De tuto gnochi se pol
far. Si capisce da
questa frase che nella cucina fiumana, a volte, ci si arrangiava come meglio
capitava. È Francesco Gottardi a ricordare queste semplici parole della sua
Nonna Lina nel volume Come mangiavamo a Fiume…
Gli gnocchi di susine vogliono l’impasto classico degli
gnocchi di patate. C’è poi la variante con le albicocche, al posto delle
susine. Allora: bollire ½ kg di patate a pasta gialla (quelle per
gnocchi) con la buccia. Pelatele e passatele calde nello strucapatate. Lasciatele su un ripiano in maniera da far evaporare
bene l’acqua. Altrimenti poi si è portati ad aggiungere farina, facendo
risultare gli gnocchi duri come sassi.
Si impastano le patate passate con 200 gr di farina, un uovo
intero e un cucchiaio di sale fino. C’è chi usa la raffinatezza di mettere 150
gr di farina e 50 gr di semolino al posto della sola farina. Distendere
l’impasto col mattarello fino ad avere uno spessore di 1 cm. Usate come stampo un bicchiere o una
piccola scodella per ottenere dei dischi di cm 8 di diametro. Riporre nel mezzo
di ogni disco la prugna (o un’albicocca) denocciolata. In luogo del nocciolo
mettere una punta di cucchiaino di zucchero. Plasmate il tutto a forma di palla
ben richiusa, facendola passare tra i palmi delle mani infarinate.
Attenzione – spiega il fiuman
Gottardi, classe 1925 – le susine devono essere quelle piccole blu, di forma
allungata. Venivano portate al mercato di Fiume dai Cici. Popolazione di
origine rumena, i Cici, provenivano da Mune ed
altri villaggi del Carso. Carbonai di mestiere, scendevano a Fiume e a Trieste
per vendere legna, carbone e ortaggi. Non conoscevano la marineria gli abitanti della Cicceria. Così sorse
il proverbio: “No xe per cicio barca” (ovvero: a ciascuno il suo mestiere).
Non andrebbero bene le prugne rotonde (o susine claudie), che
venivano dette a Fiume: ronclò. Forse, dal francese: reine claude. Così si legge nel dizionario di Salvatore Samani. Le
prugne rotonde sono inadatte agli gnocchi.
Le albicocche erano più piccole di quelle oggi in commercio.
Gli gnocchi di albicocche venivano detti: gnochi
de armelini. Dopo la bollitura gli gnocchi vengono lasciati nel colapasta,
poi si mettono in un tegame a soffriggere con burro e pangrattato. Fateli
rotolare finché sono bene avvolti. Vanno serviti caldi e spruzzati di zucchero
velo.
Le stesse preparazioni possono essere fatte con la pasta
degli gnocchi di ricotta. In tal caso c’è l’alternativa di tre ciliegie
snocciolate al posto della prugna, perciò ogni gnocco è più piccolo. Il primo piatto o dessert di “Gnocchi
di susine” è utilizzato anche nella cucina del Friuli Venezia Giulia.
Si possono trovare in vari ristoranti, come al Giardinetto di Cormons, vicino a Gorizia.
Si possono trovare in vari ristoranti, come al Giardinetto di Cormons, vicino a Gorizia.
Per il piatto riprodotto nelle fotografie, gnochi de susini con canela, si ringrazia la signora Daniela
Conighi.
Chiara Vigini ha raccolto varie ricette dell’Istria e delle
Isole del Quarnero pubblicate nel tempo su «La Voce Giuliana». Ad esempio, il 2 maggio 1971, il giornale
pubblica la ricetta dei gnochi de susini
riportata da Graziella Fiorentin, in base ai ricordi di Nonna Mimma di Veglia
(in croato: isola di Krk) Ecco le sue parole.
«Gli gnocchi di prugne
avevano un trattamento un po’ speciale che ricordava l’influsso dell’Austria
sulla cucina istriana. Per me era come un pranzo, oltre che ottimo, anche
eccitante quanto giocare a tombola, perché la nonna, fra gli altri gnocchi, ne
inseriva sempre uno vuoto, cioè senza prugna e chi se lo trovava nel piatto
diventava un “pampalugo” fra le risate e i lazzi dei commensali. Stranamente,
se non toccava a me, ero delusa. [Il pampalugo, o panpalugo, in dialetto, è il fante di spade nel
gioco a carte; è sinonimo di persona sciocca].
Ingredienti: pasta da
gnocchi (patate, uovo, farina), prugne secche snocciolate o susine fresche di
stagione e mettere, zucchero, burro, parmigiano.
Formate con l’impasto un
rotolo di circa 5 cm di diametro. Tagliarlo a pezzi grandi circa come una
albicocca. Appiattire la pasta, appoggiare la prugna nel mezzo e richiudere
ricoprendola completamente con la pasta. Cuocere in abbondante acqua
leggermente più salata che per gli gnocchi normali. Come per questi, lo gnocco
è cotto quando viene a galla.
A parte sciogliere 50 gr di
burro e mantenerlo caldo. Riempire una tazza da caffelatte per metà di
parmigiano grattugiato [forse è: pangrattato. Dato che il parmigiano nella cucina di Fiume è assai sospetto. E poi il parmigiano con le prugne dolci? Che sia un errore di stampa? E.V.] e un po’ meno di un’altra metà di zucchero e mescolare.
Spolverare gli gnocchi cotti in ciascun piatto con questa mescolanza e bagnare
con il burro sciolto molto caldo. Vino consigliato: Malvasia».
Veglia, scuola italiana nel 1920. Cartolina da Internet
In Austria oggi
Capita oggi che in certi ristoranti austriaci propongano lo
gnocco di susina come dessert, con la spruzzata di zucchero velo, elegante
nocina di panna montata, uno sbrodolino di cioccolata fondente e una foglietta
di menta fresca come guarnizione. Ma, ahinoi! Quando si spezza lo gnocco si
scopre che hanno lasciato il nocciolo dentro. Che delusione! Eh,
se sa che la coga no jera de Fiume! Certuni poi non apprezzano l’uso
pratico di una prugna secca al posto di quelle fresche.
Ecco il classico piatto "Gnocchi di susine" proposto all'ottimo ristorante Centopassi di San Daniele del Friuli, ottobre 2017
Bibliografia e
sitologia
- Francesco Gottardi,
Come mangiavamo a Fiume nell’Imperial Regia Cucina Asburgica e nelle zone
limitrofe della Venezia Giulia, 2.a edizione, Treviso, AG Edizioni, 2005,
pag. 66.
- Salvatore Samani, Dizionario
del Dialetto Fiumano, a cura dell’Associazione Studi sul dialetto di Fiume,
Venezia – Roma, 1978.
- Maria Stelvio, La cucina triestina, Trieste (1.a edizione: 1927), Lint, 18.ma edizione, 2013.
- Maria Stelvio, La cucina triestina, Trieste (1.a edizione: 1927), Lint, 18.ma edizione, 2013.
- Chiara Vigini (a cura di), Mangiar memoria. Cibi tradizionali e trasmissione della cultura dentro
e fuori ‘Voce Giuliana’, Associazioni
delle Comunità Istriane (1.a edizione: 2007), Trieste. 2011, pag. 37.
- Gnocchi di susini: il primo piatto che sa di dessert. Sito ben
documentato.
- Gnocchi di patate con prugne alla triestina. Sito web con
ricetta veloce che, però, suggerisce le prugne secche o di sbollentare quelle
fresche. Gulp?
Alfa Romeo 85 A Orlandi Macchi, Freccia del Carnaro, 1938. Fotografia da Facebook
Nessun commento:
Posta un commento