giovedì 25 ottobre 2018

Il realismo naturalistico di Courbet, mostra a Ferrara


La natura dipinta qui è dal vero con una ventata antiaccademica. È l’atteggiamento artistico di Gustave Courbet a metà dell’Ottocento in Francia. È quanto si può vedere esposto a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, fino al 6 gennaio 2019.

Jean Désiré Gustave Courbet nasce a Ornans il 10 giugno 1819 e muore a La Tour-de-Peilz, il 31 dicembre 1877, esule in Svizzera.
Quella di Ferrara è una gran bella mostra da osservare con calma. Le sue opere a olio sono molto curate e si possono individuare le varie tecniche pittoriche adottate dall’artista. Si va dalle pennellate grasse, all’uso della spatola per stendere grosse macchie bianche, fino alle raschiature con il manico del pennello, o alle strofinature di straccio o, addirittura, all’uso dei polpastrelli per stropicciare il colore sulla tela.
È dal 22 settembre 2018 che è stata aperta la rassegna, con delle manifestazioni di corredo. È la prima volta, dopo quasi cinquant’anni, che è tornata in Italia l’opera di Gustave Courbet. Il Palazzo dei Diamanti mette in evidenza una raffinata retrospettiva dedicata al genio indiscusso dell’Ottocento. Si potrà ammirare proprio il suo rivoluzionario approccio alla pittura di paesaggio, nelle tecniche e anche nella scelta dei soggetti, non più legati alla tradizione nobile.
Gustave Courbet, Fanciulle sulle rive della Senna (estate), 1856-1857, olio su tela, cm 174 x 206. Parigi, Petit Palais, Musée des Beaux Arts de la Ville de Paris.

Courbet è un artista, come si dice, dalla personalità forte e complessa. Courbet s’impose da subito come padre del realismo, aprendo la strada alla modernità in pittura con lavori provocatori e antiaccademici la cui principale fonte d’ispirazione fu la natura. Si va dai boschi, agli animali, ai corsi d’acqua, dalle marine calme e placide fino alle onde burrascose dell’Oceano Atlantico ai corpi di donne mollemente adagiati sulle rive del fiume.
Molto interessanti sono poi le fotografie, con carte geografiche stilizzate poste alle pareti, per informare il visitatore sui luoghi e sugli itinerari del grande pittore francese.
Gustave Courbet, Paesaggio di Ornans, 1855-1860, olio su tela, cm 65 x 81. Vienna, Gemäldegalerie der Akademie der Bildenden Künste.
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Si è saputo che la mostra presenta una cinquantina di tele, tra cui molti capolavori dell’artista, come Bonjour Monsieur Courbet, il sensuale autoritratto L’uomo ferito o le celebri Fanciulle sulle rive della Senna. Le opere provengono dai più importanti musei del mondo. Il visitatore viene condotto in un percorso attraverso i luoghi e i temi della sua impressionante e appassionata rappresentazione del mondo naturale, come si legge nelle schede tecniche della rassegna. 
L’audio-guida vi spiegherà l’importanza dei panorami della sua terra, dipinti in gioventù, fino alle spettacolari marine battute dalla tempesta. Oppure vi lascerete incantare dalle misteriose grotte da cui scaturiscono varie sorgenti, dalle cavità carsiche che si spalancano nei torrenti, dai sensuali nudi immersi in una rigogliosa vegetazione e dalle sublimi scene di caccia della maturità.
Gustave Courbet, L’uomo ferito, a sinistra, nelle prime sale della rassegna ferrarese.

Come dice la critica, Courbet è guardato come un maestro dagli impressionisti e venerato da Cézanne. Il pittore sembra svelare forme in attesa di essere rese visibili, catturando i fenomeni naturali più elusivi e transitori. I paesaggi della regione natale, la Franca Contea, occupano un posto particolare nel cuore dell’artista: la vallata lussureggiante della Loue, gli altipiani aridi, i fiumi impetuosi, il sottobosco e i cieli immensi sono così rielaborati in infinite e sorprendenti varianti. 
Motivo d’ispirazione furono anche i luoghi dove ebbe modo di soggiornare o che visitò nel corso della sua vita. Ad esempio le coste mediterranee nei pressi di Montpellier, i paesaggi rocciosi della regione della Mosa in Belgio, le marine della Normandia, con le onde rigonfie prima di infrangersi sulle rocce o i laghi svizzeri dipinti in esilio in un'atmosfera carica di nostalgia.
Gustave Courbet, L’incontro o Buongiorno signor Courbet, 1854, olio su tela, cm 132,4 x 151. Montpellier Méditerranée Metropole Musée Fabre.

A questi soggetti si aggiungono i dipinti che hanno per tema i nudi e gli animali nel paesaggio, dove Courbet dimostra ancora una volta di essere portatore di uno sguardo originale sul mondo, ma anche di essere consapevole della grande tradizione pittorica occidentale, studiata al Louvre di Parigi.
Con Courbet e la natura, pregevole esposizione di Ferrara, il pubblico italiano potrà quindi riscoprire l’opera di uno dei più grandi pittori dell’Ottocento. Vedrete un artista che ha lasciato un segno indelebile sulla sua epoca, traghettando l’arte francese dal sogno romantico alla pittura di realtà. Tale passaggio è vissuto come un nuovo amore per la natura.
Gustave Courbet, La sorgente della Loue, 1864, olio su tela, cm 80 x 100. Bruxelles, Musée royaux des Beaux-Arts de Belgique
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Dov'è la mostra?
Courbet e la Natura, Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 22 settembre 2018 – 6 gennaio 2019. Organizzatori: Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara. A cura di Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède.
La mostra è aperta fino al 6 gennaio 2019. Aperto tutti i giorni 9.00 – 19.00.
Aperto anche nei giorni 8, 25 e 26 dicembre 2018, 1 e 6 gennaio 2019.
Aperture serali straordinarie: 8 dicembre, 4 e 5 gennaio fino alle 22.30; 31 dicembre 2018, fino alle 23.30. La biglietteria chiude 30 minuti prima.

Informazioni e prenotazioni
tel. 0532. 244949 | diamanti@comune.fe.it
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Gustave Courbet, Volpe nella neve, 1860, olio su tela, cm 85,7 x 128. Dallas Museum of Arts, Foundation for the Arts, Collection, Mrs. John B. O’Hara Fund.


Gustave Courbet, Il castello di Chillon, 1876, olio su tela, cm 66 x 80. Collezione privata.

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, ingresso alla mostra di Courbet. Fotografia di Elio Varutti.
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Recensione e fotografie a cura di Elio Varutti. Servizio redazionale e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti.

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