sabato 25 ottobre 2014

Però, Picasso a Firenze

Donne piangenti, il pittore e la sua modella, studio del cavallo, il toro, disegni e stampe preparatori per Guernica, collegamenti con altri artisti spagnoli, quadri di grandi dimensioni. Esco con questa scheda di frammentazione dei contenuti dalla bella mostra di "Picasso e la modernità spagnola", allestita a Palazzo Strozzi a Firenze aperta dal 20 settembre 2014 al 25 gennaio 2015.
Di Pablo Picasso è stato scritto e detto di tutto e di più. La rassegna è curata attentamente e si visita piacevolemente. Mi hanno colpito i gustosi collegamenti con altri pittori, certi calibri da 90! Prendiamo, ad esempio: Joan Miró, Salvador Dalí, Juan Gris, Maria Blanchard e Julio González. Gran parte dei visitatori conosceranno i primi due nomi, ma pure il resto degli artisti è interessante e culturalmente formativo.
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Le opere in esposizione sono eccezionali e provengono dalla collezione del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid.
La mostra, che nasce dal buzzo buono di Eugenio Carmona, professore ordinario di Storia dell’arte all’Università di Malaga, propone in visione una novantina di opere dell'attività di Picasso e di altri artisti tra dipinti, sculture (alcune materiste, tremendamente materiste) disegni, incisioni e, perfino un film di José Val del Omar. Qui sono presenti capolavori storici di Picasso, tipo: Testa di donna, del 1910, oppure il Ritratto di Dora Maar, del 27 marzo 1939 (riprodotto nel biglietto d'ingresso, nei manifesti e in tutta la promotion della mostra). Poi troverete Il pittore e la modella, del 1963, con colori chiassosi. Un numero così alto di quadri, sculture, e disegni su Picasso e sui moderni artisti spagnoli - dicono - che non sia mai stato esposto in Italia, con alcuni prestiti inediti.
Un significato forte è dato dagli aspetti culturali, storici e politici che si possono cogliere tra le opere e gli eventi del periodo. Basti pensare al bombardamento nazifascista di Guernica, nel 1937. L'olio su tela che l'artista produce misura 349 cm × 776 cm.; qui è quasi presente con tutti gli apparati preparatori del grande artista.
A margine di questa breve recensione, scritta nel giorno del compleanno di Picasso, mi si lasci riferire un quesito di una certa Giorgia, di nove anni, postato in Facebook, che si chiede "perché Picasso usava le modelle, tenendole immobili per ore, se poi dipingeva tutt'altro?" La domanda della piccola visitatrice sino ad oggi si è beccata 911 "mi piace" e 345 "condivisioni". Gli storici dell'arte e le guide turistiche sono avvertiti: a Firenze non ci si viene solo per la sindrome di Stendhal, ci si capita pure per fare domande puntute come quella di Giorgia, piccola dolce curiosa di Picasso.

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