrice di cartoline di Sappada (BL) nel 1903 (Malaguti’s 2015).

Pastrovicchio Maria, Pola. Secondo certi autori è menzionata come fotografa nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Paulovatz Rodolfo, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913). È considerato un dilettante (Smokvina 2013).

Pavonello Enrico, Udine. Di origine romana, il fotografo riporta immagini della cronaca quotidiana sul «Messaggero Veneto» tra gli anni 1950 e 1960 (Zannier 1979). Sue fotografie di Marano Lagunare (UD) sono pubblicate, nel dopoguerra, nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955). Le sue immagini degli anni ‘50 sono riprodotte e commentate in un volume del Terzo Millennio (Donazzolo 2008).

Payntar Rosa, Gracova Serravalle, frazione di Piedicolle, provincia di Gorizia. Figlia di Giovanna e nata a Baccia di Gracova il 10 agosto 1897, inizia l’attività nel 1936 (Brambilla 1999).

Pedrotti E., Trento. Sue immagini di Brioni, vicino a Pola, sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Pelizzaroli Umberto, S. Stefano di Cadore (BL). Edicolante editore di cartoline di Sappada (BL) del periodo 1920-1926 (Malaguti’s 2015).

Pellis Ugo, Fiumicello, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo, nato a San Valentino di Fiumicello nel 1882, muore a Gorizia nel 1943. Dopo la laurea in Filologia a Vienna, nel 1902 insegna al liceo di Capodistria e, dal 1912 al 1925, al liceo di Trieste. Nel 1925 a Trieste segue corsi di fotografia di Arnaldo Polacco, come si legge sul n. 2 del 2008 di «Ce Fastu?», a pag. 292. Pellis è cofondatore, nel 1919, e primo presidente della Società Filologica Friulana. Nel 1925 inizia la collaborazione con Matteo Giulio Bartoli per la redazione dell’Atlante linguistico Italiano, che lo impegna fino alla morte. Correda la sua ricerca filologica con 7.156 fotografie, realizzate dal 1925 al 1942, in vari luoghi del Regno d’Italia. Rimangono i suoi scatti fotografici di interesse antropologico a Aquileia, nel 1925; a Dignano d’Istria, nel 1926; a Cherso, Ossero e a Laurana, nel 1932; a Cittanova, nel 1934; a Albona, nel 1935 e Capodistria, nel 1938; (Perulli 2008).

Peluchetti Giovanni, Monfalcone. Fotografo figlio di Bortolo, nato a Gardone Riviera (BS) il 4 marzo 1897 e attivo negli anni 1918-1950 con la seguente intestazione “Peluchetti Giovanni Foto-ottica”. Ha sede in Corso Vittorio Emanuele III al n. 1. Poi è a Gradisca d’Isonzo, in Via Ciotti. Passa a Cormòns in Via Principe Umberto 5 e a Idria in Via Roma 2. Inizia il mestiere di fotografo durante la Grande Guerra. Il 15 dicembre 1930 rileva lo studio di Anna Viola a Gradisca. Nel settembre 1937 cede lo studio di Idria in Via Roma 2 a Cordani Giuseppe (Brambilla 1999). È in una raccolta familiare una sua cartolina del periodo 1920-1925 in nero, non viaggiata, recante la dicitura “Peluchetti Giov. Monfalcone Via Duomo 64”; essa è intitolata “Redipuglie – Cimitero Militare dei Caduti del Carso” (Coll. Sporeni).
Penco Francesco, Trieste e Fiume. Fotografo attivo tra il 1900 e il 1925 con la stampa di cartoline. Nel 1910 è censito tra i professionisi nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tredici ritratti in fotografia su 51 pezzi della mostra (Prima Esp. 1910). Sono note alcune sue inquadrature industriali di Trieste (Ellero, Liva 2010).
Penn Antonio, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Lubiana nel 1837, nel 1864 apre lo studio fotografico a Gorizia. Alla fine degli anni ‘60 la denominazione della ditta è “Braun e Penn fotografi”, essendosi associato al fotografo Franz Braun. Risulta presente a Gorizia sin dal 1860-1861 (Brambilla 1999).

Perco Gradenigo, Trieste. Sue immagini sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Peressi Pietro, Coseano (UD). Fotografo amatoriale nato a Barazzetto di Coseano nel 1901, muore emigrante in Venezuela nel 1969; è attivo negli anni 1920-1940. Secondo il figlio Lucio Peressi esegue fotografie a Fagagna, probabilmente riprodotte in cartolina. Anche la sorella di Pietro, Elina nata a Coseano nel 1898 e morta nel 1988, è appassionata di fotografia ed esegue una sequenza al Vittoriale degli Italiani a Roma.

Perini Antonio, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo autore di immagini stereoscopiche – ossia due panoramiche dello stesso luogo, con due inquadrature lievemente spostate – dopo il 1860 (Morgan 2010).

Persich Otello, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913).

Pertot Anton, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di due cartoline con Via Morelli e, l’altra, con Caserma e il Castello, non viaggiata, in possesso ad un pubblico archivio (Biblioteca Gorizia).

Peternely Metodio, Circhina (GO). Il fotografo, attivo dal 1933 al 1939, è figlio di Francesco. Nasce a Circhina il 10 settembre 1888. La ditta ha sede in Via Roma 19 (Brambilla 1999).

Petri Ernesto, Zara, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline nel 1906, viste in Internet. A margine si accenna alla presenza del fotografo Sante Petri, censito a Pinzano al Tagliamento, vicino a Udine, secondo gli annuari fotografici italiani (Rossi 1910 e 1912).

Petricich G., Fiume. Alcune sue fotografie, del periodo 1936-1942, fanno parte di una raccolta familiare di Fiume (Coll. H. Conighi). Sue immagini sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955). Quale fotografo di Fiume degli ani ‘40, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Pezzini, Milano. Stabilimento editoriale di cartoline editore di cartoline di Sappada (BL) nel 1931 (Malaguti’s 2015).

Picciola Gius., Umago, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline del luogo attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola).

Picco Ippolito, Tolmino (GO). Attivo dalla metà degli anni venti del Novecento. Sue fotografie compaiono in Afrafvg. Egli è documentato a Tolmino (GO) tra il 1921 e il 1925 anche in Brambilla 1999. Picco agisce con la consorte, Adele Liberini, censita pure lei come fotografa di Tolmino da Gualtiero Valentinis 1921. Secondo Brambilla, dopo il 1925, ella subentra nell’attività del marito “esclusivamente” nella vendita di articoli fotografici. Il negozio è in Corso Vittorio Emanuele III 3/A.

Pietsch Heinrich, Volosca, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è attestato come fotografo a Volosca (Smokvina 2013).

Pignat Carlo, Udine. Figlio del fotografo Luigi, nasce a Udine il 17 dicembre 1898 e muore il 26 novembre 1966. Una sua fotografia ritratto al tale Fiorino Di Lenardo di Resia, del 1919, è contenuta in una raccolta di famiglia (Coll. Barbarino). Diverse fotografie del suo studio sono pubblicate sulla rivista «La Panarie» nel periodo 1924-1940. È autore ed editore di cartoline di Sappada nel 1932 (Malaguti’s 2015). Lo studio Pignat, ereditato dal padre Luigi, vede i fratelli eredi specializzarsi in due diverse ma complementari fasi dell’attività. Carlo esegue le riprese con “l’apparecchio per la presa di fotografie”, come viene definita ai primi del ‘900 la macchina fotografica, mentre Valentino si occupa della camera oscura e del negozio. L’archivio dei negativi è di Carlo, mentre spesso i positivi sono di Valentino (Ellero 1995). È presente con le sue immagini anche in un volume a carattere turistico sul Tarvisiano (Treu 1961). Alcune sue fotografie degli anni 1930-1950 sono presenti in guide stradali degli anni ’70 (Le Vie 1976-1977). Le sue immagini degli anni ’50 sono riprodotte e commentate in un volume del Terzo Millennio (Donazzolo 2008).  Pignat, assieme ad altri numi tutelari della fotografia udinese, come Malignani e Paris, è menzionato in modo illustre in riferimento ai primi anni del ‘900 da un variopinto cronista locale a pag. 212 dei suoi racconti pittoreschi (Valente 1996).

Pignat Luigi, Udine. Fotografo nato a Udine il 14 marzo 1864, muore il 1° febbraio 1915. Già garzone nello studio di Giuseppe Malignani, è citato dal direttore del Museo Civico di Udine, perché espone tra i primi fotografi in Piazza Vittorio Emanuele alcune platinotipie “pur restando nella cerchia limitata della professione, comincia ad assumere le forme, e ad acquistare le prerogative di un’arte” (Del Puppo 1894). Pignat è censito, assieme a Giuseppe Malignani, Francesco Minisini e lo studio Giacomo Rovere e Fabio Madussi, tra gli unici quattro atelier fotografici di Udine in quel periodo (Annuario 1895). Nei primi anni del secolo è assessore al Comune di Udine (Ellero 1995). Nel 1906 riceve una medaglia d’argento alla Esposizione internazionale di fotografia a Milano, come si legge a pag. 168 de «La Fotografia Artistica» di ottobre 1906. È recensito su «La Patria del Friuli» del 29 agosto 1907 nell’articolo intitolato “Visitando la mostra d’Arte decorativa” tenutasi a Udine per “diverse fotografie di rara bellezza”. È censito negli Annuari fotografici, con studio “Pignat Luigi e C.” in Via Rauscedo 1 “dietro la Posta” (Rossi 1910, 1912; Castruccio 1914). Sulle sue immagini si reclamizza anche in lingua inglese, con eleganti scritte in blu su bianco. Nel 1914 il verso delle sue fotografie contiene la dicitura “Premiata Fotografia L. Pignat & Co.”, come spiegato da un cronista udinese (Valente 1962). Si occupano di fotografia anche i figli Valentino, classe 1892 e Carlo, del 1898 (Bergamini, Donazzolo 1995).
Piller Giuseppe, Sappada (BL). Cartoleria dove il titolate è editore di cartoline di Sappada nel 1940, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).
Piller M., Sappada (BL). Fotografo editore di cartoline di Sappada nel 1939, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).
Piller Ublado, Sappada (BL). Fotografo, di Borgata Bach, editore di cartoline di Sappada nel 1931 (Malaguti’s 2015), quando stava in provincia di Belluno, oggi è con Udine. Le immagini sono di Attilio Brisighelli, con studio in Udine (Erpac).
Piller Virgilio, Cima Sappada (BL). Stampa cartoline di Sappada nel 1906, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).
Pino Luigi, Gorizia. Fotografo attivo dal 1942 al 1951 in Via Rastello 33 (Brambilla 1999).

Pirnet Rodolfo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre fotografie, a tema del ritratto (Prima Esp. 1910).

Pittia Cesare, Cormòns. Tiene uno studio fotografico in Via Pavia 108, dal 1929 al 1932 (Brambilla 1999).

Pittoni Carlo, Grado spiaggia, Gorizia e Trieste. Il fotografo, figlio di Matteo, nasce a Trieste nel 1878 opera a Grado dal 1904 al 1907. Contemporaneamente gestisce un altro studio fotografico a Trieste (Brambilla 1999).

Planinschek Maria, Pola. Secondo certi autori è menzionato come fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Podgorsek  Rodolfo, Pola. Secondo certi autori è menzionato come fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Poggiaro Giuseppe, Gorizia. Fotografo operante in Via Trieste 65, dal 1930 al 1937 (Brambilla 1999).

Pokeret Heinrich, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).

Polacco Arnaldo, Trieste. Membro dell’Istituto Fotografico Triestino. Nel 1925 tiene corsi di fotografia, cui partecipa il fotografo friulano Ugo Pellis, come si legge sul n. 2 del 2008 di «Ce Fastu?», a pag. 292.

Polesini Benedetto, Parenzo, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 il marchese Polesini partecipa con sei grandi fotografie dell’Isola di S. Nicolò ed un quadro ad olio della stessa sua Isola alla Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria, nella sezione Stabilimenti balneari, stazioni climatiche e di villeggiatura (Prima Esp. 1910).

Polesini F., Sue fotografie di Roma e Pisino sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Poli Francesco, Capodistria, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Figlio di Luigi, nel 1910 partecipa con una fotografia del Bagno Egida alla Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria, nella sezione Stabilimenti balneari, stazioni climatiche e di villeggiatura (Prima Esp. 1910).

Pollak Ignazio, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Quale fotografo di Fiume della seconda metà dell’Ottocento, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Pollak & Mahler. Tipografia di cartoline a tema militare austro-ungarico 1914-1918 (Todero 2009).

Portorose, Pirano, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 la Commissione di cura di Portorose è censita tra gli espositori della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria, con una fotografia del luogo di cura ed un chiosco con molti materiali (Prima Esp. 1910). Una cartolina, viaggiata nel 1923, mostra la Trattoria alla Buona Via di Santa Lucia di Portorose (Delbello 2017).

Poyer Giovanni, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Dal 1891 al 1892 risulta “fotografo ambulante” con sede in Via del Teatro 11 (Brambilla 1999).

Pozzar Giacomo, o Jacob, Aquileia, Impero d’Austria-Ungheria. La denominazione ufficiale della ditta è “Pozzar Giacomo Disegnatore e fotografo del Museo Archeologico di Aquileia”, operante dal 1897 al 1910. Sue immagini di lavori agricoli di fine ‘800 documentano la coltura della vite all’americana ad Aquileia (Ellero 1995). Anche Ugo Pellis fotografa Aquileia, in particolare persone nelle case coloniche nel 1925 (Perulli 2008).

Pozzar Ruggero, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i professionisi nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre scatti di tipo paesaggistico e personale su 51 pezzi della mostra (Prima Esp. 1910). La moglie del fotografo Mario Circovich / Circoli, Olimpia Blasco vedova Circoli, entra in società con Ruggero Pozzar nel 1936, avviando il negozio di articoli fotografici “Foto Circoli – Pozzar” in via delle Torri 2, a Trieste e in via Valdirivo, 29 un laboratorio foto-industriale e reparto dilettanti dal 1936 al 19 gennaio 1944 (Fototeca Trieste). Nel dopoguerra esiste uno Studio Fotografico Pozzar a Trieste (Tci 1955; Tci 1956; Bravin 1999), che prosegue l’attività fino agli anni ‘80 (Brambilla 1999).

Pozzi Nives, Gorizia. Nel 1940 inizia l’attività in Via Silvio Pellico 1 di “Commissioni per riproduzioni fotografiche per conto della ditta Fotografi Moderna di Milano” (Brambilla 1999).

Prato C., Trieste. Sue fotografie pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955)

Prelz Edgardo, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913). È considerato un dilettante (Smokvina 2013).

Presel Ermanno, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Trieste il 28 luglio 1863 da Giuseppe e Carolina Frinta, muore suicida il 3 aprile 1894. La sua ditta, attiva dal 1892 al 1894, ha sede in Via Morelli 40 (Brambilla 1999).

Pribyl Francesco, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo figlio di Francesco, nasce a Pilsen, in Boemia, il 20 febbraio 1877. Il suo studio ha sede in Via Vogel 24 dal 1906 al 1912 (Brambilla 1999).

Procaccioli Costantino, Udine. Fotografo di origini marchigiane, nato a Udine nel 1927 e deceduto nel 1996. Conosciuto come Tino da Udine, è fotoreporter de «Il Gazzettino». Scatta fotografie alla vita udinese e alla ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale (Zannier 1979). È lui, negli anni ’50, a fotografare gli esuli istriani, fiumani e dalmati alloggiati nel Villaggio Metallico, vecchie baracche militari inglesi erette nella zona nord di Udine nel 1945; firma le sue opere con “Foto Tino Attualità” (Varutti 2007). Le sue immagini degli anni 1950-1960 sono riprodotte e commentate in un volume del Terzo Millennio (Donazzolo 2008).

Purger & Co., Monaco, Impero Germanico. Nell’ampio repertorio dell’editoria cartolinistica l’editore monacense, più di ogni altro, riuscì nella diffusione del cartoncino illustrato in una vasta area dell’Adriatico orientale da Monfalcone (GO) fino ai ricchi porti di Corfù e dello Ionio, ma il successo non gli arrise, a causa della Grande Guerra (Depretis 1988). In certi fondi archivistici è presente “Purger e Co.” di Dresda, editore di cartoline della città di Pola, 1897-1918 (Museo Pola).

Rabinovitsch Gabriele, Gorizia. Fotografo figlio di Visoh, nato a Mosca il 6 gennaio 1878, gestisce lo studio dal 1936 al 1938 in Via Carducci 12 e poi al n. 19/21 (Brambilla 1999).

Ragazzi A., Piacenza. Nel periodo 1929-1932 è editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Raimondi Caterina, vedova Scarel, Ronchi dei Legionari (GO). Il suo “Studio Fotografico”, operativo dal 1947 al 1951, è sito in Via Roma 9. Dal 24 luglio 1942 la stessa fotografa gestisce uno studio anche a Trieste (Brambilla 1999).

Ralza Valenti Maria, Isola d’Istria. Una sua fotografa con il porto a varie barche del 1936 è in un blog in Internet (Ciceran 2016).

Raman, o Ramann Ferdinando, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo dal 1862-1863 (Morgan 2010). Quale fotografo di Fiume, attivo dal 1870, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Randazzo Antonio, Pola. Secondo certi autori è menzionato come fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Rassegne Varie, Riva S. Vitale, Ticino, Svizzera. Gli operatori dell’Istituto “Baragiola” di Riva S. Vitale, Ticino, in Svizzera, nel 1914, sono anche editori di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Regel & Krug, Lipsia, Impero Germanico. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918. Editore Jul. Kienast, Wöllersdorf (Todero 2009).

Reif Lodovico, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo figlio di Martino, nasce a Purnstein. Tiene lo studio in Via del Teatro 20 dal 1895 al 1896. Prima del 1895, già da diversi anni è presente a Gorizia (Brambilla 1999).

Resen Paolo, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Gorizia il 15 maggio 1882, il fotografo ha lo studio in Piazza Grande 13, dal 1906 al 1908. Socio di Paolo Resen è il fotografo Augusto Marega. Dopo il 1908 cessa l’attività di fotografo ed apre una Drogheria in Piazza Grande 13. Nel 1908 risulta attivo anche in Via Dogana 9 (Brambilla 1999). È del 1906 circa il ritratto di Carmela Resen di Gorizia, di “Resen P. e Comp.” (Erpac).

Resz u. Wessely, Grado, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Atelier attivo nel 1900 per la stampa di cartoline. Alcune sue fotografie sono contenute nel volume che ricorda i 750 anni del Perdon di Grado, antico rito religioso.

Ricci Vladimiro, Vipacco (GO). Figlio di Francesco, nasce a Vipacco il 1° luglio 1914. La ditta ha sede in Via Garibaldi 74 con l’intestazione “Commercio fisso al minuto di articoli fotografici”. Inizia l’attività nel 1938 (Brambilla 1999).

Rieger Alberto, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo con studio in Corso 611, attivo nel periodo 1863-1864 (Morgan 2010).

Riosa Alessandro, Capodistria (Pola). È proprietario dell’albergo trattoria Alle Bandiere di Via Sartorio, di cui esiste una cartolina di réclame, virata blu e impaginata a mosaico, con cinque immagini della ditta (Delbello 2017).

Rippa E., Fiume. Lo studio fotografico è in Corso Vittorio Emanuele III, 37. Sue fotografie, del 1940, sono conservate in raccolte familiari di Fiume (Coll. Conighi).

Rita, Pola. Studio fotografico ritrattista le cui immagini stanno in album familiari di Pola (Coll. Brussich).

Riva Giacomo e Cesare, Calalzo (BL). Alla fine dell’Ottocento sono fotografi ed editori di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Rocchi Aida, Pola. Secondo certi autori è menzionata come fotografa nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Römmler & Jonas, Dresda, Impero Germanico. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1915 (Todero 2009).

Romualdi Attilio, S. Stefano di Cadore (BL). Nel 1915 è editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Rosenfeld Davide, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre fotografie, a tema naturalistico (Prima Esp. 1910).

Rosenfeld Isacco, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Figlio di Abramo, nasce al Cairo il 12 agosto 1880. Nel 1908 apre una ditta con la denominazione “Articoli di profumeria e fotografici ed esercizio dell’arte fotografica” in Corso Verdi 35. L’attività nel 1911 è ceduta a Valeri Sturolo (Brambilla 1999).

Rota Giovanni, o Rotta, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Pittore e fotografo nato nel 1832 e morto nel 1900. La sede dello studio, tra il 1865 e il 1870, è in Via Madonna del Mare, 6 (Altamura 2002; Erpac). Sue immagini sono conservate in album familiari di Fiume (Coll. Conighi). Certi autori, nel 1864, lo danno per socio a A. Kappler (Morgan 2010).

Roten Kreuzes, Atelier des (Atelier della Croce Rossa), Pola, Impero d’Austria-Ungheria. È di tale atelier una cartolina ritratto, del 1916, di Carlo Leopoldo Conighi, in divisa di artigliere austriaco, con famiglia di Fiume, avi di Trieste e Gradisca ed antenati cinquecenteschi della Val di Zoldo, nel Bellunese (Coll. Conighi).

Rottini Giorgio, Pinguente, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola).

Rottmayer GioBatta e Francesca, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Dal 1879 al 1881 la sede della ditta “G.B. Rottmayer e C.” in Via del Giardino 77 è un covo di fotografi. Esistono le seguenti sedi o studi: Vienna, Graz e Trieste, in Via Santissimi Martiri. Lo studio di Gorizia è gestito principalmente da Francesca Rottmayer, moglie di G.B. Rottmayer, con Enrico Niggl come assistente. A Graz lo studio è associato con fotografo Otto Zintl (Brambilla 1999). Risultano delle carte de visite di Johann Batta Rottmayer, e Otto Zintl, “Fotografi in Graz, in Haynaugasse 197”, dal 1863-1864; vedi nel web il documentato sito a cura di Ingrid Moschik, autrice di un “photo weblog”. I dati anagrafici di GioBatta Rottmayer, pur con una certa incertezza, sono i seguenti: nasce nel 1826? e muore nel 1897?, secondo la Moschik. Altri autori citano Johan Batta Rottmayer come “fotografo triestino” che si occupa di alcune inquadrature di Pola (Smokvina 2013).

Rubel Philipp, Vienna IX, Impero d’Austria-Ungheria. Editore e proprietario di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).

Rüger G. & Co., Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di una cartolina di Gorizia, scorcio su Via S. Chiara, di fine ‘800, non viaggiata, che fa parte di un pubblico archivio (Biblioteca Gorizia).

Rumich Luigi, Pola. Secondo certi autori è menzionato come fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Russi Arrigo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con due fotografie, tra le quali una è intitolata “A Pirano” (Prima Esp. 1910).

Sacilotto Romano, Pordenone. Figlio di Pietro, nel 1910 è censito come cartolaio nella guida commerciale di Udine (Valentinis 1910). Nel periodo 1914-1920 è editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Sandrin Spartaco, Pinguente, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre fotografie, a tema personale e paesaggistico, come la Sorgente del Risano (Prima Esp. 1910).

Sanson Luigi, Gradisca d’Isonzo, Impero d’Austria-Ungheria. Sue cartoline di Gradisca, del 1901 circa, viste nei mercati dell’antiquariato in Friuli.

Sanzin Bruno Giordano, nato a Trieste nel 1906 ed ivi deceduto nel 1994, è autore di fotografie futuriste; dati dal web. 

Sanzin Oscarre, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Suoi ritratti dei primi decenni del Novecento sono presenti in raccolte di famiglia di Parenzo e di Trieste (Coll. Roman). Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con quattro ritratti fotografici (Prima Esp. 1910).

Schmalz Antonio Giuseppe Giovanni, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato a Lubiana il 14 marzo 1859. Gestisce lo “Studio Fotografico E. Niggl di Schmalz Antonio” dal 1893 al 1902 in Corso Verdi 30. Censito come assistente fotografo nello studio Niggl già dal 1890. Il 7 marzo 1895 sposa Guglielmina Niggl, figlia del suo ex principale Enrico Niggl (Brambilla 1999).

Schmelzer B. Karl, Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910, a mezzo di una filiale editoriale triestina, l’editore viennese comincia ad operare in regione, producendo per Monfalcone (GO) una serie di 4 cartoline: un gruppo di 2 in bianconero ed un gruppo di 2 a colori. Alla vigilia del conflitto italo-austriaco, Schmelzer alimentò ancora la sua produzione con la ristampa di una cartolina a colori del secondo gruppo, forse esauritasi, che si riferisce alla Piazza. La diffusione di questo materiale si estende fino al 1915. I soggetti raffigurati comprendono: la Via del Duomo affollata, la Stazione della Meridionale, la Piazza, le Terme Romane (Depretis 2018).
Schneider & Lux, Vienna V, Impero d’Austria-Ungheria. La cartolina di questa tipografia, dei primi del ‘900, è impaginata a mosaico, con più scorci (Todero 2009).

Schönfeld Marco, Udine. È uno dei quattro fotografi censiti a Udine, nel 1876, con studio in Riva Bartolini 6 (Cosmi 1876). Sposa Rachele Sullman e la figlia Teresa nasce a Fiume. Secondo certi autori, nel 1864 nel capoluogo friulano, risulta come “commerciante di spiriti e fotografia” (Ioly  2002).

Schrenzel M., Gorizia. Sue fotografie pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Schrescher Karlo, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. È censito come fotografo in letteratura agli inizi del ‘900 a Pola (Smokvina 2013).

Schrescher Lucia, Pola. Secondo certi autori è menzionata come fotografa nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Schrinner F. W., Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline fino agli anni ‘20 (Museo Pola). Oltre che editore, gestisce anche una libreria, come ha scritto «La Voce del Popolo» del 14 gennaio 2017. Talvolta il fotografo C. Stincich & Co. collabora con tale editore.

Schuman Josef, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).

Sebastianutti Guglielmo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato a Trieste nel 1824, suocero di Francesco Benque, muore nel 1881, dopo aver trascorso varie vicissitudini. Prima del 1864 è orologiaio e orefice poi, trovato un socio in Benque, mediante un annuncio su un giornale tedesco, avvia uno studio fotografico che segna la storia della fotografia in città, pur con dei contrasti tra i due soci (Morgan 2010). Sue carte de visite con ritratti del periodo 1865-1869 fanno parte di album di famiglia triestina e fiumana (Coll. Conighi). Altre immagini sono presenti, con panoramiche, nella fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste (Fototeca Trieste). È citato ovviamente sulla stampa d’antiquariato (Bravin 1999).

Segall, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo in Piazza Borsa 7 attorno al 1900 (Bravin 1999). È nominato pure un Sigisfredo, o Sigfried, Segall tra i fotografi triestini (Pugliese 2017).

Segnian Giuseppe, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Quale fotografo di Fiume, attivo dal 1890, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Segrè Alberto, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con quattro fotografie, tra le quali una è intitolata “Maternità” (Prima Esp. 1910).

Seksić Marijan, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).

Seljah Tommaso, Tolmino, Impero d’Austria-Ungheria. Ditta attiva dal 1900 al 1935 con la denominazione di “Pittore fotografo d’officina”. La sede è in Piedimelze 88 (Brambilla 1999).

Sen Jon Leon, Klagenfurt, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).

Sereni Maria, Gorizia. È rappresentante viaggiatrice senza deposito di ingrandimenti fotografici, con sede in Via Rastello 32, dal 1938 al 1951. Lavora per conto della Primaria Industria di riproduzioni artistiche “La Casanova di Carlo Neuhauser” di Merano (BZ) con sede in Via Cavour 5 (Brambilla 1999).

Sfecich, Cittanova (Pola), Impero d’Austria-Ungheria. Esiste una cartolina di réclame, virata verde, del negozio Sfecich di Cittanova del 1899 (Delbello 2017).

Siega Rinaldo, Cave del Predil (UD). È sua una cartolina, viaggiata nel 1954, con la vista sulle miniere di Cave del Predil e di Raibl, vicino a Tarvisio, edita da Giulio Marino di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso (Coll. Varutti).

Signori Giovanni, Rovigno, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola).

Sigovini Maria, Neresine, Pola. Sua una cartolina del 1938 di Neresine vista in Internet.

Silvestri Narcisa, Cormòns (GO). Nel 1932 gestisce uno “studio fotografico” in Via Principe Umberto 2 (Brambilla 1999).

Sintich C. & Co., Pola, Impero d’Austria-Ungheria. È censito da certi autori agli inizi del ‘900 a Pola (Smokvina 2013).

Sistiana, Duino, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 2007 il Comune di Duino Aurisina ristampa a colori una cartolina del 1910 intitolata, in tedesco “Seebad Sistiana. Küstenland”, forse opera di Alois Beer. In italiano reca l’indicazione nel verso “La Baia di Sistiana e il Parkhotel 1910” (Coll. Giorgetti).

Sivilotti, San Daniele del Friuli (UD). Sue fotografie eseguite a Pola e in Istria negli anni 1930-1940 sono custodite in album di famiglia (Coll. Vanelli). Altre sue immagini di Pola sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955). Attivo negli anni ’50 è citato nella letteratura specialistica (Zannier 1979).

Skj Club, Sappada (BL). Gruppo editoriale nel 1927 di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Slocovich Francesco, Fiume. Fotografo ritrattista con immagini del 1920 presenti in album di famiglie fiumane (Coll. F. Conighi). Ha prodotto cartoline della città del Quarnaro intorno al 1927 (Arch. Anvgd Ud). Compare in collezioni familiari di Udine una sua Cartolina, virata seppia, di Fiume, Via Camillo di Cavour, viaggiata nel 1929 (Coll. Varutti).

Società Editrice Cartoline, Torino. Negli anni 1911-1916 risulta editrice di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Solero Pietro, Sappada (BL). Nel periodo 1914-1930 è editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Solero Pietro e Solero Angela Piller, Sappada (BL). Negli anni 1922-1929 sono editori di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (malaguti’s 2015).

Solero Piller Angela, Sappada (BL). Negli anni 1927-1930 è editrice di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Somià Luigi, S. Stefano di Cadore (BL). Negli anni 1911-1940 è editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Sossich Vittorio, Parenzo, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo in città agli inizi del Novecento (Smokvina 2013). Lo studio è in Strada Granda.

Spelling Richard, Berlino, Impero Germanico. Della sua produzione, almeno quattro furono le cartoline dedicate a Monfalcone (GO). Documentano i disastri prodotti dalla guerra a Monfalcone fissando le immagini al 1917, anno della rioccupazione austriaca della città (Depretis 1988).
Strark Mihovil, Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1914 è uno dei dodici fotografi attivi ad Abbazia (Smokvina 2013).
Stauber Pietro, Zara, Impero d’Austria-Ungheria. Produce cartoline nel 1898-1902, ristampate dal Libero Comune di Zara in Esilio nel 1989 e nel 1992, grazie alla raccolta Giadrini (Coll. Bugatto). Vista in Internet una cartolina di cui è editore nel 1913.

Stefan Emil, Lipsia, Impero Germanico. Nel 1901 è editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Stefani, Sappada (BL). Dal 1950 è editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Stefani Bruno, Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo a Pisino alla fine dell’Ottocento (Smokvina 2013).

Stein Vittorio, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Ha una sede anche a Venezia. Marito di Ines Cadel e cognato di Adriano Cadel, secondo Aldo Segale. Ai primi anni del ‘900 le famiglie Cadel e Stein paiono un originale sodalizio di editori di cartoline di Trieste, Monfalcone (GO) ed Istria (Varut 2009). È del 1900 una cartolina viaggiata di Pinguente, con l’Albergo Alla Fontana della famiglia Cerovaz, riproposta da Delbello in un calendario istriano del 2017. Sua è pure una cartolina colorata di Gimino, del 1904, con contadini in primo piano e vista della cittadina sul colle (Delbello 2018). Dal 1906 al 1927, con sede a Venezia, risulta editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015). In altri archivi pubblici Vittorio Stein è editore di cartoline di Pola attivo dal primo decennio del XX secolo con uno studio anche a Venezia (Museo Pola). Viene citato pure in Pugliese 2017.

Stengel & Co., Dresda e Berlino, Impero Germanico. Sue cartoline di Grado (GO) e di Pirano del 1900, in collezioni varie. In archivi istriani emerge come editore di cartoline della città di Pola, 1897-1918 (Museo Pola). È editore di cartoline del Castello di Gorizia, viaggiata nel 1899, in possesso di archivi pubblici (Biblioteca di Gorizia). Cartoline istriane della stessa editrice dei primi anni del Novecento sono riprodotte, nel 2017, in un calendario (Delbello 2017).

Stepcich Francesco, Pisino, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo a Pisino alla fine dell’Ottocento (Smokvina 2013).

Sterle G., Trieste. Sue immagini sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955). È citato anche da Ellero 1995 dato che, nel 1938, fa uno scatto fotografico alla stele di Quinto Petronio Modesto, durante gli scavi romani a Trieste.

Stincich C., Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Sue cartoline dei primi del ‘900 viste in Internet.

Stincich G. & Co.., Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Vista in Internet una sua cartolina di Pola del 1907. Gestisce un atelier fotografico nel porto del capoluogo istriano (Rotta 2009).

Stoisser Carlo Giovanni, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo, nato a Gorizia il 30 dicembre 1876, svolge la sua attività dal 1912 al 1914 in Via Morelli 27 poi, durante la prima guerra mondiale, gestisce lo studio goriziano di G.B. Mazucco (Brambilla 1999).

Stokel Giuseppe & Debarba, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Editori di cartoline di Pola attivi dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Presenti con cartoline nella fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste (Fototeca  Trieste). Vista in Internet una cartolina di Pinguente, di Viale della Redenzione, edita da loro.

Strache Ed., Warnsdorf und Heide, in Boemia, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).

Stravisi Tullio, Trieste. Fotografa il Carso, alcune persone e le abitazioni tipiche della zona nel periodo 1960-1970 (Ellero, Liva 2010). Tullio Stravisi, nato a Trieste nel 1922 ed ivi deceduto nel 2003, è stato fotografo amatoriale per tutta una vita divenendo una figura di rilievo nel mondo fotografico triestino. Ha fotografato artisti, ritratti personali, la sua città e molti paesaggi. In particolare ha dedicato molta attenzione all'interpretazione del paesaggio carsico utilizzando anche particolari tecniche di viraggio delle stampe fotografiche. Dal 1972 al 1993 è stato presidente del Circolo Fotografico Triestino (Craf).
Stres Franz, o Francesco, Caporetto, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo, nato a Caporetto nel 1894, ha la sede di lavoro al civico numero 142 del paese. Inizia il mestiere nel 1911 e termina nel 1921 (Brambilla 1999). Naturalmente nelle guide italiane è citato come Francesco Stres, con studio a Caporetto (Valentinis 1921). Compare in una raccolta familiare della Carnia una sua cartolina, virata verde, degli anni ’20 di Luico, con il Monte Cucco (GO) scritta dal militare Roberto Lerici e viaggiata nel 1931 (Coll. Diana).

Strugnano (Pola), Impero d’Austria-Ungheria. Una cartolina, verticale colorata, evidenzia l’Hotel-Restaurant “Strugnano”, del paese di Strugnano, vicino a Capodistria (Delbello 2017).

Sturm Giovanni, Caporetto (GO). Il fotografo, figlio di Giovanni, ha la sede di lavoro a Libussina di Caporetto dal 1927 al 1939 (Brambilla 1999).

Sturolo Valerio, Gorizia. Acquisisce nel 1920 l’attività dello studio fotografico di Teodoro Lodovico Baumgartner, assieme al socio Corrado Marostica in Corso Verdi (Brambilla 1999).
Suppan Giovanni, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Vista in Internet una sua cartolina di Barbana d’Istria del 1901 circa. Il tale Anton Suppan è un fotografo operante a Karlovac dal 1856 al 1890 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).
Svizzera, Fotografia, Trieste. È di uno studio fotografico, così chiamato, con sede in Via XX Settembre 2, una fotografia di una raccolta privata di arrotini resiani attivi a Trieste e in Istria (Coll. Barbarino).
Szélessy Mihály, Hajmáskér, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia ungherese di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009) sita a Hajmáskér, comune vicino alla città di Veszprém e al Lago Balaton.

Szentiványi Laios, Pola. Aveva lo studio fotografico in via Sergia, 45. Nato nel 1909 e morto nel 1973, il fotografo, nel 1938, ha ripreso gruppi di militari presso la chiesa di S. Francesco, riprodotta su «L’Arena di Pola» del 31 ottobre 2004. Un suo scatto di famiglie di Rovigno e di Pola del 1940 sta in album privati (Coll. Millia). Secondo certi autori Giacomo 449.     Szentiványi  è menzionato come fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Tabuga Eugenio, Grado, Contea di Gorizia e Gradisca, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Grado nel 1866 il fotografo ha sede di lavoro presso il “chiosco”. È operativo dal 1910 al 1914 (Brambilla 1999).

Tagliapietra Antonio, Buie, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Presente in Internet una sua cartolina degli anni 1925-1930 che mostra il paese sul colle con i campanili in vista.

Tess C., Cormòns, Impero d’Austria-Ungheria. In una cartolina, del 1899, l’autore ritrae il paese e, in sovrastampa, si nota la pubblicità della vendita di vino di "Guido Tomadoni Cormons, Küstenland", come si vede nel n. 1 di «Tiere Furlane» del 2011.

Thurm Oscarre, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato nel Wittenberg nel 1860, ha lo studio in Corso Verdi 31 e, poi, in Corso Francesco Giuseppe. È operativo dal 1903 al 1908 (Brambilla 1999).

Timeus R., Trieste. Sue immagini sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Tino da Udine, vedi Costantino Procaccioli.

Titz Carlo Giorgio, Spalato, Jugoslavia. Pittore, nasce a Spalato nel 1928. Si trasferisce a Trieste dove, giovanissimo, si fa notare per i suoi quadri, le scenografie e la fotografia artistica. Spazia ampiamente in vari campi d’interesse scientifico ed umanistico. Muore a Trieste nel 1958 (Garbin 2012).

Titz Mattia, Grado, Contea di Gorizia e Gradisca, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo dal 1908 al 1911 (Brambilla 1999).

Tiziano, Pieve di Cadore (BL). Dal 1930 è un’impresa di “Edizione Tipografica” di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Tomasic e Co., Abbazia, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Sue immagini del 1913 viste in Internet. Compare in raccolte familiari di Udine una sua cartolina in nero, viaggiata nel 1913 con dicitura in tedesco “Strandpromenade Abbazia”; la firma è più articolata “Tomasic e Co. R.E.C.A. Abbazia” (Coll. Mosettig).

Tomini L., Trieste. Sue fotografie sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Tominz Augusto, Gorizia, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nasce a Gorizia nel 1818 da Giuseppe, celebre pittore, ed ivi muore nel 1883. Dal 1863 è a Trieste (Ellero 1995) con un suo studio, dove esegue dei ritratti degni di nota. Più che fotografo si vanta di essere “pittore” come si firma sul verso delle fotografie con lo studio, appunto, in Piazza della Borsa 10 a Trieste (Bravin 1999).

Toresella Mario, Trieste. Risiede a Trieste in Via Roma 3; è attivo verso il 1920 (Ellero 1995). Sue immagini sono presenti anche in collezioni familiari di resiani, della provincia del Friuli, al lavoro a Gorizia e Trieste (Coll. Barbarino).

Trebse Adolfo, Plezzo (GO). Fotografo operante nel 1928 a Serbeniza del Quadrivero 6, Plezzo (Brambilla 1999).

Trenkler & Co., Lipsia, Impero Germanico. Con l’intestazione “Dr. Trenkler & Co.” la ditta è editore di cartoline della città di Pola, 1897-1918 (Museo Pola).

Treu Pietro, Tarvisio (UD). È presente con le sue immagini, degli anni 1950-1960, in un volume sul Tarvisiano (Treu 1961).

Trisko Karl Fuchstalerg, Vienna IX, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare 1914-1918 (Todero 2009).

Troester Ferdinando, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo, figlio di Carlo Goffredo e Eleonora Leitenburg, nasce a Gorizia in Via Studeniz il giorno 8 maggio 1833 ed ivi muore il 25 febbraio 1895. La ditta, attiva dal 1864 al 1876, ha sede in Contrada delle Scuole 430 e, poi, in Via S. Giovanni 14. Sposato con Aloysia Zampieri, nata nel 1840 e morta nel 1891, ha una figlia di nome Emilia, nata a Gorizia il 14 novembre 1863. Nello studio Troester lavorano come assistenti Giacomo Bressan e Sebastiano Carara (Brambilla 1999). Altri autori spiegano che il goriziano Troester lascia l’impiego statale e, al ritorno dal servizio militare, va a bottega nello studio del fotografo Fleischer, poi apre lo studio di Contrada delle Scuole. Più tardi prende come assistenti Bressan e Carara (Giornale Museo Ud).
Turco Natale, Udine. Fotografo dilettante premiato il 2 settembre 1894 col “Diploma di I grado” alla mostra fotografica “Il Mondo Vecchio e il Mondo Nuovo”, organizzata a Udine dalla Società Alpina Friulana, con il coordinamento del fotografo Luigi Pignat. Notizie dal «Giornale di Udine» del 22 agosto e del 13 settembre 1894.
Turco, Grado (GO). sue fotografie degli anni ’40 sono contenute in album di famiglia di Fiume (Coll. H. Conighi).
Tyrolia, Bolzano, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare e bellico, 1916 (Todero 2009).

Udvardÿ Giulio, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo di Fiume, attivo dal 1890, menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Ufficio Movimento Forestieri, Sappada (BL). Dal 1922 è editore di cartoline di Sappada, quando stava in provincia di Belluno (Malaguti’s 2015).

Umago (Pola). Di questa località esiste una cartolina del 1925 circa, che mostra l’albergo “Al Leon d’Oro” di A. Coslovich (Delbello 2017).

Unterveger Giambattista, Trento, Impero d’Austria-Ungheria. Pittore decoratore e pioniere della fotografia ambulante, nato nel 1834, è deceduto nel 1912. Verso il 1854 è allievo di Ferdinando Brosy, prussiano di nascita dimorante a Venezia, fotografo operante col processo al collodio. In Valsugana, come racconta Enrico Unterveger, passa uno dei primi fotografi che, nel 1855, è scambiato per un negromante “perché si rintanava di tratto in tratto in un oscuro bugigattolo illuminato dalla fioca luce di un lanternino che lasciava intravvedere chissà cosa…” (Unterveger 1922). Nel 1894 il fotografo partecipa all’Esposizione Internazionale di Fotografia di Milano, ottenendo “il diploma di II grado”, come riportato nel n. 54 della rivista «Il dilettante di fotografia» di ottobre 1894.

Urbica G., Trieste. Sue fotografie sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).

Vaffier Hubert, viaggiatore francese che compone nel 1892 una serie di fotografie dell’Istria facenti parte di un diario di viaggio per immagini con meta la Grecia (Smokvina 2013). Nel sito web della “Bibliothèque Nationale de France” è citata una fotografa, Marie Vaffier Hubert, nel 1889.

Valacchi St., Pola. Risulta editore negli anni ’40, sue cartoline compaiono in album di famiglia di Pola (Coll. Brussich).

Valcini G., Albona, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Probabilmente si firma pure come “Valcich G.” di Albona. Sua una cartolina di Albona del 1936 (Arch. Anvgd Ud). Anche Ugo Pellis fotografa Albona, in particolare contadini al lavoro nel 1925 (Perulli 2008).

Valdini Enrico, Albona, Pola. Fotografo degli anni 1930-1960, le cui immagini sono pubblicate sul periodico «L’Arena di Pola» del 18 gennaio 1986.

Van Leeuwe Theowald, Tarvisio (UD). È presente con le sue immagini degli anni 1950-1960 in un volume sul Tarvisiano (Treu 1961).

Vascotto Virgilio, Monfalcone (GO). Ha lo studio fotografico in Corso del Popolo 8 dal 1942 al 1954 (Brambilla 1999).

Vazzoler R., Capodistria, Pola. Sue fotografie di Capodistria sono pubblicate nel dopoguerra nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955). Anche Ugo Pellis fotografa Capodistria in particolare barche e contadini al lavoro, nel 1934 (Perulli 2008).

Vecchi Eugenio, Aidussina, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Trieste nel 1849, è fotografo ad Aidussina al numero 117, dal 1904 al 1907 (Brambilla 1999).

Venezian Felice, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Avvocato e fotografo, è segnalato nel 1905 (Caprin 1906?).

Venturini Arturo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i professionisi nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con un ritratto su 51 pezzi della mostra (Prima Esp. 1910).

Verderber Rudolf, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo operante agli inizi del ‘900 e attestato in un pubblico archivio (Museo Fiume).

Verderi Mario, Gorizia. Figlio di Arturo e Emma Bernazolli, il fotografo nasce a Parma il 15 ottobre 1891. Dal 1939 al 1949 tiene uno studio in Via IX Agosto 2. È proprietario dello studio fotografico “Prof. Verderi Arturo e Figlio” attivo a Cividale del Friuli (UD) prima in Via Bernardis 4 e, dopo il 1945, in Via de Rubeis (Brambilla 1999). Arturo Verderi, padre di Mario, partecipa con successo ad una Esposizione di “prodotti agricoli e industriali” alla Casa del Popolo di Roma nel 1910, considerato che la fotografia a quel tempo è un prodotto industriale. Per le sue “pitture a olio e fotografie”, al professor Arturo, vengono assegnati il “diploma d’onore e croce insigne”, come si legge ne «La Patria del Friuli» del 30 gennaio 1910, nell’articolo intitolato “Industriali friulani premiati all’Esposizione di Roma”. Si aggiunga che Arturo Verderi è citato come pittore e fotografo nella letteratura specialistica (Zannier 1979). Sulla  preparazione figurativa del fotografo Arturo Verderi, agli inizi del ‘900, si sofferma un altro autore, precisando la sua ulteriore attività di “insegnante di disegno” (Giusa 2006). Ben precisando che Arturo Verderi è pittore, insegnante di disegno e, marginalmente, dal ‘900 fotografo ritrattista e anche di architetture cividalesi, ambedue sono citati nel Giornale Museo Ud.

Verginella Carlo, Cittanova, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline istriane attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Anche Ugo Pellis fotografa Cittanova, in particolare pescatori al rammendo delle reti, nel 1934 (Perulli 2008).

Vernich Carlo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con tre fotografie, tra le quali una è intitolata “Fontana di Capodistria” (Prima Esp. 1910).

Vessel Guglielmo, o Wilhelm, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Quale fotografo di Fiume della seconda metà dell’Ottocento, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume).

Vicich Adolfo, Parenzo, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola).

Viezzoli Francesco, Pirano, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Nel 1910 il capitano Viezzoli è censito tra i dilettanti nella Sezione fotografica della Prima Esposizione Provinciale Istriana di Capodistria con ottotre fotografie, a tema paesaggistico e personale (Prima Esp. 1910).

Villar Antonio, Vipacco (GO). Il fotografo, figlio di Antonio e nato a Sava, Lubiana, il 4 novembre 1884 ha la ditta in Via Vipacco 266 dal 1926 al 1933 (Brambilla 1999).

Viola Anna, Gradisca d’Isonzo (GO). Figlia di Antonio, nasce a Gradisca il 12 ottobre 1903 e la denominazione della sua ditta è: “Studio Fotografico” di Via Bergamas 2. Il 15 ottobre 1930 succede al marito Viola Antonio e chiude l’attività nel giro di due mesi, dando al successore Pelucchetti Giovanni la gestione del negozio (Brambilla 1999).

Viola Antonio, Gradisca d’Isonzo (GO). Figlio di Francesco, nasce a Gradisca il 13 gennaio 1903 e muore il 7 luglio 1930. La ditta di “Fotografo” ha sede in Via Bergamas 2 e funziona dal 1920 al 1930, quando muore. La direzione dello studio passa alla moglie Anna Viola per due mesi (Brambilla 1999).

Visintini, Gradisca d’Isonzo, Impero d’Austria-Ungheria. Dal 1905 Visintini si associa nello studio di fotografia “Bernardis & Visintini” (Brambilla 1999).

Visintini Gemma, Pola. Secondo certi autori è menzionata come fotografa nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).

Vladislovich T., Albona, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di cartoline locali attivo dal primo decennio del XX secolo (Museo Pola). Anche Ugo Pellis fotografa Albona, in particolare contadini al lavoro, nel 1925 (Perulli 2008).
Volosca R.R., Fiume. Compare in una raccolta di famiglia fiumana una cartolina del 1937, in nero viaggiata nel 1940 con la scritta “Abbazia, panorama di Volosca” per la stampa di Cesare Capello di Milano (Coll. Conighi).
Volpini Giovanni, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Tiene lo studio in Piazza della Legna attorno al 1863 (Morgan 2010).
Vujicich Stanislao, Pola. Secondo certi autori è menzionato come fotografo nel periodo fra le due guerre mondiali a Pola (Smokvina 2013).
Waldi, Cormòns (GO). Nel dopoguerra pubblica sue fotografie nella guida turistica Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955).
Wanka Giuseppe, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913). È considerato un dilettante (Smokvina 2013).
Weber Carlo, Gorizia. Dal 1921 al 1951 la ditta è denominata “Fotografo e vendita di articoli fotografici” in Corso Vittorio Emanuele III, 5 e, poi, in Corso Roosevelt 5. Alla morte del titolare, lo studio fotografico è gestito da Trifone Weber e Silvia Laurenti (Brambilla 1999).

Wehrle H., Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Editore di due cartoline, viaggiata nel 1899 e 1902, con indicazioni solo in tedesco: “Görz : S. Antoni-Platz”, o miste “.Corso Francesco Giuseppe. – Görz”. Sono in possesso ad un archivio pubblico (Biblioteca Gorizia).

Weichesmüller Mary, Udine. Fotografa nata a Vienna il 9 giugno 1875, opera a Udine dal 2 agosto 1938, quale proprietaria dello studio “Foto Lux et Umbra”, sito in Via Poscolle 18/a. Nel Registro della Camera di commercio di Udine, nel 1966, è cancellata d’ufficio (Arch. Cam. Com. Ud). Sue fotografie sono contenute negli album di famiglia di Udine e Fiume (Coll. Orgnani).

Weintraub Wilhelm, o Guglielmo, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Sue interessanti fotografie del periodo 1863-1866 (Morgan 2010). Secondo certi autori Weintraub è fotografo attivo a Trieste dal 1862 al 1884. Nato a Vienna, opera in veste di fotografo a Trieste in Corso 669, appoggiandosi allo studio Goldstein e Lindehmer nel 1864, e in via Acquedotto n. 1980-27, fra il 1862 ed il 1868. Poi, dal 1860, è a Salerno dove sembra attivo ancora nel 1881, in via Arco di Piazza. Ama autodefinirsi “fotografo e fotoscultore privilegiato”.
Il suo studio è anche “Deposito ingredienti e macchine Scuola di fotografia / Fotografia di notte / Stereoscopi e vedute”. Chierico e membro delle Società fotografiche di Vienna e di Berlino, si specializza nei processi meccanici di fotoriproduzione e in fotolitografia, fototipia, chimigrafia e vitrotipia. Questa tecnica gli permette di sperimentarsi nella riproduzione a colore e a fuoco di immagini fotografiche su tazze e piatti di porcellana e di coccio, oltre che sul cristallo. Nel periodo più florido della sua ditta apre diverse succursali, a Milano in Borgo Porta Venezia 30, a Napoli strada Nardones 8 e a Messina unitamente al Damianos, in strada Garibaldi 111, intensificando gli aspetti commerciali della professione. Premiato all’Esposizione di Londra del 1862, a quella di Berlino del 1866 e a Salerno nel 1870, nel 1881 è tra i fotografi presenti alla grande Esposizione industriale italiana di Milano. Nel 1868 si fa promotore del periodico di fotografia “Giornale di fotografia” che ha vita breve.
Il fotografo dichiara sui cartoncini: “G. Weintraub socio effettivo della società fotografica della sala verde dell’I.R. Accademia delle scienze nell’I.r. Università di Vienna”. Il 27 settembre 1863 un articolo su «Il tempo» informa come Weintraub metta a proprio agio la clientela a suon di musica (Catania 2016).

Weiser Enrik, Spalato e Trieste. Quale fotografo di Spalato, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Ha operato anche a Trieste.

Weiss & Dreykurs, Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Questi editori svolgono la loro intensa attività dal 1899 al 1903 soprattutto a Trieste, Monfalcone (GO) e nell’Istria diffondendo, tra i primi in queste province, una nuova tecnica fotomeccanica: la fototipia (Depretis 1988).

Weiss G., Duino, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Sue immagini del 1905 in Caprin 1906?.

Weiss Francesco, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo figlio di Francesco e di Krumpester Maria, nasce a S. Martino il giorno 8 agosto 1875. Tiene lo studio in Via Tre Re 16 dal 1907 al 1918. Sin dai primi anni del ‘900 è assistente nello studio di Jerkič Adriano in Via Signori 7. Un suo figlio, Stanislao, nato a Gorizia il 15 ottobre 1901, continua l’attività paterna in Jugoslavia (Brambilla 1999). Una cartolina viaggiata del fotografo Weiss, del 1906, fa parte dell’Archivio della Biblioteca Civica di Gorizia (Biblioteca Gorizia).

Wernigg Carlo, Trieste. È autore di Alcune fotografie dei funerali triestini ai principi uccisi a Sarajevo nel 1914, custodite nei Civici Musei di Trieste. Attivo nel 1937 quando documenta gli scavi del Teatro Romano (Ellero 1995). È presente anche in articoli di altri autori (Bravin 1999).

Wessely Ugo, Grado, Contea di Gorizia e Gradisca, Impero d’Austria-Ungheria. Il fotografo opera dal 1908 al 1914 inquadrando nella sua camera fotografica le prime comitive di bagnanti nella località balneare (Brambilla 1999).

Winkler Joh., Pettau, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo che effettua ritratti, in particolare a un milite di Camporosso / Saifnitz, in Valcanale / Kanaltal, vicino alle carinziane Tarvisio e Villaco, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento (Tonazzi 2003). Pettau, in tedesco, è la cittadina slovena di Ptuj, nella Slovenia nord-orientale, detta in italiano: Poetovio.

Wokulat Emilio e C., Gorizia. Impero d’Austria-Ungheria. Dal 1912 al 1951 la ditta ha sede in Corso Vittorio Emanuele III, 7. È gestita anche da Wokulat Wilma, figlia di Edmondo Hofmann (Brambilla 1999). È in una raccolta privata una sua cartolina, del 1926, colorata viaggiata di Grado  intitolata “Il movimento sulla spiaggia fra le capanne”. È edita da Cesare Capello di Milano (Coll. Varutti).

W.R.B & Co., Vienna, Impero d’Austria-Ungheria. Tipografia di cartoline a tema militare e bellico 1914-1918 (Todero 2009).

Wulz Giuseppe, Trieste, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato a Cave del Predil, vicino a Tarvisio, il 18 marzo 1843 e morto a Trieste il 14 marzo 1918. Nel 1860 apre a Trieste un atelier fotografico in società col fotografo Luigi Boccalini, ma presto si rende autonomo. Allievo di Guglielmo Engel (1824-1891), esperto in ritratti, in paesaggi e nelle tecniche di stampa al collodio, all’albumina ed infine, dal 1880, alla gelatina. Sue immagini di Trieste, dal Castello di S. Giusto, del 1885 circa, e del porto, del 1875 circa, sono contenute in Ellero 1995. Wulz, secondo altri autori, inquadra soprattutto i pittoreschi motivi del porto, ma appaiono non meno degni di nota i suoi panorami di Capodistria, Pirano, Umago, Parenzo e di altre città istriane (Smokvina 2013). Lo studio fotografico Wulz è ereditato dal figlio Carlo, di cui si hanno opere del 1910-1920. In seguito l’atelier passa alle figlie di costui, Marion e Wanda. Dati da Internet e da Ellero, Liva 2010. Fotografo citato anche da Bravin 1999.

Zambini Emilio, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato a Treviso nel 1837. Tiene uno studio in Piazza della Ginnastica 2 dal 1890. Si vanta di essere “fotografo ambulante titolare dei Premiati stabilimenti di Parma, Treviso - in Calmaggiore 1607 - e Reggio Emilia, in Corso della Ghiara 28”. Durante la stagione estiva agisce anche nella città di Grado (Brambilla 1999).

Zamboni Carlo, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. In alcune immagini di raccolte familiari si legge che ha uno “Studio fotografico e di pittura” (Coll. H. Conighi). Quale fotografo e pittore di Fiume, attivo dal 1870, è menzionato nelle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Altri autori, come Smokvina citano Carlo Zamboni come un “fotografo fiumano non meno che viennese e autore di numerose vedute di Abbazia e di Volosca”. Egli non disdegna di visitare la riviera liburnica anche dopo aver aperto un proprio studio a Vienna. I suoi panorami della costa liburnica appartengono alla migliore produzione fotografica lungo la costa orientale dell’Istria (Smokvina 2013).

Zamboni Enrico, o Heirich, Pola, Impero d’Austria-Ungheria. Sua una cartolina del 1904 vista in Facebook. Tiene lo studio in Via Sergia 55. Quale fotografo di Pola, è menzionato da Margita Cvijetinović Starac, curatrice delle raccolte fotografiche del Museo Marittimo e Storico del Litorale Croato di Fiume (Museo Fiume). Secondo altri autori alla fine dell’Ottocento Heinrich Zamboni apre il proprio studio in Casa Seraschin n. 9, alle spalle del Casino Marittimo ed opera anche fino al periodo tra le due guerre mondiali (Smokvina 2013).

Zanella Pietro, Capodistria, Impero d’Austria-Ungheria. Cartoline istriane di tale editrice dei primi anni del Novecento sono riprodotte, nel 2017, in un calendario (Delbello 2017).

Zanella Antonio, Zara, Impero d’Austria-Ungheria. Pittore, nasce a Zara il 9 luglio 1913. Esule a Mantova, si dedica alla pittura ed alla fotografia artistica. Muore a Lodi nel 1976 (Garbin 2012).

Zanini Pasquale, Pisino, Pola. Risulta editore di una cartolina, viaggiata nel 1930, presente in una raccolta familiare fiumana, che mostra Piazza Garibaldi col ginnasio e il Liceo scientifico “G. R. Carli” di Pisino (Coll. Conighi).

Zanovello Attilio, Gorizia, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo nato a Venezia il 31 maggio 1867 da Angelo e Maria Marelli. La sua ditta, dal 1903, è in Via Teatro 17. Dal 1904 al 1906 in Piazza Grande 11. Apre una sede anche nella città di Grado dal 1907 al 1911 (Brambilla 1999).

Zanutel Antonio, Fiume, Impero d’Austria-Ungheria. Esegue delle fotografie per il Club Alpino Fiumano, pubblicate nel 1912 (Depoli 1913).

Zanutto Domenico Giacomo, detto Mino. Cividale del Friuli, Trieste e Graz. Cividalese, da giovane è garibaldino e partecipa alla campagna dei Mille. È attivo a Cividale e Udine (Italia) con il fratello Giovanni nel laboratorio “Nuovo stabilimento fotografico italiano dei fratelli Zanutto. Si trasferisce quindi a Trieste (Impero d’Austria-Ungheria), lasciando quindi erede dell’azienda il figlio Oreste. Nel verso dei suoi cartoncini compare la filiale austriaca di Graz (Giornale Museo Ud). Mino Zanutto, scritto anche “M. Zanutti”, forse per refuso tipografico, sulle prime cartoline di Cividale dei primi del ‘900, è autore di alcuni scatti fotografici, datati 18 aprile 1870, riguardanti il Ponte del Diavolo movimentato e ricco di persone. Tali immagini fanno la loro bella mostra sulle suddette cartoline del 1905 (Ellero 1995, Varut 1995).

Zanutto Oreste, Trieste e Graz, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo tra il 1880 e il 1900 circa. Celebre una sua immagine della principessa Zita con Otto nel Castello di Miramare (Ellero 1995). È menzionato anche dal Giornale Museo Ud.

Zieher Ottman, di Monaco, Impero Germanico. Editore di spicco, diffuse le sue stampe raffinate in molte direzioni, con preferenze illustrative di grandi centri, quali: Graz, Magonza, Monaco e Trieste. Nel 1897 produce due cartoline di Monfalcone (GO), impaginate a mosaico (Depretis 1988).

Ziliotto B., Zara. Grafico autore  della cartolina viaggiata intitolata: Fumate le grandi specialità Zara, Lido, Serenissima della Manifattura Tabacchi Orientali S.A., Zara. Stampa Arti Grafiche Novara, Milano, 1925 circa (Delbello 2016).

Zoubek Bogumil, Sussak, Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. La sede dello stabilimento fotografico Bogumil Zoubek era a Sussak - Delta, di là del ponte, che faceva da confine col Regno d’Italia, dal centro di  Fiume che, col 1924, apparteneva al Regno d’Italia. Suoi ritratti del 1927 sono presenti in album privati (Coll. Zanetti). Probabilmente si trattava di un fotografo ambulante, che si recava nella vicina Fiume, oppure i fiumani passavano di là del ponte, nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni per farsi fotografare nel suo studio. Nel web si trovano suoi ritratti fotografici dei primi anni del ‘900, quando la città è dell’Impero d’Austria-Ungheria. Sue notizie anche nel sito web del Museo marittimo e storico del litorale croato di Fiume.

Zovetti Ugo, Curzola, Impero d’Austria-Ungheria. Nato a Curzola, in Dalmazia, nel 1916, è figlio di un grande artefice della Secessione viennese. Vive a Monza – si legge in una biografia in Internet, a cura del Centro Culturale di Milano – negli anni Venti e Trenta si forma a Milano in Università Cattolica del Sacro Cuore. Combatte in Marina durante la seconda guerra mondiale. Affianca all’attività professionale in Europa e negli Stati Uniti il lavoro di fotografo diventando uno dei maggiori esponenti della fotografia italiana, insignito di premi e riconoscimenti a livello internazionale a partire dalla metà degli anni’50. Dal 1958 Zovetti è EFIAP (Exellence FIAP, Fédération internationale de l’Art Photographique, Berna). Ha documentato la Milano dalla distruzione alla ricostruzione postbellica e la quotidianità della società del ‘900. È  stato tra i fondatori – alla fine degli anni ‘50 – del Gruppo Fotografico Il Naviglio, scissione polemica dei fotoamatori più impegnati dal Circolo Fotografico Milanese. Muore a Milano il 1° gennaio 2010.

Zuliani Beniamino, Grado, Contea di Gorizia e Gradisca, Impero d’Austria-Ungheria. Fotografo attivo a Grado dal 1913 al 1921 (Brambilla 1999). Sue immagini degli anni 1940-1950 sono contenute nella guida turistica sulla Venezia Giulia e Friuli (Tci 1955). Compare in raccolte familiari una sua cartolina in nero, con veduta generale della spiaggia, viaggiata nel 1953 (Coll. Varutti).

Zuliani Valentino, Gradisca d’Isonzo (GO). Fotografo degli anni 1930-1940. Ha per allievo Erminio Delfabbro (Mattiussi 2001).

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Archivi e collezioni private
Si ringraziano i possessori delle cartoline e delle fotografie delle collezioni private che hanno messo a disposizione i preziosi materiali per la ricerca presente. Per motivi analoghi siamo grati anche agli operatori degli archivi privati e pubblici sottoelencati, compresi quelli disponibili nel web e quelli dei musei segnati nella Sitologia. Per la collaborazione riservata un particolare ringraziamento vada all’architetto Claudio Bugatto, di Udine, con origini zaratine, a Paolo De Luise, di Pirano, esule a Carpi (MO) e a Alessandro Burelli, di Fagagna (UD), con parenti di Lussino. Si ringraziano, infine, Tulia Hannah Tiervo e Sebastiano Pio Zucchiatti che hanno collaborato al saggio presente.

Afrafvg = Archivio Fotografico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, vedi nei siti web Erpac.
Arch. Anvgd Ud = Archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (Anvgd) di Udine.
Arch. Cam. Com. Ud = Archivio della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Udine.
Archivio Cartolnova S.a.s. di Segale Nicoletta, Udine.
Archivio Fotografico della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le provincie di Venezia, Belluno, Padova e Treviso.
Archivio Negro, Udine.
Asud 1898 = Archivio di Stato di Udine, Archivio Gortani, b 1 Manoscritti, 1898-1899.
Biblioteca di Gorizia = Biblioteca Civica di Gorizia, Elenco delle cartoline di proprietà della Biblioteca civica di Gorizia ordinate per collocazione.1880-2004.
Coll. Anderloni = Coll. Maria Anderloni, Udine.
Coll. Barbarino = Collezione Lucillo Barbarino, Resia, Udine.
Coll. Brussich = Coll. Miranda Brussich, nata a Pola, ora in coll. fam. Conighi, Udine.
Coll. Bugatto = Coll. Giuseppe Bugatto, esule da Zara a Udine, ora in Coll. privata, Udine.
Coll. Burelli = Coll. Sergio Burelli, Fagagna (UD).
Coll. Conighi = Coll. famiglia Conighi esule da Fiume a Ferrara e Udine.
Coll. F. Conighi = Coll. Ferruccio Conighi, esule da Fiume a Roma, ora in Coll. privata, Udine.
Coll. G. Conighi = Coll. Giorgio Conighi, esule da Fiume a Trento, ora in Coll. privata, Udine.
Coll. H. Conighi = Coll. Helga Conighi, esule da Fiume a Udine, ora in coll. fam. Conighi, Udine.
Coll. Diana = Coll. Matilde Diana, Enemonzo (UD).
Coll. Giorgetti = Coll. Giorgio Giorgetti Trieste.
Coll. Lupetich = Coll. Giovanni Lupetich, con avi di Fiume, esule a Belluno.
Coll. Maiolo = Coll. Daniela Maiolo, Udine.
Coll. Meroi = Coll. Gianni Meroi, Udine.
Coll. Millia = Coll. Maria Millia, esule da Rovigno a Udine, ora in coll. Rosalba Meneghini, Udine.
Coll. Mosettig = Collezione Antonie Aloisia Mosettig, Abbazia, ora in collezione privata, Udine.
Orgnani = Coll. Giulio Orgnani, di Udine, militare a Fiume.
Coll. Rassmann = Coll. Amalia Rassmann, esule da Fiume a Udine, ora in coll. privata, Udine.
Coll. Roman = Coll. Marisa Roman, esule da Parenzo a Udine.
Coll. Sporeni = Coll. Matilde Sporeni, Udine.
Coll. Tainer = Coll. Mirella Tainer Zocovich, di Fiume, che vive a Deerfield - Illinois (USA).
Coll. Vanelli = Coll. Vittorina Vanelli, esule da Montona a Udine.
Coll. Varutti = Coll. Elio Varutti, Udine.
Coll. Zanetti = Coll. famiglia Zanetti, esule da Pola a Firenze, ora in Coll. privata, Udine.
Erpac = Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, vedi nella Sitologia.
Fondo cartoline della Società Filologica Friulana
Fondo fotografico Pellis della Società Filologica Friulana, Udine.
Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, Udine.
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Sitologia
Per i sottoelencati siti, ultimo accesso: 20 agosto 2018.

Bibliothèque Nationale de France, Parigi. Fotografa, Marie Vaffier Hubert,1889.



Biblioteche Trieste = Biblioteche del Comune di Trieste, 2011 e 2016.

Catania 2016 = Giorgio Catania, Trieste e la sua storia. Fotografi a Trieste, on-line dal 23 ottobre 2016.

Ciceran 2016 = Marisa Ciceran, Mario Demetlica, Izola-Isola, on-line dal 22 giugno 2016.

Craf = Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, Spilimbergo (PN).
                                                                                                                             
Erpac = Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, schede varie.
                    


Fototeca Trieste = Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte,Trieste, on-line dal 2015.



Museo Fiume = Museo marittimo e storico del litorale croato, Fiume / Maritime and History Museum of the Croatian Littoral Rijeka. Curatrice della Sezione fotografica: Margita Cvijetinović Starac.

Museo Pola = Museo storico e navale dell’Istria, Pola / Povijesni i pomorski muzej Istre, Pula. Fondo della Collezione di 14 mila cartoline d’epoca.

Romagnoli 2017 = Giuseppe Romagnoli, “La storia della Piacenza di una volta nelle cartoline della ditta Garioni”, on-line dal 27 agosto 2017.

Smokvina 2013 = Milijienko Smokvina, Istria tra ottocento e novecento. Apporti alla conoscenza della storia della fotografia in Istria, Istrianet.org, Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia (Craf), Spilimbergo (PN), on-line dal 27 gennaio 2013.

Alcuni cenni di storia della fotografia dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia sono apparsi in articoli di questo blog.


E. Varutti, Esodo dolce da Tolmino, 1945, on-line dal 18 maggio 2016.

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Fonti orali e digitali
Desidero ringraziare e ricordare le persone sottoelencate per il valido apporto dato alla ricerca, fornendo notizie di prima mano riferibili ai fotografi, agli album e agli archivi familiari. Le interviste sono state condotte a Udine, con taccuino, penna e macchina fotografica da Elio Varutti, se non altrimenti indicato.

Claudio Fantini, messaggio in Facebook del 6 aprile 2018.
Paolo Negro, Tolmino (GO) 1942, int. del 16 maggio 2016, grazie ai contatti dall’architetto Walter Vidale e dalla professoressa Patrizia Pireni, conoscenti comuni.
Lucio Peressi, Coseano (UD) 1931, int. del 18 gennaio 2008.
Marisa Roman, Parenzo (Pola) 1929 , int. del 26 gennaio 2015.
Maria Rudan, vedova Lehmann, Fiume 1906 – Bolzano 2008, Zia Mine, int. del 17 luglio 2003 a Bolzano.
Aldo Segale, Trieste 1942, int. del 28 settembre 2011.

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Bibliografia
Per vari riferimenti generali si rinvia alla rubrica in lingua friulana “Cartulinis” della rivista «Sot la Nape» della Società Filologica Friulana, tenuta dallo scrivente dal 1995, su località friulane e pure dell’Istria, di Fiume e di Zara.

Altamura 2002 = Irene Altamura, Fotografi e fotografia a Trieste (1839-1918), Tesi di laurea, Università degli Studi di Udine, Facoltà di Lettere e Filosofia, anno accademico 2002-2003.
Annuario 1895 = Annuario friulano. Guida amministrativa commerciale della provincia del Friuli, Udine, 1895.
«L’Arena di Pola», varie annate dal 1960 al 2004.
Atti 1869 = Atti della Reale Accademia di Belle Arti di Venezia, 1869.
«Avanti cul Brun!...», Udine, 1956 e 1962.
Avogadro 1883 = Achille Avogadro, Guida di Udine commerciale-storica-artistica amministrativa, Udine, Cosmi, 1883.
Ballarini 2002 = Amleto Ballarini, Mihael Sobolevski (a cura di / uredili), Le vittime di nazionalità italiana di Fiume e dintorni (1939-1947) / Žrtve talijanske nacionalnosti u Rijeci i okolici (1939.-1947.), Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, 2002.
Bergamini, Donazzolo 1995 = Giuseppe Bergamini, Cristina Donazzolo Cristante (a cura di), I Pignat fotografi in Udine, Udine, Art&, 1995.
Bergamini 2006 = Giuseppe Bergamini, Gianfranco Ellero, Udine e il Friuli. Una storia per immagini, vol. I-II, Udine, La Biblioteca del Messaggero Veneto, 2006.
Blasoni 1999 = Mario Blasoni “L’obiettivo blu del conte Del Torso”, «Messaggero Veneto», 8 novembre 1999.
Blasoni 2007 = Mario Blasoni, “Ezio Gallino, il Friuli in immagini”, «Messaggero Veneto», 21 maggio 2007.
Bof 1995 = Frediano Bof, La cooperazione in Friuli e nella Venezia Giulia dalle origini alla seconda guerra mondiale, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1995.
Brambilla 1999 = Giancarlo Brambilla, “Censimento degli studi fotografici attivi dal 1860 a Gorizia e in provincia”, «Il Territorio», XXII, 11/12, giugno-dicembre 1999.
Brambilla, Tedeschi 1999 = Giancarlo Brambilla, Gianfranco Tedeschi, “La fotografia professionale a Gorizia dal 1860 al 1918”, «Il Territorio», XXII, 11/12, giugno-dicembre 1999.
Bravin 1999 = Mario Bravin, “Souvenir fotografici d’inizio secolo”, «Il Massimiliano», III, 12, ottobre-dicembre 1999, p. 18.
Caprin 1906? = Giulio Caprin, Trieste, Edizione F.H. Schimpff, Trieste, s.d., ma 1906?
Castruccio 1914 = Giuseppe Castruccio, Annuario 1914 del «Corriere fotografico» di Milano, 1914.
«Ce Fastu?», 2, 2008.
Cosmi 1876 = Antonio Cosmi, Achille Avogadro, Guida commerciale artistica-politica-amministrativa di Udine, editore Carlo Delle Vedove, Udine, 1876.
Costantini 2011 = Enos Costantini, “Bolle Giovanni (1850 - 1924). Studioso di Agricoltura, Divulgatore”, in Cesare Scalon, Claudio Griggio, Giuseppe Bergamini, Dizionario biografico dei friulani, L’Età contemporanea, Udine, Forum, 2011.
Dalmine 1939 = I Mostra Nazionale di Fotografia Artistica, Dalmine 28 maggio 1° giugno, Bergamo 4-11 giugno 1939 – XVII, organizzata dal Dopolavoro Aziendale Dalmine.
Delbello 2016 = Piero Delbello (a cura di), Calendario Réclame pubblicità d’epoca di Istria Fiume Dalmazia, Trieste, Associazione delle Comunità Istriane, 2016.
Delbello 2017 = Piero Delbello (a cura di), Calendario dell’Istria fra osterie, caffè, fiere, mercati, alberghi e ritrovi, Trieste, Associazione delle Comunità Istriane, 2017.
Delbello 2018 = Piero Delbello (a cura di), Saluti dall’Istria, Calendario, Trieste, Associazione delle Comunità Istriane, 2018.
Del Puppo 1894 = Giovanni Del Puppo, “Lo stabilimento fotografico L. Pignat etc.”, «Giornale di Udine», 23 ottobre 1894.
Depoli 1913 = Guido Depoli, Guida di Fiume e dei suoi monti, a cura del Club Alpino Fiumano, Fiume, 1913.
Depetris 1988 = Armando Depretis, “Tanti affettuosi saluti – L’editoria austro-tedesca a Monfalcone attraverso le cartoline illustrate”, «Il Territorio», n. 22, novembre 1988.
«Il dilettante di fotografia», annate 1894 e 1908.
Donazzolo 2008 = Cristina Donazolo Cristante, Alvise Rampini (a cura di), Udine anni ’50. Una cronaca in bianco e nero, Udine, Istituto Regionale di Promozione e Animazione Culturale, Civici Musei e Galleria di Storia ed Arte di Udine, 2008.
Ellero 1995 = Gianfranco Ellero, Fotografia nella storia nel Friuli e nella Venezia Giulia, Udine, Istituto per l’Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia, 1995.
Ellero, Liva 2010 = Gianfranco Ellero, Walter Liva (bearbeitet von / a cura di), Blicke, die fotografie des 20. jahrhunderts in Friaul Julisch Venetien / Sguardi, la fotografia del Novecento in Friuli e nella Venezia Giulia, Sequals (PN), Centro di Ricerca ed Archiviazione (Craf), 2010.
Fabi 2008 = Lucio Fabi (a cura di), Diari e memorie da Buja. La guerra vissuta. Giuseppe Garzoni e don Giuseppe Bernardis, Udine, Persico, 2008.
Ferigo 1999 = Giorgio Ferigo, Marco Lepre (a cura di), La Carnia di Candoni così vicina, così lontana. La Carnia degli anni Sessanta nelle immagini di un fotografo irregolare, Udine, Forum, 1999.
«La Fotografia Artistica» , ottobre 1906, n. X, III. Luglio-agosto 1915, n. VII-VII, XII.
«Il Friuli» del 31 dicembre 1901.
Garbin 2012 = Daria Garbin, Renzo de’ Vidovich, Dalmazia Nazione. Dizionario degli Uomini Illustri della componente culturale illirico-romana latina veneta e italiana, Trieste, Fondazione Scientifico Culturale Maria e Eugenio Dario Rustia Traine, 2012.
«Il Gazzettino», edizione di Pordenone, 2014.
Giornale Museo Ud = Giornale dell’esposizione “Guardare la storia. Risorgimento e Grande Guerra in fotografia”, Udine, Museo della Città, maggio-giugno 2001.
«Giornale di Udine» 20 ottobre 1885, 22 agosto e 13 settembre 1894, e del 7 aprile 1899.
Giusa 2006 = Antonio Giusa, “Bront, fotografi a Cividale / The Bront Photographers in Cividale”,  Forum, 2006.
Gomišček  2016 = Toni Gomišček, Nuovo ciclo di esperienze di Nova Gorica e Solkan, Turistična zveza Nova Gorica / Associazione del turismo di Nova Gorica, 2016.
L’imboschimento del Carso: fotografie degli inizi del secolo tratte dall’album "Commissione d’imboscamento del Carso - Trieste" del fotografo Circovich. Cenni di storia e previsioni sul futuro dei boschi carsici e, in appendice Piano naturalistico forestale del Carso Triestino e Goriziano redatto dall’Università di Trieste per conto dell’amministrazione regionale, Trieste, Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, Direzione regionale delle foreste e dei parchi, 1992.
Ioly 2002 = Pietro Ioly Zorattini, Gli ebrei a Udine tra Otto e Novecento, Udine, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, 2002.
Libero Comune di Zara in Esilio, XXXVI Raduno nazionale esuli dalmati, Gorizia 23-24 settembre 1989.
Libero Comune di Zara in Esilio, XXXIX Raduno nazionale esuli dalmati, Jesolo 19-20 settembre 1992.
Malaguti’s 2015 = Carlo Malaguti’s Lasars (a cura di), Griesse vam Plodn. Saluti da Sappada, Sappada (BL), Associazione Plodar, 2015.
Mariuz 2009 = Giuseppe Mariuz, Caravansierai, Pordenone, Biblioteca Civica, 2009.
Mattiussi 2001 = Dario Mattiussi, Una lunga notte 1942-1945. La collezione Erminio Delfabro, a cura del Centro isontino di ricerca e documentazione storica e sociale “Leopoldo Gasparini”, Gorizia, 2001.
«Messaggero Veneto», annate 1999 e 2007.
Morgan 2010 = Claudia Morgan (a cura di), Due fiorini soltanto. Sebastianutti e Benque fotografia Trieste, Comune di Trieste, 2010.
Obizzi 2007 = Franco Obizzi, “Grado Amarcord dall’Isola d’oro una memoria salvata dalle cartoline”, «Messaggero Veneto», 8 gennaio 2007.
«La Panarie», annate 1924-1940.
«La Patria del Friuli», annate varie tra il 1887 e il 1910.
Perulli 2008 = Stefano Perulli (a cura di) Ugo Pellis un fotografo in movimento, Udine, Società Filologica Friulana, 2008.
«Piccolo», Trieste, 1943 3 2012.
Pillon 1996 = Lucia Pillon (a cura di), Gorizia, un viaggio nel tempo. L’immagine del Castello dal nostro secolo alle origini, Mariano Del Friuli (GO), Edizioni della Laguna, 1996.
Prima Esp. 1910 = Prima Esposizione Provinciale Istriana con sezioni Internazionali. Mostra Agraria, Industriale, Marittima. Mostra didattica e di Previdenza. Le Belle Arti, Scienze e Lettere. Gli Stabilimenti balneari. Stazioni climatiche e di Villeggiatura. Sportiva. Corporazioni autonome. Istituzioni sanitarie, Capodistria, maggio settembre 1910, 2.a edizione.
«Primorski dnevnik», Trieste.
Pugliese 2017 = Sabina Pugliese, Fotografi a Trieste. Elenco dei fotografi attivi in città dal 1839 al 1918, Trieste, Luglio, 2017.
Quintana 1908 = P. F. Quintana, “Il diaframma considerato artisticamente”, «Il dilettante di fotografia», XIX, 213, gennaio 1908, pp. 4668-4670.
«Rassegne Varie», Riva S. Vitale, Ticino, Svizzera.
Rossi 1910 = Arturo Rossi, Annuario 1910 della fotografia, Milano, «Corriere fotografico», 1910.
Rossi 1912 = Arturo Rossi, Annuario 1912 del «Corriere fotografico» di Milano, 1912.
Rotta 2009 = Carla Rotta, “Click sulla Storia: ritratto di com’eravamo”, «La Voce del Popolo», 11 luglio 2009, p. 7.
Scudiero 2012 = Maurizio Scudiero, Tanti saluti dalla Valsugana. Cartoline 1893-1942, Scurelle (TN), Silvy, 2012.
Secco 1985 = Rino Secco, Foto d’archivio. La comunità di San Giorgio della Richinvelda tra ‘800 e ‘900, Cassa Rurale ed Artigiana di San Giorgio della Richinvelda (PN), 1985.
Šepić 1971 = Dragovan Šepić, Istria. Guida turistica, Zagabria, Naprijed, 1971.
Stato 1872 = Stato generale della Società di mutuo soccorso ed istruzione degli operai in Udine al 31 dicembre 1871, Udine, 1872.
Tci 1955 = Venezia Giulia e Friuli, Touring Club Italiano, Milano, 1955.
Tci 1956 = L’Italia in 300 immagini, Touring Club Italiano, Milano, 1956.
«Il tempo», 1863.
«Tiere Furlane», 2011.
Tijan 2002 = Gloria Tijan, Fiume. Guida ai monumenti storico culturali, visti dai bambini, con il contributo della classe 3^ A, Scuola elementare “Gelsi” di Fiume, anno scolastico 2001-2002, ms.
Todero 2009 = Roberto Todero, Il racconto delle cartoline imperial regie. Società, esercito e guerra del mondi di ieri. / Die Erzählung der kaiserlich-königlichen Karten, Udine, Gaspari, 2009.
Tonazzi 2003 = Davide Tonazzi, La Prima Guerra Mondiale sul Fronte Carinziano / Der Erste Weltkrieg an Kärntens Front / The First World War on the Carinthian Front, volume / band 2, Udine, Saisera, 2003.
Tonissi 1885 = V. Tonissi, “Una visita allo studio fotografico di G. Malignani”, «Giornale di Udine», 20 ottobre 1885.
Treu 1961 = Pietro Treu (a cura di), Il tarvisiano, Tarvisio (UD), C.A.I. “Monte Lussari” Tarvisio, 1961.
Unterveger 1922 = Enrico Unterveger, Contributo alla storia della Fotografia in Italia con speciale riguardo al Trentino e all’ex Regno Lombardo-Veneto, Busto Arsizio (VA), Volonterio, estratto da «Vita Fotografica Italiana», n. 2-3, 1922.
Valente 1962 = Renzo Valente, Udine 16 millimetri, Udine, Doretti, 1962.
Valente 1996 = Renzo Valente, Udine un paese col tram, Udine, S.V.E., 1996.
Valente 1998 = Renzo Valente, Udine un paese col tram, seconda serie, Udine, E.M.V., 1998.
Valentinis 1910 = Gualtiero Valentinis, Guida delle industrie e del commercio del Friuli, Udine, Tosolini, 1910.
Valentinis 1921 = Gualtiero Valentinis, Guida commerciale industriale e professionale del Friuli, Udine, Tipografia Passero, 1921.
Varut 1995 = Elio Varut, “Cartulinis. Cividât”, «Sot la Nape», XLVII, 1-2, Genar-Jugn 1995, p. 110.
Varut 2009 = Elio Varut, “Cartulinis. Albierc Alla Posta di Monfalcon”, «Sot la Nape», LXI, 2, Avrîl-Jugn 2009, p. 84.
Varutti 1994 = Elio Varutti, Anelli-Monti e Anderloni, Udine, Ribis, 1994.
Varutti 2007 = Elio Varutti, Il campo profughi di via Pradamano e l'associazionismo giuliano dalmata a Udine: ricerca storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici dell'esodo. 1945-2007, Udine,  Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato provinciale di Udine, 2007.
Le Vie 1976-1977 = Le vie della regione Friuli-Venezia Giulia. Friuli – Carnia – Isonzo – Trieste. Guida stradale automobilistica, a cura di A.F.A. pubblicità, Udine, 1976-1977.
«La Voce del Popolo», annate 2009 e 2017.
Wostry 1934 = Carlo Wostry, Storia del Circolo Artistico di Trieste, Udine, La Panarie, 1934.
Zannier 1979 = Italo Zannier, Fotografia in Friuli 1850-1970, Reana del Rojale (UD), Chiandetti, 1979.