Una interessante interpretazione sul Magazzino 18 si è tenuta
a Udine lo scorso 30 settembre 2016, a Palazzo Florio, in sala Florio. L’evento sull’esodo
giuliano dalmata è stato organizzato dal Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD).
Silvio Cattalini, Fulvio Salimbeni e Antonella Pocecco, Udine Palazzo Florio. Fotografia di Elio Varutti
Relatrice dell’incontro era Antonella Pocecco, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi alla
sede staccata di Gorizia dell’ateneo udinese e collaboratrice dell’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (ISIG). Ha presentato il tema “Sedie, armadi e quaderni aperti: la memoria svelata del Magazzino 18”,
avvalendosi di una serie documentata di inedite diapositive in Power Point.
«Riflettere sul Magazzino 18, situato nel Porto Vecchio di Trieste, con quei 2000 metri cubi di masserizie – ha detto la Pocecco –
significa soffermarsi sul valore simbolico degli oggetti depositati dagli
esuli, è un ideale ponte della memoria dell’esodo con le nuove generazioni, poiché
lì la memoria di quei fatti tragici non è più silente, ma è svelata, quale
pezzo della storia d’Italia».
La relatrice è stata presentata dall’ingegnere Silvio Cattalini, presidente Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD dal 1972. Ha parlato anche
il professor Fulvio Salimbeni, dell’Università di Udine. «Le immagini che
vedrete – ha precisato Salimbeni – hanno una grande forza e valgono più di
cento libri».
Il pubblico in sala Florio. Fotografie di Elio Varutti
Dopo un ampio dibattito, è emersa la proposta di chiedere che il
Magazzino 18 rimanga così com’è, senza trasformarlo in un museo, dalle pareti
ben tinteggiate, con oggetti nelle bacheche, ma non si sa quanto sia
praticabile tale idea.
In conclusione Cattalini ha ricordato il prossimo appuntamento
dell’ANVGD di Udine fissato per giovedì 20 ottobre alle ore 17, presso la Sala
Gusmani (ex Sala Convegni), quando il professor Fulvio Salimbeni presenterà il
libro di Egidio Ivetic, dell'Università di Padova, intitolato “Un confine nel Mediterraneo. L’Adriatico Orientale tra Italia e Slavia, 1300-1900”, delle edizioni Viella di Roma.
Antonella Pocecco. Fotografia di Elio Varutti
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