Il Giorno della Memoria nella sala parrocchiale di San Pio X a Udine
si è svolto il 26 gennaio 2018 alle ore 20,30 con grande partecipazione di
pubblico. L’attività è stata curata dal Gruppo culturale “Alfredo Orzan” della parrocchia
stessa ed era inserita nel calendario ufficiale delle iniziative del Comune di Udine per ricordare la Shoah.
Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine nel suo intervento in sala parrocchiale di S. Pio X per il Giorno della Memoria, vicino a Daniela Rosa, Tiziana Menotti e Elio Varutti. Foto di Leoleo Lulu
Hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento
l’Associazione Insieme con Noi e il Gruppo Alpini di Udine sud. La sala
parrocchiale, in Via Aurelio Mistruzzi, era affollata di oltre 70 partecipanti quando il
dottor Guglielmo Coco, direttore del Consiglio pastorale di S. Pio X, ha aperto
i lavori. “Sono qui a rappresentare don Paolo Scapin, parroco di San Pio X – ha
detto Coco – che è assente per convalescenza e porta i suoi saluti a tutte le
autorità presenti e alle associazioni che hanno reso possibile questo
importante incontro che ci vede riuniti in chiave evangelica per essere vicino
ai nostri fratelli maggiori”.
Poi ha avuto la parola Federico Pirone, assessore alla
Cultura del Comune di Udine, che ha elogiato la parrocchia di S. Pio X per
l’attività di ricerca sulla Shoah della zona iniziata nel 2016, sotto la guida
di don Paolo Scapin. “Saluto con affetto don Scapin – ha detto Pirone – perché
gli siamo molto vicini in questo momento e gli auguriamo un pronto
ristabilimento, poi desidero affermare che la memoria è un patrimonio
collettivo e le azioni dal basso come quella di stasera costituiscono un
tessuto di vita civile e democratica”. L’assessore Pirone ha poi aggiunto che
l’attività del Gruppo culturale “Alfredo Orzan” con le sue iniziative sulla tematica della Shoah sta “dando
forza a tutta la città per recuperare l’ascolto, il rispetto e la tolleranza
nei confronti degli altri”.
Marco Balestra, presidente dell’Associazione Nazionale Ex
Deportati politici (ANED) di Udine, oltre a fare gli auguri a don Paolo Scapin,
ha accennato al “Gruppo della Rosa Bianca che in Germania si è battuto per la
libertà e contro il nazismo, mentre oggi stiamo vivendo un momento pericoloso
con certi rigurgiti filo nazisti, come il concerto nazi-metal di Azzano Decimo,
indetto proprio nel Giorno della Memoria, con grande offesa per gli ebrei”.
Ha poi preso la parola Tiziana Menotti, in nome del Gruppo
“Orzan”, spiegando che i ricercatori della parrocchia di S. Pio X si sono dati
quel nome nel novembre 2017 per ricordare il maestro Alfredo Orzan, definito
dalla stampa locale come “il cantore di Baldasseria”, per la sua passione a
raccogliere testimonianze sui piccoli fatti storici della realtà locale, che fu
da lui raccontata inoltre sotto gli aspetti religiosi, naturalistici,
ecologici, antropologici, linguistici e di vita sociale.
È intervenuta in seguito la professoressa Daniela Rosa, presidente
dell’Associazione “le Donne resistenti” di Udine, spiegando il titolo della sua
relazione che era: “Memoria storica versus nativi digitali: missione impossibile?”.
In effetti il problema di fondo in simili commemorazioni è quello di
coinvolgere i giovani, abituati a comunicare solo col telefono cellulare. La professoressa
Rosa ha inoltre indicato in sala la presenza di due bambine del 1945 che
diedero conforto e aiuto ai prigionieri dei tedeschi. Si tratta di Fernanda
Revelant, novantenne di Udine sud, e di Iris Bolzicco, sedute in prima fila all’incontro,
socie onorarie delle Donne resistenti.
Guglielmo Coco. Foto di Leoleo Lulu
È seguito il trailer, di una ventina di minuti, del documentario
“Cercando le parole. La disubbidienza civile delle donne friulane di fronte all’8
settembre 1943” per la regia di Paolo Comuzzi e Andrea Trangoni, opera del
2013. L’ultimo intervento dello scrivente aveva per titolo: “I luoghi e i segni
della Shoah a Udine sud”, basato sulle più recenti scoperte delle ricerche
svolte in merito. Vedi in rete l’articolo nel blog “Shoah, ebrei di Fiume salvatisi in Friuli e il ruolo dei Mistruzzi”. Nel dibattito che è seguito è
intervenuto l’ingegnere Sergio Satti, che ha voluto ringraziare gli
organizzatori per aver fatto luce su una parte di storia minore sconosciuta.
Marco Balestra. Foto di Leoleo Lulu
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Servizio giornalistico e fotografico di Elio Varutti, se non
altrimenti indicato per le fotografie. Ricerche e Networking a cura di
Sebastiano Pio Zucchiatti. Si ringraziano per le fotografie: Leoleo Lulu e
Germano Vidussi.
Foto di Leoleo Lulu
Sergio Satti. Foto di Leoleo Lulu
In prima fila, con Pirone e Balestra, Iris Bolzicco, cappotto chiaro e Fernanda Revelant, col basco bianco, le bambine del 1945
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