Edito a maggio del 2018, è uscito un volume sui prodotti e
sulla cucina friulana, giuliana e slovena.
C’è pure un bel po’ di cucina del
vecchio mondo asburgico: strudel, torta Sacher, goulasch, spätzli, gnochi de susini,
chifeleti de patate e così via. C’è
pure una capatina sulla gastronomia dei discendenti degli emigrati o sulle
cucine degli emigranti dal Friuli Venezia Giulia verso Montréal (Canada) con la
signora Mirella Predan, con polenta e costicine di maiale al vin blanc. Attenzione perché non si
scherza coi macarons (gnocchi) di
Lione (Francia), preparati dallo chef Michel Troisgros, nipote della nonna
Anute Forte di Buja. È tutto merito dei Fogolârs Furlans
sparsi nel mondo se si riesce a tenere i fili di tale collegamento con le varie
realtà del globo. Chi se lo immaginerebbe mai che a Saigon (Vietnam) c’è un
manipolo di friulani, che guidati da Daniele D’Odorico, organizza niente meno
che la Sagra del frico, dove si può
gustare anche il salam tal asêt (salame
all’aceto). Vedi a pag. 37 del bel libricino culinario.
Non si possono scordare poi le ricette friulano-argentine, come il frico croccante di Luciana Bellina, oppure Los Crustulus (i crostoli) di Lucia Pergolesi di Reconquista, Santa Fe, o la gubana di Stefano Brumat di Buenos Aires.
Il volume si intitola: Le
nostre radici a tavola. La cultura del cibo legame con la terra d’origine. I
prodotti e la cucina friulana, giuliana e slovena. È stato edito dalla Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia, Direzione Cultura, Sport e solidarietà,
Servizio corregionali all’estero. È stato prodotto in collaborazione con
l’ERSA, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale e con la partecipazione
dell’Ente Friuli nel Mondo, l’Associazione Giuliani nel Mondo, l’Associazione
Lavoratori Emigrati del Friuli Venezia Giulia (ALEF) ed altre consimili.
L’elaborazione grafica è di Vittorio Regattin, art director del settimanale «Il Friuli». La pubblicazione è stata curata dall’editoriale “Il
Friuli srl”, con sede a Tavagnacco (UD).
Non si possono scordare poi le ricette friulano-argentine, come il frico croccante di Luciana Bellina, oppure Los Crustulus (i crostoli) di Lucia Pergolesi di Reconquista, Santa Fe, o la gubana di Stefano Brumat di Buenos Aires.
Gnochi de susine verti, riceta de Fiume
Molto interessanti sono le fotografie a colori e in bianco e nero,
dotate di buoni riferimenti cronologici e topografici, assieme ad una breve
bibliografia. In copertina spicca un’eccezionale fotografia di una festa
paesana a Ialmicco di Palmanova, del 1946, con tutto il paese schierato attorno
al tavolo del pranzo.
Come si legge nella Prefazione
non firmata, il libro è “destinato ai nostri corregionali emigrati ai quali
vogliamo far ricordare o riscoprire le ricette della tradizione friulana,
giuliana e slovena. Dispiace che non ci sia un indice. Anzi, io avrei
predisposto pure un indice per argomenti per questo gioiellino della
gastronomia regionale, che contiene una scheda di un’illustre serie di prodotti
locali nelle sue 152 pagine. Però devo confessare che, come sostiene mia
moglie, a volte è meglio “tacere o scrivere di meno”.
Da ultimo si può rilevare come vi siano dei forti legami con la
cucina dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, ma questo potrebbe essere il
tema di un altro volume. In ogni caso, a mio parere, questo libro dovrebbe essere
presente nelle biblioteche della regione e pure in quelle istriane, dalmate e
del Quarnero.
---
Servizio giornalistico e di Networking a cura di Sebastiano
Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografia di G. A. Monti, che si ringrazia per la
diffusione e pubblicazione in questo blog.
--
Suggerimenti nel web
- Elio Varutti, Gnochi de susini de Fiume e de Veglia, on-line dal 22 agosto 2017.
- Gabriele Anelli Monti (Leo), Cucina d'Istria, Fiume e Dalmazia. Storia e ricette della tradizione culinaria istro-veneta, on-line dal 12 agosto 2017.
Dove posso acquistare on line questo libro .
RispondiEliminaPrego rivolgersi alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha sede a Trieste.
Elimina