mercoledì 28 novembre 2018

Mario Sironi a Pordenone, Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924


C’è una interessante mostra di oltre 200 opere di Mario Sironi a Pordenone. Aperta fino al 9 dicembre 2018, l’originale rassegna è stata inaugurata alla Galleria Harry Bertoia il 16 settembre 2018.
Pordenone, l’ingresso della Galleria Bertoia, per la mostra Mario Sironi. Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924. Fotografia di E. Varutti

Come scrivono nel depliant d’ingresso Pietro Tropeano, assessore alla Cultura del Comune di Pordenone, assieme al sindaco Alessandro Ciriani “Avete un grande artista, forse il più grande del momento e non ve ne rendete conto”. I due civici amministratori non sono dei critici d’arte, perché citano per tale frase niente meno che Pablo Picasso, per esaltare il futurista Mario Sironi (1885-1961), pittore, illustratore, grafico, scultore, decoratore, scenografo e protagonista principale della cultura e dell’arte del tormentato Novecento.
L’esposizione è stata curata da Fabio Benzi, che si era occupato della grande e eloquente rassegna su Sironi esposta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1993. La mostra è stata realizzata dal Comune di Pordenone e dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale (ERPAC) con l’attiva collaborazione dell’Associazione Mario Sironi e il patrocinio della Regione Lombardia, inserendosi nelle iniziative per l’Anno Europeo della Cultura 2018 del MIBACT.
Mario Sironi, Periferia, 1921. Collezione privata

Nelle belle sale espositive sono ben collocate le poche opere ad olio su tela e le molte, moltissime chine o tempere su carta e su cartone. Molti disegni, persino minuscoli, cm. 10 x 15 circa, provengono da collezioni private, come diverse altre opere presenti nell’esposizione.
Si comprende bene il passaggio dell’artista dal futurismo ante Grande Guerra al classicismo dei primi anni Venti, con vari sconfinamenti verso il bozzetto pubblicitario, dato che il tratto di Sironi era richiesto sui giornali dell’epoca, come Noi e il Mondo, oppure Gli Avvenimenti, fino a Industrie Italiane Illustrate, per finire, dopo un aiutino da parte di certe grazie femminili, al Popolo d’Italia.
È l’artista che disegna i primi camion militari, i cannoni, i siluri, i dirigibili, i primi aerei, le navi corazzate e i primi carrarmati. 
Nel dopoguerra dipinge con tonalità smorte le ciminiere, le periferie informi, i tram, i ferrovieri, oppure – chissà come mai? – ieratiche donne tremendamente sole, col titolo, ovviamente di Solitudine.
Mario Sironi, Figura futurista (Antigrazioso), 1913/1914, olio su tela, cm 84,5 x 59,5

L’approccio di Sironi alla pubblicità non è di mera propaganda, come sostiene certa critica. Altri autori dubitano di ciò, vista la sua fideistica adesione al fascismo, ben documentata dalle vivaci caricature per il Popolo d’Italia, il giornale di Mussolini. In Sironi c’è satira contro il capitalismo, contro gli ebrei, contro il Partito Popolare, contro Lenin, ma nulla di critico nei confronti di certe dittature del Novecento che sconvolsero l’Europa.

Sebastiano Pio Zucchiatti, Dedica ai futuristi, 1999, olio su cartone, cm 17 x 14. Courtesy del'artista
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Orari della mostra
Da martedì a venerdì dalle 15 alle 19. Sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. MARIO SIRONI. DAL FUTURISMO AL CLASSICISMO 1913-1924. Pordenone, Galleria Harry Bertoia (corso Vittorio Emanuele II, 60). 16 settembre - 9 dicembre 2018.

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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. Fotografie di E. Varutti, ove segnalato. Si ringrazia Sebastiano Pio Zucchiatti per la pittura messa a disposizione della presente recensione, intitolata Dedica ai futuristi. 

Pordenone, sulla destra c’è l’ingresso della Galleria Bertoia. Fotografia di E. Varutti


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