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giovedì 13 dicembre 2018

Studenti dello Zanon alla Grande Guerra, libro presentato a Udine


Ah, che serata! Sin dall’inizio c’erano tutti gli ingredienti per un incontro culturale di spessore e di successo, pur su dei fatti bellici. Era un freddo becco quel 12 dicembre 2018, ma alle ore 17 e mezza la sala della Fondazione Friuli di Via Manin 15 a Udine era stracolma di persone.
Udine, Giuseppe Morandini, Mario Savino e Annamaria Pertoldi

Il pubblico era formato da ex allievi dell’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Zanon”. C’erano poi dei vecchi insegnanti e qualche preside di una volta, ma soprattutto i soci dell’Associazione "Zanon Amico", presieduta da Mario Savino.
L’occasione per attirare tanti individui al Palazzo d’Oro è stata fornita dalla presentazione del libro fresco di stampa intitolato Giovani e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920, di Paolo Ferrari e Alessandro Massignani, dell’editore Gino Rossato di Valdagno, in provincia di Vicenza, in coedizione con l’Associazione "Zanon Amico" di Udine. 
Il giornalista Paolo Medeossi, dopo aver salutato il pubblico, ha introdotto l’intervento di Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli, che ha ospitato l’incontro. “Questa sera si presenta un libro di una storica scuola di Udine dedicato ai suoi allievi caduti nella Prima guerra mondiale – ha detto Morandini – oltre ad aver trovato personalmente in queste pagine una grande devozione alla patria vorrei ricordare che l’Istituto Zanon è molto importante perché ha formato la classe dirigente del Friuli”.
Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine

Dopo di lui ha parlato Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine, che ha dato il suo patrocinio all’opera. “È necessario conoscere per comprendere – ha esordito Cigolot – e questo libro potrebbe insegnare il comportamento di quegli allievi per il rispetto di tutti”. Cigolot ha sottolineato di portare il saluto del sindaco Pietro Fontanini e poi ha aggiunto che “lo Zanon è stato una fucina della classe dirigente del territorio”.
È intervenuto in seguito Mario Savino. “L’Associazione Zanon Amico ha dodici anni di vita – ha detto Savino – e qui in sala ci sono i presidenti Flavio Pressacco e Antonio Colussi, che mi hanno preceduto nell’incarico di questo sodalizio che fa attività culturali, editoriali e di aggregazione sociale, come con il coro Primavera, che ascolterete al termine della presentazione”.
Paolo Medeossi giornalista e il professor Paolo Ferrari

Savino ha inoltre ricordato che l’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Zanon” possiede un importante archivio che custodisce, tra l’altro, documenti di notevole valore storico. Proprio all’interno di questa sezione è stato rinvenuto un prezioso testo in onore di novanta giovanissimi alunni del Regio Istituto Tecnico di Udine - come si chiamava allora la scuola - caduti in battaglia durante la Prima guerra mondiale. Il testo s’inserisce in un filone memorialistico ed è un accorato omaggio alle giovani vittime di quella che Papa Benedetto XV definì, con poche efficaci parole, “Inutile strage”.
La copia anastatica originale è stata il punto di partenza per realizzare un libro di storia sui giovani andati in guerra ed in particolare sugli studenti e docenti dello Zanon, nel periodo dal 1914 al 1920. Attraverso le relazioni dei docenti, documenti dell’Istituto, lettere e giornali riemergono così la vita quotidiana, le preoccupazioni, le paure e gli entusiasmi dei giovani e dei loro insegnanti.
Udine, sala della Fondazione Friuli poco prima della presentazione di Giovani e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920

Il ritrovamento ben si sposa con l’attuale momento che vede celebrare ovunque i cent’anni trascorsi dalla fine della Grande Guerra. L’Associazione “Zanon Amico”, in collaborazione con l’Istituto Zanon, ha voluto quindi procedere con la pubblicazione di un libro, anche per divulgare una volta ancora una pagina di storia non sempre conosciuta in modo approfondito. Ciò vale in particolare per i nostri giovani che ignorano quale sia stato il coinvolgimento ed il pesante contributo dato dal nostro territorio in termini di vite sacrificate in quel tragico evento. Proprio a quei novanta sfortunati ragazzi è ispirata la dedica “Alle vite rubate”: essi lo meritano ampiamente.
Al progetto di pubblicazione ha aderito il professor Paolo Ferrari, docente di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Udine, che ha inteso avvalersi anche della collaborazione di un suo collega, altrettanto apprezzato esperto di storia militare, il professor Alessandro Massignani.
Il contributo di Annamaria Pertoldi, dirigente scolastico dello Zanon, è stato orientato a evidenziare l’intelligenza dei dirigenti dell’Associazione "Zanon Amico" verso un’operazione editoriale tesa a ricongiungere la storia locale con quella italiana ed internazionale. Ha citato poi i futuristi, le riviste fiorentine e l’interventismo dei giovani nel 1914, leggendo un brano in riferimento alla Grande Guerra.
La Dirigente scolastica ha evidenziato “lo spessore culturale del volume, che porta la storia locale ad un livello di notevole scientificità”. Ha poi ricordato che “le due guerre mondiali hanno rappresentato un’inversione dei rapporti nello scenario internazionale del dopoguerra, in cui l’Europa ha perso il ruolo di centro della politica, della cultura e dell'economia a favore di potenze come gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Le vicende della Prima guerra mondiale sono state contrassegnate dalla presenza di molte forze giovani: prima, durante e dopo lo svolgimento del conflitto. Culturalmente giovani erano le riviste fiorentine, il Futurismo, l’interventismo, culture che rifiutavano i padri; ciò di contro ad altri giovani e culture che volevano la pace e confluivano in orientamenti culturali e politici diversi che perseguivano la pace. Si è trattato, per i giovani, di una grande ricerca di senso. Narrativa, film, poesia che si contestualizzano nella Grande guerra hanno spesso come tema quello dei giovani”.
La Pertoldi ha aggiunto che: “Alcuni di noi, anche attraverso i loro nonni, hanno sentito le testimonianze di coloro che, giovani, sono stati in trincea, in prigionia, sperimentando la paura, la fame, la tragicità indelebile dell'incontro con la malattia e con la morte. Molti giovani hanno vissuto all’epoca portando una testimonianza positiva con la loro vita, dentro le vicende della guerra: è questo il caso, ad esempio, di Anna Barbara Vaciago che, da Piacenza, si è trasferita alle porte di Udine per aiutare territori devastati dopo la disfatta di Caporetto, soccorrendo la gente, in particolare i bambini, fondando istituzioni, come scuole dell'infanzia, che a tutt'oggi prestano servizio alle generazioni seguenti”.
Annamaria Pertoldi, dirigente scolastico dello Zanon, ha concluso così: “I vuoti lasciati dai giovani che non sono sopravvissuti sono incolmabili: gli abitanti dell’Europa portano dentro di sé questo dolore, che li rende più cauti, pensosi, meno ingenui. Attraverso la ripresa e l’approfondimento delle vicende della Grande guerra, la messa in luce di nuovi elementi che ci aiutano a scrivere nuove pagine di questa storia, attraverso i giovani che, loro malgrado, sono stati all’epoca protagonisti di questi eventi, è possibile trarre linfa vitale per riuscire a portare un contributo significativo, particolare, in quanto abitanti d’Europa, al mondo di oggi”.
Il Coro Primavera, composto da ex allievi dello Zanon

L’intervento successivo è stato quello di Paolo Medeossi. “Condivido tutto ciò che è scritto nel libro – ha detto Medeossi – con i giovani dello Zanon che passano dall’entusiasmo, dato che su 90 caduti ben 10 furono i volontari,  alla tragedia per quella che doveva sembrare una guerra veloce e, invece, tra Monfalcone e Gorizia lasciò da ambo le parti un milione di morti nelle trincee, come diceva il mio maestro di scuola”.
La presentazione più attesa era quella di Paolo Ferrari, uno degli autori, essendo impegnato fuori regione Alessandro Massignani. Dopo aver portato il saluto ufficiale di Alberto Felice De Toni, rettore dell’ateneo friulano, Ferrari ha spiegato l’importanza del nuovo volume. “Dal punto di vista militare della storia è già stato pubblicato molto – ha detto Ferrari – perciò queste pagine scritte consultando un archivio scolastico, riportano invece le relazioni dei professori, le raccolte di fondi per la guerra, oppure di vestiario per gli abitanti del Belgio invaso, poi sono descritte le difficoltà di fare regolare lezione dal 1915 a causa dei bombardamenti aerei, con l’arma novissima, fino allo scoppio della polveriera di Sant’Osvaldo, nel 1917, prima della disfatta di Caporetto, si descrive infine il periodo della ripresa dal 1918-1919 fino a un curioso sciopero del 1920 di allievi ex combattenti che volevano fare gli esami su un programma ristretto”.
La copertina del volume del 1920

Non sono mancate varie domande al termine dell’incontro, cui ha riposto l’autore assieme ai relatori. A quel punto c’è stata l’esibizione del Coro Primavera, composto da ex allievi della scuola e attivo dal 1963. Sotto la direzione di Antonio Colussi, essendo assente il maestro Alessandro Tammelleo, attuale direttore del coro, è stata eseguita per prima La tradotta, cui ha fatto seguito una coinvolgente Stelutis alpinis, di Arturo Zardini.  Dopo gli applausi scroscianti si è sentita la terza canzone, dedicata agli alpini in Russia. Poi si è ascoltato Signore delle cime, un canto di ispirazione popolare composto nel 1958 da Giuseppe De Marzi. La quinta canzone eseguita Gesù Bambin, era dedicata agli orfani e l’ultimo pezzo del coro è stato Marì Betlemme, di De Marzi, in dialetto veneto.

Recensione al volume
Come già indicato metà del libro appena uscito è dedicata alla ristampa anastatica, dall’originale del 1920, intitolato Libro d’oro in onore degli alunni del R. Istituto Tecnico di Udine caduti in guerra 1915-1918. Il testo, sponsorizzato dalla Banca di Udine e dalla Tripmare S.p.A rimorchiatori di Trieste, contiene la Prefazione di Mario Savino, con riferimenti filosofici allo stato di guerra e a quello di pace. Il primo capitolo intitolato alle generazioni del conflitto è opera di Massignani, grande esperto di storia militare. Anche il quarto e ultimo capitolo è opera sua ed è incentrato sui caduti, sul lutto e la sua elaborazione. Paolo Ferrari si è occupato del Regio Istituto Tecnico di Udine durante la Grande Guerra, nel capitolo secondo, con la citazione di diverse relazioni scolastiche scoperte nell’archivio storico della scuola. Anche il terzo capitolo è dovuto a Ferrari, che si è impegnato a riportare varie testimonianze soprattutto giovanili, per sottolineare lo sconvolgimento e il disorientamento individuale e collettivo di chi visse in guerra, con conseguenze drammatiche dei decenni successivi.
Da rilevare che alla fine della presentazione pubblica è stata fatta la proposta di intitolare una strada cittadina a Giacomo Gabriele Screm, nato a Comeglians il 4 agosto 1900 e arruolato il 19 maggio 1918, ancora diciassettenne. Frequentò lo Zanon nell’anno scolastico 1015-1916 nel 2° corso di Agrimensura. Morì nel suo paese il 29 marzo 1920, in seguito a grave malattia contratta nelle operazioni militari del 3° Reggimento Genio Telegrafisti.
La copertina del bel volume del 2018

Il libro presentato
Paolo Ferrari, Alessandro Massignani, Giovani e guerra. Una scuola al fronte 1914-1920, Udine, Associazione Zanon Amico - Valdagno (VI), Gino Rossato editore, 2018, pp. 288 (delle quali pp. 143-284 in ristampa anastatica dall’originale del 1920 intitolato Libro d’oro in onore degli alunni del R. Istituto Tecnico di Udine caduti in guerra 1915-1918), varie fotografie in b/n, euro 20.

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Recensione, servizio giornalistico, fotografico e di Networking a cura di Elio Varutti e Sebastiano Pio Zucchiatti.

lunedì 6 giugno 2016

Premiata a Roma Martina Provito, dello Stringher di Udine

Una speciale allieva dello Stringher di Udine, ha ricevuto il primo premio a Roma per un concorso nazionale cui ha partecipato un gruppo di studenti dello Stringher. A consegnarle la targa ricordo, il 2 giugno 2016, è stato niente meno che Pietro Grasso, presidente del Senato della Repubblica Italiana. 
Pietro Grasso, presidente del Senato della Repubblica Italiana premia Martina Provito, studentessa dello Stringher di Udine

La cerimonia di consegna del premio si è svolta nell’aula di Montecitorio, alla presenza di Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati. Il concorso vinto da Martina Provito e dai ragazzi dello Stringher è sul tema “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione”, giunto ormai alla 9^ edizione. 
Martina ha tenuto pure un breve discorso dinanzi all’aula di Montecitorio colma di studenti, insegnanti e volontari dello scoutismo e di altre associazioni. È stato molto emozionante. Martina Provito ha citato anche don Milani, quando sosteneva che la scuola deve portare avanti tutti i ragazzi. 
Martina ha concluso, riferendosi all’azione dei professori, dei compagni di classe e degli operatori scolastici dello Stringher, dicendo: «La scuola mi ha aiutato a sentirmi parte di un gruppo e oggi con voce alta e forte voglio dire: io posso».
L’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “B. Stringher” di Udine era rappresentato a Montecitorio dalla studentessa Martina Provito e dai professori Andrea Fabris e Giovanni Cucci. Dopo i discorsi di Laura Boldrini, per il 70° anniversario del referendum istitutivo della Repubblica Italiana, di Pietro Grasso e di altre autorità istituzionali, dello scoutismo e del volontariato, c’è stata la cerimonia di consegna dei premi. 
Lo Stringher ha vinto il primo premio nella categoria “Efficacia didattica e comunicazione”, con il video intitolato “Articoli da cucina. Inserimento e integrazione dei disabili nella scuola”.
Il comitato di valutazione del concorso  era formato da un gruppo di senatori, di deputati e di altre autorità. Le scuole partecipanti al concorso sono state 53, per un totale di 470 studenti da tutta Italia.
Anna Maria Zilli è il Dirigente scolastico dell'Istituto Stringher di Udine. Il gruppo di ragazzi che ha partecipato al concorso, oltre a Martina Provito, della classe 5^ A Commerciale, seguita da Chiara Amatruda, insegnante di sostegno, è formato da Federico, Riccardo e Marco, del ristorante Benzachi, oltre agli studenti del settore Commerciale e Alberghiero dello Stringher, coordinati dai professori Giovanni Cucci e Andrea Fabris. 

Fotografie da Facebook

Qui sotto si allega il LINK del video RAI della cerimonia del 2 giugno 2016. Per comodità del lettore ricordiamo che Martina Provito interviene al minuto 47.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5b40e8cd-5df1-425b-9410-a800604ed127.html

RASSEGNA STAMPA

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BIOGRAFIA DI BONALDO STRINGHER

Personaggio italiano. Nato nel 1854 a Udine, studia al Reale Istituto Tecnico, aperto in piazza Garibaldi dal Commissario straordinario Quintino Sella nel 1866, appena il Friuli viene annesso al Regno d’Italia. Diplomatosi a Ca’ Foscari, Venezia, in economia, Stringher è funzionario statistico del ministero dell'Agricoltura e in seguito dirigente del ministero delle Finanze. Si occupa in particolare di politica doganale. Libero docente di Scienza delle finanze all'Università di Roma nel 1888.
Direttore generale del Tesoro dal 1893 al 1898, è poi nominato consigliere di Stato; viene eletto deputato nel 1900 e nominato sottosegretario al Tesoro (giugno-novembre 1900).

Diventa Direttore Generale della Banca d'Italia nel novembre dello stesso anno. Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei dal 1901. Lascia la Banca temporaneamente per guidare il ministero del Tesoro dal gennaio al giugno del 1919. È nominato Governatore della Banca d'Italia quando detta carica viene istituita, nel 1928. Muore nel dicembre 1930.
Nel 1959 al suo nome viene intitolata una scuola superiore di studi commerciali a Udine. Si apre così, il 1° ottobre 1959, l'I.P.S. (Istituto professionale di Stato ) con D.P.R. n. 1413 del 20.08.1959, intitolato a Bonaldo Stringher, l'illustre friulano che fu Governatore della Banca d'Italia dal 1928 al 1930.



giovedì 2 giugno 2016

Lo Stringher in Eccellenza al torneo Cernich di basket, Udine

La pallacanestro a Udine ha una certa storia. Ricordo squadre come la Snaidero o la Patriarca nel periodo 1965-1980. Il palasport Benedetti di Via Marangoni si riempiva di tifosi. Poi anche in quello intitolato a Primo Carnera andava in tilt con i “ciof” di Joe Allen, di Melilla, di Savio ed altri giganti del basket friulano. Erano grandi feste, non era solo pallacanestro.
La squadra di basket dello Stringher, Tommaso Silvestri regge la maglietta del torneo Cernich. Foto da Facebook

Anche nelle scuole superiori della città friulana dal 2007 si tiene un interessante torneo di basket, dedicato a Ezio Cernich, in memoria dell'amato professore di Educazione fisica. Quest'anno le fasi finali del torneo si sono tenute a metà di maggio. Attenzione però perché già dagli anni 1950-1960 c’era il torneo Burei per gli appassionati della pallacanestro delle scuole udinesi. Oggi la disciplina è diventata Scienze motorie fisiche e sportive, ma qualche allievo la chiama ancora: ginnastica.
Il torneo Cernich si svolge nelle palestre scolastiche nelle fasi eliminatorie per andare alle finali nel palasport. È così seguito che, dal 2013,  ha dovuto essere sdoppiato in due categorie: élite ed eccellenza. È stato ideato dal professor Maurizio Ivancich, il trofeo Cernich, e gestito assieme ad Associazione Pallacanestro Udinese (Apu). Andando in meritata pensione l’Ivancich, si dovrà trovare un suo sostituto per l’organizzazione generale dell’originale attività sportiva, ricca di esibizioni ginniche e artistiche che vanno ad animare i momenti di sospensione delle partite ufficiali del torneo. Il Cernich è un vero e proprio progetto didattico con valenze pedagogiche di alto profilo civile, oltre che educativo. 
Tra le altre pure il dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Commerciale Zanon, Antonio Colussi, andrà in pensione. Essendo lo Zanon istituto capofila nell’organizzazione del Cernich, ecco che le nuvole si vedono all’orizzonte per un torneo cui collaborano pure il Comune di Udine e sono sempre molto presenti i familiari del professore Cernich. Ma queste sono faccende del Memorial Cernich 2017, si vedrà. Tuttavia ci sono delle buone speranze per la continuazione dell'interessante attività didattico-educativa.
Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico dello Stringher con la coppa vinta dagli studenti della scuola, durante la festa del 27 maggio 2016 a scuola, con Giuseppe Anania, vicino a lei. Da destra Michele Comuzzo e Maurizio Franz, del trio dei coach. Fotografia di Diego Chiarparin

La squadra dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore Stringher, tradizionalmente guidata dal “grande vecchio”, Beppe Anania è stata affiancata nella conduzione tecnica pure dai professori Michele Comuzzo, che è uno del settore, e da Maurizio Franz, che nonostante insegni Economia aziendale, ha un passato di  tutto rispetto sui parquet friulani. Ebbene i ragazzi dello Stringher, guidati dal fatidico trio Anania-Comuzzo-Franz, hanno dato del filo da torcere alla squadra del liceo classico Stellini, di Gigi Sepulcri, battendola di brutto, per 65-38.
Il pieno di punti per lo Stringher se lo è aggiudicato Federico Madon (18 punti) lo “schiacciatore da urlo”, seguito a ruota da un implacabile Tommaso Silvestri (16 punti), ma pure gli altri non sono stati da meno. Vincendo contro lo Stellini, lo Stringher si è conquistato il salto di categoria, entrando nel girone di Eccellenza.
È stato scalzato di categoria l’Istituto Ceconi, vincitore del trofeo nel 2012. Giocandosela contro l’Istituto Industriale Malignani, il liceo scientifico Marinelli ha vinto il trofeo Cernich, col punteggio di 59-48, con un allievo davvero forte come Marco Bacchin (24 punti), premiato con targa della famiglia Cernich. Il liceo Marinelli colleziona così il quarto trofeo Cernich, offerto dalla famiglia e dalla Libertas Udine. Le edizioni del 2007 e 2009 del trofeo erano state vinte dai ragazzi del liceo scientifico Copernico. L’Istituto Malignani, campione uscente, vinse il suo primo Cernich nel 2011.

Un bellissimo scatto su Beppe Anania, che sta per tirare un "porco boe", durante la partita vinta dai ragazzi dello Stringher contro lo Stellini. Foto da Facebook

Ecco l'elenco degli studenti dell’Istituto Stringher partecipanti al torneo Cernich di pallacanestro, così come comunicato dal professor Michele Comuzzo, col numero di maglia e l'anno di nascita:

ELENCO ATLETI STRINGHER

 4  VIARO Davide                   '98  G\A

 6   FARINA Thomas                '99  G

 7   MADON Federico               '99  G/A

 8   ANGELIN Riccardo            '96  P

 9   FABBRO Nico                     '99  A

10   NOVELLO Nicholas           '97  G

11   BORTOLOSSI Michele      '99  A

12   MOCCHIUTTI Lorenzo      '97  A/C

15   SILVESTRI Tommaso         '97  A/C

17   MION Jacopo                       '97  P/G

18   MARKOVIC Aleksandar     '98  G/A

La festa per i campioni dello Stringher nel Laboratorio di sala bar. Fotografia di Diego Chiarparin
I campioni dello Stringher smanacciano coi coach Michele Comuzzo e Beppe Anania, in primo piano. Foto da Facebook
Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico dello Stringher porta il saluto della scuola ai campioni di pallacanestro appena passati in Eccellenza del torneo Cernich, durante una festa dello sport. Fotografia di Diego Chiarparin
La schiacciata da urlo. foto da Facebook

Sopra il pubblico al palasport Benedetti, sotto Tommaso Silvestri alla carica, e chi lo ferma più...  foto da Facebook

Tommaso Silvestri con la coppa assieme ai campioni dello Stringher alla fine del torneo Cernich. Con loro c'è Claudio Bardini, coordinatore provinciale dell'ufficio Educazione motoria fisica e sportiva, che forse salverà il bel torneo per la prossima edizione. foto da Facebook


Bravi, bravissimi !!!!

Le ultime due fotografie sono state inviate dal professor Michele Comuzzo, che si ringrazia per la collaborazione

martedì 31 maggio 2016

Al presidente Mattarella il catering targato Stringher di Udine

Volevamo fargli un frico, ma lui ha preferito vitello e spinaci. Durante la visita in Friuli del nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione del 40° anniversario del terremoto del 1976, il Presidente della Repubblica ha avuto occasione di assaggiare le specialità enogastronomiche friulane preparate dall'Istituto Stringher di Udine

Una bella immagine del presidente Sergio Mattarella con allievi e docenti dell'Istituto Stringher di Udine. Da destra si notano il professor Alessandro Pareschi, sommelier di Laboratorio di Servizi di Enogastronomia, settore Sala e vendita, vicino a lui c'è Emanuela Plazzotta, di Laboratorio di Servizi di Enogastronomia, settore Cucina, specializzazione Dolciaria
Il 6 maggio 2016 presso la Prefettura di Udine studenti e professori di sala, cucina e ricevimento della scuola alberghiera, turistica e commerciale di Udine hanno preparato e servito un delizioso pranzetto, a base di prosciutto e melone, vitello cotto a bassa temperatura con spinaci e un semifreddo.

Il presidente Sergio Mattarella si complimenta col professor Alessandro Pareschi, sommelier di Laboratorio di Servizi di Enogastronomia, settore Sala e vendita, vicino a lui c'è il professor Antonio Germani, della stessa disciplina
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Ecco il testo della lettera di ringraziamento di sua eccellenza il prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, a Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico dell'Istituto Statale d'Istruzione Superiore "B. Stringher" di Udine:

"Gent.issima prof.ssa Anna Maria Zilli
Dirigente scolastico Istituto Stringher
Udine
Udine, 10 maggio 2016

Desidero manifestarLe la mia più viva riconoscenza per la professionalità con la quale è stato gestito il servizio di catering durante la recente visita del Presidente della Repubblica.
Desidero per Suo tramite ringraziare per la cura del dettaglio, per la professionalità e gentilezza non solo i docenti responsabili ma anche tutti i ragazzi dello staff.
Sono state molto apprezzate la gentilezza, così come la qualità del servizio e la discrezione; la professionalità è stata all’altezza dell‘occasione ed ha contribuito alla perfetta riuscita dell’evento.
Nel rinnovare il mio senso di gratitudine mi è gradito porgerLe i miei più cordiali saluti e auguri di buon lavoro.

Vittorio Zappalorto".

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Qui si riproduce un articolo del Messaggero Veneto del 7 maggio 2016 sul tema stesso:


RINGRAZIAMENTI
Per le fotografie si ringrazia il professor Floriano Giovanni Urso.

 Il presidente Sergio Mattarella si complimenta con gli allievi dello Stringher



 
Il presidente Sergio Mattarella assieme allo staff dello Stringher, si vede il professor Floriano Giovanni Urso, col cappello a fungo, docente di Laboratorio di Servizi di Enogastronomia, settore cucina, a sinistra c'è il professor Antonio Germani

 Un cjâr salût sâr President bande di ducj nô altris de scuele dal Stringher. Che al torni a cjatânus. Us darìn ancjemò di gustâ: la trute di Sant Denêl, la sasake di Malborghet, i cjarsons di Tamau, la fertaie a lis jerbis ae maniere di For Disore, un tic di salam cul asêt, la broade cul muset e la gubane des Valadis dal Nadison. Dut bagnât cui vins dal Cuei.
Un caro saluto Presidente da parte di tutta la scuola. Torni a trovarci. Le offriremo: la trota di San Daniele, la Sasaka di Malborghetto, i cjarsons di Timau, la frittata alle erbe alla maniera di Forni di Sopra, un po' di salame all'aceto, la brovada col cotechino. Tutto bagnato coi vini del Collio. E la gubana delle Valli del Natisone.