martedì 15 settembre 2015

Dindarine di Marisa Scuntaro a Friuli Doc

Col suo “liron” (contrabbasso), si è presentata al pubblico di Friuli Doc di Udine per il suo ultimo CD Marisa Scuntaro. L’album è arricchito, per i testi scritti, da un libro di 36 pagine della editrice Kappa Vu (2014), con disegni di Federica Pagnucco.

Marisa Scuntaro col suo "liron" a Friuli Doc.
Fotografie di Elio Varutti
 
Col titolo “Dindarine dindarone”, domenica 13 settembre 2015, sotto l’affollata Loggia del Lionello a Udine, la performer friulana si è esibita in un concerto assai particolare e di un certo valore etnografico. Il pubblico di Friuli Doc, avvezzo  agli aspetti enogastronomici della rassegna, ha apprezzato l'originale iniziativa culturale. Le sue non solo canzoni e musiche, perché Marisa Scuntaro è una ricercatrice di musica popolare, che intervista e registra le nonne e le zie dei paesi friulani, per riportare alla luce ninne nanne, filastrocche e tiritere del tempo che fu. Lo sottolinea pure la professoressa Silvana Schiavi Fachin, già docente di Didattica delle lingue moderne  all’Università di Udine, nella sua introduzione al volumetto. Tra l’altro, libro e CD, sono stati presentati all’attento pubblico da William Cisilino, della Agenzia Regionale per la LinguaFriulana (Arlef). 

Il primo pezzo, cantato in friulano e suonato dal trio di Marisa, è stato della zona di Sauris (Zahre), intitolato “La moscje e il gri” (La mosca e il grillo). Poi “His hös” (Hi, hi cavallino) cantato in saurano (idioma germanico del Friuli Venezia Giulia). Poi il gruppo musicale si è esibito in un canto di Timau (Tischlbong), col titolo “Ring aringa raia” (Leggera, leggera linea). Poi Marisa è passata ad una Ninna Nanna di Dogna col titolo “Nane, nanute” (Nanna, nannetta). Il seguito è toccato ai canti della Carnia con “Paolo Dana” e a quelli di Resia, con “Din don Pantalon”, in idioma della Val di Resia. E così via, con qualche brano suonato e cantato a richiesta ed un pezzo svolto assieme al pubblico.

È stato un lavoro certosino, quello della maestra “di scuelute” (scuola dell’infanzia) Marisa Scuntaro, perché ha registrato e parlato con tutte le sue informatrici, come facevano i folcloristi del Novecento. Due informatrici addirittura sono finite nel CD, lì in bella mostra. Si tratta di Ines Di Gleria, di Villamezzo di Paularo, per la voce di “Nanâ pupin” e di Matilde Barbieri di Gemona del Friuli, per la voce di “Ursule Parussule”.

Interessante, dunque, è che oltre alla lingua friulana, i testi dei canti spontanei sono stati raccolti e riportati anche nel dialetto veneto di Marano Lagunare, in resiano, nello sloveno delle Valli del Natisone e del Torre, nonché nell’idioma germanico di Timau e di Sauris. Ovvero nelle varie parlate della regione Friuli Venezia Giulia, molte delle quali sono state  elevate al rango di lingua minoritaria con la legge n. 482/1999.

Nell’esibizione dal vivo Marisa Scuntaro, che canta, suona il contrabbasso e i famosi cucchiai – del resto il suo primo gruppo era proprio “Sedon Salvadie” (Cucchiaio selvatico) – si è fatta accompagnare da Lucia Clonfero, al violino, e da Alessio Velliscig alla chitarra. Nel CD, oltre alla Clonfero, invece, Marisa ha come collaboratori alla chitarra e mandolino, Michele Pucci, assieme a qualche ospitalità di Silvio Pontelli al clarinetto e Roberto Lugli alle percussioni.
William Cisilino, dell'Arlef, alla presentazione di "Dindarine dindarone" di Maria Scuntaro alla Loggia del Lionello

 Lucia Clonfero, al violino, e Marisa Scuntaro in un momento del concerto del 13 settembre a Udine

 
Il trio di Marisa Scuntaro, con Alessio Velliscig alla chitarra a Friuli Doc (sopra) e la Scuntaro con la professoressa Silvana Schiavi Fachin (sotto). Più in basso la copertina de CD.
Fotografie di Elio Varutti


 
Parte di questo articolo è stata pubblicata sul sito web  infofvg.it  col titolo "Dindarine di Marisa Scuntaro a Udine" del 15 settembre 2015.

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