È stato un incontro emozionante. Organizzato dal Lions di Lignano Sabbiadoro e dal Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), ha visto la partecipazione di oltre 60 persone.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Ceolin, Sauro e Buratti al
convegno sull’esodo istriano del Lions Club di Lignano, mentre Giorgio Gorlato racconta del padre notaio rapito dai titini nel 1945. Fotografia di E.
Varutti
Presso la Cantina da Mario, di Latisana (UD), l’evento del 19
ottobre 2018, aveva per titolo L’esodo
dei profughi dall’Istria e dalla Dalmazia, con relatori di alto profilo
morale. Ha aperto i lavori Raffaele Ceolin, presidente del Lions di Lignano,
chiedendo ai presenti di alzarsi in piedi per l’ascolto degli inni. Si sono
sentiti l’inno dell’Islanda, dato che il presidente internazionale dei Lions è
islandese, quello dell’Unione Europea e l’inno d’Italia, cantato a viva voce dai
presenti.
Al termine del momento patriottico, ha avuto la parola
Giorgio Gorlato, socio Lions e esule da Dignano d’Istria. “Parlare di questi
fatti è importante, ma mi mette sempre agitazione – ha detto Gorlato – perché
mi ricorda il fatto che mio padre, notaio di Dignano, fu prelevato dai
miliziani titini il 3 maggio 1945 e poi non lo
abbiamo più visto, la gente del posto disse che era stato ucciso e gettato in
una foiba” .
Latisana, 19 ottobre 2018 – Il pubblico alla conferenza sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia,
organizzata dal Lions Club di Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine.
Fotografia di E. Varutti
È stata data la parola al colonnello Enzo Buratti, comandante
della 53.ma Brigata dei fanti d’arresto della caserma Paravano di Pavia di
Udine e docente all’Università della Terza Età di Udine. “Si è parlato poco
dell’esodo giuliano dalmata perché c’era la congiura del silenzio negli ultimi
decenni del secolo scorso – ha detto Buratti – ma dopo il 2004 con la legge per
il Giorno del Ricordo le cose sono
cambiate”. Il relatore ha spiegato che le tensioni fra italiani e slavi nel
quadrante dell’Adriatico orientale sono iniziate ben prima della seconda guerra
mondiale, ad esempio dalla definizione di terre irredente del 1872, ad opera di
Matteo Imbriani e nella Grande Guerra con lo schierarsi a fianco della Triplice Intesa, anziché restando nella Triplice Alleanza di Germania e Austria-Ungheria,
Balcani inclusi.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Ceolin, Sauro, Buratti e Varutti alla conferenza
sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di
Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di Giorgio Gorlato
Poi ha citato l’occupazione della Jugoslavia nel 1941 da parte
dell’Italia fascista, menzionando le parole del generale Robotti. Con quel suo
“si ammazza troppo poco”, del 1942, il generale Mario Robotti, comandante del
XI Corpo d’Armata italiano in Slovenia e Croazia, è finito al centro
dell’attenzione. “Dopo l’8 settembre 1943 – ha aggiunto Buratti – si verificano
le prime uccisioni di italiani nelle foibe da parte dei partigiani di Tito,
come il caso di Norma Cossetto e nel 1945 ci sarà la seconda fase di tali
esecuzioni titine, dopo la presa di Trieste prima dei Neozelandesi, gli storici
parlano di 16 mila e 600 vittime della pulizia etnica”. In seguito Buratti ha
spiegato le varie fasi dell’esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, con
l’arrivo del treno della vergogna a Bologna, il 18 febbraio 1947, quando i
ferrovieri comunisti impedirono alla Croce Rossa di dare il latte ai bambini
degli esuli stipati nei carri merci “perché fascisti”.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Ceolin, Sauro, Buratti, Varutti e Gorlato alla conferenza sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia,
organizzata dal Lions Club di Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine.
Fotografia di Cristina Scala
L’ammiraglio Romano Sauro ha invece fatto un intervento
legato alla vicenda del nonno Nazario Sauro, da Capodistria, eroe e patriota
della Grande Guerra. “Con il suo spirito mazziniano – ha detto Sauro – mio nonno aiutava persino gli albanesi a
liberarsi dei turchi”. Poi c’è stata la lettura dal libro di Romano Sauro di un
brano riferito alla madre di Nazario, costretta dagli austriaci a riconoscere
il figlio, per poterlo processare per tradimento a Pola ed impiccare, come poi fecero
nel 1916. Si ricorda che Nazario Sauro, fuggito dall’Istria, entrò volontario
nella Marina italiana; fu catturato dagli austro-ungarici presso lo scoglio della
Galiola, vicino a Fiume in seguito
dell’incagliamento del sommergibile “Giacinto Pullino”, poi giustiziato.
L’ammiraglio Sauro ha, infine, illustrato il suo progetto,
intitolato “100 porti”. Si tratta di un viaggio in barca a vela attorno al Bel
Paese che lo sta facendo attraccare in centinaia di località italiane. In tali
luoghi egli presenta ai giovani nelle scuole, soprattutto, la vicenda del nonno
eroe e la cultura della solidarietà, dato che raccoglie fondi a buon pro
dell’Associazione Peter Pan che assiste i bambini malati oncologici.
Il professor Elio Varutti, vice presidente dell’ANVGD di
Udine, intervenuto in seguito ha portato il saluto di Bruna Zuccolin,
presidente ANVGD di Udine, impegnata altrove. Ha ricordato la vicenda del
Centro smistamento profughi di Udine, da dove passarono oltre centomila esuli
dal 1945 al 1960. Poi c’è stato un accenno al Villaggio giuliano di San Giorgio
di Nogaro e ai vari esuli presenti a Latisana, come Nereo Lupetti, di Fiume e
suo fratello Renato Lupetich, che non aveva italianizzato il cognome. Nereo
Lupetti, nel 1959, risulta parte del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD,
occupandosi specificatamente del settore assistenza, mentre Marco Cerlenco
appare in veste di fiduciario per Latisana e Lignano Sabbiadoro del Comitato
Provinciale di Udine dell’ANVGD nel 1955. È stato ricordato Renato Lupetich, nato a Fiume il 3
marzo 1900 e morto nel 1960, quando era direttore didattico a Palazzolo dello Stella,
in provincia di Udine. Questi esuli erano maestri, come Renato Lupetich che
insegnò a Pertegada, a Gorgo e a Latisana.
Varutti, infine, ha ringraziato gli organizzatori e gli stimati
relatori dell’evento che “è un momento di formazione civile, di crescita
culturale per tutti noi, per non dimenticare quei tragici fatti della storia
così bene narrati dagli illustri relatori”.
Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria, racconta della
cattura del suo babbo notaio del paese istriano da parte dei miliziani titini a
fine guerra. Fotografia di E. Varutti
In seguito ha parlato Guido Repetti, past governatore Lions,
accennando allo slogan dell’incontro che era “Non c’è futuro senza solidarietà”.
Non a caso, dato che il sodalizio si dedica alla beneficenza aiutando le
famiglie in disagio economico tramite le parrocchie locali e anche donando dei
pullmini per le associazioni di volontariato per gli anziani.
Nel dibattito che ha fatto seguito c’è stata una domanda
sulla strage di Vergarolla, cui ha risposto Buratti con dovizia di particolari.
“È accaduto nel 1946 sulla spiaggia vicino a Pola, quando pareva un’enclave che
dovesse stare con l’Italia – ha detto il colonnello – durante una gara
marittima, alla presenza del solo pubblico italiano, agenti dell’Ozna, il servizio segreto di Tito,
fecero saltare in aria un deposito di mine, siluri ed altro che era stato
debitamente messo in sicurezza dagli italiani, ci furono oltre 80 morti, fra i
quali molte donne e bambini”. Tale fatto fece acuire l’esodo.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Il pubblico alla conferenza
sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di
Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di Giorgio Gorlato
Ha avuto la parola poi Mauro Di Bert, consigliere della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha voluto mettere un critico
accento sulla solidarietà e sull’accoglienza dei migranti di oggi, in
particolare verso chi non rispetta le regole del nostro paese. Bruno Moretto,
già assessore della Provincia di Venezia ed anche interessato alla emigrazione
veneta nel mondo ha detto di “avere incontrato le Comunità italiane dell’Istria
per mantenere buone relazioni con loro, poi ringrazio il Lions Club di Lignano perché
ci ha offerto queste grandi lezioni di storia”.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Daniela Rizzi, assessore comunale
di Latisana, prima a sinistra, tra il pubblico alla conferenza sull’Esodo dei
profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di Lignano, con la
presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di E. Varutti
Parole di elogio per l’iniziativa del Lions di Lignano “con
questi episodi di storia poco noti” sono state pronunciate da Daniela Lizzi,
assessore alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Latisana, che ha portato
pure i saluti del sindaco Daniele Galizio. Tra il pubblico si è notata la
scrittrice Cristina Scala, discendete di padre esule da Fiume e di madre
profuga boema, ora residente a Portogruaro (VE). Erano presenti, tra gli altri,
Marino Del Frate, sindaco del Comune di Gonars (UD), Flavio Caramia, presidente
del Circolo nautico di Aprilia
Marittima, il giudice Pierantonio Fadel, Emanuele Buratti, Renzo Pesavento,
Giorgio Longato e Sonia Fasolo.
L’Amministrazione comunale di Latisana era
inoltre rappresentata da Angelo Valvason, vice sindaco e assessore alla
Attività produttive e Turismo. Pure Piero Turco, assessore alle Attività
produttive del Comune di Fossalta di Portogruaro (VE) era presente in sala,
oltre a Paola Mauro, corrispondente del «Messaggero Veneto» di Udine.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Foto di gruppo dopo la conferenza
sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di
Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di Graziella Brusin Gorlato
È seguita una cena conviviale, i tavoli della quale erano
stati addobbati da Stefania Bocus con dei bulbi di giglio fiorito, in onore
delle donne esuli da Capodistria, che partirono per l’esodo proprio con dei
bulbi istriani appunto, come ha scritto Simone Cristicchi nel suo Magazzino 18, simbolo di purezza e di
rinascita.
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Latisana, 19 ottobre 2018 – I labari del Lions Club di
Lignano Sabbiadoro e dell’ANVGD di Udine. Fotografia: Archivio ANVGD Udine.
Sitologia e cenni
bibliografici
- Simone Cristicchi, Jan Bernas, Magazzino 18. Storie di italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia, Milano,
Mondadori, 2014.
- Romano Sauro con Francesco Sauro, Nazario Sauro, storia
di un marinaio, Venezia,
La Musa Talìa, 2016.
- E. Varutti, Esuli giuliano dalmati nella Bassa friulana, conferenza a Gonars, on-line dal 1°
marzo 2017.
Latisana – Un primo piano dell’ammiraglio Romano Sauro mentre
descrive il suo progetto “100 porti” presentato ai giovani nelle scuole,
riferendo la vicenda del nonno eroe Nazario e la cultura della solidarietà, dato che
raccoglie fondi a buon pro dell’Associazione Peter Pan che assiste i bambini
malati oncologici. Fotografia di E. Varutti
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah
Tiervo e Sebastiano Pio Zucchiatti. Lettore: Elio Varutti. Fotografie di Cristina Scala, di Graziella Brusin Gorlato, di E.
Varutti, di Giorgio Gorlato e dell’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia
(ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5
– 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di
Udine è Bruna Zuccolin.
Latisana, 19 ottobre 2018 - Bulbo di giglio fiorito, in onore delle donne esuli da Capodistria, che partirono per
l’esodo proprio con dei bulbi istriani. Fotografia di Graziella Brusin Gorlato
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