Mercoledì 13 dicembre 2017, alle ore 17, in sala Florio, a
Palazzo Florio, in vicolo Florio a Udine si è tenuta la presentazione del
volume “Alfons Mucha. L’artista e il suo tempo” di Jiří Mucha. Il volume è appena
stato pubblicato da Schena editore, di Fasano, provincia di Brindisi, con l’attenta
traduzione dal ceco di Tiziana Menotti.
Paolo Petiziol, Tiziana Menotti, Gabriella Bucco e Anna Maria Perissutti in sala Florio per la presentazione del libro su Mucha
L’evento è stato organizzato dal Dipartimento di Lingue e
Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università di Udine, con
il patrocinio del Consolato onorario della Repubblica Ceca in Udine e in
collaborazione con l’Associazione culturale “Mitteleuropa”. Il pomeriggio
culturale è stato aperto da Anna Maria Perissutti, docente di Lingua ceca all’Università
di Udine.
Ha poi preso la parola Paolo Petiziol, console onorario della Repubblica Ceca. “È un personaggio artistico impressionante questo Mucha – ha detto
Petiziol – e anche molto misterioso, del resto era un massone e allora legato
al concetto novecentesco di patria e di nazione”.
Tiziana Menotti, con l’aiuto di alcune diapositive, ha
mostrato ai presenti gli aspetti biografici del grande artista, nato nel 1860 a
Ivančice, in Moravia, con
studi a Monaco e Parigi. “Quando nel 1969 in Cecoslovacchia uscì la prima
edizione di questo libro, scritto dal figlio – ha detto la Menotti – recava il
titolo ‘Can can con l’aureola’, per rimarcare il segno grafico del cerchio che
si nota in molti profili femminili nelle forme di Art Nouveau, o meglio di Jugendstil
del mondo ceco e slovacco".
Si può rimarcare che l’aureola è un segno grafico tipico di Mucha, forse la si ritrova altrove, ma in grafica è sua tale idea.
Si può rimarcare che l’aureola è un segno grafico tipico di Mucha, forse la si ritrova altrove, ma in grafica è sua tale idea.
È stato, infine, accennato al grande sogno panslavista di
Mucha, realizzato su venti tele di grandi dimensioni dal 1911 al 1931.
Poi, si può aggiungere, ed è un motivo di orgoglio friulano, che al museo di Praga è possibile trovare il libro in questione, unico volume sull’artista scritto in italiano che un turista può comprare. Si accenna al fatto che, a parte i cataloghi delle mostre e qualche monografia soprattutto iconografica, su Mucha in Italia non c'è nulla, a parte ora questa biografia. In questi mesi, si sa che l’Epopea slava, si trova esposta in Oriente.
Poi, si può aggiungere, ed è un motivo di orgoglio friulano, che al museo di Praga è possibile trovare il libro in questione, unico volume sull’artista scritto in italiano che un turista può comprare. Si accenna al fatto che, a parte i cataloghi delle mostre e qualche monografia soprattutto iconografica, su Mucha in Italia non c'è nulla, a parte ora questa biografia. In questi mesi, si sa che l’Epopea slava, si trova esposta in Oriente.
Poi c’è stato il partecipato intervento di Gabriella Bucco,
storica dell’Arte. “Questo è un volume a metà tra letteratura e storia dell’arte
– ha detto – perché il talentuoso Alfons Mucha era nato in Moravia, che ha dato
numerosi esperti nelle arti applicate, come la grafica o la lavorazione del
metallo e la fabbricazione del gioiello, allora si potrebbe dire che egli era
molto diligente, costante e assai contraddittorio”. Anche la professoressa
Bucco si è avvalsa di interessanti diapositive per la sua dotta esposizione,
seguita con estrema attenzione e piacere dai presenti.
Il museo di Mucha a
Praga
C’è un museo a Praga dedicato alla vita e alle opere di
Alfons Mucha (1860-1939). Secondo il sito web di tale museo Mucha è un
rappresentante di fama mondiale dello stile Liberty. Le sale espositive si
trovano nel palazzo barocco di Kaunitz, nel centro di Praga. La selezione di
circa 100 opere, che include pitture ad olio, disegni, pastelli, sculture,
fotografie e oggetti personali, offre una visione unica del mondo dell’autore
di manifesti per Sarah Bernhardt. Fanno parte del museo una caffetteria ed un
negozio di souvenir ispirati ai motivi di Mucha.
Questa esposizione offre una panoramica completa dell'opera
artistica globale di Alfons Mucha (1860-1939), ad eccezione dell’Epopea Slava. Così si legge nell'Introduzione al Museo di Mucha, in lingua italiana. L’attenzione è rivolta soprattutto all’epoca parigina (1887-1904), durante la
quale realizzò le sue opere più celebri. Qui viene presentata una serie di
manifesti, i più importanti dei quali sono quelli realizzati per Sarah Bernhardt,
una serie di pannelli decorativi caratteristici e un ampio campione di "Documents décoratifs" (1902), ovvero modelli tratti dai suoi schizzi parigini.
Altri oggetti decorativi, sculture ed esempi di progetti letterari sono
conservati nelle vetrine.
Alcune sezioni speciali sono dedicate ai manifesti
creati successivamente in Boemia (1910-1939), ai disegni e ai dipinti ad olio.
Qui non viene trascurato nemmeno il rapporto tra Mucha e Praga. Alla fine
dell’esposizione c’è un abbozzo dello studio di Mucha con i mobili originali,
le fotografie della sua famiglia e un gruppo di fotografie da studio scattate
da Mucha a Parigi. Fa parte dell’esposizione anche un documentario di mezzora
sulla vita e sulle opere di Mucha.
Indirizzo: Museo Alfons Mucha (Muchovo muzeum), Panská 7,
Praha 1 - Nové Město, 11000
---
Servizio giornalistico e di fotografia di Elio Varutti. Networking
di Sebastiano Pio Zucchiatti.
Gli stupendi manifesti di Mucha dal sito web del Museo dedicato a lui a Praga
Epica slava di Mucha, nel palazzo Veletržní, Galleria
Nazionale di Praga – / Mucha’s Slav Epic in Veletržní Palace. Si ringrazia per la gentile concessione alla riproduzione il
seguente sito web: http://www.czechtourism.com/it/e/muchas-slav-epic/
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