Il 22 novembre 2016 cade il centenario della nascita di padreDavid Maria Turoldo. In tutto il Friuli si sono svolte e si stanno svolgendo
manifestazioni in ricordo e in onore del padre servita, originario di Coderno
di Sedegliano, in provincia di Udine. Non tutti, tuttavia, conoscono bene il
grande friulano, sacerdote, frate dei Servi di Maria, predicatore potente,
scrittore acceso e soave poeta.
Adelfo Galli, Busto di padre David Maria Turoldo, 2016
Chi è padre David Maria Turoldo? Carlo Maria Martini,arcivescovo di Milano, quando celebrò il suo funerale, il giorno 8 febbraio
1992, tra l’altro lo presentò così: “Poeta, profeta, disturbatore delle
coscienze, uomo di fede, uomo di Dio, amico di tutti gli uomini”.
Tra le varie iniziative per ricordarlo si è data da fare
anche l’Associazione Insieme con Noi di Udine, in collaborazione con la
parrocchia di San Pio X e gli agricoltori di Udine sud.
In coincidenza con la
festa del Ringraziamento e nel centenario della nascita di padre David Maria
Turoldo, domenica 13 novembre, alle ore 16,30 nella sala “Giubileo 2000” della
parrocchia di Via Mistruzzi c’è stata la proiezione del film “Gli ultimi”.
Opera del 1963 del regista Vito Pandolfi e padre David Maria Turoldo, il film
si ispira agli aspetti autobiografici del padre servita.
Adelmo Galli e Luciano Gon. Fotografia di Leoleolulu
È un documentario con
tratti artistici di richiamo al neorealismo, girato interamente nei paesi del
Friuli, sulla vita dei contadini friulani degli anni Trenta del Novecento, con
attori non professionisti. Il protagonista adulto è interpretato dal fratello
di Turoldo. Il protagonista bambino, Checo (nel film è Adelfo Galli) è figlio
di contadini affittuari.
Don Paolo Scapin, parroco di San Pio X, Germano Vidussi e Claudio Moretti alla presentazione del film "Gli ultimi".
La famiglia, la gente e il paese tutto vivono nel tempo della
crisi economica. Debiti, cambiali, emigrazione nelle miniere del Belgio e morti
vicino al letame, questo è il quadro generale, ben rappresentato da Turoldo
& Pandolfi nella pellicola. Checo viene deriso dai coetanei e pure dal
padre, perché non sa badare alle tre pecore che gli vengono affidate in
custodia dalla famiglia, mentre tutti lavorano duramente. La sera e a pranzo
c’è solo polenta e verdurame. Raramente un po’ di formaggio e qualche castagna
(“è la nostra carne, come diceva la nonna”).
Adelmo Galli con la sua opera su Turoldo
Per spregio Checo è detto “Spaventapasseri”, ma troverà un
piccolo riscatto alla fine del film, che non ebbe successo negli anni Sessanta,
quando c’era il boom economico e non si volevano certo vedere scene di dura
miseria, di fame arretrata e di destino crudele. Oggi la pellicola è una rarità
cinematografica per cinefili.
L’attore che interpretava Checo, Adelfo Galli di Nomadelfia,
è stato gradito ospite della giornata nella parrocchia di San Pio X, a Udine
sud. Ha molto raccontato di sé e della
comunità cristiana dove è cresciuto al termine della proiezione, rispondendo alle
varie domande degli intervenuti, sotto la guida di un presentatore di
eccezione: Claudio Moretti. Prima però, Adelfo Galli si è esibito nella
scultura, creando un busto di padre David Maria Turoldo con l’argilla davanti
al meravigliato pubblico.
«Questa è una bella giornata – ha detto don Paolo Scapin, parroco
di San Pio X – perché dopo la celebrazione religiosa del mattino, con i doni
offerti per il Ringraziamento, siamo qui a vedere questo bel film e ad
ascoltare le parole di un personaggio interessante». Poi sono intervenuti anche
Germano Vidussi, presidente dell’AssociazioneInsieme con Noi e Luciano Gon, in rappresentanza degli agricoltori di
Baldasseria.
Era il 1991 e padre David Maria Turoldo in una presentazione a Udine delle sue poesie, mi fece la dedica.
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Testo e networking di Elio Varutti. Le fotografie, ove non altrimenti indicato, sono di Elio Varutti.
Germano Vidussi e Claudio Moretti alla presentazione in San Pio X a Udine. Fotografia di Leoleolulu
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