Post Tenebras Lux si legge sul portale d’ingresso del
Cimitero italiano di Zara, in croato: “Gradsko
groblje”, ossia “Cimitero cittadino”. La scritta latina, La luce oltre le tenebre, sta a significare la speranza e la luce
che si possono intravvedere oltre le brutture della società, come le malattie e
gli orrori dell’uomo, come la guerra.
Tomba
italiana con fiori nel cimitero di Zara. Fotografia di E. Varutti
Edificato nel 1934 in stile neoclassico, il portale è
resistito alla furia del tempo e degli uomini. Lo si trova nella parte destra
del nuovo cimitero, nella periferia sud di Zara, sulla strada che
porta a Spalato.
L’ingegnere Silvio Cattalini, presidente dell’Associazione
Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD) Comitato Provinciale di Udine, dal
1972 al 2017, mi raccontava che durante i 54 bombardamenti della sua città
natale “la zente de Zara se rifugiava in cimitero e qualchedun el stava anche a
dormir, se gaveva perso la casa distrutta dalle bombe o per paura, dato che i
druzi diseva de no star in zità ‘sta sera perché sarà tanta festa e tanto
rumor”.
Cimitero
di Zara, parte italiana. Ingresso monumentale eretto nel 1934. Fotografia di E. Varutti
Si ricorda che con la parola druzi,
si intendono i partigiani di Tito, anche i fiancheggiatori. È una deformazione
lessicale della parola drug, che in serbo-croato significa: compagno. I croati
del contado filo-partigiani davano il consiglio di non fermarsi nel centro
della città dalmata, italiana dalla fine dalla Grande Guerra, perché erano i
loro stessi caporioni ad aver segnalato agli alleati angloamericani di
bombardare la città, non tanto per la sua importanza militare, quanto invece perché
troppo italiana. Era pulizia etnica.
Da una fonte nel web si sa che, durante i bombardamenti del
1943-1944, gli zaratini si rifugiavano “in cimitero, dove nacque anche una bambina
che fu battezzata nella cappella mortuaria. Una tomba custodisce anche i resti
straziati di zaratini ignoti che mani pietose avevano raccolto tra le macerie e
calato nella fossa comune avvolti in coperte”.
Tomba Millicich a Zara. Fotografia di E. Varutti
È una bella cosa che in ogni tomba italiana ci sia un fiore.
C’è un’associazione che si è impegnata di effettuare la mesta, ma virtuosa
operazione. È il Madrinato dalmatico.
Così nel cimitero italiano si vede la
tomba familiare degli Alesani, dei Millicich, dei Catalinich, dei Gherdovich,
dei Battara e di molti altri, che non si possono qui riportare, poiché l’elenco
sarebbe assai lungo.
“Il Cimitero di Zara, eretto e benedetto nel gennaio 1821,
veniva denominato comunale, mentre la
sua denominazione attuale, per la verità, è Gradsko
groblje, ossia Cimitero cittadino”
(precisazione di Walter Matulich del 22.3.2023).
Tomba
italiana nel cimitero di Zara. Fotografia di E. Varutti
Tomba Gherdovich
a Zara. Fotografia di Giorgio
Gorlato
Tomba Battara a Zara. Fotografia di Giorgio
Gorlato
Mappa plurilingue del Cimitero di Zara; la parte storica italiana è a destra. Fotografia di Giorgio
Gorlato
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Fonti orali e del web: - Silvio Cattalini (Zara 1927-Udine 2017),
intervista a Udine del 18 dicembre 2016 di Elio Varutti. - Walter Matulich, Zara 1943, post in Facebook del 22 marzo
2023 nel gruppo “Esodo istriano, per non dimenticare”.
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Sitologia
- Madrinato dalmatico per
la conservazione dei cimiteri per gli italiani a Zara, Cimiteri d’Europa, luglio-agosto
2006.
Cimitero di Zara, 11 novembre 2018. La delegazione ANVGD di
Udine, guidata dalla presidente Bruna Zuccolin (a destra) rende omaggio alle tombe di italiani. Fotografia di E. Varutti
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Sebastiano
Pio Zucchiatti e E. Varutti. Si ringrazia per la collaborazione: Bruno Bonetti. Fotografie di Giorgio Gorlato, di E. Varutti e
dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD),
Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o
ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a
venerdì ore 9,30-12,30.
e-mail: anvgd.udine@gmail.com. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.
e-mail: anvgd.udine@gmail.com. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.
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