Ho raccolto e analizzato il messaggio che la signora Mirella
Tainer ha inserito in Facebook il 25 aprile 2018, nel gruppo “Un Fiume di
Fiumani”.
Gruppo di famiglia a Fiume. Collezione Mirella Tainer
Nel suo racconto la Tainer menziona un certo signor Antonio Toich “parente
e della fabbrica di birra”. Nelle mie ricerche ho trovato un suo omonimo a pag.
661 dell’interessante libro bilingue (italiano e croato) di Amleto Ballarini e Mihael Sobolevski,
intitolato Le vittime di nazionalità
italiana a Fiume e dintorni (1939-1947). Ho scoperto che un Antonio Toich, italiano,
nato a Veglia il 21 maggio 1927, figlio di Federico fu imprigionato e
probabilmente soppresso il 31 dicembre 1945 in Jugoslavia dai titini. Era un
milite del 3° Reggimento della Milizia di Difesa Territoriale a Fiume e fu arrestato
dai partigiani jugoslavi a Sappiane nel mese di maggio 1945.
La Tainer cita anche un parente di nome Nereo Lupetti. Costui,
nel 1959, risulta parte del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia
Giulia Dalmazia (ANVGD), occupandosi specificatamente del settore assistenza,
mentre un suo conoscente, tale Marco Cerlenco appare in veste di fiduciario per
Latisana e Lignano Sabbiadoro del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD nel
1955. Il sodalizio dei profughi si occupava, in accordo con la locale
prefettura, di oltre 200 esuli a Udine città e di altri 300 fuoriusciti nella
provincia, per la maggior parte anziani. Nel 2016 ho parlato di questi fatti
con il signor Giovanni Lupetich, figlio di Renato e ho poi scritto un articolo
nel blog. Passo, allora, a riportare in carattere corsivo, qui di seguito, le
parole di Mirella Tainer, con qualche lieve miglioria (Elio Varutti).
Documenti di famiglia di Fiume. Collezione Mirella Tainer
--
Ho trovato un tesoro, un
tesoro vero – ha scritto
Mirella Tainer – tra foto e ricordi
ospitati in due scatoloni usciti dall’attico di Daniela e Joe, ed ora in casa
mia! C’è un libro di ricette di papà e mamma. Poi ci sono diverse brutte copie
di lettere, che la mamma poi mandava, naturalmente ricopiate in bella, alla
Lumi in Australia.
Vi appaiono nomi di
amici e parenti e tante riflessioni sugli avvenimenti di Fiume e del dopo
esodo, come profughi e nei campi dell’International Refugees Organization (IRO),
in attesa di poter partire per l’America.
Così scriveva la mamma:
“L’America, l’attesa fu lunga, parecchie volte andammo al campo IRO di Bagnoli
(Napoli), la prima volta però si andò a Udine. A Udine incontrai tanti Fiumani,
tra i quali mio cugino Ruggero Sigon, povero, i tedeschi gli avevano ammazzato
il figlio, era tanto disperato che non poteva parlarne senza piangere. Aveva
l’osteria in Santa Entrata, mi ricordo che era sempre piena, perché faceva
della buona cucina.
L’unica figlia era
anche nipote dell’Antonio Toich, nostro parente, della fabbrica di birra, che
poi si buttò dal palazzo Adria, ma fu costretto dai titini e non di sua voglia
certamente.
E poi si legge ancora:
a Udine si era trasferita la famiglia di mio cugino Ernesto Leban, mio tutore, grande
sportivo, corridore, faceva parte dell’Olimpia. La moglie Ilonka, ungherese, era
figlia del direttore delle ferrovie di Fiume.
A Udine risiedeva pure,
con la famiglia, mio cognato Nereo Lupetti, sposato all’unica sorella di mio
marito, Gina. Lui era patriota al massimo, rifiutò la pensione meritatasi per
una ferita ricevuta combattendo come soldato italiano, dicendo che non voleva
ricompense e che l’aveva fatto per amor di patria”.
Ricettario di casa Tainer a Fiume. Collezione Mirella Tainer
Continua scrivendo: “Ricordo,
durante uno dei viaggi da Torino a Bagnoli, eravamo con Guido e Anna Stecich e
la figlia Leda. Mio marito viaggiava con la sua chitarra eravamo alla stazione
di Napoli per prendere il treno per Bagnoli, Franzele e Guido si mettono a
cantare ...macchinista, macchinista daghe oio...che a Fiume volemo andar ...i
macchinisti di due treni ritardarono la partenza di un paio di minuti.
A Bagnoli incontrammo
tanti Fiumani, come Rino e Anita Superina che erano stati da noi a Torino in
Porta Palazzo e poi più tardi vennero a farci visita dall’Australia in Florida.
Altri poi, ma non ricordo i loro nomi. Berto e Maria Ghersi vennero anche loro
a trovarci in Florida dal Canada.
Quando gli americani ci
chiamavano a Genova per i visti, andavamo a Camogli dalla Bertogna e dalla Nina
che vendeva pane dal Chiopris anni addietro, a Fiume. Loro ci accoglievano
sempre con tanta allegria, con i nostri canti e le interminabili partite a
carte, briscola, tressette”.
Ecco qualche stralcio
degli scritti della mamma, sotto foto del mare di Bagnoli, Fiumani insieme a
fare i bagni e poi a Camogli ed infine alla partenza per Genova e poi New York,
in stazione Porta Nuova a Torino nel febbraio del 1956.
Fiumani a Bagnoli, dopo l'esodo giuliano dalmata. Collezione Mirella Tainer
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Ringraziamenti
Desidero ringraziare distintamente la signora Mirella Tainer
Zocovich, di Fiume, che vive a Deerfield - Illinois (USA), per il suo messaggio
in Facebook del 25.4.2018.
Ringrazio sentitamente pure il signor Giovanni Lupetich, con
padre di Fiume. Egli è nato a Udine nel 1953 ed è residente a Belluno; è stato
da me intervistato al telefono il 10-14 giugno, il 7 agosto 2016, oltre ad un
contatto faccia a faccia del 1° settembre 2016, verificatosi a Udine assieme a
sua figlia Marianne Lupetich e ad altre telefonate del 2017.
Bibliografia e cenni
nel web
- Amleto Ballarini, Mihael Sobolevski (a cura di / uredili), Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e
dintorni (1939-1947) / Žrtve talijanske nacionalnosti u Rijeci i okolici
(1939.-1947.), Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Direzione Generale per gli Archivi, 2002.
- E. Varutti, Il campo
profughi di via Pradamano e l'associazionismo giuliano dalmata a Udine :
ricerca storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici
dell'esodo: 1945-2007, Udine, Associazione nazionale Venezia Giulia e
Dalmazia, Comitato provinciale di Udine, 2007.
- E. Varutti, Memorie italiane dei Lupetich su Fiume, esodo 1947, on-line dal 2 luglio 2016.
Torino, stazione Porta nuova, partenza per Genova e, poi, per
New York, febbraio 1956. Collezione Mirella Tainer
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