Nel mese di aprile del 1945 Roberto Anelli Monti “Milos” trattò la resa col generale Jürgen von Kamptz, comandante delle forze di polizia tedesca del Triveneto occupato e annesso dai nazisti. Milos è seppellito a Tisoi, frazione di Belluno. Nacque a Udine, visse e lavorò a Padova.
Roberto Anelli-Monti, MILOS, in divisa da partigiano in uno scatto del mese di agosto 1993. Fotografia di Elio Varutti
Quando morì fu un lutto per il mondo della Resistenza friulana, bellunese e trevigiana. Era il 4 maggio 2001 quando si spense il comandante partigiano Roberto Anelli Monti, nome di battaglia di “Milos”. Appellativo che lui stesso, pilota italiano di caccia poco più che ventenne, si assegnò, mente era alla macchia, in onore di un combattente jugoslavo, che gli morì tra le braccia, colpito dai nazisti.
Roberto Anelli Monti fu capo di stato maggiore della brigata “Ciro Menotti” e poi della divisione d’assalto garibaldina “Nino Nannetti”, che operò in Cansiglio e a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso. Col grado di capitano, basco scuro e stella rossa, guidò per due anni 2500 partigiani garibaldini, tra i quali anche alcuni giovani della Carnia, di Forni di Sopra, in numerose azioni di guerriglia tra le montagne del Veneto e del Friuli. Era cittadino onorario di Vittorio Veneto.
Nato a Udine il 10 febbraio 1922 da Carlo Anelli Monti e Adalgisa Giacobbi, ebbe dei parenti legati all’arte, non a caso divenne architetto e diresse i lavori di restauro di palazzi monumentali di mezza Padova, come la Casa di Francesco Petrarca ad Arquà, la Cappella degli Scrovegni, il Palazzo della Ragione e il Caffè Pedrocchi. Suo padre Carlo (Venezia 1894 – Padova 1938) si dilettava, negli anni ’20, con le sequenze della macchina da presa in otto millimetri assieme al suo suocero Giuseppe Giacobbi, dell’esclusivo negozio udinese d’ottica, originario del Cadore.
Il nonno Attilio Anelli Monti (Venezia 1854 – Udine 1924), ottimo mosaicista e appassionato fotografo, fondò nel 1876 a Venezia, assieme ad altri soci, la Società Musiva Veneziana, divenendone il direttore artistico nel 1884.
Roberto Anelli Monti, “Milos”, fu decorato di medaglia d’argento al valor militare e della “bronze star” degli Alleati, oltre ad altre quattro decorazioni militari. Abitava nella frazione bellunese di Tisoi, dopo un periodo vissuto a Padova, dove aveva allestito un museo militare, inaugurato nel 1974, con l’appellativo di “Museo delle opere e degli orrori dei politici”, dove la parola orrori recava un asterisco che spiegava: “per errori e incompetenza”.
Roberto Anelli Monti era sposato. Il figlio Carlo, che vive a Belluno, gli ha dato dei nipoti e gli altri figli (Cinzia, Gianroberto e Roberta) vivono a Padova.
Il cordoglio dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (ANPI) è stato espresso con un’epigrafe, in cui si ricorda che “Milos” fu “intelligente e valoroso capo di stato maggiore della divisione, che operò in Cansiglio e a Vittorio Veneto”. L’avvocato Giorgio Granzotto ne ha ricordato la figura di pittore apprezzato, nonché di sceneggiatore per compagnie teatrali che si esibirono in Italia e all’estero. Collaborò anche con la Rai e con le reti televisive dell’attuale gruppo Mediaset. Non amava le mezze misure, infatti, era tipico di lui prendere carta e penna e scrivere al presidente della Repubblica, per esternargli, pur in modo alquanto colorito, la necessità di abbandonare la norma transitoria della Costituzione riguardo al rientro dei Savoia, oppure su tante altre questioni del suo tempo presente.
Cartolina artistica, prodotta da Roberto Anelli Monti, Milos e inviata nel luglio del 1998 allo scrivente
(Collezione E. Varutti, Udine)
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