lunedì 13 febbraio 2017

L’Unesco di Udine per il Giorno del Ricordo 2017

Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’UNESCO di Udine, ha aperto i lavori dell’incontro per il Giorno del Ricordo il 10 febbraio 2017.
Renata Capria D'Aronco, a sinistra, e Zaira Capoluongo, con nonni da Rovigno d'Istria

L’evento si è tenuto alle ore 17,30 presso l’aula T3 del Palazzo di Toppo Wassermann in Via Gemona 92, presso la Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Udine.
Poi ha preso la parola Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico  dell’Istituto “B. Stringher” di Udine e del Polo liceale di Gorizia (scuole associate all’UNESCO). La Zilli è pure Vice Presidente della Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri (RENAIA) ed anche Presidente dell'Associazione “Umanità dentro la guerra”, nonché componente del Club UNESCO stesso.
«Il progetto Umanità dentro la guerra – ha detto Anna Maria Zilli – è una raccolta di memorie, testimonianze e contributi su episodi di etica e solidarietà durante i conflitti e i tragici fatti storici del Novecento, come durante l’esodo giuliano dalmata, dopo i tragici fatti delle uccisioni nelle foibe». La dirigente delle scuole friulane ha poi accennato alle «circolari ministeriali che spingono ad effettuare iniziative educative per dare spazio al Giorno del Ricordo, fissato per legge al 10 febbraio».
Renata Capria D'Aronco e Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) sul tema ha emanato le seguenti circolari: protocollo n. 73000 del 3.2.2010 e protocollo n. 3029 del 3.2.2015. Il MIUR ha inteso che sia diffusa la conoscenza dei tragici eventi, che nel secondo dopoguerra colpirono gli italiani vittime delle foibe e gli esuli istriani, fiumani e dalmati, preservando le tradizioni delle comunità istriano-dalmate.
È intervenuto in seguito il professore Elio Varutti, componente del Consiglio Direttivo dell’ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia) Comitato Provinciale di Udine. Ha presentato il libro edito nel 2015 dall’Istituto Stringher di Udine, dal titolo: “Ospiti di gente varia. Cosacchi, esuli giuliano dalmati e il Centro di Smistamento Profughi di Udine 1943-1960».

L’ultimo relatore è stato il professor Alberto Travain, Presidente del “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, Delegato alla Formazione Civica e alla Cittadinanza Attiva della Presidenza del Club per l’UNESCO di Udine. Il suo intervento recava il titolo: “...Aquilegienses et Ystrianos...”. Friûl e Istrie cun Aquilee: fruçons di storie “euroregjonâl” (Friuli ed Istria con Aquileia: frammenti di storia “euroregionale”) - Intervento in lingua friulana e italiana.
Al posto dell’annunciata testimonianza di Rosalba Meneghini, con avi di Rovigno sul tema: “Il silenzio dei profughi”, ha parlato la figlia Zaira Capoluongo, insegnante, per accennare alla «vergogna di parlare dell’esodo da parte della nonna Maria Millia, esule da Rovigno, poi ho un rimpianto che è quello di non aver chiesto alla nonna tante cose sull’Istria». In conclusione ha letto alcune poesie scritte dal padre Giuseppe Capoluongo, in onore dei suoceri istriani.

Al termine dell’incontro c’è stato un breve dibattito con esuli da Pinguente, amici toscani e calabresi.

Alberto Travain, primo a destra
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Redactional e networking a cura di Sebastiano Pio Zucchiatti. Fotografie di Elio Varutti.
Per gentile concessione dell’autore Giuseppe Capoluongo, scrittore e poeta, si pubblicano cinque sue composizioni artistiche del 2015-2016, dedicate ai suoceri istriani.






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