lunedì 22 ottobre 2018

Latisana, esodo istriano per Sauro, Buratti e Varutti. Lions Lignano e ANVGD Udine


È stato un incontro emozionante. Organizzato dal Lions di Lignano Sabbiadoro e dal Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), ha visto la partecipazione di oltre 60 persone.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Ceolin, Sauro e Buratti al convegno sull’esodo istriano del Lions Club di Lignano, mentre Giorgio Gorlato racconta del padre notaio rapito dai titini nel 1945. Fotografia di E. Varutti

Presso la Cantina da Mario, di Latisana (UD), l’evento del 19 ottobre 2018, aveva per titolo L’esodo dei profughi dall’Istria e dalla Dalmazia, con relatori di alto profilo morale. Ha aperto i lavori Raffaele Ceolin, presidente del Lions di Lignano, chiedendo ai presenti di alzarsi in piedi per l’ascolto degli inni. Si sono sentiti l’inno dell’Islanda, dato che il presidente internazionale dei Lions è islandese, quello dell’Unione Europea e l’inno d’Italia, cantato a viva voce dai presenti.
Al termine del momento patriottico, ha avuto la parola Giorgio Gorlato, socio Lions e esule da Dignano d’Istria. “Parlare di questi fatti è importante, ma mi mette sempre agitazione – ha detto Gorlato – perché mi ricorda il fatto che mio padre, notaio di Dignano, fu prelevato dai miliziani titini il 3 maggio 1945 e poi non lo abbiamo più visto, la gente del posto disse che era stato ucciso e gettato in una foiba” .
Latisana, 19 ottobre 2018 – Il pubblico alla conferenza sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di E. Varutti

È stata data la parola al colonnello Enzo Buratti, comandante della 53.ma Brigata dei fanti d’arresto della caserma Paravano di Pavia di Udine e docente all’Università della Terza Età di Udine. “Si è parlato poco dell’esodo giuliano dalmata perché c’era la congiura del silenzio negli ultimi decenni del secolo scorso – ha detto Buratti – ma dopo il 2004 con la legge per il Giorno del Ricordo le cose sono cambiate”. Il relatore ha spiegato che le tensioni fra italiani e slavi nel quadrante dell’Adriatico orientale sono iniziate ben prima della seconda guerra mondiale, ad esempio dalla definizione di terre irredente del 1872, ad opera di Matteo Imbriani e nella Grande Guerra con lo schierarsi a fianco della Triplice Intesa, anziché restando nella Triplice Alleanza di Germania e Austria-Ungheria, Balcani inclusi.

Latisana, 19 ottobre 2018 – Ceolin, Sauro, Buratti e Varutti alla conferenza sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di Giorgio Gorlato

Poi ha citato l’occupazione della Jugoslavia nel 1941 da parte dell’Italia fascista, menzionando le parole del generale Robotti. Con quel suo “si ammazza troppo poco”, del 1942, il generale Mario Robotti, comandante del XI Corpo d’Armata italiano in Slovenia e Croazia, è finito al centro dell’attenzione. “Dopo l’8 settembre 1943 – ha aggiunto Buratti – si verificano le prime uccisioni di italiani nelle foibe da parte dei partigiani di Tito, come il caso di Norma Cossetto e nel 1945 ci sarà la seconda fase di tali esecuzioni titine, dopo la presa di Trieste prima dei Neozelandesi, gli storici parlano di 16 mila e 600 vittime della pulizia etnica”. In seguito Buratti ha spiegato le varie fasi dell’esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, con l’arrivo del treno della vergogna a Bologna, il 18 febbraio 1947, quando i ferrovieri comunisti impedirono alla Croce Rossa di dare il latte ai bambini degli esuli stipati nei carri merci “perché fascisti”.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Ceolin, Sauro, Buratti, Varutti e Gorlato alla conferenza sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di Cristina Scala

L’ammiraglio Romano Sauro ha invece fatto un intervento legato alla vicenda del nonno Nazario Sauro, da Capodistria, eroe e patriota della Grande Guerra. “Con il suo spirito mazziniano – ha detto Sauro – mio  nonno aiutava persino gli albanesi a liberarsi dei turchi”. Poi c’è stata la lettura dal libro di Romano Sauro di un brano riferito alla madre di Nazario, costretta dagli austriaci a riconoscere il figlio, per poterlo processare per tradimento a Pola ed impiccare, come poi fecero nel 1916. Si ricorda che Nazario Sauro, fuggito dall’Istria, entrò volontario nella Marina italiana; fu catturato dagli austro-ungarici presso lo scoglio della Galiola, vicino a Fiume in seguito dell’incagliamento del sommergibile “Giacinto Pullino”, poi giustiziato.
L’ammiraglio Sauro ha, infine, illustrato il suo progetto, intitolato “100 porti”. Si tratta di un viaggio in barca a vela attorno al Bel Paese che lo sta facendo attraccare in centinaia di località italiane. In tali luoghi egli presenta ai giovani nelle scuole, soprattutto, la vicenda del nonno eroe e la cultura della solidarietà, dato che raccoglie fondi a buon pro dell’Associazione Peter Pan che assiste i bambini malati oncologici.

Il professor Elio Varutti, vice presidente dell’ANVGD di Udine, intervenuto in seguito ha portato il saluto di Bruna Zuccolin, presidente ANVGD di Udine, impegnata altrove. Ha ricordato la vicenda del Centro smistamento profughi di Udine, da dove passarono oltre centomila esuli dal 1945 al 1960. Poi c’è stato un accenno al Villaggio giuliano di San Giorgio di Nogaro e ai vari esuli presenti a Latisana, come Nereo Lupetti, di Fiume e suo fratello Renato Lupetich, che non aveva italianizzato il cognome. Nereo Lupetti, nel 1959, risulta parte del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD, occupandosi specificatamente del settore assistenza, mentre Marco Cerlenco appare in veste di fiduciario per Latisana e Lignano Sabbiadoro del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD nel 1955. È stato ricordato Renato Lupetich, nato a Fiume il 3 marzo 1900 e morto nel 1960, quando era direttore didattico a Palazzolo dello Stella, in provincia di Udine. Questi esuli erano maestri, come Renato Lupetich che insegnò a Pertegada, a Gorgo e a Latisana.
Varutti, infine, ha ringraziato gli organizzatori e gli stimati relatori dell’evento che “è un momento di formazione civile, di crescita culturale per tutti noi, per non dimenticare quei tragici fatti della storia così bene narrati dagli illustri relatori”.
Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria, racconta della cattura del suo babbo notaio del paese istriano da parte dei miliziani titini a fine guerra. Fotografia di E. Varutti

In seguito ha parlato Guido Repetti, past governatore Lions, accennando allo slogan dell’incontro che era “Non c’è futuro senza solidarietà”. Non a caso, dato che il sodalizio si dedica alla beneficenza aiutando le famiglie in disagio economico tramite le parrocchie locali e anche donando dei pullmini per le associazioni di volontariato per gli anziani.
Nel dibattito che ha fatto seguito c’è stata una domanda sulla strage di Vergarolla, cui ha risposto Buratti con dovizia di particolari. “È accaduto nel 1946 sulla spiaggia vicino a Pola, quando pareva un’enclave che dovesse stare con l’Italia – ha detto il colonnello – durante una gara marittima, alla presenza del solo pubblico italiano, agenti dell’Ozna, il servizio segreto di Tito, fecero saltare in aria un deposito di mine, siluri ed altro che era stato debitamente messo in sicurezza dagli italiani, ci furono oltre 80 morti, fra i quali molte donne e bambini”. Tale fatto fece acuire l’esodo.

Latisana, 19 ottobre 2018 – Il pubblico alla conferenza sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di Giorgio Gorlato

Ha avuto la parola poi Mauro Di Bert, consigliere della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha voluto mettere un critico accento sulla solidarietà e sull’accoglienza dei migranti di oggi, in particolare verso chi non rispetta le regole del nostro paese. Bruno Moretto, già assessore della Provincia di Venezia ed anche interessato alla emigrazione veneta nel mondo ha detto di “avere incontrato le Comunità italiane dell’Istria per mantenere buone relazioni con loro, poi ringrazio il Lions Club di Lignano perché ci ha offerto queste grandi lezioni di storia”.
Latisana, 19 ottobre 2018 – Daniela Rizzi, assessore comunale di Latisana, prima a sinistra, tra il pubblico alla conferenza sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di E. Varutti

Parole di elogio per l’iniziativa del Lions di Lignano “con questi episodi di storia poco noti” sono state pronunciate da Daniela Lizzi, assessore alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Latisana, che ha portato pure i saluti del sindaco Daniele Galizio. Tra il pubblico si è notata la scrittrice Cristina Scala, discendete di padre esule da Fiume e di madre profuga boema, ora residente a Portogruaro (VE). Erano presenti, tra gli altri, Marino Del Frate, sindaco del Comune di Gonars (UD), Flavio Caramia, presidente del Circolo nautico di Aprilia Marittima, il giudice Pierantonio Fadel, Emanuele Buratti, Renzo Pesavento, Giorgio Longato e Sonia Fasolo. 

Latisana, 19 ottobre 2018 – Foto di gruppo dopo la conferenza sull’Esodo dei profughi dall’Istria e Dalmazia, organizzata dal Lions Club di Lignano, con la presenza dell’ANVGD di Udine. Fotografia di Graziella Brusin Gorlato

L’Amministrazione comunale di Latisana era inoltre rappresentata da Angelo Valvason, vice sindaco e assessore alla Attività produttive e Turismo. Pure Piero Turco, assessore alle Attività produttive del Comune di Fossalta di Portogruaro (VE) era presente in sala, oltre a Paola Mauro, corrispondente del «Messaggero Veneto» di Udine.
È seguita una cena conviviale, i tavoli della quale erano stati addobbati da Stefania Bocus con dei bulbi di giglio fiorito, in onore delle donne esuli da Capodistria, che partirono per l’esodo proprio con dei bulbi istriani appunto, come ha scritto Simone Cristicchi nel suo Magazzino 18, simbolo di purezza e di rinascita.
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Latisana, 19 ottobre 2018 – I labari del Lions Club di Lignano Sabbiadoro e dell’ANVGD di Udine. Fotografia: Archivio ANVGD Udine.

Sitologia e cenni bibliografici
- Simone Cristicchi, Jan Bernas, Magazzino 18. Storie di italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia, Milano, Mondadori, 2014.

- Romano Sauro con Francesco Sauro, Nazario Sauro, storia di un marinaio, Venezia, La Musa Talìa, 2016.

- E. Varutti, Memorie italiane su Fiume, esodo 1947, on-line dal 2 luglio 2016.

- E. Varutti, Esuli giuliano dalmati nella Bassa friulana, conferenza a Gonars, on-line dal 1° marzo 2017.
Latisana – Un primo piano dell’ammiraglio Romano Sauro mentre descrive il suo progetto “100 porti” presentato ai giovani nelle scuole, riferendo la vicenda del nonno eroe Nazario e la cultura della solidarietà, dato che raccoglie fondi a buon pro dell’Associazione Peter Pan che assiste i bambini malati oncologici. Fotografia di E. Varutti
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo e Sebastiano Pio Zucchiatti. Lettore: Elio Varutti. Fotografie di Cristina Scala, di Graziella Brusin Gorlato, di E. Varutti, di Giorgio Gorlato e dell’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

Latisana, 19 ottobre 2018 - Bulbo di giglio fiorito, in onore delle donne esuli da Capodistria, che partirono per l’esodo proprio con dei bulbi istriani. Fotografia di Graziella Brusin Gorlato


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