A un mese dalla scomparsa, avvenuta il 3 ottobre 2017, alcuni
amici del compianto artista carnico di Chialina, hanno voluto dedicargli un “memorial”.
Così Gregorio e Giorgio “amici di San Pio X” hanno messo su un ambaradan per il
6, 7 e 8 novembre, dalle ore 15 alle ore 20 nella sala dell’oratorio. Ha collaborato
anche l’Associazione Insieme con Noi, della zona. Lo scopo era di ricordare l’artista
nel trigesimo della sua scomparsa con un incontro intitolato “Dall’acqua alla
luce”. Come mai questo titolo?
Era lo stesso Lunazzi pop nelle sue pillole filosofiche a
dire quasi, come un guru dell’Alta Carnia: “Viviamo nove mesi nell’acqua, poi
per tutta la vita sulla terra e respiriamo aria, poi andiamo nella luce.
Nella hall della sala Giubileo, in Via Mistruzzi, erano
esposti alcuni dei cartoni dipinti del “Basquiat
friulano”, come è stato definito Lunazzi dal «Messaggero
Veneto». Solo che il Basquiat vero ormai ha raggiunto la cifra record di 110,5 milioni di dollari, mentre il nostro Lunazzi aveva certi problemi con le bollette...
Perché far rivivere
Lunazzi nella parrocchia di San Pio X? Doveva rivivere in un luogo che lo ha visto protagonista di diverse mostre
dei suoi quadri, dei suoni cartoni superdipinti e anche per farlo conoscere a
chi non lo ha mai conosciuto. Pittore e artista molto poliedrico, aveva girato
il mondo. Soprannominato "mestri di vite", era diventato un
personaggio popolare e "virale" anche sul web con i suoi pezzi (“Tacons”) in marilenghe.
All’incontro definito “intimo” hanno parlato Giorgio Ganis,
poi Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine, che ha molto
elogiato il filmato curato da Patrizia Ruggeri dedicato in modo soave al grande
Lunazzi, con la scelta delle fotografie curata da Giorgio Ganis.
Poi ci sono stati tanti altri interventi, tra i quali quello di
Alessandra Spizzo o di Marino Visentini, che ha ricordato che l’arte di Lunazzi
è stata in esposizione ai Rizzi, presso il circolo Nuovi Orizzonti, sin dal
2010.
In seguito è intervenuta Maristella Cescutti per portare
alcuni aneddoti e spaccati di vita con Lunazzi che arrivava sempre alla una
meno cinque nella Galleria alla Loggia per vedere la mostra in atto e la
gallerista che si chiedeva: ma perché arrivi proprio a quest’ora che sto per
chiudere. Al di là di queste cose la Cescutti ha detto di aver visto tanti
funerali di grandi artisti, dalla A alla Z, ovvero da Afro a Zigaina, ma non
aveva mai visto tanta partecipazione popolare come per Luciano Lunazzi, un
pittore amato da diversi strati della popolazione friulana.
Ha parlato pure il fratello di Luciano Lunazzi, pur essendo molto emozionato in considerazione della grande partecipazione di pubblico all'evento degli Amici di San Po X.
Ha parlato pure il fratello di Luciano Lunazzi, pur essendo molto emozionato in considerazione della grande partecipazione di pubblico all'evento degli Amici di San Po X.
Giorgio Ganis e Maristella Cesutti
Biografia di Luciano
Lunazzi, l’uomo di cartone
Nato il 31 maggio 1952 a Ovaro, in provincia di Udine,
Lunazzi a sette anni si ritrova in Svizzera, a Couvet, frutto di
quell’emigrazione friulana che si arresterà solo verso il 1967.
Nel 1968 Lunazzi abbraccia la tendenza degli Hippies, i figli
dei fiori, mossi dagli ingenui, ma sinceri slogan di pace, amore e libertà. Nel
1973 lascia la Svizzera per l’India, l’Afghanistan, il Pakistan, Grecia,
Turchia e Iran.
Dopo tre anni rientra in Italia e, per problemi familiari,
lavora come panettiere e pasticcere a Buja, in provincia di Udine, fino al
1979, vicino al padre e al fratello. Col 1980 è in Messico e poi in California,
a Berkley, dove si ferma per otto anni.
Inizia a dipingere, da autodidatta, verso la metà degli anni
Novanta, mentre si trova in Germania, per lavoro. Sperimenta tecniche
pittoriche miste, soprattutto con colori acrilici, pennarelli su carta e
collage. In Spagna decide di fare l’artista di strada e di vivere così. Si
appassiona sempre di più al cartone come supporto delle sue pitture un po’
stralunate, che sembrano copertine di dischi, intendiamoci: di Long Plaing.
Sempre negli anni Novanta viaggia tra Colonia, Ibiza,
Tenerife, Barcellona, San Firmino di Pamplona, Saragozza. Crea anche T-Shirt,
vendute come le sue pitture al pubblico di strada fino al 2004.
Ritorna in Friuli e, trovando alcuni interessati alla sua
arte, espone per la prima volta nel 2007 al caffè Caucigh di Udine. Collabora
con varie associazioni culturali come “Venti d’Arte” e “Vicino / Lontano”.
Inventa e dipinge la copertina del CD per i trent’anni di attività di Radio
Onde Furlane.
È morto a Udine per un malore, a 65 anni, Luciano Lunazzi
nella sua abitazione di via Albona, il 3 ottobre 2017.
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Si ringrazia, per le fotografie Giorgio Ganis e qualche altro caro amico di Luciano Lunazzi.
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