Era stato il compianto Giuseppe Santoro, nella sua funzione
di dirigente scolastico del Liceo classico “Jacopo Stellini” di Udine, a firmare
il progetto di varie iniziative didattiche compreso il Giorno del Ricordo. “Queste vicende mi toccano da vicino – disse
Santoro a un convengo nel 2016, raggelando la sala a Udine – perché io porto il nome di
un infoibato, dato che finì probabilmente nella foiba il fratello di mia madre,
che era un diciottenne, operaio alla Fincantieri di Monfalcone e lì è sparito,
è uscito di casa e non è mai più tornato”.
Udine, Parco Vittime delle Foibe, la scolaresca del Liceo classico Stellini, verso la fine della Camminata del Ricordo
Il 6 febbraio 2018, alle ore 10, in aula magna tre classi
della scuola accompagnate dai professori Elisabetta Gini, Enrico Posenato e
Monica Del Fabro hanno seguito una lezione intitolata: “Insegnare il Giorno del
Ricordo”. Più in particolare si è parlato col professor Elio Varutti, vice presidente
dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD) di Udine di “Esuli
d’Istria, Fiume e Dalmazia a Udine. 1944-1962”.
La giornata, a cura di Elio Varutti, prevedeva due attività: in aula magna visione e commenti di una serie di diapositive in Power Point
di 45’ su "Villaggio metallico, i Campi profughi e i Villaggi giuliani di
Udine, 1944-1962".
La seconda azione è stata una “Camminata del Ricordo
2018”. Si è trattato di un vero Trekking urbano con le seguenti tappe o
stazioni: piazza Libertà, leoni marciani, “consolazione per gli esuli” (come
diceva Silvio Cattalini, storico presidente dell’ANVGD di Udine). Loggia del
Lionello, su iniziale progetto di Bartolomeo Costa Sbardilini da Capodistria,
detto delle Cisterne, poi proseguita dall’orafo Lionello.
Il saluto di Gabriella Zanocco, Dirigente scolastica reggente
La seconda tappa è stata una visita alla scultura di Michele Piva (Fiume 1931 – Udine 2013), in piazza Belloni, intitolata “Sestante”. Poi
si è andati alla Chiesa della Beata Vergine del Carmine, per ricordare le centinaia
di matrimoni di esuli del Centro smistamento profughi via Pradamano nel
1953-1956.
La quarta tappa è stata il Parco Vittime delle Foibe, del 2010, con
un pensiero vicino al Cippo che ricorda i defunti giuliano dalmati. La quinta
fermata è stata presso il Centro Smistamento Profughi di via Pradamano,
1945-1960, oggi scuola media “E. Fermi”. Infine l’ultima sosta si è verificata
alla Stazione dei treni, alla lapide delle Donne resistenti, 2013, per
ricordare le ragazze e bambine che nel 1944-1945 aiutavano i deportati ebrei
(di Fiume) e di altre zone, oltre i militari italiani imprigionati e condotti
dai nazisti al Campo di sterminio di Auschwitz.
Bruna Zuccolin, presidente ANVGD di Udine saluta i ragazzi e i professori del Liceo Stellini
In aula magna ha aperto i lavori dell’incontro la
professoressa Chiara Fragiacomo, referente del progetto didattico, con un cenno
storico alla situazione del confine orientale verso la fine della seconda
guerra mondiale. È intervenuta in seguito Gabriella Zanocco, dirigente
scolastica reggente, per togliere “i fatti dell’esodo giuliano dalmata dalla
nebbia del passato, facendo crescere la capacità di meditare e di riflettere
per trasmettere i fatti stessi nel futuro”.
Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD, Comitato Provinciale
di Udine, ha portato il saluto ufficiale del sodalizio “Bisogna ricordare
quegli eventi – ha detto la Zuccolin – perché non succedano più alle nuove
generazioni che si sentono cittadini d’Europa”.
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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Sebastiano
Pio Zucchiatti e E.V. Fotografie di Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria,
che si ringrazia per la fattiva collaborazione.
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Sitologia
E. Varutti, L’esodo giuliano dalmata a Udine visto da Gli Stelliniani, on-line dal 5 maggio
2016.
Varutti vicino al Cippo al Parco Vittime delle Foibe di Udine
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