Questa è una storia istriana. Sono stati trovati dei
documenti originali nell’Archivio del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione
Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), in fase di riordino. I materiali sono
del 2006 e ci permettono di costruire una vicenda istriana, una delle tante dell'esodo giuliano dalmata. È possibile
presentare qui due biografie complete di esuli da Rovigno: il colonnello del
genio militare italiano Guerrino Benussi e la sua consorte maestra Marcella
Dallamotta.
Il colonnello Guerrino Benussi nel 1974
Si effettua volentieri la presente operazione della memoria,
per non dimenticare le figure semplici e schive dell’esodo giuliano dalmata. È
lo stesso Giorgio Benussi, figlio di Guerrino, a scriverlo dopo il funerale del
babbo nel 2006 nella lettera all’ingegnere Silvio Cattalini, allora presidente
dell’ANVGD di Udine. «Ora il
papà e la mamma sono di nuovo insieme, forse stanno meglio – scrive Giorgio
Benussi –. Li ricordi, per favore, alla messa dell’Esule».
Una biografia istriana,
Guerrino Benussi
Nacque a Rovigno d’Istria il 24 luglio 1914, sotto
l’Austria-Ungheria. Frequentate le scuole a Pisino, Capodistria e – secondo il
figlio – anche a Pola, Guerrino Benussi si è laureato in Lettere all’Università
di Padova, con una tesi sulle saline istriane, che tanta ricchezza portarono
alla zona. Nel 2000, grazie alla sensibilità e professionalità del caro cugino
Marino Budicin, la sua tesi di laurea venne pubblicata negli Atti del Centro di
Ricerche Storiche di Rovigno. In famiglia ricordano che, svolgendosi la
presentazione della pubblicazione a Capodistria, l’autore fu portato dai
familiari esuli a Udine, anche se il Guerrino era molto riluttante a mostrarsi
in pubblico.
Nel 1940 Guerrino parte volontario per la colonia di Libia. È fatto
prigioniero dagli inglesi e australiani nella battaglia di Bardia, verso i
primi di gennaio 1941. Risulta, tuttavia, quale vincitore di concorso per
subalterni in servizio permanente effettivo nel regio esercito, secondo la
Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 230, del 29 settembre 1941, pag.
3.870, in una lista dell’Arma del Genio, al n. 233, come “Tenente Benussi
Guerrino, di Giorgio”.
Cartolina da Internet
Deportato in un Campo di prigionia dell’India, trascorse un
periodo “pesante”, potendo rientrare in Italia soltanto nel 1946. Al suo
ritorno in Istria, scoprì che la sua terra italiana era stata annessa dai
titini alla Jugoslavia. Così intraprese la via dell’esodo. Sposò Marcella Dallamotta,
la “fidanzata dell’anteguerra”, nel mese di aprile del 1947 a Trieste, nella
Chiesa del Rosario. Pure lei di Rovigno, classe 1919, dunque già italiana. Dopo
il matrimonio, nel 1947, la coppia Benussi Dallamotta si spostò a Udine.
Guerrino fece carriera militare, nell’arma del Genio, occupandosi
della costruzione di caserme, “impegno alquanto alacre vista la vicinanza del
confine” e della Cortina di Ferro. È stato iscritto all’ANVGD di Udine e ha
partecipato ad alcune iniziative per gli esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia.
Guerrino Benussi è venuto a mancare il 3 marzo 2006 a Udine. I figli avrebbero
tanto gradito al suo funerale lo “stendardo dell’ANVGD”, ma i contatti
ricercati non portarono ad alcun esito. In compenso parteciparono alla
cerimonia funebre con calore alcuni rovignesi dell’esodo. La lettera di
cordoglio di Silvio Cattalini al figlio Giorgio Benussi, del 13 giugno 2006,
fece parziale, ma affettuosa ammenda. Con il presente articolo nel web si
immagina che l’ammenda dell’ANVGD sia totale e il ricordo dei Benussi
rinforzato.
Lettera di Giorgio Benussi a Silvio Cattalini, dell'ANVGD di Udine, prima facciata
Marcella Dallamatta in
Benussi
Era nata a Rovigno il 30 novembre 1919. Ha frequentato
l’Istituto Magistrale di Parenzo, ospite delle suore. Già a diciotto anni, ha
iniziato ad insegnare, spesso con allievi di pochi anni più giovani di lei. A
differenza del futuro marito, Guerrino Benussi che durante la seconda guerra
mondiale è prigioniero degli inglesi in India, Marcella ha vissuto le tragiche
vicende del fronte istriano, col risveglio del nazionalismo croato, insegnando
nei paesini dell’entroterra.
Poi, in seguito alla vincita di un concorso, che
la qualificò come più giovane maestra di ruolo di Trieste, si trasferì nella
città portuale giuliana. Con la chiusura dei confini, la maestra Marcella si
trovò dalla parte giusta in quello che fu detto Territorio Libero di Trieste
(TLT). Insegnò a Udine dal 1947 e nei paesi vicini. Andava al lavoro sempre in
bicicletta, senza farsi intimorire dalle intemperie.
Marcella mancò ai vivi a Udine il 13 gennaio 2003, lasciando
Guerrino vedovo con due figli: Giorgio (1948) e Marina (1950). Al suo funerale
parteciparono alcuni dei suoi allievi e qualche rovignese dell’esodo.
Altre notizie sui
Benussi dalla letteratura
Il 18 dicembre 1983 si svolse il tradizionale incontro di
soci dell’ANVGD per il Natale dell’esule. La Santa messa fu celebrata nella
Chiesa della Purità a cura dei sacerdoti istriani don Giulio Vidulich e don
Giovanni Nicolich, con l’accompagnamento corale delle Voci bianche di San
Daniele del Friuli. Il pranzo sociale si tenne all’Astoria Hotel Italia. In
concomitanza con le celebrazioni per il millenario di Udine e di alcune città
dell’Istria furono invitati Angelo Candolini, sindaco di Udine, assieme ai
rappresentanti delle Famiglie istriane di Pisino, Rovigno e Montona. Fu proprio
il colonnello Guerrino Benussi a rappresentare la “Famia Ruvignisa” (Varutti
2007, p. 192).
È «L’Arena
di Pola» del 12 dicembre 1951 a menzionare il ragioniere istriano Angelo
Benussi, quale tesoriere del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD, sotto la
guida del presidente di allora architetto Carlo Leopoldo Conighi, di Fiume.
Poi si sa dalla stessa testata che Eva Benussi, di Rovigno è la
moglie di dell’avvocato Angelo Culot, presidente della Provincia di Gorizia e,
per oltre dieci anni consigliere comunale DC del capoluogo isontino, come
scrive «L’Arena di Pola» del 28 febbraio dicembre 1961.
Un altro Benussi, tale Vlado, è descritto quale maestro del coro
“Marco Garbin” di Rovigno, attivo nella città istriana in seno alla locale
Comunità degli italiani. La società artistico culturale “Marco Garbin”
presieduta da Ricardo Sugar, si è esibita il 7 dicembre 2002 a Villa Romano, a
Case di Manzano, in provincia di Udine, per l’organizzazione della “Famia
Ruvignisa” di Trieste, col suo presidente Francesco Zuliani e dell’ANVGD di
Udine. Al festoso incontro ha portato i saluti, tra gli altri, anche Tullio
Svettini, della “Famia Ruvignisa” di Grado, in provincia di Gorizia (Varutti
2007, p. 284).
Risposta di Silvio Cattalini, presidente ANVGD, a Giorgio Benussi, del 13 giugno 2006
Fonti inedite
Fanno parte dell’Epistolario Cattalini, custodito presso
l’Archivio dell’ANVGD di Udine, i seguenti documenti manoscritti o
dattiloscritti:
- Giorgio Benussi, Lettera
all’ingegnere Silvio Cattalini, presidente ANVGD di Udine, 19 maggio 2006,
ms.
- Silvio Cattalini, Lettera
a Giorgio Benussi di Udine, 13 giugno 2006, datt.
Bibliografia
- Guerrino Benussi, a cura di Marino Budicin e Giorgio Benussi,
“Monopolio veneto del sale in Istria”, Atti
del Centro di Ricerche Storiche – Rovigno, vol. XXX, Unione Italiana,
Università Popolare Trieste. Trieste-Rovigno, 2000.
- Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 230, del 29
settembre 1941, Arma del genio, pag. 3.870.
- Elio Varutti, Il Campo
Profughi di Via Pradamano e l’Associazionismo giuliano dalmata a Udine. Ricerca
storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici dell’esodo
1945-2007, ANVGD, Comitato Provinciale di Udine, 2007.
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Sitologia
Un altro articolo di questo blog descrive la prigionia in
India di militari italiani. Si tratta di Ignazio Candiloro, che conosciuto
l’amore e il matrimonio a Fiume, affrontò la guerra in Libia e il campo di prigionieri
italiani di Yol in India. È raccontato tutto nel romanzo storico scritto dalle sue figlie Elettra e Maria Serenella Candiloro nell’articolo: E. Varutti, Presentato “Voci dal silenzio”, libro delle Candiloro sull’esodo dal Quarnaro, nel web dal 17 giugno 2017.
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Note dal web
Alcuni amici di Facebook del gruppo “Essere italofoni TM”
hanno commentato il presente articolo C’è chi ha aggiunto notizie, in
particolare sulla prigionia dei militari italiani in India, come ha fatto, ad
esempio, Nadia Marinaz Barcello, di Pinguente (che vive a Trieste), che il 5
ottobre 2017, ha scritto: «Mio padre nato nel 1920, fu fatto
prigioniero in Libia e poi mandato in India; anche lui tornò a casa a Pinguente
nel 1946... e trovò quello che tutti conosciamo».
Poi c’è stato Gualtiero Manzin, nato a Pola nel 1930, (che vive
ad Assisi) che, sempre il 5 ottobre 2017, ha aggiunto: «Bella storia questa di Benussi. Chissà se avrà conosciuto mio
zio, Sebastiano Albanese, ufficiale del Genio Marina, catturato dagli Inglesi in
Eritrea subito nel 1940 e tenuto poi prigioniero in India. Non volle
collaborare con gli Inglesi dopo il 1943 e tornò a Trieste a fine del 1946».
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Ricerca storica e servizio di networking a cura di Sebastiano
Pio Zucchiatti, Girolamo Jacobson e di Elio Varutti. Fotografie
dall’Epistolario Cattalini, ove non altrimenti indicato.
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