martedì 9 agosto 2016

Quattro Villaggi Giuliani a Udine

In base alle mie ricerche i Villaggi Giuliani a Udine sono quattro. Si tratta di case popolari edificate dal 1950 al 1962, generalmente con i fondi dell’UNRRA Casas. Ufficialmente la “United Nations Relief and Rehabilitation Administration” (UNRRA) era un’organizzazione delle Nazioni Unite, con sede a Washington, istituita il 9 novembre del 1943 per assistere economicamente e civilmente i Paesi usciti gravemente danneggiati dalla seconda guerra mondiale. Fu sciolta il 3 dicembre 1947. L’acronimo Casas sta per: Comitato Amministrativo Soccorso Ai Senzatetto.
In base all’Archivio del Comune di Udine nel 1950 ebbe inizio la costruzione delle case del primo Villaggio Giuliano in Via Cormòr Alto, Via Casarsa e Via Cordenons. Fu inaugurato nel 1952, secondo Giuseppe Marsich, esule da Veglia per una quindicina di famiglie. Anche Bruno De Faccio lo ricorda, ma sono soprattutto gli esuli da Pinguente a darne notizie: Onorina e Vittore Mattini, e i fratelli Tancredi.
Mario Blasoni, giornalista del «Messaggero Veneto» ha scritto che l’ingegnere Angelo Morelli De Rossi, di Udine “nel 1946 ha assunto la direzione dell’ufficio interregionale dell’UNRRA Casas, ente preposto alla ricostruzione degli abitati danneggiati o distrutti dai bombardamenti angloamericani o dalle rappresaglie naziste”. I suoi principali lavori furono svolti a Latisana, San Michele al Tagliamento, San Donà di Piave, Nimis, Attimis, Faedis e Forni di Sotto. Gli ultimi quattro sono i paesi bruciati dai nazi-fascisti.
Fascicolo di 32 pagine stampato a Roma verso il 1949.
The Marshall Plan (officially the European Recovery Program, ERP) was an American initiative to aid Western Europe, in which the United States gave over $12 billion (approximately $120 billion in current dollar value as of June 2016) in economic support to help rebuild Western European economies after the end of World War II.
Collezione E.Varutti, Udine

Poi, riferendosi sempre all’ingegnere Morelli De Rossi, il giornalista aggiunge la seguente precisazione: “ha operato anche a favore dei profughi giuliano-dalmati (villaggi a loro destinati a Gorizia, Grado, Monfalcone, Udine e Marghera)”.
C’è chi pensa, allora, che sia stato proprio lui il progettista del Villaggio Giuliano n. 1, quello di Via Casarsa, Via Cordenons, Via Cormòr Alto. Di sicuro l’ingegnere Morelli De Rossi ha progettato due preventori antitubercolari di Sappada, in provincia di Belluno, in base ai documenti dell’Archivio del Comune di Sappada.
I due luoghi di accoglienza alpina per i bambini dell’esodo giuliano dalmata furono edificati nei seguenti anni: il preventorio “Dalmazia”, del 1953-1954 e quello intitolato alla “Venezia Giulia”, del 1960-1964. Ambedue gli edifici sono su progetto dell’ingegnere Angelo Morelli De Rossi di Udine. Al progetto del 1960 ha operato anche Diomede Morossi, che aveva lo studio in Via Aquileia a Udine con Morelli De Rossi.
Ritorniamo, ora, nel capoluogo friulano. 
C'era un "Secondo Villaggio Giuliano" a Udine, inaugurato nel 1956. Sorse in Via Enrico Fruch in alcuni piccoli condomini. Qui abitavano alcuni esuli d'Istria, di Fiume e della Dalmazia, oltre ad altri assegnatari di case popolari. I cortili interni stanno tra Via Fruch e Via Abbazia. Un’altra visuale del villaggio può essere colta tra Via Pola e Via Fruch. Tra gli esuli c'è chi ricorda queste abitazioni come "le case degli esuli giuliani e dalmati", altri come il Secondo Villaggio Giuliano. 
Le notizie sul secondo Villaggio Giuliano a Udine sono state fornite dal professor Daniele D’Arrigo. 

Qui siamo in Via Enrico Fruch e in questi piccoli condomini del 1956 abitavano alcuni esuli d'Istria, di Fiume e della Dalmazia, oltre ad altri assegnatari di case popolari. La fotografia qui sotto riportata mostra l'incrocio tra Via Pola e Via Fruch. 
(Fotografia di Elio Varutti 2015)


All’Ufficio Tecnico del Comune di Udine (il 9 agosto 2016) ho reperito la data di costruzione del terzo Villaggio Giuliano. Quello sorto in Via Sant’Osvaldo al civico numero 42, agli interni 16, 17, 18, 19 e 20. L’apertura del cantiere è del 4 luglio 1957, mentre l’abitabilità è rilasciata il 3 luglio 1962.
Un altro testimone dell’esodo giuliano dalmata, il signor Flavio Serli, ha comunicato di aver abitato nel terzo villaggio giuliano di Udine dall’agosto 1962, dove stavano 36 famiglie in Via Sant’Osvaldo.
Anche la signora Albina Alma Visintin vedova Benolich, esule da San Giovanni di Portole ha ricordato le case del Villaggio Giuliano di Sant’Osvaldo ed è lì che si è svolta l’intervista sul suo esodo.


Poi c’è il Villaggio Giuliano di San Gottardo, che fu edificato nel 1954-1955. Inaugurato nel 1955 col sindaco Giacomo Centazzo, come dalle interessanti immagini diffuse da Alessandro Rizzi nel 2016, qui riportate. Allora i villaggi giuliani sono quattro (secondo le informazioni raccolte fino a settembre 2016). Le ricerche continuano...
Udine - Case del Villaggio Giuliano Sant’Osvaldo, il terzo; era per 36 famiglie di esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia.
Fotografia di Elio Varutti 2016

Fonti orali
Le interviste, se non altrimenti indicato sono state condotte a Udine da Elio Varutti, con penna taccuino e macchina fotografica. Ringrazio le seguenti persone per la buona collaborazione alle ricerche:
- Daniele D’Arrigo (1951), Udine, intervista del 23 dicembre 2015.
- Bruno De Faccio, Udine (1933), int. a cura della professoressa Elisabetta Marioni e dei suoi allievi del 12 ottobre 2011.
- Giuseppe Marsich (1928), Veglia “italiano all’estero” (Regno dei Serbi, Croati e Sloveni), int. dell’11.02.2004.
- Onorina Mattini “Là de Maria Osso” (1924), Pinguente, int. del 15 febbraio 2007.
- Vittore Mattini “Là de Maria Osso” (1929), Pinguente, int. del 15 febbraio 2007.
- Flavio Serli (1954), Umago, vive a Trieste e a Forni Avoltri (provincia di Udine), intervista svolta a cura di E. Varutti a Sappada (BL) il 15 luglio 2016.
- Cesare Tancredi (1933), Pinguente, int. del 28 febbraio 2007.
- Luciana Tancredi (1935), Pinguente, int. del 28 febbraio 2007.
- Norma Tancredi (1939), Pinguente, int. del 28 febbraio 2007.
- Sergio Tancredi (1945), Pinguente, int. del 28 febbraio 2007.
- Albina Alma Visintin vedova Benolich, San Giovanni di Portole (1936), int. del 27 dicembre 2003.
Fascicolo di 32 pagine stampato a Roma verso il 1949.Pagine interne che citano l'UNRRA. Collezione E.Varutti, Udine

Fonti edite
Comune di Udine, Cinque anni di civica amministrazione. Giugno 1951 – maggio 1956, Udine, Doretti, 1956.


Per i riferimenti biografici all’ingegnere Angelo Morelli De Rossi, direttore dell’ufficio interregionale dell’UNRRA Casas (Veneto - Friuli Venezia Giulia), vedi: Mario Blasoni, “Protagonista della ripresa postbellica”, in M. Blasoni, Cento udinesi raccontano, Udine, La Nuova Base, volume III, 2007, pagg. 182-184.

- Elio Varutti, Il campo profughi di via Pradamano e l’associazionismo giuliano dalmata a Udine. Ricerca storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici dell’esodo 1945-2007, Udine, Comitato di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, 2007.
Udine - Case del Villaggio Giuliano Sant’Osvaldo, il terzo; era per 36 famiglie di esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia.
Fotografia di Elio Varutti 2016
Fondi archivistici
- Archivio del Comune di Sappada, provincia di Belluno.
- Archivio del Comune di Udine.
- Ufficio Tecnico del Comune di Udine.


Collegamenti Internet
- Per i dati e varie fotografie su un Itinerario giuliano a Udine, costruito da una classe di studenti assieme allo scrivente e ad altri professori nel 2013, dove trova posto anche il primo Villaggio Giuliano di Udine, si veda: Itinerario giuliano a Udine. Esodo istriano, un brano sconosciuto di storia locale.

- Per le notizie sul più grosso Centro Smistamento Profughi giuliano dalmati, che sorse a Udine vedi l’articolo scritto nel 2014, con successivi aggiornamenti in questo stesso blog: Il Centro di smistamento profughi istriani di Udine, 1945-1960.

- Riguardo agli intervistati di Pinguente d’Istria, c’è questo articolo del 2015: Tecnica della pulizia etnica. Un infoibato di Pinguente, 1943.

- Per le notizie riportate dal professor Daniele D’Arrigo di Udine nel 2016 sul secondo Villaggio Giuliano, vedi: La patria perduta. Profughi da Fiume, 1943-1947.

- Per l’intervista a Flavio Serli di Umago sul terzo Villaggio Giuliano di Udine,  vedi:  Esodo da Umago nel 1961. Cognome straziato (2016).

- Per altre informazioni sui preventori antitubercolari di Sappada per i bimbi dell’esodo giuliano dalmata, vedi il mio contributo del 2016: Preventori antitubercolari di Sappada per esuli istriani, 1945-1978.

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- Fotografie in bianco e nero del 1955-1956 sul Villaggio Metallico e sul Villaggio Giuliano di San Gottardo di Alessandro Rizzi, diffuse nel gruppo di Facebook “Sei di Udine se…” il 16 settembre 2016.
Estate del 1955 il sindaco di Udine Giacomo Centazzo consegna le chiavi delle nuove case del villaggio S. Gottardo agli assegnatari provenienti dal Villaggio Metallico. Fotografia diffusa da Alessandro Rizzi. Foto di Enrico Pavonello. Fonte: Fototeca dei Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte, Udine. Nel web con ERPAC © Ente Regionale PAtrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia 

Il Villaggio di San Gottardo nel 1956, dove sono state trasferite le famiglie che abitavano nelle baracche del Villaggio Metallico. Fotografia diffusa da Alessandro Rizzi.

Scene familiari al Villaggio Metallico di Udine, pieno di istriani, fiumani e dalmati, 1947-1955. 
Fotografia diffusa da Alessandro Rizzi.

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