Sembra una
contraddizione, eppure cercare alcuni sprazzi di umanità in un conflitto è un’opera
avviata da un progetto educativo lanciato a Udine nel 2011. Se ne è parlato all’Università
di Udine in una ghiotta occasione culturale, visto che l’ospite principale è
stato il cronista di guerra Toni Capuozzo, laureato in sociologia, friulano di
nascita, visto che è nato in quel di Palmanova, con la mamma esule da Fiume, città italiana del Carnaro, dal 1924 al 1945.
Toni Capuozzo a Palazzo Garzolini (di Toppo Wassermann), Udine il 21 aprile 2016. Fotografia di Elio Varutti
«Il progetto Umanità dentro la guerra è di una
singolarità preziosa – ha detto Toni Capuozzo – perché è contro corrente
infatti, sui conflitti, molti come me, sono i pessimisti». Ha concluso così il
noto giornalista di TG 5 le due importanti iniziative organizzate dal Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Cultura e la Lingua del Friuli (Cirf)
dell’Università di Udine. Gli appuntamenti culturali si sono svolti a Udine
presso Palazzo Garzolini (di Toppo Wassermann) di Via Gemona 92.
L’occasione degli
incontri sul tema “Friuli terra di confini (1866-2016)” è stata fornita il 21
aprile 2016 dal professor Paolo Pascolo, direttore del Cirf. Nel primo
incontro, definito conferenza stampa, sono stati presentati i prossimi
appuntamenti che inizieranno con “La scelta”, una pièce teatrale di Stefano
Menis, ispirata al memoriale di Ferdinando Pascolo “Silla”, intitolato “Che
strano ragazzo, dalla sacca del Don al carcere repubblichino per una nuova
Italia”, Aviani & Aviani editori, Udine 2013. «Il secondo evento che stiamo
allestendo – ha aggiunto Pascolo – è dedicato alla storia dei confini labili
attraverso il francobollo e le lettere dal fronte».
Verso le ore 16,40 il
professor Pascolo ha aperto il convegno intitolato “Cronaca e memorialistica
per capire la storia”, illustrando il progetto Umanità dentro la guerra, sorto dal libro scritto da suo padre,
soldato in Russia e poi partigiano in Friuli.
La professoressa Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore
“B. Stringer” di Udine, ideatrice del progetto Umanità dentro la guerra, ha spiegato i motivi che hanno fatto
nascere sin dal 2011 l’originale attività didattica, ampliatasi nel tempo. «La
mia relazione si incentra sul modo di insegnare la storia – ha detto Zilli –
non solo con i manuali, ma con le attività dei Laboratori di Storia nelle
scuole secondarie intesi come luoghi per esplorare le fonti e nuovi mezzi,
poiché la competenza è collegata alla consapevolezza».
Poi la professoressa
Zilli ha spiegato le tappe fondamentali del progetto Umanità dentro la guerra, col coinvolgimento di varie istituzioni
«e persino, come è successo quest’anno – ha concluso Zilli – sviluppando
rapporti transnazionali, che hanno visto la partecipazione del console
austriaco, di quello sloveno e di una delegazione scolastica di Villaco al
Teatro Giovanni da Udine lo scorso 17 marzo, per la Giornata dell’Unità nazionale,
della Costituzione, dell’inno e della bandiera».
Ha concluso i lavori
del convegno Toni Capuozzo, parlando a braccio delle numerose guerre di cui è
stato cronista, dai Balcani, alle Falkland, al Medio Oriente.
Il pubblico ne è
rimasto stregato non accorgendosi che erano appena stati sfiorati i temi in
programma. Il titolo del suo intervento, infatti, era: “Può la cronaca scandire
il ritmo della storia? I casi: Fusilâz, Regeni, Piano e Failla, Marò”.
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Una versione di questo articolo è stata pubblicata il 29 aprile 2016 sul giornale web infofvg.it sotto il titolo: "Toni Capuozzo a Udine, per Umanità dentro la guerra".
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