L’ultimo libro di Gianfranco Ellero è stato presentato il 23
ottobre 2017 nella splendida cornice di Palazzo Belgrado a Udine, sede della
Provincia.
Lorenzo Zanon, Pietro Fontanini, in piedi, Gianfranco Ellero e William Cisilino. Fotografia di Elio Varutti
Si tratta di un libro intervista in cui lo storico racconta se
stesso in rapporto ai fatti e agli accadimenti del territorio e dell’Europa.
William Cisilino, direttore dell’Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane (Arlef),
riveste il ruolo di intervistatore. «Al è come
Ellero che, tal 1988 – ha detto William Cisilino in marilenghe – al
intervistave il professôr Carlo Guido Mor e cumò jo o
intervisti Gianfranco Ellero sui fats storics, su l’art, la gjeografie, la
politiche e i rapuarts cun l’Europe».
L’incontro era iniziato con le parole, in friulano, di Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine. « Ellero
– ha detto Fontanini – nus à judât a cirî lis nestris lidrîs e a cognossi la
storie dal Friûl che no nas cun Rome ma plui di prime. Dopo o vin di fâ i
augûrs a Ellero par i siei otante agns».
Lorenzo Zanon, presidente dell’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean”, ha dichiarato
che: «chest libri al reste te storie e o soi agrât a Ellero, parcè che al è stât cun nô par dânus ideis pe storie dal Friûl e dopo il libri al è un patrimoni fondamentâl par inmaneâ un programe di studi pe nestre
scuele».
Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine, consegna una medaglia d'oro a Gianfranco Ellero. Fotografia di Elio Varutti
Giuseppe Bergamini, storico dell’arte, in lingua italiana ha
paragonato Ellero agli umanisti, per il notevole numero di saggi, di libri e di
articoli scritti da lui. William Cisilino ha poi ricordato la collana di studi
sull’autonomismo edita dall’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean”, giunta
al 26° volume. Tale collana, ideata da Geremia Gomboso, è veicolata anche in
Internet.
Nel volume appena stampato si parla anche dell’Università di
Udine, voluta dalla gente dopo il terremoto del 1976. È intervenuto, infine,
Gianfranco Ellero, in lingua italiana, con qualche frase in friulano. Certi
libri di storia raccontavano “fufignis” (bugie), a suo parere, soprattutto quelli
su cui ha iniziato a studiare da bambino e da ragazzo. Poi ha conosciuto in
loco i maestri di fatto, come Carlo Guido Mor, Luigi De Biasio, Carlo Sgorlon,
Tito Maniacco, Luciano Morandini e così via, fino ai grandi pensatori come
Bertrand Russel, Fernand Braudel e Jacques Le Goff.
Una parte del folto pubblico presente alla presentazione del libro di Gianfranco Ellero. Fotografia di Elio Varutti
La chiave per capire i fenomeni regionali sta, secondo Ellero, nei
fenomeni generali. Il Friuli va compreso allargando gli studi al contesto
europeo, perché a detta di Ellero: «il Friuli è la più europea delle regioni».
Nel dibattito che è seguito c’è stato solo l’intervento di Silvana Schiavi Fachin che, in marilenghe, si
è detta meravigliata della mancanza di una versione in lingua friulana nello
steso volume.
Un enfatico atteggiamento di Gianfranco Ellero durante il suo intervento a Palazzo Belgrado. Fotografia di Elio Varutti
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Gianfranco Ellero, William Cisilino, Il Friuli in Europa. L’Europa in Friuli. Memorie di uno storiografo,
Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean”,
Provincia di Udine, 2017, pp. 112.
William Cisilino al fevele par furlan dal libri interviste
fat cun Ellero. Dongje di lui: Gianfranco Ellero, Pietro Fontanini, Giuseppe Bergamini e Lorenzo Zanon. Fotografie di Elio Varutti
La copertina del libro
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