lunedì 6 aprile 2020

Buchtel de Fiume, Pola, Zara e Trieste


Si tratta di dolci ripieni di marmellata di albicocche o di prugne, secondo il Gottardi. Sono detti anche Buchteln. Ogni ricettario scritto a mano delle vecie none de Fiume contiene la ricetta dei Buchtel, che hanno un’articolata preparazione distinta in più lievitazioni. Per le successive indicazioni si seguono i dati de La cucina triestina di Maria Stelvio, poiché sono più universali di altri testi consultati.

INGREDIENTI. Per 15 porzioni, o come dicevano, alla tedesca, certe nonne di Fiume: stück (pezzo). 30 gr. di lievito, ¼ litro di latte, 150 gr. di farina, 60 gr. di zucchero, 2 uova, raschiatura di limone, sale - 350 gr. di farina, 60 gr. di burro, 200 gr. di marmellata, 180° per 30 minuti circa.
PREPARAZIONE. Mescolare in un recipiente il lievito sminuzzato con un cucchiaio di zucchero e il latte tiepido. Unire la farina ottenendo una pastetta morbida, densa come una crema. Coprire la terrina con una pezza e lasciare lievitare al caldo, ad esempio in un forno elettrico con la sola luce accesa. Quando la pastella ha raddoppiato il suo volume, frullare un uovo alla volta dei due previsti. Aggiungere pian piano la farina rimasta, lo zucchero, la raschiatura del limone e il sale. Manipolare decisamente la massa ottenuta, aggiungendo il burro liquefatto e intiepidito. Continuare a sbattere fino a quando si noteranno in superficie alcune bollicine. Allora lasciare lievitare l’impasto al caldo coprendolo con la solita pezza finché raddoppia. Stendere sul tavolo infarinato l’impasto facendogli assumere lo spessore di 1 cm. Tagliare dei rettangolotti di cm. 14 x 7, piazzando al centro di ognuno di essi un cucchiaio di marmellata tiepida. Piegare poi ogni rettangolotto, in modo da ottenere un cubo (buchtel). Disporre i pezzi ottenuti, una quindicina, uno accanto all’altro in una teglia imburrata e cosparsa di farina, avendo cura di ungere lateralmente ogni cubo, per poterli staccare comodamente dopo la cottura. Coprirli con la pezzuola infarinata e lasciarli lievitare al caldo. Cuocerli, infine, a forno moderato per 30 minuti ca. Staccare i singoli pezzi e cospargerli di zucchero velo.
VARIANTE. I ripieni di ricotta, noci e semi di papavero sono suggeriti, ma come spiega Gottardi, a Fiume erano poco noti e ancor meno adottati. Si tratta forse di una variante istriana o dalmata.
CURIOSITÀ. Sempre il Gottardi ricorda che le nonne fiumane spesso sono state indispettite dai tremendi nipoti che traducevano il dolce Buchtel con la parola italiana “tettine”, vedendo la teglia appena sfornata. La desueta parola tedesca deriva dal ceco “buchticky” (bocconcino); in ceco moderno: “buchty”. Oggi è scritta e pronunciata come: Wuchtel (Gottardi). I Buchteln sono serviti anche in Alto Adige.
--
Fotografia di Elio Varutti e Daniela Conighi. Servizio redazionale e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. Si ringrazia Daniela Conighi per la collaborazione alla realizzazione dei dolci e Tiziana Menotti per la lingua ceca.

Bibliografia e sitologia
- Francesco Gottardi, Come mangiavamo a Fiume nell’Imperial Regia Cucina Asburgica e nelle zone limitrofe della Venezia Giulia1.a ediz.: Fiume, Edit, 1998; 2.a edizione, Treviso, AG Edizioni, 2005, pag. 200.
- Missclaire, Buchteln. Dolci ricordi d’infanzia, nel web dal 24 febbraio 2018

- Salvatore Samani, Dizionario del Dialetto Fiumano, a cura dell’Associazione Studi sul dialetto di Fiume, Venezia – Roma, 1978.
- Maria Stelvio, La cucina triestina, Trieste (1.a edizione: 1927), Lint, 18.a edizione, 2013, pag. 389.

Nessun commento:

Posta un commento