lunedì 2 ottobre 2017

Ricordo di Guerrino Benussi, da Rovigno, con l’ANVGD di Udine

Questa è una storia istriana. Sono stati trovati dei documenti originali nell’Archivio del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), in fase di riordino. I materiali sono del 2006 e ci permettono di costruire una vicenda istriana, una delle tante dell'esodo giuliano dalmata. È possibile presentare qui due biografie complete di esuli da Rovigno: il colonnello del genio militare italiano Guerrino Benussi e la sua consorte maestra Marcella Dallamotta.
Il colonnello Guerrino Benussi nel 1974

Si effettua volentieri la presente operazione della memoria, per non dimenticare le figure semplici e schive dell’esodo giuliano dalmata. È lo stesso Giorgio Benussi, figlio di Guerrino, a scriverlo dopo il funerale del babbo nel 2006 nella lettera all’ingegnere Silvio Cattalini, allora presidente dell’ANVGD di Udine. «Ora il papà e la mamma sono di nuovo insieme, forse stanno meglio – scrive Giorgio Benussi –. Li ricordi, per favore, alla messa dell’Esule».

Una biografia istriana, Guerrino Benussi
Nacque a Rovigno d’Istria il 24 luglio 1914, sotto l’Austria-Ungheria. Frequentate le scuole a Pisino, Capodistria e – secondo il figlio – anche a Pola, Guerrino Benussi si è laureato in Lettere all’Università di Padova, con una tesi sulle saline istriane, che tanta ricchezza portarono alla zona. Nel 2000, grazie alla sensibilità e professionalità del caro cugino Marino Budicin, la sua tesi di laurea venne pubblicata negli Atti del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno. In famiglia ricordano che, svolgendosi la presentazione della pubblicazione a Capodistria, l’autore fu portato dai familiari esuli a Udine, anche se il Guerrino era molto riluttante a mostrarsi in pubblico.
Nel 1940 Guerrino parte volontario per la colonia di Libia. È fatto prigioniero dagli inglesi e australiani nella battaglia di Bardia, verso i primi di gennaio 1941. Risulta, tuttavia, quale vincitore di concorso per subalterni in servizio permanente effettivo nel regio esercito, secondo la Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 230, del 29 settembre 1941, pag. 3.870, in una lista dell’Arma del Genio, al n. 233, come “Tenente Benussi Guerrino, di Giorgio”.
Cartolina da Internet 

Deportato in un Campo di prigionia dell’India, trascorse un periodo “pesante”, potendo rientrare in Italia soltanto nel 1946. Al suo ritorno in Istria, scoprì che la sua terra italiana era stata annessa dai titini alla Jugoslavia. Così intraprese la via dell’esodo. Sposò Marcella Dallamotta, la “fidanzata dell’anteguerra”, nel mese di aprile del 1947 a Trieste, nella Chiesa del Rosario. Pure lei di Rovigno, classe 1919, dunque già italiana. Dopo il matrimonio, nel 1947, la coppia Benussi Dallamotta si spostò a Udine.
Guerrino fece carriera militare, nell’arma del Genio, occupandosi della costruzione di caserme, “impegno alquanto alacre vista la vicinanza del confine” e della Cortina di Ferro. È stato iscritto all’ANVGD di Udine e ha partecipato ad alcune iniziative per gli esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia. Guerrino Benussi è venuto a mancare il 3 marzo 2006 a Udine. I figli avrebbero tanto gradito al suo funerale lo “stendardo dell’ANVGD”, ma i contatti ricercati non portarono ad alcun esito. In compenso parteciparono alla cerimonia funebre con calore alcuni rovignesi dell’esodo. La lettera di cordoglio di Silvio Cattalini al figlio Giorgio Benussi, del 13 giugno 2006, fece parziale, ma affettuosa ammenda. Con il presente articolo nel web si immagina che l’ammenda dell’ANVGD sia totale e il ricordo dei Benussi rinforzato.
Lettera di Giorgio Benussi a Silvio Cattalini, dell'ANVGD di Udine, prima facciata

Marcella Dallamatta in Benussi
Era nata a Rovigno il 30 novembre 1919. Ha frequentato l’Istituto Magistrale di Parenzo, ospite delle suore. Già a diciotto anni, ha iniziato ad insegnare, spesso con allievi di pochi anni più giovani di lei. A differenza del futuro marito, Guerrino Benussi che durante la seconda guerra mondiale è prigioniero degli inglesi in India, Marcella ha vissuto le tragiche vicende del fronte istriano, col risveglio del nazionalismo croato, insegnando nei paesini dell’entroterra. 
Poi, in seguito alla vincita di un concorso, che la qualificò come più giovane maestra di ruolo di Trieste, si trasferì nella città portuale giuliana. Con la chiusura dei confini, la maestra Marcella si trovò dalla parte giusta in quello che fu detto Territorio Libero di Trieste (TLT). Insegnò a Udine dal 1947 e nei paesi vicini. Andava al lavoro sempre in bicicletta, senza farsi intimorire dalle intemperie.
Marcella mancò ai vivi a Udine il 13 gennaio 2003, lasciando Guerrino vedovo con due figli: Giorgio (1948) e Marina (1950). Al suo funerale parteciparono alcuni dei suoi allievi e qualche rovignese dell’esodo.

Altre notizie sui Benussi dalla letteratura
Il 18 dicembre 1983 si svolse il tradizionale incontro di soci dell’ANVGD per il Natale dell’esule. La Santa messa fu celebrata nella Chiesa della Purità a cura dei sacerdoti istriani don Giulio Vidulich e don Giovanni Nicolich, con l’accompagnamento corale delle Voci bianche di San Daniele del Friuli. Il pranzo sociale si tenne all’Astoria Hotel Italia. In concomitanza con le celebrazioni per il millenario di Udine e di alcune città dell’Istria furono invitati Angelo Candolini, sindaco di Udine, assieme ai rappresentanti delle Famiglie istriane di Pisino, Rovigno e Montona. Fu proprio il colonnello Guerrino Benussi a rappresentare la “Famia Ruvignisa” (Varutti 2007, p. 192).
È «L’Arena di Pola» del 12 dicembre 1951 a menzionare il ragioniere istriano Angelo Benussi, quale tesoriere del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD, sotto la guida del presidente di allora architetto Carlo Leopoldo Conighi, di Fiume.
Poi si sa dalla stessa testata che Eva Benussi, di Rovigno è la moglie di dell’avvocato Angelo Culot, presidente della Provincia di Gorizia e, per oltre dieci anni consigliere comunale DC del capoluogo isontino, come scrive «L’Arena di Pola» del 28 febbraio dicembre 1961.
Un altro Benussi, tale Vlado, è descritto quale maestro del coro “Marco Garbin” di Rovigno, attivo nella città istriana in seno alla locale Comunità degli italiani. La società artistico culturale “Marco Garbin” presieduta da Ricardo Sugar, si è esibita il 7 dicembre 2002 a Villa Romano, a Case di Manzano, in provincia di Udine, per l’organizzazione della “Famia Ruvignisa” di Trieste, col suo presidente Francesco Zuliani e dell’ANVGD di Udine. Al festoso incontro ha portato i saluti, tra gli altri, anche Tullio Svettini, della “Famia Ruvignisa” di Grado, in provincia di Gorizia (Varutti 2007, p. 284).
Risposta di Silvio Cattalini, presidente ANVGD, a Giorgio Benussi, del 13 giugno 2006

Fonti inedite
Fanno parte dell’Epistolario Cattalini, custodito presso l’Archivio dell’ANVGD di Udine, i seguenti documenti manoscritti o dattiloscritti:
- Giorgio Benussi, Lettera all’ingegnere Silvio Cattalini, presidente ANVGD di Udine, 19 maggio 2006, ms.
- Silvio Cattalini, Lettera a Giorgio Benussi di Udine, 13 giugno 2006, datt.

Bibliografia
- Guerrino Benussi, a cura di Marino Budicin e Giorgio Benussi, “Monopolio veneto del sale in Istria”, Atti del Centro di Ricerche Storiche – Rovigno, vol. XXX, Unione Italiana, Università Popolare Trieste. Trieste-Rovigno, 2000.
- Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 230, del 29 settembre 1941, Arma del genio, pag. 3.870.
- Elio Varutti, Il Campo Profughi di Via Pradamano e l’Associazionismo giuliano dalmata a Udine. Ricerca storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici dell’esodo 1945-2007, ANVGD, Comitato Provinciale di Udine, 2007.


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Sitologia

Un altro articolo di questo blog descrive la prigionia in India di militari italiani. Si tratta di Ignazio Candiloro, che conosciuto l’amore e il matrimonio a Fiume, affrontò la guerra in Libia e il campo di prigionieri italiani di Yol in India. È raccontato tutto nel romanzo storico scritto dalle sue figlie Elettra e Maria Serenella Candiloro nell’articolo: E. Varutti, Presentato “Voci dal silenzio”, libro delle Candiloro sull’esodo dal Quarnaro, nel web dal 17 giugno 2017.

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Note dal web
Alcuni amici di Facebook del gruppo “Essere italofoni TM” hanno commentato il presente articolo C’è chi ha aggiunto notizie, in particolare sulla prigionia dei militari italiani in India, come ha fatto, ad esempio, Nadia Marinaz Barcello, di Pinguente (che vive a Trieste), che il 5 ottobre 2017, ha scritto: «Mio padre nato nel 1920, fu fatto prigioniero in Libia e poi mandato in India; anche lui tornò a casa a Pinguente nel 1946... e trovò quello che tutti conosciamo».

Poi c’è stato Gualtiero Manzin, nato a Pola nel 1930, (che vive ad Assisi) che, sempre il 5 ottobre 2017, ha aggiunto: «Bella storia questa di Benussi. Chissà se avrà conosciuto mio zio, Sebastiano Albanese, ufficiale del Genio Marina, catturato dagli Inglesi in Eritrea subito nel 1940 e tenuto poi prigioniero in India. Non volle collaborare con gli Inglesi dopo il 1943 e tornò a Trieste a fine del 1946».
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Ricerca storica e servizio di networking a cura di Sebastiano Pio Zucchiatti, Girolamo Jacobson e di Elio Varutti. Fotografie dall’Epistolario Cattalini, ove non altrimenti indicato.


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