martedì 20 novembre 2018

Ecco la cattedrale più piccola al mondo, a Nona in Dalmazia


Questo gioiello di architettura si trova a Nona, in Croazia. È un po’ stile Lilliput, ma è un posto ricco di fascino e di spiritualità. È la chiesa della Santa Croce. 
Nona - Accanto alla chiesa della Santa Croce, resti di una necropoli romana e paleocristiana. Fotografia di E. Varutti

In lingua croata: crkva Sv. Križa. Anche se di dimensioni ridotte, il luogo di culto è stato cattedrale della diocesi cattolica di Nona / Nin, nella regione di Zara / Zadar. È nota come la più piccola cattedrale del mondo.
La sua costruzione risale al IX secolo, come si legge nel web. È in stile preromanico triabsidato, con un gusto bizantino, come per i monasteri serbo-ortodossi. Presenta una pianta che ricorda la croce greca, con campanile a veletta. Attorno alla chiesuccia regna un silenzio totale, rotto solamente da qualche grido di gabbiano. 
L’interno mostra una serie di nicchie cieche, mentre la non regolare cupola ellissoidale va stringendosi in alto. Pare che la struttura sia volutamente sbilanciata in maniera da andare dietro alla posizione del Sole. Sul lato inferiore dell’architrave è riportato il nome del prefetto Godečaja (Godeslaus), la più antica iscrizione croata conosciuta ad oggi.
Nona - Porta superiore della dominazione veneziana. Fotografia di E. Varutti

La cittadina di Nona conta 4.603 abitanti. Dista 15 km a nord di Zara. Nel 1328 Nona si dà a Venezia. Rimane sotto la Serenissima sino al 1797 (Trattato di Campoformio di Napoleone), tranne il periodo che va dal 1358 al 1409. Entro le mura veneziane rimangono ruderi di un tempio di Diana di epoca flavia. L’area subì le invasioni turche nel secolo XVI.
Il paese di Nona vive in collegamento al mare, che porta ricchezza alla comunità intera. Il suo centro cittadino si trova su un isolotto disposto al centro di una baia dalla forma di ferro di cavallo. Ha una estensione modesta e soli due accessi via terra, posizionati nei due lati opposti. Dall’esterno appare come una piccola fortezza aperta sul mare, con le sue mura basse che scendono – ulteriormente – in prossimità del mare.
Nona - Chiesa parrocchiale di Sant’Anselmo, con tesoro di reliquiari in oro e argento, sec IX-XV. Fotografia di E. Varutti

Questo insediamento è stato abitato già in epoca preistorica e liburnica, o almeno è ciò che testimoniano i ritrovamenti. In seguito viene colonizzato dai greci e dai romani (Aenona). Questi ultimi vi costruirono un foro e un tempio, il più grande di tutta la Dalmazia. Ci fecero pure un acquedotto e un anfiteatro. Il sito, al tempo degli Antichi romani, era famoso per i suoi fanghi curativi.
La cittadina viene distrutta completamente sotto la dominazione slava, per essere ricostruita dai croati. Assume un’importanza istituzionale molto grande: qui venivano incoronati i sovrani croati e sempre qui fu istituito il maggiore centro ecclesiastico della Croazia. Come già scritto, passa in mano ai veneziani e successivamente ai turchi. Perse la sua importanza, per riacquisirla negli ultimi decenni, grazie ad un certo afflusso turistico.
La chiesa della Santa Croce di Nona si trova a pochi metri dalla chiesa parrocchiale di Sant’Anselmo e dal suo campanile romanico del sec. XII-XIII.
Nona, chiesa della Santa Croce. Fotografia di E. Varutti

Nona, chiesa della Santa Croce. Parete sinistra interna, lacerto di iscrizione glagolitica. Fotografia di E. Varutti
--

Sitologia e riferimenti bibliografici
- Marco Tamborini, Iugoslavia. Guida d’Europa, Milano, Touring Club Italiano, 2.a edizione, 1982.




Nona, chiesa della Santa Croce. Architrave con antichi fregi di fattura forse carolingia. Fotografia di E. Varutti

Nona - Chiesa parrocchiale di Sant’Anselmo, con campanile romanico del sec. XII-XIII e monumento a S. Gregorio di Nin, scultura novecentesca di Ivan Meštrović. Fotografia di E. Varutti

Nona, chiesa della Santa Croce. Fotografia di Giorgio Gorlato

Nona, campanile romanico del sec. XII-XIII della chiesa parrocchiale di Sant’Anselmo. Fotografia di Giorgio Gorlato 

Nona, interno della chiesa romanico gotica di Sant’Ambrogio. Fotografia di Giorgio Gorlato
--
Servizio giornalistico e di Networking a cura di Elio Varutti e Tulia Hannah Tiervo. Fotografie di E. Varutti e di Giorgio Gorlato.

Nessun commento:

Posta un commento