domenica 13 ottobre 2019

Le sculture lignee del Museo Etnografico del Friuli, catalogo

È il catalogo di 14 sculture lignee ora esposte nella sala “Luigi e Andreina Ciceri” del Museo Etnografico del Friuli, in via Grazzano a Udine. 
Come scrive Romano Vecchiet, dirigente del Servizio integrato Musei e Biblioteche del Comune di Udine, si tratta di un “opuscolo del Museo Etnografico del Friuli, concepito per illustrare, con una serie di splendide immagini di Luca Laureati, la sua sala più prestigiosa”. In effetti, Vesperbild, o Pietà (scheda n. 1 del volumetto), è il più antico esemplare di tale tipo iconografico della regione, oltre ad essere il pezzo più vecchio di tutto il museo. Richiamante i modelli nordici, detto Versperbild è una rara testimonianza di scultura lignea dipinta, priva di esasperazioni espressive, sviluppatasi sul territorio a partire dalla metà del Trecento.
Le opere donate dai Ciceri sono state oggetto di restauro e di studio, in assenza di documentazioni relative alla provenienza dei singoli pezzi. Come spiega Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine, le opere sono state salvate dall’aggressione del tempo grazie alla generosa disponibilità della Fondazione Friuli. Si capisce dal citato esemplare artistico (Vesperbild), che per gli artisti locali ci sono state influenze latine, germaniche e slave, che “fanno del Friuli, anche in questa particolare espressione artistica, una regione del tutto unica e speciale – ha aggiunto Cigolot”.
Oltre a Vesperbild, le sculture sono intitolate a San Giacomo Maggiore (sec. XV), di intagliatore sconosciuto, che fa da copertina dell’opuscolo; alla Madonna col Bambino (sec. XV), attribuibile ad artista sloveno attivo in loco, in Carinzia e Carniola (Slovenia). La Madonna col Bambino, del 1498 è di Martino Mioni da Tolmezzo (UD); si tratta dell’unica scultura in questo bel mini-catalogo acquistata dai Civici Musei presso l’antiquario Ferruzzi di Venezia, nel 1952. L’opera intitolata Giuseppe d’Arimatea (o Nicodemo), è di scultore friulano del 1500 ca., vicino al Thanner. Un’altra Madonna col Bambino (scheda n. 6 del catalogo) è attribuibile ad uno sculture d’area friulana del sec. XVI. Sant’Anna di Metterza, del 1510 ca. è di un artista carinziano o stiriano del sec. XVI. Il Cristo passo, in legno intagliato dipinto e dorato, è di scultore friulano del sec. XVI. Un originale Cristo seduto in meditazione, è scultura lignea di intagliatore carnico del sec. XVI. La decima scultura esaminata nel catalogo è una Madonna col Bambino, di scultore friulano della prima metà del XVI secolo. Segue i modelli di Giovanni Martini l’opera dedicata a San Giovanni Battista, di uno scultore friulano della prima metà del XVI secolo. È attribuita al carnico Giovanni Antonio Agostini la Madonna col Rosario, databile agli inizi del XVII secolo. La scheda n. 13 è dedicata ad una Coppia di Angeli, di scultore ai area carnica del sec. XVII-XVIII. L’ultima scultura rappresentata in questo scrigno di bellezza è un Santo Vescovo, attribuito allo slavo Bartolomeo Ortari (Jernej Vrtav/Vrtau), capostipite di una fortunata bottega di intagliatori, scultori e doratori sloveni di Caporetto/Kobarid/Cjaurêt.
Il volume si chiude con una orientata bibliografia, con l’elenco dei restauratori attivi, dal 1985, sulle 28 opere oggetto della donazione Ciceri, nonché con le biografie della coppia dei due munifici folcloristi: Luigi Ciceri e Andreina Nicoloso Ciceri.
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Il libro recensito
Paolo Casadio, Tiziana Ribezzi, Imago lignea. Le sculture della sala “Luigi e Andreina Ciceri”, Comune di Udine, Museo Etnografico del Friuli, 2019, pp.44., con fotografie a colori.
Dimensioni del volume: cm 11 x 16.
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Per informazioni sul volume
Museo Etnografico del Friuli, via Grazzano 1, 33100 Udine, ITALIA. Conservatrice: Tiziana Ribezzi.

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Recensione di Elio Varutti. Networking a cura di Girolamo Jacobson, Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti.


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