«Pochi, ma boni». Queste parole, dell’ingegner Silvio Cattalini,
presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), riassumono bene la giornata di festa, di
ricordo e di auguri natalizi del 18 dicembre 2016.
Monsignore Ottavio Belfio, accompagnato dall’Aquileiensis Chorus, diretto dal maestro Ferdinando Dogareschi
L’incontro degli esuli giuliano dalmati, trapiantati in Friuli, ha
avuto inizio all’Oratorio della Purità di Udine, in Piazza Duomo, come ormai
vuole la tradizione. La santa messa è stata celebrata da monsignore Ottavio
Belfio, accompagnato dall’Aquileiensis Chorus, diretto dal maestro Ferdinando
Dogareschi, con organo e voci.
Al termine della cerimonia religiosa, con la
bandiera dell’ANVGD sull’altare, monsignore Luciano Nobile, parroco del Duomo,
ha voluto portare agi astanti il suo saluto personale e i graditi auguri di
Buon Natale, come fece negli anni scorsi.
Savina Fabiani, segretaria dell'ANVGD di Udine e l'ingegnere Silvio Cattalini, presidente dello stesso sodalizio dal 1972
Poi il coro si è esibito in un mini-concerto con tre brani
natalizi, uno dei quali di impronta istriana: “Siam venuti in questa casa…”. Oppure noto come: “El xe nato il venticinque”, secondo la trascrizione di V. Benussi. Il
canto era noto tra le Tabacchine di
Rovigno, ovvero tra le operaie della Manifattura Tabacchi istriana.
Poi la comitiva si è trasferita nel vicino ristorante Astoria
Italia, per un pranzo con menu di tradizione natalizia, per «29 coperti, dato che molti dei nostri soci xe
maladi – ha spiegato Cattalini».
Nello stesso Salone del Caminetto dell’Hotel Astoria Italia, poco dopo le
ore 15, l’attore Giorgio Amodeo e il suo gruppo, tra i numerosi applausi dei
presenti, hanno intrattenuto gli esuli giuliano dalmati con una originale
recita a leggio.
Tratto da testi di Lino Carpinteri e Mariano Faraguna,
adattati e aggiornati da Giorgio Amodeo, il Gruppo Teatrale per il Dialetto,
diretto da Gianfranco Saletta, ha presentato “La valisa de carton”. Le musiche
dal vivo alla fisarmonica sono state eseguite dal maestro Carlo Moser. Gli
attori sul palco, oltre a Giorgio Amodeo, erano Mariella Terragni e Riccardo
Beltrame.
Il caloroso saluto di monsignor Nobile, parroco del Duomo di Udine
La valisa de carton
La consolidata formula dello spettacolo a leggio viene
riproposta ormai dal Gruppo Teatrale per il Dialetto da oltre dieci anni in
tutta la regione, sempre con lusinghieri risultati. L’autore della recita ha
voluto prendere in esame, nel consueto tono ironico e scherzoso, ma mai
debordante, il fenomeno dell’emigrazione.
Un tempo riguardava il nostro
territorio, per il grande numero di giovani che lasciavano le proprie terre in
cerca di fortuna economica. Da qualche decennio il fenomeno della migrazione è
salito alla ribalta delle cronache per la necessità di dare assistenza ai
migranti che raggiungono l’Europa.
Il pubblico in chiesa; Onorina Mattini, prima a destra, esule da Pinguente, ebbe il papà Francesco Mattini infoibato nel 1943
Nello spettacolo, partendo da fatti storici che hanno spinto
i nostri avi ad emigrare, si arriva ai giorni nostri. Come in altri spettacoli
similari il Gruppo Teatrale per il Dialetto coglie l’occasione per fare piccole
notazioni etimologiche, di sapore didascalico, sul dialetto istro-veneto.
Questa parte dell’esibizione è seguita attentamente dal pubblico che scopre
alcune novità, dando dei segni approvazione.
È chiaro che gli attori vanno
intervallando gli aspetti meramente culturali, con briosi ritornelli,
accompagnati dalla musica popolare e
battute di spirito, tra le risate del pubblico contento. Vengono
proposte anche alcune simpatiche “Serbidiole”, ossia le poesiole del Noneto,
personaggio tipico dei borghi dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Non potrebbero mancare, naturalmente, alcune esilaranti
Maldobrie a tema, tratte dal formidabile repertorio teatrale dei grandi Carpinteri
& Faraguna.
Tra le scenette ridicole e assurde, c’è persino la storiella
di una suocera istriana, “el gendarmo” che, per una disgrazia, viene
addirittura mangiata da un alligatore, portato dall’America ancora nell’uovo da
schiudere…
Come accaduto negli anni passati, alla fine dello spettacolo,
alcune veraci signore istriane – capitanate da Onorina Mattini, da Pinguente e Maria
Giovanna Copic, con avi di Dignano d’Istria e di Portole – hanno chiesto agli
attori di cantare assieme. Quelli non si son fatti tanto pregare e il
pomeriggio non poteva concludersi meglio se non intonando “La mula de Parenzo”.
Silvio Cattalini presenta Giorgio Amodeo
Il Gruppo Teatrale per
il Dialetto
Il Gruppo Teatrale per il Dialetto, diretto da Gianfranco
Saletta, da anni è specializzato nel recupero e nella valorizzazione delle
tradizioni culturali degli avi, nonché dei testi degli autori dialettali,
allestendo in ogni stagione vari spettacoli che ottengono forti riconoscimenti
di pubblico, anche nelle rappresentazioni eseguite al di fuori del territorio
regionale.
Riccardo Beltrame, Mariella Terragni e Giorgio Amodeo in una delle scene da leggio de "La valisa de carton", applauditi a Udine
“La valisa de carton” è una produzione allestita per essere
rappresentata anche negli spazi no n prettamente teatrali. Continua una lunga
serie di allestimenti del gruppo teatrale di Trieste e Gorizia, sorto verso il
1998, più volte ripresi e replicati con successo
popolare negli anni.
Tutto iniziò con “Prosit”, del 2004. Poi ci sono stati: “Xe
più giorni che luganiche” (2006), “Amor no xe brodo de fasoi” (2007) e “La
strada ferata” (2008). Poi tra l’eccitazione del pubblico, sono seguiti i
seguenti spettacoli: “Bordesando, bordesando” (2009), “Se no i xe mati no li
volemo” (2010), “El carigo de cope” (2011), “Ma cos’è questa crisi?” (2012) e
“L’anima del commercio” (2013).
Il maestro Carlo Moser alla fisarmonica, con Giorgio Amodeo
Silvio Cattalini tra due esuli: a destra Giorgina Vatta, da Pola e, a sinistra Egle Tomissich, venuta via da Fiume nel 1948
Al centro del tavolo Bruna Zuccolin, vice presidente del Comitato di Udine dell'ANVGD vicino all'ingegner Silvio Cattalini, storico presidente del sodalizio di esuli giuliano dalmati mentre il Gruppo teatrale per il dialetto si sta esibendo a leggio.
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Servizio giornalistico, di fotografia e di networking di Elio Varutti.
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