È stato recitato il Santo rosario in ricordo di tutti gli
istriani vivi e defunti al Villaggio Giuliano di Udine in via Casarsa.
L’evento
religioso si è tenuto il 26 maggio 2017 con la partecipazione dei discendenti
degli esuli istriani, fiumani e dalmati. La devota recitazione è stata animata
dal nuovo sacerdote colombiano padre Juan Carlos Cerquera.
Tra i presenti c’erano le famiglie Pacco, Battistella e il signor
Alberto Nadbath, di Udine, ma col papà di Abbazia. Lui, con la varechina ha
spazzolato la pietra, perché era tutta scura, poi ha sistemato i mattoni alla
base del cippo, trasformando l’ancona in un gioiellino di preghiere popolari. Si
sono unite al rito anche alcune famiglie di Viale Venezia, dove è stato
fabbricato il Villaggio Giuliano, una quindicina di case costruite nel 1951-1952 «coi
schei dei americani».
Proprio in quel luogo, sin dal 1952-1953, le donne giuliane e
dalmate si riunivano a maggio per recitare il rosario, attirando altre donne e
uomini del quartiere. Gli udinesi così si mescolavano con i profughi giuliani,
fiumani e dalmati nel rito religioso spontaneo, meravigliando il clero locale.
L’evento si è ripetuto nel 2017. «È stata una serata molto bella – ha detto Eugenia Pacco – e
la preghiera ha unito la terra e il cielo, su molti visi dei presenti ho visto
scendere una lacrima».
Il parroco ha poi proposto di celebrare una messa davanti
alla Madonnina della Rinascita in futuro. Ha incoraggiato tutti a continuare e
a invitare anche le nuove generazioni. Bisogna trasmettere a loro questi sani
valori. Bisogna ricordare la storia del popolo istriano, fiumano e dalmata per
condividere con i giovani e con gli stranieri come padre Cerquera questa
preghiera. Così la storia potrà portare pace e unità tra i popoli.
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Si ringrazia Eugenia Pacco per le fotografie
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