Gioia, felicità, estasi, ansia, depressione, melanconia. Le
condizioni della vita umana possono essere trasposte in pittura? Ci ha provato
a dimostrarlo la mostra d’arte a Palazzo dei Diamanti di Ferrara. In funzione
dal 3 marzo al 10 giugno 2018, il titolo della
rassegna era “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”.
Giovanni Segantini, L’amore alla fonte della vita, 1896, Galleria d'Arte Moderna di Milano, olio su tela, 72 x 100 cm. Fotografia di E. Varutti
Diciamo subito uno dei meriti di questa rassegna era
l’utilissima audioguida. Vi chiederete come può un banale aggeggio di
comunicazione essere così determinante nel valutare in modo alto il livello di
questa esposizione. Erano proprio i testi, pronunciati in fine modo, ad essere
ben predisposti. Chiarissimi, non lunghi, ma soprattutto raggruppati per sala.
Nel senso che pigiavi il tasto 1 e ti venivano fornite le informazioni su tutte le opere della sala 1. Sarà l’uovo di
Colombo, ma molte altre mostre recavano la numerazione per opera singola,
cosicché i visitatori erano costretti a fare delle acrobazie dell’occhio
occhialuto per diteggiare bene il 168, per esempio, nelle sale con fioca luce,
quella per non rovinare le stampe. Il contenuto dei testi, poi, era facile da
seguire. Era senza sbavature o altisonanti vocaboli utili a mandare in
visibilio solo gli storici dell’arte.
Umberto Boccioni, Autoritratto,
1909. Carboncino, tempera e pastello su carta. Fotografia di E. Varutti
L’esposizione portava l’ospite tra gli imperscrutabili spazi
dell’anima alla fine dell’Ottocento. Il mondo era in pieno positivismo. Scienziati,
ricercatori e letterati facevano a gara per analizzare i più nascosti ripari
della psiche. C’è chi usava persino droghe o l’alcol per far accrescere le
potenzialità artistiche. Qualcuno, tra i più visionari, sperimentava linguaggi
visivi mai visti. Sperava così di aprire gli spazi dell’immaginazione dando
forme agli stati d’animo.
Tra le più notevoli figure artistiche presenti nell’originale
rassegna si poteva trovare, tra divisionismo e simbolismo Giovanni Segantini,
Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e Medardo
Rosso. Con le loro opere più spinte entrarono a gamba tesa nel dibattito
artistico europeo. Un ruolo del tutto significativo ebbe il divisionista
ferrarese Previati. Egli è considerato – come si legge nel sito web della
mostra – uno dei principali interpreti della poetica degli “stati d’animo” per
la sua attitudine a esplorare l’universo delle emozioni umane e trasporle in
immagini fortemente coinvolgenti e al tempo stesso evanescenti e fluttuanti
come vibrazioni emotive.
Una suggestiva pittura di Angelo Morbelli, intitolata
"Era già l'ora che volge il desio", 1910-13; olio su tela, 104 x 175
cm. Collezione privata, courtesy Studio Paul Nicholls . Fotografia di E.
Varutti
“L’esposizione Stati
d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni è frutto di un lavoro di
scavo delle fonti e di revisione critica condotto dai curatori della mostra e
da un comitato scientifico composto da studiosi di fama internazionale,
affiancati dagli autorevoli specialisti che collaborano al catalogo – così prosegue
il comunicato stampa –. Grazie al sostegno di grandi musei europei e americani
e collezionisti privati è stato possibile ottenere prestiti del tutto
eccezionali, dalla Beata Beatrix di
Dante Gabriel Rossetti delle National Galleries of Scotland al Fugit Amor del Musée Rodin, dal
pellizziano Ricordo di un dolore dell’Accademia
Carrara alla Risata di Boccioni
proveniente dal MoMA, e raggiungere l’obiettivo ambizioso di rileggere da un
punto di vista inedito quel cruciale passaggio di secolo”.
Max Klinger, Brahmsphantasie,
Opus XII, 1894, Accordi, Calcografia, acquaforte e mezzatinta. Fotografia di E. Varutti
In conclusione: finalmente una mostra con un capo e una coda.
Non con titoli suadenti e delusioni sul piano estetico, come capita in un certo
ambiente veneto. Là troviamo alle pareti una secondaria opera di un grande nome
assieme a 200 croste o quasi. Là c’è un forte impegno pubblicitario per
attirare tanti polli da spennare, apparati critici di secondo livello, code
interminabili anche sotto il sole, per via degli sconti ai gruppi e un’esteticaccia
di cassetta.
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STATI D’ANIMO. Arte e psiche tra Previati e Boccioni. Ferrara,
Palazzo dei Diamanti. 3 marzo – 10 giugno 2018.
Organizzatori: Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte
Moderna e Contemporanea di Ferrara.
A cura di Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca, Maria Grazia
Messina. Allestimento: Antonio Ravalli Architetti.
Umberto Boccioni, La
risata, olio su tela, 1911, 100,2 x 145 cm., Museum of Modern Arts di New
York. Fotografia di E. Varutti
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Servizio redazionale, di fotografia e di Networking a cura di
Sebastiano Pio Zucchiatti e Elio Varutti. Le riproduzioni fotografiche potrebbero non essere conformi agli originali colori dell'opera.
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Riferimenti personali nel web sul futurismo
- Giacomo Varutti, Convegno futurista del 1938 a Milano ed altri cinque racconti. Convegno futurista con
Marinetti, on line dal 10 novembre 2014.
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