venerdì 14 novembre 2014

La villeggiatura a Lignano / La vacance a Lignan


LA VILLEGGIATURA A LIGNANO

La prima citazione di Lignano Pineta nei documenti di archivio, come un porto fluviale, è del Medioevo.
Agli inizi del Novecento a Porto Lignano, dove c’era solo una casermetta della Guardia di Finanza, iniziarono ad affluire i villeggianti in battello da Marano. Nel 1903 fu costruito il primo albergo, Hotel Marin di Angelo Marin e un piccolo impianto balneare. Era il 15 aprile 1903 e nasceva lo Stabilimento dei bagni di Porto Lignano. Tal 1910 c’era la trattoria Calderara Augusto di Carlo e la “Società Popolare Bagni”.
Nel 1924 fu eretta la Terrazza sul mare, su disegno dell’architetto Provino Valle. Il vero sviluppo turistico giunse con il miglioramento delle comunicazioni, quando nel 1926 fu aperta la strada per Latisana. Nel 1935 Lignano ottenne l’istituzione di un’Azienda di Soggiorno e Turismo, oltre al nome di Sabbiadoro. Negli anni del boom sorse Lignano Pineta (1953-1956), su progetto di Marcello d’Olivo, esponente dell’architettura organica. In seguito fu istituito il Parco Hemingway, per ricordare le visite e i soggiorni del celebre scrittore statunitense Ernest Hemingway. Negli anni ’60, vicino alla foce del Fiume Tagliamento, fu costruita Lignano Riviera. Le terme marine sono del 1963. Dagli anni ’70 Lignano divenne la terza spiaggia italiana, dopo Rimini e Jesolo. L’Aquasplash, il primo parco per giochi acquatici d’Italia, è del 1985. Nel 1987 è sorta la moderna Arena, su progetto dello studio Zizzoli.
Cartolina non viaggiata, edita da Giulio Marino di Vittorio Veneto. Molto interessante la didascalia, poichè reca la dicitura "Lignano Sabbia d'Oro". Le parole sono ancora staccate. La costruzione fu terminata nel 1939. L'editore non si era ancora aggiornato su quanto accaduto il 23 marzo 1935, quando Lignano, diventò dunque "Sabbiadoro" (parola unita), per la felice pensata di un giornalista. Fu dichiarata stazione di cura e soggiorno, con la nascita della relativa Azienda autonoma. Bisogna dire che più di un qualsiasi "Ospizio marino", l'edificio, come documentano Ferruccio Luppi e Paolo Nicoloso nel loro bel libro "Lignano. Guida all'architettura", del 2002, è la "Colonia marina" progettata e costruita dall'architetto Pietro Zanini dal 1934 al 1939. Zanini vinse un concorso bandito dall'Opera Nazionale Balilla per una colonia di 600 bambini, oltre al personale di servizio. 
Collezione: Elio Varutti, Udine.
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Inizio delle ricerche: Gruppo di studio della classe 5^ C Turistica, anno scolastico 2010-2011, sotto la guida del prof. Elio Varutti, Discipline economico aziendali, che ha seguito il Networking, anno scolastico 2014-2015. Versione friulana della studentessa Nadia Giacomuzzi, Risano, Pavia di Udine. Classe 4^ E Enogastronomia - prof.ssa Paola Longhino, Storia - dott.ssa Anna Maria Zilli, dirigente scolastico. ISTITUTO STATALE D’ISTRUZIONE SUPERIORE “BONALDO STRINGHER” Udine - Progetto Lingua e Cultura Friulana, in collaborazione con Progetto Secolo breve in Friuli Venezia Giulia, sostenuto dalla Fondazione CRUP.

     D'Olivo (a destra) insieme ad Ernest Hemingway nel 1954 
(Foto: it.wikipedia.org/wiki)
La visita di Ernest Hemingway nella pineta di Lignano nel 1954. Da sinistra: la signora D'Olivo, l'architetto Marcello D'Olivo, Hemingway, la figlia dell'avvocato Anzil, lì accanto (Fotografia Mario Kechler, Archivio Antonio D'Olivo). Tratto da: Davide Lorigliola, "1948-1954: Ernest Hemingway in Friuli e a Lignano Sabbadoro", in M. Bortolotti (par cure di), Lignan, Societât Filologjiche Furlane, Udin, 2014.
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Version in lenghe furlane

LA VACANCE A LIGNAN

Par cure dal Grup di studi de classe 5^ C Turistiche, an scolastic 2010-2011, sot la vuide dal prof. Elio Varutti, che al à fat il Networking, an scolastic 2014-2015. Version furlane de arleve Nadia Giacomuzzi, Risan, Pavie di Udin. Classe 4^ E enogastronomie – professore Paola Longhino, Storie – dotore Anna Maria Zilli, dirigjent scolastic, Istitût Statâl di Istruzion Superiôr “Bonaldo Stringher” Udin – Progetto Lingua e Cultura Friulana, in collaborazion cul Progetto Secolo breve in Friuli Venezia Giulia, cofinanziât de Fondazione CRUP.
Cartolina viaggiata nel 1959. Edizione Paolini & Guerin, Latisana. Vera fotografia. Collezione: Elio Varutti, Udine

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La prime citazion di Lignan Pinede tai documents di archivi, tant che un puart di flum, e ven fate te Ete di Mieç.
Intai prins agns dal Nûfcent a Puart Lignan, dulà che e jere dome une caserme dai Finanziots, a tacavin a rivâ i vacancîrs in batel di Maran. Tal 1903 al ven fat sù il prin albierc, clamât Hotel Marin di Angelo Marin e un piçul stabiliment di balneazion. Al jere il 15 di Avrîl dal 1903 e al nasseve il Stabiliment dai bagns di Puart Lignan. Tal 1910 e jere la ostarie Calderara Augusto di Carlo e la “Società Popolare Bagni”.
Tal 1924 e fo tirade sù la Terace sul mâr, su dissen dal architet Provino Valle. Il vêr svilup turistic al ven cu lis gnovis stradis, cuant che, tal 1926, e fo vierte la strade par Tisane. Tal 1935 Lignan e à vût une Aziende di Insozornament e Turisim, oltri al non di “Sabbiadoro”.
Intai agns dal svilup al nas Lignan Pinede (1953-1956), su progjet di Marcello D’Olivo, esponent de architeture organiche. Dopo al ven fat il Parc Hemingway, par visâsi des visitis e de vacance dal scritôr cognossût american Ernest Hemingway. Intai agns ’60, dongje de fin dal Tiliment, e je stade costruide Lignan Riviere. Lis termis marinis a son dal 1963. Dai agns ’70 Lignan al jere il tierçs savalon talian, dopo Rimini e Jesolo. L’Aquasplash, il prin parc pai zûcs in aghe  d’Italie, al è dal 1985. Tal 1987 e ven costruide la moderne Rene, su progjet dal studi Zizzoli. 

Brida A., Terrazza a Mare, Lignano, 1904-1909

Finita la seconda guerra mondiale, evacuati gli sfollati, con tanta grinta riparte la stagione di balneazione a Lignano Sabbiadoro, come si vede dal bozzetto pubblicitario ripreso dal giornale quotidiano di Udine e provincia "Libertà" del 28 maggio 1946, pag. 2. Si ringraziano gli operatori della biblioteca dell'Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine

Lignano nelle guerre

Nella laguna di Grado (GO), durante la notte tra il 21 e il 22 febbraio 1812 si svolge una battaglia navale tra una flotta della marina inglese e quella italo-napoleonica, partita da Venezia, come ha ben documentato Carlo Beltrame. Nel corso dello scontro gli inglesi catturano il “Rivoli”, un vascello francese da 74 cannoni e viene affondato il “Mercure”, o meglio “Mercurio”, un brick (brigantino) da sedici carronate, con funzioni di scorta, appartenente al Regno Italico. La carronata, o cannone a canna corta, nasce nel 1780 in Scozia, nelle fonderie della Carron Company. La canna di grosso calibro posa, come i cannoni, su una pedana assicurata alla murata della nave per mezzo di grosse cime. L’arma, di sicure qualità, ha però una capacità di tiro limitata, quindi viene abbandonata dalla metà del XIX secolo.
Sono stati i pescatori di Marano Lagunare (UD), al largo di Punta Tagliamento, nell’aprile 2001, a impigliare le reti del peschereccio “Albatros”, della famiglia Scala, su un cannone di ferro ricoperto da concrezioni. Il giacimento archeologico sottomarino del “Mercurio” è situato a circa sette miglia dalla costa di Lignano Sabbiadoro (UD), a 18 metri di profondità. Il sito poi è stato indagato con le campagne di ricerca e scavo, dal 2001, con un’azione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Una suggestiva ipotesi sull’affondamento della nave è emersa nel 2010, come ha spiegato Marco Morin, docente di Criminalistica ed esperto di storia militare navale che da anni collabora con Beltrame. “Sia secondo un rapporto inglese sulla testimonianza dei tre naufraghi del Mercurio – ha spiegato Morin a «Il Piccolo» del 3 agosto 2010 – sia secondo testimonianze francesi a bordo della nave italiana l’equipaggio era pronto ad ammutinarsi preferendo consegnarsi agli Inglesi piuttosto che morire per Napoleone; e il comandante del brick aveva minacciato di far saltare la santabarbara se gli uomini non avessero obbedito agli ordini”. Cosa che poi avvenne, anche se altri rapporti forniscono versioni contrastanti tra Francesi e Inglesi.
Sul «Foglio del Dipartimento di Passariano» del 4 dicembre 1813 si leggono alcune interessanti e sconosciute notizie riguardanti il Friuli. Non si riferiscono a dei sensazionali fatti militari, ci ma dimostrano che, alle guerre napoleoniche, partecipano in tono minore pure certe località costiere del territorio. Si tratta di Lignano (oggi: Lignano Sabbiadoro, UD), dove è operativo un forte italo-francese con due cannoni da XXIV libbre (15 cm ca), la guarnigione del quale, il 29 ottobre, si arrende agli Austriaci, comandati dal barone Ignazio Csivich, distaccatisi dall’assedio di Palmanova.
Un altro fortino è situato a Sdobba (oggi: Punta Sdobba, Comune di Grado, GO), alla foce dell’Isonzo. Con una dotazione di tre cannoni, il presidio si arrende il 24 ottobre agli Austriaci. Una terza fortificazione costiera, dotata di tre pezzi da 24, si trova a Porto Buso, tra la Laguna di Marano e quella di Grado, presso l’Isola di S. Andrea. Da tale fortino i militari si sono ritirati a Grado (GO), dopo avere inchiodato i cannoni, operazione consistente nell’infilare a martellate un grosso chiodo di acciaio nella canna, per rendere inservibile l’arma all’avversario.
Bisogna dire che la lingua italiana adoperata nel «Foglio del Dipartimento di Passariano» è quella del periodo pre-manzoniano, quindi potrebbe apparire di difficile comprensione. Ecco il testo in questione: “Ulteriori riscontri del suddetto Generale in Capo del Quartiere generale di Vicenza del 12 novembre portano che il G. M. Barone Csivich aveva investito con una parte del corpo che assedia Palmanuova il forte di Lignano la di cui guarnigione ai 29 ottobre si rese prigioniera di guerra. Vi si trovarono 2 pezzi da 24 di ferro o delle munizioni di guerra. Il forte Sdobba con 3 Cannoni si era reso per capitolazione ai 24 ottobre. Un distaccamento I. R. ch’era stato spedito a Porto-Buso, trovò questo luogo dal nemico abbandonato. Egli si era ritirato a Grado dopo avere inchiodato tre pezzi da 24 che vi si trovavano”.
Nella Grande Guerra Lignano è un posto di osservazione militare sia italiano, che austriaco, come lo è stato Grado, per il controllo delle grandi chiatte portamunizioni in transito verso l’Isonzo fino al 1917 e poi, dopo la rotta di Caporetto, secondo i piani austro-ungarici, per l’invasione di Venezia.
Nella seconda guerra mondiale c’è la costruzione del bunker sulla spiaggia a Punta Faro, nella zona della Guardia di Finanza, presso la darsena. Poi avviene uno sbarco anglo-americano il 1° maggio 1945, a Lignano Sabbiadoro (UD), uno scalo turistico più che militare. L’azione frutta agli alleati alcune migliaia di prigionieri tedeschi e la cattura di varie imbarcazioni minori, pur dotate di armamento leggero.


Bibliografia / Bibliografie:

- C. Beltrame, “Elementi per un’archeologia dei relitti navali di età moderna. L’indagine di scavo sottomarino sul brick Mercurio”, in Missioni archeologiche e progetti di ricerca e scavo dell’Università Ca’ Foscari - Venezia, Venezia, VI giornata di studio, 2008, pp. 219-227. 
- G. Bergamini – G. Ellero, Udine e il Friuli. Una storia per immagini, Udine, Biblioteca del Messaggero Veneto, vol. 3, 2006.
- M. Bortolotti (par cure di), Lignan, Societât Filologjiche Furlane, Udin, 2014.
- Gualtiero Valentinis, Guida delle industrie e del commercio del Friuli, Udine, 1910.
- Friuli Venezia Giulia. Dalle Alpi all’Adriatico. Arte, natura, enogastronomia. Guide d’Italia, Milano, Touring Club Italiano, 2004.
- Ferruccio Luppi, Paolo Nicoloso, Lignano. Guida all'architettura, Pordenone, Comune di Lignano Sabbiadoro, Edizioni Biblioteca dell'Immagine, 2002.
- Eugenio Marin, Alle origini della Lignano sacra. Note storiche su Santa Maria già a Bevazzana e San Zaccaria di Pineda, Estratto da: Lignan, a cura di M. Bortolotti, Udine, Società filologica friulana, pp. 269-304 , 2014.
- Pietro Spirito, “Gli ammutinati del Mercurio”, «Il Piccolo», 3 agosto 2010.

Lignano Sabbiadoro, cartolina viaggiata nel 1954 (Collezione E. Varutti, Udine) 
Lignan, cartuline viazade tal 1954 (Colezion E. Varutti, Udin)

Dall'Albun di famiglia. Lignano 1963 (didascalia originale). La vecchia Terrazza a Mare e le barche dei bagnini, dove era vietatissimo sedersi... Si riconoscono nella fotografia: prima a destra, Anna Maria Varutti, Ines Varutti, in piedi e Ernesta, a sinistra. Collezione: Elio Varutti, Udine.

Qui di seguito c'è un link sulla storia delle cartoline postali e di quelle illustrate, partendo da una cartolina di Lignano; clicca  QUI.  Testi a cura di Antonio Giusa, docente di Storia e tecnica della fotografia all'Università di Udine.
Per gli interessati qui c'è il riferimento ad un articolo sul 91° congresso della Società Filologica Friulana, svoltosi a Lignano Sabbiadoro il 28 settembre 2014. /

Culì a si cjate un leam su la storie des cartulinis puestâlis e di chês ilustradis, a tacâ di une cartuline di Lignan; frache:  CULI'.  Tescj par cure di Antonio Giusa, docent di Storie e tecniche de fotografie ae Universitât dal Friûl
Par cui che al è interessât culì si cjate il riferiment a un articul sul 91.m congrès de Societât Filologjiche Furlane, tignût a Lignan (Savalon di Aur) ai 28 di Setembar dal 2014.

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Lignano Sabbiadoro, venerdì 8 maggio 2015: presentazione del volume a cura della Società Filologica Friulana su Lignano Sabbiadoro in lingua tedesca e in inglese.
“Lignano Sabbiadoro between sky and sea / Lignano Sabbiadoro Zwischen Himmel und Meer”. 
(Dal profilo Facebook del Comune di Lignano Sabbiadoro)



Un amico di Facebook del gruppo "Sei di Udine se..." ha "postato" questa immagine di Lignano ai primi del '900 e la ripropongo qui sotto per i lettori del mio blog:



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