È la storia di un bisnonno di
Udine venuta a galla martedì 27 gennaio 2015. È stato un Giorno della Memoria particolare quello trascorso nella classe 1^ E
enogastronomia, anno scolastico 2014-2015, dell’Istituto “Bonaldo Stringher” di
Udine. Mentre le classi quinte dell'Istituto partecipavano ad una intensa Giornata della Memoria nell'Auditorium della scuola, con pubblico, autorità e discendenti di deportati, in altre classi si svolgevano altri piccoli eventi di grande significato morale.
La terza immagine è intitolata: In alcune baracche sono attrezzate le "conigliere". Sandbostel 1944.
L'ultima incredibile pittura di Marcello Tomadini che si propone qui è intitolata: Il ten. Romeo Vincenzo fucilato da una sentinella perché si lavava vicino al filo di delimitazione. Sandbostel 26 agosto 1944.
Questa eccezionale pittura, del 1946, opera del capitano professore Marcello Tomadini (1893-1979) di Cividale del Friuli, provincia di Udine, parente del monsignore Jacopo Tomadini (organista e maestro di cappella), fa parte di: Venti mesi fra i reticolati, 60 tavole del cap. prof. M. Tomadini, con prefazioni di don Pasa e dell'avvocato Guglielmo Cappelletti, Vicenza,
Società Anonima Tipografica, 1946.
Società Anonima Tipografica, 1946.
Titolo originale dell'opera, che mostra i deportati prigionieri sotto le docce: Si cominciano a vedere i segni della denutrizione - Benjaminovo 1944.
(Collezione famiglia Riccato, Udine).
La seconda pittura qui proposta ha per titolo: Le più lievi mancanze, spesso inesistenti, sono punite con la fustigazione. La vittima deve contare ad alta voce i colpi che riceve. Belsen 1945.
La seconda pittura qui proposta ha per titolo: Le più lievi mancanze, spesso inesistenti, sono punite con la fustigazione. La vittima deve contare ad alta voce i colpi che riceve. Belsen 1945.
La terza immagine è intitolata: In alcune baracche sono attrezzate le "conigliere". Sandbostel 1944.
L'ultima incredibile pittura di Marcello Tomadini che si propone qui è intitolata: Il ten. Romeo Vincenzo fucilato da una sentinella perché si lavava vicino al filo di delimitazione. Sandbostel 26 agosto 1944.
Sotto la guida della professoressa Anna Ghersani Durini, insegnante di
Italiano e Storia, l’allievo Christian R., della classe 1^ E enogastronomia ha mostrato i documenti, alcuni
articoli di giornale e i cimeli riguardanti l’internamento nel lager di
Buchenwald del bisnonno: Bruno Riccato, nato a Udine il 17 luglio 1923,
cannoniere della Marina Militare Italiana. Così la classe ha potuto vedere
l’attestato e la Croce al Merito di Guerra, per internamento in Germania,
consegnati all’interessato il 5 luglio 1957, oltre al distintivo che doveva portare sugli abiti durante la prigionia nei campi di concentramento.
Nonno Bruno è stato prigioniero
in Germania dal 9 settembre 1943 al 15 maggio 1945. Ha ricevuto poi la medaglia
e l’attestato di Volontario della Libertà “essendo stato deportato nei lager e
avendo rifiutato la liberazione per non servire l’invasore tedesco e la
repubblica sociale durante la resistenza”,
consegnati il 19 marzo 1980 (Collezione famiglia Riccato, Udine).
La famiglia custodisce
gelosamente questi documenti, i distintivi e le medaglie. Sono stati gentilmente messi a
disposizione, in formato di scannerizzazione elettronica, per il Laboratorio di Storia della scuola, che ha per referente il professor Giancarlo Martina.
Questo articolo è la prima occasione di diffusione e pubblicazione di tali
materiali molto originali ed interessanti, per fare conoscere un piccolo fatto
di storia personale, che contribuisce alla conoscenza della storia con la “s”
maiuscola.
Pubblico di studenti e professori per la Giornata della Memoria 2015, Auditorium dell'Istituto Stringher di Udine
(fotografie di Elio Varutti)
Scrive don Abramo Freschi in un
articolo intitolato “Germania” sul quotidiano locale "Libertà" del 2 luglio 1945, a pag 1 : “Bisogna avvicinarsi ai nostri rimpatriati da Buchenwald, Mathausen,
Dachau per conoscere tutto il fascino del nostro Friuli sull’animo di questi
nostri fratelli venerandi e direi quasi sacri. Rientrano assottigliati di
numero, portando nel loro corpo i segni di una barbarie senza nome, che toglie
la voglia di essere elementi. Spesso sono ombre: proprio ieri [a Udine] un
giovanetto di sedici anni giungeva al cine “Rex”, luogo di ristoro per i
friulani rimpatriati, proveniente da Mathausen: non pesava trenta chilogrammi”.
Angelica Secco, della classe 4^ A Accoglienza turistica canta Life is beautiful, Auditorium Istituto Stringher, Udine
27 gennaio, Giornata della Memoria 2015
Dedica di Lauretta Zamparo, figlia di Alfonso Zamparo alla professoressa Maria Pacelli, organizzatrice degli eventi sulla Giornata della Memoria all'Istituto Stringher di Udine. Il libro contenente la sentita dedica è: Alfonso Zamparo. Siamo tornati uomini. Scritture di una deportazione, a cura di Chiara Fragiacomo e Daniele D'Arrigo, Udine, Associazione Nazionale ex Deportati (ANED), 2015.
Sotto: Lauretta Zamparo, con al collo il fazzoletto da deportato del padre, parla agli studenti in Auditorium. In prima fila Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine.
Poi c'è una riproduzione del libro sull'esperienza a Dachau di Alfonso Zamparo, n. di matricola 142133.
Clicca qui se vuoi leggere le pagine del Diario di Alfonso Zamparo, manoscritto a Dachau dal 9 al 25 maggio 1945, dopo la liberazione.
Alcuni articoli di giornali dell'epoca (1945-1946...) conservati da Bruno Riccato, assieme al suo distintivo di prigioniero (con numero di matricola) nei campi di concentramento nazisti
(Collezione famiglia Riccato, Udine).
Questo articolo rientra nelle attività del Laboratorio di Storia dell'Istituto Stringher di Udine, che ha per dirigente scolastico la dottoressa Anna Maria Zilli. Lo scopo è di raccogliere testi, documenti, interviste e fotografie dei particolari momenti storici del Novecento. Il Laboratorio di storia ha per referente il professor Giancarlo Martina. È parte del progetto, sostenuto dalla Fondazione Crup, “Il secolo Breve in Friuli Venezia Giulia”, che ha ottenuto il patrocinio di: Provincia di Udine, Comune di Udine, Club UNESCO di Udine, Società Filologica Friulana, ANED, ANVGD e del Comune di Martignacco, nel cui ambito territoriale sorge Villa Italia, che fu residenza del re Vittorio Emanuele III dal 1915 al 1917.
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