È stato un Giorno del Ricordo dedicato ai giovani il 7 febbraio 2015. Erano presenti oltre 200
allievi delle classi quinte dell’Istituto “Bonaldo Stringher”, nell’Auditorium
della scuola alberghiera, commerciale e turistica di Udine. Il convegno era
aperto alle autorità e alla cittadinanza, perciò hanno partecipato anche una
quarantina di ospiti, per lo più sfollati, esuli istriani e loro discendenti. La
riunione, dedicata al Giorno del Ricordo, fissato per legge al 10 febbraio, era
per ricordare l’esodo giuliano dalmata dopo la seconda guerra mondiale e la
tragedia dell’eliminazione nelle foibe. Tale operazione fu voluta
dall’espansionismo iugoslavo, dalla pulizia etnica e dalla sete di vendetta per
le violenze subite sotto il fascismo. Per chi fosse interessato c'è un'altra fonte nel web su questa stessa giornata; si veda il sito www.infofvg.it con il titolo sul Giorno del Ricordo nell'Istituto alberghiero commerciale e turistico di Udine.
Udine, 7 febbraio 2015, Auditorium dell'Istituto Stringher
per il Giorno del Ricordo (le fotografie, ove non altrimenti indicato, sono di Ion Virtosu, della classe 4^ E Enogastronomia).
Patrocinato dal
Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD),
presieduto dall’ingegnere Silvio Cattalini, il convegno è stato aperto alle ore
9 da Walid Khiari, della classe 3^ A Sala e vendita, che ha accennato ai legami
che l’evento può registrare col turismo della memoria. Ha poi preso la parola
il professore Elio Varutti, referente del progetto Il Secolo Breve in Friuli Venezia Giulia, inserito nelle attività
didattiche, nel POF della scuola e sostenuto dalla Fondazione CRUP. È stato
ricordato, quindi, il 70.mo anniversario dell’eccidio delle malghe di Porzus,
quando un gruppo di partigiani comunisti dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP)
passò per le armi 17 partigiani delle Brigate Osoppo Friuli, d’ispirazione cattolica,
monarchica e azionista, con l’accusa di intelligenza col nemico e su ordine
della dirigenza iugoslava. Secondo certi storici la guerra fredda iniziò il 7 febbraio 1945 a Porzus.
La professoressa Elisabetta Marioni risponde alle domande dello scrittore Mauro Tonino, durante la presentazione del volume, edito dall'Istituto Stringher, 2015 "Ospiti di gente varia. Cosacchi, esuli giuliano dalmati e il Centro di Smistamento Profughi di Udine 1943-1960"
Il saluto ufficiale
dell’Istituto Stringher ai convenuti
è stato portato da Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico, che ha passato la
parola all’onorevole Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine. Fontanini
ha affermato l’importanza di parlare nelle scuole dei fatti storici accaduti
nel proprio territorio, come l’esodo giuliano dalmata, che vide a Udine
transitare oltre centomila profughi dalla fine del conflitto fino al 1960. Un
accorato intervento è stato quello di Silvio Cattalini, esule da Zara, che ha
raccontato il martirio della sua città, sottoposta a 54 bombardamenti
angloamericani tra il 1943 e 1944. “La mia città non esiste più – ha detto
Cattalini – perché gli italiani sono scappati per sfuggire alle devastazioni
delle bombe e per la pressione iugoslava, oggi c’è Zadar una città di 75 mila abitanti, venuti dall’interno
croato bosniaco, e si nota una nuova sensibilità, perché i giovani croati si
chiedono il perché di tutte quelle bombe, che hanno ucciso duemila dei 18 mila
italiani di Zara, ma anche molti croati”.
Udine, Anna Maria Zilli, dirigente scolastico dell'Istituto Stringher saluta i convegnisti del Giorno del Ricordo, il 7.2.15.
Maria Pacelli, Elisabetta Marioni, Mauro Tonino ed Elio Varutti allo Stringher (foto sotto). In basso (altra cerimonia), il 10 febbraio all'Auditorium Zanon con le massime autorità locali per il Giorno del Ricordo dell'ANVGD di Udine. (fotografie di Giorgio Gorlato)
Tra le autorità
presenti in sala allo Stringher, Varutti ha ringraziato per la loro partecipazione Renata Capria D’Aronco, presidente del Club UNESCO di Udine e il professor Paolo Pascolo, presidente del Centro Interdipartimentale di Ricerca per la lingua e
la cultura del Friuli (CIRF) dell’Università di Udine. In seguito c’è stato un
intermezzo musicale gestito dagli studenti e dalla professoressa Maria Pacelli,
insegnante di Italiano e Storia. Silvia Biagiotti, della classe 5^ A indirizzo Accoglienza turistica, ha letto
un’introduzione alla canzone “Hero of war”, cantata da Angelica Secco, della
classe 4^ A indirizzo Accoglienza turistica, accompagnata alla chitarra da
Antonio Lauriola.
“L’Italia ha nascosto per anni l’infoibamento e l’esilio di
nostri concittadini dell’Istria e della Dalmazia, come la polvere sotto il
tappeto – ha detto Silvia Biagiotti –, per non irritare le potenze vincitrici
della guerra, ecco perché il Giorno del Ricordo dà voce a quelle vittime e
rende loro giustizia”.
Il chitarrista Antonio Lauriola, la cantante Angelica Secco, la professoressa Maria Pacelli e Silvia Biagiotti in Auditorium dello Stringher il 7 febbraio 2015 per il Giorno del Ricordo
(fotografia di Giorgio Gorlato)
Angelica Secco canta “Hero of war”, accompagnata alla chitarra da Antonio Lauriola (foto di DCV)
Poi si è tenuta, nel
silenzio totale degli studenti, la proiezione dell’audiovisivo intitolato
“Esodo. La memoria tradita”, prodotto dall’ANVGD. Ha fatto seguito la lettura
di un’intervista sull’esodo da Albona, a cura di Elisa Dal Bello, della classe
5^ D indirizzo Dolciaria.
Nelle immagini soprastanti: l'intervento di Silvio Cattalini, esule da Zara, che riferisce dei 54 bombardamenti sulla sua città.
In basso: l'Auditorium dello Stringher affollato mentre l'onorevole Fontanini accenna alla sua presenza in Parlamento, nel 2004, quando fu votata la legge istitutiva del Giorno del Ricordo.
Le immagini sottostanti: Fontanini e Varutti, in piedi. Poi, seduti tra il pubblico, la professoressa Marioni, accanto a Anna Maria Zilli, dirigente scolastico dello Stringher e l'onorevole Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine.
(fotografie di Giorgio Gorlato)
(fotografie di Giorgio Gorlato)
Prima della conclusione
del convegno, c’è stata la presentazione del volume fresco di stampa “Ospiti di gente varia. Cosacchi, esuli giuliano dalmati e il Centro di Smistamento Profughi di Udine 1943-1960”,
per le edizioni dell’Istituto Statale d’Istruzione
Superiore “B. Stringher” di Udine. Erano
presenti alcuni autori, come i professori Elisabetta Marioni, Giancarlo Martina
ed Elio Varutti. Ha dialogato con loro lo scrittore Mauro Tonino, autore del
romanzo sulle foibe e sull’esodo istriano intitolato Rossa terra, Pasian di Prato (UD), Orto della Cultura, 2013.
Alle ore 11 i gentili
ospiti sono stati accompagnati nel Laboratorio di sala per un breve rinfresco,
con la classe 3^ A Sala e vendita, a cura del professor Alessandro Pareschi. Lo
staff di ricevimento è stato eseguito dalla classe 3^ A indirizzo Accoglienza
turistica, sotto la guida della professoressa Maria Teresa Smeragliuolo. La
classe 4^ E indirizzo Enogastronomia, col professor Giuseppe Amico, ha operato
nel Laboratorio dei Servizi di Enogastronomia.
Alle ore 12 Varutti ha
svolto una visita guidata alla Mostra sul Giorno del Ricordo, che sarà aperta
fino al 31 marzo 2015. Orari di visita: da lunedì a venerdì ore 8,30-13,00 e
ore 15,00-18,00. Sabato ore 8,30-14,30. La rassegna, oltre ai classici pannelli
prodotti dall’ANVGD di Roma nel 2009 col professor Guido Rumici, contiene
alcune originali piccole opere d’arte, interviste sull’esodo giuliano dalmata e
sulle foibe a cura degli allievi dello Stringher,
con l’ausilio del Laboratorio di Storia e della professoressa Martina
Bragagnini, di Storia dell’Arte.
Fotografie sopra e sotto: Udine, Auditorium Stringher, Elisabetta Marioni, Mauro Tonino ed Elio Varutti
Rssegna stampa: da La Vita Cattolica del 7 febbraio 2015. Qui sotto un ritaglio dal settimanale IL FRIULI.
Visitatori ed esuli istriano dalmati alla Mostra sul Giorno del Ricordo, atrio dell'Istituto Stringher, Udine
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