Francesca Laudicina, assessore al Bilancio del Comune di
Udine, ha portato la corona d’alloro alla commemorazione dei caduti giuliano
dalmati, svolta il 3 novembre 2018 al Cimitero di San Vito a Udine. La
professoressa Laudicina, che ha il babbo Alfio esule da Pola, era accompagnata
da Elio Varutti, vice presidente del Comitato Provinciale di Udine
dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD).
Udine, corteo al Cimitero di S. Vito, 3 novembre 2018 –
Annalisa Vucusa al labaro, l’assessore Francesca Laudicina e il vice presidente
ANVGD di Udine Elio Varutti con la corona d’alloro. Fotografia di Bruno Bonetti
Il labaro dell’ANVGD di Udine era sorretto da Annalisa Vucusa, cugina dell’ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara e presidente
della stessa ANVGD di Udine dal 1972 al 2017, anno della sua morte.
Il mesto corteo, dalla chiesa del Cimitero al Monumento ai
caduti giuliano dalmati, del 1990, posto all’ingresso principale dello stesso
camposanto, si è fermato davanti all’opera di Nino Gortan. Qui don Tarcisio
Bordignon ha benedetto le corone d’alloro e ha condotto la recita della
preghiera dell’Infoibato, composta nel 1959 da monsignor Antonio Santin,
vescovo di Trieste e Capodistria. Era già stata deposta, in precedenza, una corona d’alloro del
Comune di Udine.
Cimitero di Udine, 3.11.2018 - Preghiera dell'Infoibato, composta da mons. Santin nel 1959. Fotografia di Bruno Bonetti
La scultura monumentale, del 1990, oltre alla targa
commemorativa contiene un bassorilievo dello scultore istriano Gortan, nato a
Pinguente, che rappresenta, in modo stilizzato, due persone che tenendosi per
mano vengono precipitati in una foiba. Secondo un’altra interpretazione si
tratterebbe, invece, di un adulto e un bambino che salutano prima di partire
per l’esilio. Potrebbero essere “quei andadi”, oppure “quei restadi”.
La prima cerimonia è stata una Santa Messa, alle ore 10,30 in
onore delle vittime delle foibe e dei defunti dell’esodo degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, presso la chiesa del Cimitero di San Vito in Udine,
viale Firenze. Il celebrante, don Tarcisio Bordignon, parroco di San Pio X dal
1966 al 2014, che è stato molto vicino al mondo degli esuli giuliano dalmati, ha
ricordato tutti i defunti esuli. Si accenna al fatto che nella stessa
parrocchia esisteva il Centro di smistamento profughi (Csp) di Via Pradamano.
“Era il più grosso d’Italia”, secondo l’ingegnere Silvio Cattalini. Dal Csp friulano
transitarono oltre centomila italiani dell’esodo giuliano dalmata in fuga dalle
loro terre a causa delle prepotenze jugoslave, tra il dopoguerra e il 1960,
quando chiuse i battenti.
Udine, 3.11.2018, la santa messa nella chiesa del Cimitero. Fotografia di Giorgio Gorlato
Udine, 3.11.2018, la preghiera dell'Infoibato davanti al Monumento ai caduti giuliano dalmati nel Cimitero. Fotografia di Giorgio Gorlato
La cerimonia in Chiesa
Prima della cerimonia religiosa, don Tarcisio ha dato la
parola a Varutti, vice presidente dell’ANVGD di Udine, essendo assente per
motivi familiari Bruna Zuccolin presidente dello stesso sodalizio.
“Oggi vogliamo ricordare tutti i defunti esuli d’Istria,
Fiume e Dalmazia – ha detto Varutti – con particolare riferimento ai sette
caduti della fossa comune di Castua, eliminati nel 1945, presso Fiume e
tumulati proprio a Udine presso il Tempio Ossario, il 20 ottobre 2018. Ricordiamo
le oltre mille vittime della foiba dell’Isola di Zuri, presso Sebenico, uccisi
nel 1943. I resti umani di queste foibe sono stati scoperti ed esumati dalle
autorità croate nel 2018. Vogliamo rimembrare poi l’uccisione nella foiba di
Villa Surani di Norma Cossetto, commemorando il 75° anniversario della morte
della giovane studentessa, barbaramente violentata e uccisa il 5 ottobre 1943,
dai partigiani titini”.
C’è stato, infine, un motivo contingente per ricordare le
vittime delle foibe. “È un onore per noi oggi ricordare Giusto e Mario Chersi,
da Parenzo uccisi poco dopo l’8 settembre 1943 e gettati nella foiba di Vines,
vicino ad Albona in Istria – ha concluso Varutti – È presente qui tra noi la professoressa
Francesca Laudicina, assessore al bilancio del Comune di Udine, in rappresentanza della Civica Amministrazione, ella è nipote di nonno
Giusto Chersi”.
Le preghiere sacre, nel corso della funzione religiosa sono
state lette da Sergio Satti, esule da Pola nonché decano dell’ANVGD di Udine,
oltre che componente dell’attuale Consiglio Esecutivo del sodalizio.
Varutti legge il comunicato ANVGD, vicino a Don Tarcisio Bordignon e a Sergio Satti. Fotografia di Giorgio Gorlato
Prima dell’evento la dirigenza dell’ANVGD di Udine, tramite alcuni esuli dalmati, ha
ricevuto il gradevole saluto da parte della signora Franca Balliana, vedova
dell’avvocato Pietro Serrentino, figlio di Vincenzo Serrentino, ultimo prefetto
di Zara, fucilato a 47 anni nella seconda guerra mondiale dai partigiani
jugoslavi. La signora Balliana, che vive a Jesolo (VE), ha inteso inviare i
suoi ringraziamenti all’ANVGD di Udine per tutta l’attività svolta a favore dei
temi dell’esodo giuliano dalmata soprattutto nel web.
All’incontro era presente, tra gli altri, Giovanni Adami, presidente della
Federazione Italiana Pallacanestro Friuli, assieme alla madre Sandra Drioli,
esule da Isola d’Istria. Si comunica, infine che la manifestazione dell’ANVGD
di Udine del 3 novembre 2018 ha avuto il saluto ufficiale della Prefettura di
Udine, le cui autorità erano impegnate nelle contemporanee celebrazioni
patriottiche, in piazza Libertà, per il centenario dell’ingresso delle truppe
italiane a Udine per la liberazione dal giogo austro-tedesco che vessava il
Friuli dal 1917, dopo la rotta di Caporetto.
Nella chiesa del Cimitero, tra i tanti soci ANVGD, c’erano i
fratelli Vittore (1929) e Onorina Mattini (1924), esuli da Pinguente; il loro babbo
Francesco fu ucciso dopo l'8 settembre 1943 e gettato nell’abisso Bertarelli (m. 365 di profondità), nelle
vicinanze del Monte Maggiore, in croato Učka (m. 1.396). C’erano Fabiola Modesto Paulon (1928), esule da Fium, oltre ai fratelli Giorgio e Daria Gorlato, da
Dignano d’Istria, il cui padre Giovanni, notaio “fu preso dai titini nel maggio
1945 e mai più rivisto, poi ci hanno detto che è stato gettato in una foiba”.
Udine, corteo al Cimitero di S. Vito, 3 novembre 2018 –
Annalisa Vucusa al labaro, l’assessore Francesca Laudicina e il vice presidente
ANVGD di Udine Elio Varutti con la corona d’alloro. Fotografia di Fulvio Pregnolato
Cenni bibliografici e
sitologici
Elio Varutti, Il campo
profughi di via Pradamano e l’associazionismo giuliano dalmata a Udine: ricerca
storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici dell’esodo. 1945-2007,
Udine, Associazione nazionale Venezia
Giulia e Dalmazia, Comitato provinciale di Udine, 2007 (esaurito).
E. Varutti, La foiba di Mario e Giusto da Parenzo, 1943, on-line dal 27 aprile 2015.
E. Varutti, Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in Friuli 1943-1960. Testimonianze di profughi giuliano dalmati a Udine e dintorni, Udine, Provincia di Udine / Provincie
di Udin, 2017. Anche nel web, dal 2018:
Cimitero di Udine, 3.11.2018, benedizione di don Tarcisio Bordignon, classe 1930. Fotografia di Fulvio Pregnolato
Fotografia di Fulvio Pregnolato
Fotografia di Fulvio Pregnolato
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah
Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di Giorgio Gorlato,
Bruno Bonetti, E. Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia
Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in
Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì
a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente
dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.
Chiesa del cimitero di Udine, poco prima della santa messa, 3 novembre 2018. Fotografia di E. Varutti
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