Ecco un reportage sul Simposio Internazionale di mosaicisti
organizzato dall’Associazione Insieme con
Noi in collaborazione con Clauiano Mosaics & More.
Sette artiste di fama mondiale al lavoro per il Simposio del mosaico di Udine, nel laboratorio di Menossi
Per quanto si possa vedere nello studio del maestro
Giulio Menossi, in Via Zoletti a Udine, bisogna dire che questa terza edizione
del simposio è di “colore rosa”, essendo gli artisti tutti del gentil sesso.
La finalità principale dell’evento, che è in fase di svolgimento
a Udine dallo scorso 1° ottobre 2017 fino alla metà del mese stesso, è di
realizzare delle opere sul tema della Via Crucis per la Chiesa di Santa Maria
degli Angeli, in Via Baldasseria Media.
Quest’anno saranno composte le prime
sette stazioni della Via Crucis, che saranno donate alla Curia di Udine, per la
chiesetta citata, sorta nel 1831 nella parte meridionale del capoluogo friulano, mentre nel 2018 sarà il turno delle ultime sette tappe dello
stesso tema con altri maestri del mosaico di fama internazionale.
Ecco il il mosaico in
costruzione di Anabella Wewer, del Venezuela. La prima stazione: “Gesù è condannato a morte”
All’interno del progetto artistico c’è stato il
coinvolgimento di 22 soggetti disabili del Centro Servizi Riabilitativi
Educativi (CSRE) di Via Laipacco, 253 con la sezione “Il mosaico: veicolo di incontro e di integrazione sociale”. «Abbiamo proposto a queste persone svantaggiate – ha detto il
maestro Giulio Menossi, direttore artistico del
simposio – di costruire un mosaico sulla falsariga del Gallo e della tartaruga di Aquileia e c’è stata molta partecipazione e pure questo piccolo esperimento
di laboratorio verrà mostrato alla popolazione all’interno del simposio».
Isidora Paz Lopez, del Cile, mette in mostra la seconda tappa della Via Crucis con “Gesù caricato
della Croce”
Ritorniamo allo studio Menossi per vedere tutte le opere allo
statu nascenti delle importanti artiste. Si
desidera ringraziare le sette artiste per la disponibilità a farsi riprendere e
a mostrare le loro opere ancora “work in progress”. I titoli definitivi dei mosaici
saranno resi noti alla presentazione ed esposizione della rassegna in sala
Aiace, a Udine, sabato 14 ottobre alle ore 18,30.
Vi sono mosaici raffigurativi, oppure di totale e aperta fantasia.
Si respira in genere, vedendo queste straordinarie opere, un’alta creatività. Diverse
di queste artiste tengono corsi di mosaico nel proprio paese o anche all’estero
e hanno partecipato alle mostre e simposi che lo stesso maestro Menossi ha
organizzato di recente assieme a varie istituzioni in Sardegna, o a Clauiano di
Trivignano Udinese.
“Gesù cade per la prima volta” è il tema della terza stazione affidato a una artista del Canada: Erin Pankratz
Iniziamo a mostrare il mosaico in costruzione di Anabella Wewer,
del Venezuela. La mosaicista utilizza tessere musive dai colori a pastello, che
fanno sognare l’osservatore per la raffinata scelta degli accostamenti. La sua opera è dedicata alla prima stazione:
“Gesù è condannato a morte”.
Isidora Paz Lopez, del Cile, mette in mostra una pergamena, con
tanto di mappa dove (ancora non si vede) Gerusalemme spicca in modo chiaro.
Viene così rappresentata la seconda tappa della Via Crucis con “Gesù caricato
della Croce”.
“Gesù cade per la prima volta” è il tema della terza stazione che
è stato affidato a una artista del Canada. C’è un’informale esplosione di
colori nelle opere della canadese Erin Pankratz, tutto in contrasto con il
bianco candido dei paesaggi innevati cui deve essere abituata. In vari mosaici
si può notare la tecnica del “pointillisme”, nel senso che si potrebbe
avvicinare l’opera musiva alle tele del divisionismo. Si prova questa
sensazione girando nel laboratorio Menossi tra le opere in crescita di queste
eccezionali artiste.
Marwa Qendeel,
dell’Egitto, con l'opera “Gesù incontra sua Madre” è
proprio il titolo della quarta stazione
Un’altra mosaicista raffigurativa è senz’altro Marwa Qendeel,
dell’Egitto, che sta costruendo con le sue tessere due volti, uno dei quali è
il Cristo, seppur raffigurato per tre quarti. “Gesù incontra sua Madre” è
proprio il titolo della quarta stazione, che si sta sviluppando a spron
battente sotto i colpi precisi della martellina.
Liliana Waisman, dell’Argentina, forma un mosaico leggerissimo,
operando con una serie di resine che si fabbrica da sé, scegliendo pure le
tonalità di colore. Al centro della composizione musiva spicca una croce. La
Waisman, che è pure architetto, mi dice che il suo è un «mosaico espacial»,
perché in effetti le parti dell’opera si lanciano nello spazio, nell’aria e nel
vuoto. “Gesù è aiutato dal Simone di Cirene (Cireneo) a portare la Croce” è il
soggetto della quinta stazione della Via Crucis, curato dalla Waisman.
“Gesù è aiutato dal Simone di Cirene (Cireneo) a portare la Croce”
è il soggetto della quinta stazione della Via Crucis, curato da Liliana Waisman, dell'Argentina
Si passa al tema della sesta stazione, che è: “Veronica asciuga il
volto di Gesù”. Se ne sta occupando Kelley Knickerbocker, degli Stati Uniti d’America.
Nelle sue opere predilige i colori bianco, nero e varie sfumature di grigio. L’artista
vuole puntare l’attenzione del visitatore alla sua composizione e la sua
struttura.
La sesta
stazione “Veronica asciuga il volto di Gesù”. Se ne sta occupando Kelley
Knickerbocker, degli USA
La settima tappa riguarda il fatto che “Gesù cade per la seconda
volta”, affidata ad una mosaicista di Istanbul. Viene dalla Turchia Bahriye Güler e sta componendo una struttura musiva complessa con
tanto colore blu. Come molte mosaicisti d’oggi, impegnati in senso estetico, l’artista
utilizza pezzi di varia natura e anche riciclati, oltre alle classiche paste
vitree. Vuole rappresentare la caduta di Cristo con la croce non solo una
volta, ma due, poi c’è il coraggio di rialzarsi, nonostante i peccati dell’umanità.
La settima tappa “Gesù cade per la seconda volta”, affidata ad una
mosaicista di Istanbul. Viene dalla Turchia: Bahriye Güler
Rassegna stampa
- Andrea Ioime, "Un mosaico per l'integrazione", dal settimanale "Il Friuli" del 5 ottobre 2017.
- Dal settimanale della Diocesi di Udine «La Vita Cattolica» del 13 settembre 2017.
- Dal settimanale della Diocesi di Udine «La Vita Cattolica» del 13 settembre 2017.
Il 10 ottobre 2017 su «Udinese TV», nella trasmissione televisiva "Buongiorno Friuli"
un servizio interamente dedicato al Simposio, con Maida Zerman in studio,
Germano Vidussi al Centro Socio Riabilitativo ed Educativo (CSRE) di Laipacco e un collegamento con il laboratorio per
intervistare le artiste al lavoro.
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Servizio giornalistico, fotografico e di networking a cura di
Elio Varutti.
Le sette mosaiciste riunite in un momento di convivialità. Sedute, da destra in basso: Erin Pankratz, Isidora Paz Lopez, Marwa Qendeel e Liliana Waisman. In piedi, da sinistra in alto: Anabela Wewer, Bahriye Güler e Kelley Knickerbocker. Fotografia da Facebook
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