Si è svolta il 26 gennaio 2017 la manifestazione per la
Giornata della Memoria organizzata dalla Parrocchia di San Pio X a Udine, alle ore 20,30.
Elio Varutti, Federico Pirone, Giorgio Ganis e Tiziana Menotti. Fotografia di Leoleo Lulu
Ha
aperto i lavori dell’incontro don Paolo Scapin, parroco di San Pio X, per
ricordare l’orrore della deportazione degli ebrei nei campi di concentramento
nazisti e affermare il principio del dialogo e del gesto di umanità. All’evento
erano presenti Antonino Pascolo, presidente dell’Associazione Alpini di Udine
sud e Germano Vidussi, presidente dell’Associazione Insieme con Noi. Tali
organismi, attivi nella parrocchia, hanno collaborato alla buona riuscita del
convegno.
L'intervento di don Paolo Scapin, parroco di San Po X.
Fotografia di Leoleo Lulu
Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine,
ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale, per un incontro nato dalle
organizzazioni del territorio ed inserito volentieri nel programma delle iniziative del Comune per la Giornata della Memoria 2017, che sono state
numerose ed articolate.
Ha portato il suo saluto ufficiale anche Marco Balestra,
presidente dell’Associazione Nazionale ex Deportati Politici (ANED) di Udine,
che ha voluto presentare e commentare i dati recenti di un’indagine sulla Shoah
e sulla persecuzione degli ebrei al numeroso pubblico, composto da oltre 150
presenti.
La prima relazione del convegno, tenuta dall’architetto
Giorgio Ganis, ha evidenziato, con molte significative immagini, i luoghi degli
ebrei a Udine dal 1300 ad oggi. Si va dal piccolo cimitero di vicolo Agricola,
funzionante dal 1405 ai primi anni del Settecento, fino alla località di
Chiavris (capre, in friulano).
Il toponimo stesso deriva dalla famiglia ebraica
dei Caprileis, che gestiva in zona una locanda, un banco feneratizio ed un
negozio. Il pubblico in sala ha seguito con grande interesse questa parte
dell’incontro, che si è concluso con l’elenco delle sinagoghe o stanze di culto
ebraico della piccola comunità di Udine, che nell’Ottocento sfiorò i 150
aderenti, mentre nel 1949 erano in 37.
Marco Balestra, Giorgio Ganis e Tiziana Menotti.
Fotografia di Leoleo Lulu
Molte diapositive sono state mostrate da Elio Varutti, che ha
presentato il tema della “Shoah dongje les cumieres di Baldassarie.
Deportazione e campi di concentramento. Luoghi e storie 1943-1945”.
“Secondo i dati del 2016 di Mauro Tabor – ha detto Varutti –
la deportazione nei lager dalla Risiera di San Sabba a Trieste, fulcro del
concentramento nell’Adriatisches Küstenland, avendo colpito anche l’ebreo
“misto”, ossia l’assimilato e il discendente da individui di altra fede,
rintracciabile dalla sola evidenza del cognome, la cifra complessiva degli internati
va oltre le 1200 persone. Considerate che gli ebrei a Trieste, nel 1938,
ammontavano a oltre 6000 unità, tra le quali letterati, pittori, scienziati,
medici e amministratori d’aziende. Solo 1500 sono i sopravvissuti e rientrati”.
“Nel 1944 – ha concluso Varutti – vengono arrestati quattro
ebrei di Udine dalle Waffen SS, come
ha riportato Pietro Ioly Zorattini. Tra di essi c’è il barone e senatore Elio
Morpurgo (1858-1944), prelevato ultraottantenne e ammalato in ospedale il 26
marzo 1944. Deportato e morto per strada”.
Nella terza relazione, opera della dottoressa Tiziana Menotti,
ha illustrato la vicenda del Campo di concentramento fascista di Gonars, attivo
dal 1942 all’8 settembre 1943. Vi furono deportati fino a 6.500 prigionieri
politici antifascisti della Slovenia e della Croazia. Circa 500 di loro,
compresi certi bambini, vi trovarono la morte a causa della fame, del freddo e
delle malattie. Anche la Menotti nella illustrazione del suo argomento si è
avvalsa di varie immagini, come per altri autori, frutto di una ricerca nel
territorio.
Dibattito col pubblico. Tra gli intervenuti: Guerrino Cecotti, di Baldasseria. Foto di Elio Varutti
Durante l’incontro sono state proiettate e commentate alcune
immagini del filmato documentario “Cercando le parole” di Paolo Comuzzi e
Andrea Trangoni, del 2013. Il cortometraggio è sugli aiuti dati dalle donne
friulane ai deportati che transitavano nei vagoni piombati sui treni diretti
verso i lager nazisti.
Nel dibattito che è seguito sono intervenuti Alessandra
Kersevan, autrice della prima indagine sul Campo di concentramento di Gonars.
Poi ha parlato Guerrino Cecotti, di Baldasseria, per ringraziare gli
organizzatori dell’evento e ricordare il valore della conoscenza per evitare
gli errori del passato. Ha voluto portare la sua solidarietà Mohamed Hajib,
imam di Udine.
Nell’atrio della sala parrocchiale, dove si è tenuta la
riunione, era esposta una piccola mostra fotografica sui temi sviluppati dai
tre relatori: Giorgio Ganis, Elio Varutti e Tiziana Menotti.
L’incontro si è concluso con un minuto di silenzio per
ricordare le vittime della Shoah, come ha richiesto il parroco don Paolo
Scapin.
Fotografia di Elio Varutti
Commenti nel web
Il signor Claudio Romano, di Udine ha scritto questo messaggio
in Facebook il 27 gennaio 2017: “Caro Elio, complimenti per la serata
"Ebrei a Udine" arricchita dalle vostre ricerche e dalla
documentazione raccolta: veramente di alta qualità. Serata doverosa verso chi
ha sofferto e verso chi non si è voltato dall'altra parte. Serve a non
dimenticare le abiezioni dell'uomo, ma anche a ricordare la generosità di tanta
parte di umanità, semplice e altruista, che a proprio rischio ha testimoniato
fratellanza e condivisione”.
Riferimenti nel web
Cercando le parole / trailer, di Paolo Comuzzi e Andrea
Trangoni, 2013.
Il pubblico in sala. Fotografia di Elio Varutti
Fotografia di Leoleo Lulu, che si ringrazia per la concessone alla diffusione delle immagini
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